Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: WtFerdie    04/09/2012    1 recensioni
La storia, ambientata a Berkeley agli inizi degli anni '90, parla di Janet Sullivan, una ragazza di 17 anni, e i suoi tre migliori amici: Billie, Samantha e Michael.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passai un’altra notte insonne. Rimasi sdraiata a letto fino alle quattro e, dato che non riuscivo ad addormentarmi, scesi in cucina e preparai la colazione. Mike mi raggiunse verso le cinque e mezza.
“Oggi nevicherà!” Alzò le mani al soffitto.
“Mah, ne dubito. È maggio e fuori ci sono ventisei gradi.” Gli sorrisi.
“Sì, ma non è da te essere già sveglia a quest’ora.”
Sorrise e gli scompigliai i capelli, i suoi adorati capelli, quindi iniziò a farmi il solletico.  Inciampammo in una sedia e cademmo a terra continuando a ridere, finché non arrivò mio fratello.
“Se proprio dovete fare queste cose state in camera.”
“La tua ironia è pari a quella di un cactus, fratello caro. Siamo semplicemente caduti.”
“Certo, come no.”
Ricominciammo a ridere e Ricky ci aiutò a rialzarci. Ne approfittammo per chiedergli un passaggio fino a casa di Billie.
 
Partimmo da scuola alle sette meno un quarto e, dopo tre ore di viaggio, arrivammo a una vecchia villa costruita intorno al milleottocento da una nobile famiglia di coloni francesi. Facemmo il giro di una parte della villa e al museo dei gioielli. I prof. ci lasciarono andare in giro per i giardini della villa prima di tornare a casa. Mike andò dietro a un paio di ragazze, Sam fece un giro con il suo ragazzo mentre io e Billie ci sedemmo sul prato vicino ad una fontana.
“Bhè, ci hanno abbandonati.” Cercai di nascondere la contentezza.
“Già…ti va di fare un giro nella parte di villa che non abbiamo visto?”
“Ma non possiamo andarci.”
“E da quando segui le regole?” Si alzò e si incamminò verso l’entrata. “Se vuoi, seguimi.”
 
Dopo aver attraversato delle stanze enormi finimmo in un corridoio. In fondo c’era una porta in legno con delle illustrazioni in bassorilievo. Billie si avvicinò, girò la chiave che era inserita nella serratura e cercò di aprirla.
“Jen, dammi una mano, è incastrata.” Lo aiutai.
La stanza era buia e si intravedeva un tendone pesante. Una volta aperta ci trovammo un’altra parte di stanza, anch’essa buia, ma meno della prima. Infatti c’era una finestra con le persiane chiuse e la luce filtrava dalle piccole fessure. Aprii la finestra e la stanza si illuminò; da una parte c’era una scrivania con dei vecchi fogli, dall’altra un letto alto col telaio in legno massiccio.
“Che bello, un letto.”
Si tolse la maglietta e si buttò a pancia in giù, come se si stesse tuffando in piscina. Sorrisi e uscii sulla terrazza.

Mi sedetti a terra e osservai il giardino, intravidi anche Sam e Chris, il suo ragazzo. Poco dopo mi raggiunse anche Billie.
“Dovevi provare quel letto,è così morbido!”
Non aprii bocca, mi limitai a fissarlo come un’ebete (e forse ne avevo anche l’espressione). Eppure non era certo la prima volta che lo vedevo senza maglia, anzi, girava spesso per casa indossando solo i boxer.
“Jen, mi stai ascoltando o ti sei incantata?”
“C-cosa? Scusa, stavo…ehm…riflettendo su una cosa.”
Si sedette di fianco a me.
 
Lo fissavo imbambolata senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo viso. Erano settimane che non lo vedevo sorridere, i suoi occhi verdi erano più luminosi del solito. Continuavo a ripetermi “Merda, Jen! Togli gli occhi da lui!” ma era più forte di me. Ad un certo punto se ne accorse.
“Hey, sveglia!” Staccai lo sguardo e guardai l’ora.
“Tra mezzora dobbiamo essere all’entrata e sta per venire a piov” Iniziò a piovere a dirotto.
Sam e Chris ci salutarono mentre correvano al riparo, Billie si alzò e mi aiutò, visto che avevo una caviglia incastrata nella ringhiera. Lui entrò subito dopo di me, ma inciampò nel gradino della finestra cadendo su di me.
 
Era completamente bagnato e l’acqua che gocciolava dai suoi capelli mi finì sul viso. Ci mettemmo a ridere e, nel tentativo di rialzarsi, gli scivolarono le mani bagnate cadendomi definitivamente addosso. Poi avvicinò lentamente il suo viso al mio, finché non sentii le sue labbra sulle mie. Dentro la mia testa sentivo una vocina dirmi “Jen, porca miseria, fermati!” ma tutto quello che facevo era niente. Il cuore pulsava talmente forte da darmi l’impressione di averlo all’altezza delle orecchie. Non capivo più che stava succedendo, non avevo mai baciato nessuno prima.
 
Billie si rialzò velocemente, io rimasi un attimo seduta. Ero confusa. Si avvicinò di nuovo e mi aiutò a rialzarmi. Aveva le mani bollenti, o forse io le avevo gelate.
“Janet, scusami!! Non dovevo, mi dispiace!” Bussarono alla porta.
“Jen, Billie, sono Samantha, siete lì dentro?”
Lui raccolse la maglietta, se la infilò velocemente e uscimmo.
“Finalmente! Muovetevi che è tardi, gli altri ci stanno aspettando per andare.” Guardò un attimo meglio Billie e continuò “Billie, hai la maglietta al contrario...che avete fatto?”
“N-niente.” Se la sistemò.
Nel viaggio di ritorno mi sedetti vicino a Mike, che mi raccontò ciò che aveva fatto con le ragazze. Per tutto il tempo pregai che gli finisse una mosca in gola per farlo smettere di parlare.

 
Salve gente! Sono tornata (?) scusate se ci ho messo tanto per pubblicarlo. Vi dico che questo capitolo è stato preso da un sogno che ho fatto qualche mese fa. Spero vi piaccia! :)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: WtFerdie