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Autore: TerrytheCaptain    04/09/2012    1 recensioni
Non pensavo si potesse provare tale odio verso una persona. Infondo la mia indole buona mi ha sempre portato a non odiare così fortemente le persone. Ma c’è un limite a tutto. Quel fottutissimo bastardo è riuscito a far uscir fuori una parte di me che non pensavo esistesse. Quella parte che odia a morte, che manda maledizioni a destra e manca, che perde le staffe in quattro e quattr’otto. Grazie a lui sono costantemente irritabile, nervosa e frustrata. Mi ha letteralmente rovinato la vita, e me la pagherà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Lì ci sono acqua, dei tramezzini, il telecomando della tv, quello dell’aria condizionata e il cellulare. Per qualsiasi cosa chiamami.” “Stai tranquillo, starai via solo un paio d’ore. Sopravvivrò.” Mi sorrise e andò all’appuntamento con Elisabetta e Pietro. Ero ansiosa, queste sono notizie che ti cambiano la vita. Un minuto prima hai un figlio, il minuto dopo potresti non averlo più. Accesi la tv. Non sapevo che fare. Mi giravo e rigiravo nel letto fino a quando non sentii sbattere la porta. Erano passate ormai più di due ore. Doveva essere Andrea. Perché non saliva, sapeva che aspettavo di sapere perché non veniva a parlarmi? Stavo quasi per alzarmi dal letto quando sentii la serratura scattare e vidi la porta aprirsi.. “A-Andrea, allora?” era impassibile. Cominciò ad avanzare fino ad arrivare al mio letto. Mi alzai e mi misi in piedi di fronte a lui. Le medicine stavano cominciando a fare effetto e io mi sentivo meglio. “Parla avanti!”dissi scuotendogli il braccio. Mi prese per i fianchi e mi poggiò sul letto, posizionandosi poi sopra di me. “Andrea il bambino..” “E’ mio.” Disse stringendomi così tanto da farmi male. Sentii che reprimeva i singhiozzi e mi si strinse il cuore. “Emma.. cosa devo fare?” cominciai ad accarezzarlo. “Prenderti le tue responsabilità e fare il padre.” Gli sussurrai con una vena di dispiacere. Non era adatto a fare il padre, non avrebbe amato né la madre tanto meno il bambino. “Sembro una femminuccia..” “No, è naturale che tu sia sconvolto.” “Ma non è naturale che venga qui a rifugiarmi tra le tue braccia..” Arrossii leggermente. “Ho quasi 19 anni. Sono 10 anni che non mi rifugiavo nelle braccia di una donna.. da quando è morta mia madre.. Mi ero dimenticato di quanto fosse bello..” “Puoi venire qui tutte le volte che vuoi..” gli sussurrai e cominciai a piangere. Aveva perso la madre da piccolo, aveva sofferto tanto e se aveva passato quello che avevo passato io quando persi mio padre aveva davvero bisogno di un abbraccio. “Ei, perché piangi?” Si sedette di fronte a me. Mi asciugai le lacrime e “Mi dispiace. Mi dispiace per tua madre.. ma sappi che puoi contare su di me..” Sorrise debolmente e mi accarezzò una guancia e “Grazie..” dopo qualche minuto si alzò dal mio letto e “Cosa vuoi mangiare?” “Non lo so..” “Allora decido io! Esco a prendere qualcosa.. mi raccomando stai attenta se vuoi alzarti!” “Va bene.” Lui uscii ed io mi alzai per dirigermi in bagno. Mi rinfrescai, cambiai pigiama e mi legai i capelli in una coda alta. Tornai nella mia stanza giusto in tempo per sentire la porta di ingresso sbattere, segno che lui fosse tornato. Bussò e “Sei nuda?” mi chiese “No!” scoppiai a ridere “Beh peccato!” entrò lui associandosi alla mia rumorosa risata. “MC DONALD!” urlai scorgendo il sacchetto che aveva tra le mani. Ero estasiata! “Mangiamo qui?” mi chiese lui. “Si.. ho un’idea!” Mi alzai presi il lenzuolo dal letto stendendolo a terra e poi presi anche i cuscini. Mi sedetti a mo’ di indiana e lo invitai ad accomodarsi vicino a me. Accendemmo la tv, Ciao Darwin. Mangiammo come maiali e ridemmo come pazzi. Alla fine mi stesi completamente toccandomi la pancia e continuando a sorridere. Anche lui rideva e pian piano stava avvicinando il suo viso al mio, i nostri nasi si sfiorarono e le risate scomparirono dai nostri volti. Sentivo una morsa attanagliarmi il petto. Sensazione che svanì subito quando mi stampò un bacio sulla guancia dicendo “E’ meglio andare a dormire.. in teoria tu saresti malata..” disse sorridendo. Sorrisi anch’io e mi sistemai nel mio letto mentre lui raccoglieva i residui della nostra cena. “Notte Em.” Disse prima di uscire dalla stanza “Notte” ma io di dormire non ne avevo proprio voglia. Così presi il mio cellulare che trovai sorprendentemente spento e lo accesi. Avevo ricevuto tantissimi messaggi da Lara tipo “Sono preoccupata per te! Fatti sentire!” uno di Luca che recitava “Io saprei prendermi cura di te molto meglio di lui.. Spero tu stia bene.” Uno di mia madre “Cucciola, zia Nora sta meglio, domani torneremo a casa!” Domani torneranno i nostri genitori. Dovevo dirlo ad Andrea, così mi alzai e mi diressi verso camera sua. Bussai e “Avanti!” aprii la porta e poi la chiusi alle mie spalle “Non riesci a dormire?” mi chiese con gli occhi assonnati ed io “No..n-no veramente..” “Avanti vieni qui.. dai vieni..” mi avvicinai al suo letto e lui mi fece spazio “Ma..” “Shh..” mi tirò sul suo letto e mi fece stendere accanto a sé coprendomi con il lenzuolo. “Ora se hai bisogno di me, basta sussurrare ed io ti sentirò!” mi disse con fare alla Albus Silente “Idiota!” risi e “Ero venuta solo per dirti che domani tornano i nostri genitori..” “Ah..” il suo volto s’incupì d’improvviso. “Ei, tranquillo..Ci penseremo domani.. Ma quand’è che io e te abbiamo cominciato a comportarci come fratello e sorella?” chiesi ridendo. “Non lo so..” mi disse sorridendo a sua volta, prima di addormentarci.


Lo so che ho infranto tutte le vostre speranze! ._. *si nasconde*
Il mio piccolo-grande cervello questo ha partorito(?)
E' tutto in ballo, ancora. Che succedera?
Un bacioooo.. Alla prossima! :D  Teresa
  
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