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Autore: Hemmy    05/09/2012    2 recensioni
Emma Harper. Diciassettenne. E’ la tipica figlia di papà, non gli manca niente. E’ orfana di madre, e la sua assenza la porta a diventare una ragazza ribelle e testarda. L’unica che la capisce è suo fratello Sam, essendo un po’ più grande di lei la aiuta e le da consigli. La sua vita cambia, quando la nuova fidanzata del padre si trasferisce a casa sua. Emma non essendone per niente felice le fa uno scherzo, il più terribile che avesse mai fatto. Il padre furioso, la manda ad affrontare l’ultimo anno in un college a Londra. Lì Emma, conoscerà nuovi amici, amici veri, non come quelli che aveva a casa sua a Malibu in California, troverà la sua migliore amica e un ragazzo che le stravolgerà il cuore e sarà, anche grazie a lui, che imparerà a conoscere un lato di se stessa che neanche lei conosceva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ero abituata alle feste, le adoravo. Musica, vodka.. Erano l’ideale per svagarsi da tutto lo stress che la vita procurava. Amavo le feste movimentate, dove tutti perdono la ricognizione di se stessi e non si preoccupano di ciò che saranno le conseguenze. Amavo quando qualcuno agiva senza pensare. Amavo le conseguenze che l’alcool aveva sulle persone. Li faceva agire incoscientemente, e forse avvolte era la cosa migliore. La vita va vissuta alla leggera, non pensando e ripensando a quello che è giusto fare, ma a quello che si ha voglia di fare; indipendente se è giusto o sbagliato. Sarebbe troppo difficile viverla avendo l’ossessione di renderla perfetta, il prefetto annoia.

Indossai il costume che avevo comprato per l’occasione. Il colore del tessuto aveva un impatto stravolgente con la mia pelle, mi sembrava di essere sul serio una di quelle odalische arabe che non fanno altro che ballare la danza del ventre davanti ai loro clienti. In bagno, iniziai a contornare i miei occhi con l’eyeliner facendo anche una piccola virgoletta. Applicai un bel po’ di mascara e un ombretto bianco con i brillantini. Lisciai i miei riccioli per poi raccoglierli con una pinza, per mettere in mostra il corpo poco coperto. Per finire un paio di tacchi neri, abbinati perfettamente al vestito. Guardai l’ora, le nove. La festa sarebbe iniziata a breve. Jess aveva lasciato la camera poco fa, quando il moro era venuto a prenderla. Ne approfittai per fare una telefonata, ma non feci in tempo ad avviare la chiamata che sentii bussare alla porta. Mi precipitai ad aprire, non curante di accettarmi se fosse stato davvero Liam.
“Ciao principessa” esclamò appena la porta fu aperta dalla sottoscritta.
“Sciao bello” dissi stampandogli un bacio sulla guancia destra. 
“Sei bellissima” affermò, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi.
“Grazie.. Andiamo?”
“Certo, sennò per quale motivo sono venuto qui” disse facendomi l’occhiolino. Ne avevo bisogno di un ragazzo come Liam, basta con i donnaioli. Anche io necessitavo di sentirmi felice, amata. Era da tanti anni che nessuno lo faceva, e non so per quale motivo, in questa scuola, mi sentivo come se qualcuno avesse ricominciato a farlo. Forse avrei dovuto abbandonare l’idea del farmi espellere, avrei potuto far finta di niente e posizionare la mia pedina, nuovamente, sulla casella d’inizio. La Emma che tutti conoscevano, sarebbe potuta cambiare.

Harry’s Pov
Questa sera, avrei potuto spassarmela. Non dovevo preoccuparmi di niente. Come avevo fissato la sera prima, sarei dovuto passare a prendere Lizzie, per poi portarla alla festa, che si sarebbe svolta nella palestra della scuola. Finito di vestirmi, presi le chiavi e partii a bordo del mio range rover. Ci misi meno del solito per raggiungere la destinazione, dopo cinque minuti dalla mia partenza ero davanti alla camera di Lizzie. Bussai freneticamente sulla porta. Una Lizzie vestita da coniglietta, quasi arrapata oserei dire, venne ad aprirmi. Mi diede un bacio che pur non volendo ricambiai. Senza riferire parola, la presi per un braccio. Non so se aveva capito, ma volevo arrivare il primo possibile a quella festa. Fui travolto da una furia mista ad un’ansia asfissiante:avevo bisogno di vederla. Nel giardino, dove si trovava la palestra, si potevano già sentire i rimbombi della musica ad alto volume. Come erano soliti fare a scuola nostra, tutte le volte, prima di una festa o cose simili, si doveva fare una foto. Posai una mano sulla schiena di Lizzie; un sorriso e partì il flash. La foto naturalmente la prese lei, per mostrarla alle sue amiche e per potersi gasare essendo andata a un ballo scolastico con Harry Styles. Un sorriso sghembo si impadronì del mio viso, nessuna mi avrebbe mai resistito. Appena varcata la porta, quella che fino a ieri era una palestra dove facevo gli allenamenti, ora sembrava un locale come il Funky Buddha di Londra, forse meglio. Sarebbe stato difficile trovare i miei amici, c’erano talmente tante persone, forse alcune anche imbucate, che non riuscivo nemmeno a vedermi i piedi. Mi dovetti ricredere subito, quando vidi mia sorella che ballava con uno dei miei migliori amici; Zayn. Lasciai sola la bionda che mi ero portata dietro e li andai a salutare. Appena mi videro, entrambi si staccarono dal contatto troppo evidente che stavano avendo.
“Ehm.. Ciao Harry” mi salutò Jess un po’ imbarazzata.
“Tranquilli, potete benissimo continuare a pomiciare, non mi faccio problemi” dissi.
“Dove Lou?” esordii verso Malik.
“L’ho visto ballare con una tipa, penso sia cotto, o è già ubriaco” rispose urlandomi nell’orecchio.
Mi allontanai, andando a cercare l’altro amico sperduto. Lo vidi avvinghiato a una ragazza, poco più bassa di lui. Aveva i capelli corti e un po’ riccioluti, molto meno dei miei.
“Ehi bro!’ gli diedi una pacca sulla spalla.
“Harry!” la seconda opzione di Zayn era sbagliatissima, Louis era completamente cosciente.
“Lei è Jennifer” disse presentandomi alla ragazza con cui stava ballando.
“Harry Edward Styles, piacere”dissi porgendo la mia mano verso la sua.
“Jennifer Check”
“Ci hanno messi insieme a chimica” chiarì la situazione Louis.
Fu in quel momento che la vidi entrare. Stava stringendo la mano a un ragazzo, ma per colpa della lontananza e delle troppe persone non riuscii a riconoscerlo. Era bellissima, come sempre. Il vestito che aveva scelto, le stava d’incanto. Il suo metro e cinquanta di sempre, era stato alzato dai tacchi, fino ad arrivare a un metro e sessantacinque scarso. I capelli legati, la rendevano ancora più snella di quel che era. Non feci in tempo a voltarmi che un Liam sorridente insieme alla Mia lei stavano venendo nella mia stessa direzione. Non potevo farmi vedere solo, sarei passato per uno sfigato. Andai a recuperare la bionda, e mi avvicinai anche io verso di loro.
“Liam!” urlai il più forte possibile per farmi sentire. Fortunatamente il suo udito fu dalla mia parte, facendolo voltare verso di me.
“Hazza!”rispose con l’ennesimo urlo.
“Lei è..” non lo feci continuare.
“Emma” finii io per lui la. “Ciao” dissi prendendole la mano e lasciandoci un piccolo bacio.
“Styles” mi salutò. Lizzie che evidentemente aveva intuito il mio interesse per l’americana fece la sua entrata in campo.
“Io sono Lizzie”. Si presentò ai due, mettendo in mostra le sue forme del tutto finte.
“Non ti ho chiesto nulla. So chi sei” le rispose fredda Emma.
“Ohh come siamo aggressive. Prima di rispondere male, guardati: siamo a una festa in maschera, non a un congresso di prostitute” ma si era vista lei? Tutti la squadrammo da capo a piedi.
“Infatti quella con una coda in culo sei te” sputò tutto di getto l’americana. Non potei trattenermi dalle risate, e così anche Liam. La bionda, senza alcun ridire girò i tacchi per andarsene, e fui costretto a seguirla.
Per un bel po’ di tempo persi di vista Emma e tutti gli altri, non riuscivo più a liberarmi da Lizzie; mi si era avvinghiata proprio come una sanguisuga, ma ciò che voleva fare lei, era tutto il contrario di ciò che avrei voluto fare io, o almeno l’avrei fatto ma solo con quella persona che non riuscivo a togliermi dalla mente. Aspettai altri dieci minuti, poi finalmente la mollai, e mi diressi al bancone del bar per iniziare a bere qualcosa.
“Una vodka liscia” dissi al barista, cercando di urlare il più possibile.
In una serata, la vidi per la seconda volta. Stava ballando con Liam. Appena si accorse che la stavo fissando, non potè fare a meno di lasciare il suo accompagnatore e sedersi, anche lei, su uno sgabello accanto al mio.
“Un Papete” ordinò con la voce più squillante che aveva. Solo quando si appoggiò con le braccia sul bancone notai lo spacco della gonna sulle gambe non del tutto scoperte.
“Cos’hai da guardare Styles?” beccato.
“Se metti in mostra io osservo” troppo volgare Harry, vacci piano.
“Che c’è, non ti diverti con il trans?”
“Gelosa Harper?”
“No per niente” sbagliato, e come se era gelosa.
Arrivarono i drink. Con due sorsate finii il mio, e lei fece altrettanto.
“Allora ti diverti?”
“Non c’è male” cambiò posizione con le gambe, lasciando quella destra scoperta. Bene, se voleva provocarmi, l’avrei fatto anche io. Scossi leggermente i capelli, sistemandomi il ciuffo. Le sorrisi, mettendo in mostra il mio punto più forte, e quindi quello debole delle ragazze: le fossette. La vidi osservarmi attentamente, ma subito dopo distolse lo sguardo. Era diversa dalle altre, di solito in questo momento mi sarebbero già salate addosso.
“Vieni con me” le presi la mano, e stranamente non oppose resistenza. Uscimmo dalla palestra, lasciandoci alle spalle tutto il casino che vi era dentro.
“Cosa vuoi?” mi domandò.
“Fare ciò che tutti e due aspettiamo da tempo” annullai le distanze fra di noi. Le mie labbra erano pressate sulle sue. Assaporai tutto il rossetto che le ricopriva, e con un piccolo gesto della lingua chiesi accesso alla sua bocca; non me lo neghò, e insieme continuammo quel bacio. Le nostre lingue si cercavano a vicenda, unendosi in piccoli vortici. Insinuò una mano nei miei riccioli, toccandoli uno a uno, mentre io le accarezzavo la guancia.
Ci ritrovammo appoggiati a un muro, lei pressata alla parate e io pressato su di lei. Anche con quei trampali che si ritrova ai piedi, l’altezza fra noi due era ancora molta. Feci scendere la mia mano, lungo tutta la sua schiena, fino ad arrivare in fondo.
“Harry..”disse a fior di labbra, senza staccarsi.
“Mmm” non ero in grado di fare qualsiasi cosa, tantomeno pensarla.
“Se ci beccano siamo morti”
“Vieni a casa mia”.

Emma’s Pov.
Non so perché, ma mi ero fatta trascinare a casa sua. Da dopo quel bacio, ero convinta di volerlo.
Parcheggiò la macchina sul vialetto davanti casa. Non eravamo nemmeno entrati dentro, che ricominciò a baciarmi, sempre con più foga. Dovemmo calmarci un po’ per aprire la porta, chiusa a chiave. Una volta entrati, lasciò cadere la giacca a terra e fece incontrare di nuovo le nostre labbra. Mi ritrovai ancora una volta pressata contro il muro, le sue mani esploravano nei minimi dettagli il mio corpo, mentre le mie erano strette dietro il suo collo. Fece scendere la prima mano, e poi la seconda, fino al mio sedere. Lo strinse e mi sollevò da terra. Agganciai le mie gambe al suo bacino, mentre mi stava trasportando al piano di sopra. Aprì una porta, evidentemente della camera da letto. Insinuai una mano sotto la sua maglietta iniziandogli ad accarezzare quegli accenni di addominali che si ritrovava. Glie la sfilai poco dopo, facendolo rimanere a torso nudo. Toccato il bordo del letto, iniziai a stendermi mentre ancora mi riempiva di baci. Ormai sopra di me, iniziò a baciarmi l’incavo del collo, talvolta facendomi sussultare. Feci scivolare le mie mani fino ai bottoni dei suoi jeans, che tolsi velocemente, fremevo dalla voglia di sentirlo mio. Evidentemente anche lui era nella mia stessa situazione, perché finito ciò che stava facendo con il mio collo fece scivolare le sue dita al mio interno. Continuava sempre più veloce, e sul punto più bello si fermò. Sentivo il suo willy premere sulla mia coscia, subito dopo gli tolsi i boxer, diventati troppo inutili. Con un gesto veloce ma cauto,entrò dentro di me. Le spinte diventavano sempre più veloci. Soffocavamo  a vicenda i nostri gemiti, con piccoli baci. Raggiungemmo l’apice insieme; si accasciò accanto a me, ancora tremante e con il respiro affannato. Mi accoccolai tra le sue braccia, mentre il suo braccio si trovava sotto il mio collo.
“E’ stato bellissimo” disse. Gli sorrisi, sprofondando in uno di quei sonni profondi, che non riuscivo a prendere più da tanto tempo. 

 

Hemmy’s Corner

I’m back! Mi ci è voluto un bel po’ per finire questo capitolo, non voleva proprio saltare fuori. Alla fine è uscita questa cacatina, non ne sono molto convinta, ma dai, entrambi hanno ceduto! Staremo a vedere cosa succederà dopo, a dire la verità non lo so nemmeno io D: cercherò di farmi venire in mente qualcosa.. Poi; è entrata in scena Jennifer. Il personaggio è dedicato a una delle mie migliori amiche, domenica è il suo compleanno e questo è uno dei miei regali, in anticipo, forse un po’ troppo. Pazienza, Virgy t’attacchi ;) <3 SIAMO ARRIVATI A PIU’ DI 150 VISUALIZZAZIONI?!? MA IO VI AMO! GRAZIE!!
Ci terrei a ringraziare quelle persone che l’hanno messa fra le seguite, ricordate e preferite, ma soprattutto a chi ha recensito. Grazie anche alle lettrici silenziose. Mi farebbe piacere sapere il vostro parere, anche solo per un consiglio, o un giudizio, così potrò vedere meglio come continuare la storia. E tutto questo non lo faccio per volere 25362739 recensione, ma solo per sapere se vi piace o meno la storia. Fra poco inizia la scuola, e penso che avrò ancora meno tempo di quello che ho adesso, anche perché quest’anno ho l’esame. Che palleee! Okay, basta, sto parlando troppo. Grazie ancora a chi ha recensito e recensirà. Un bacio, alla prossima.
                                                    Hemmy <3
  
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