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Autore: SnowWhiteQueen    21/03/2007    1 recensioni
Pregò, quella notte, Draco Lucius Malfoy pregò.
Pregò per lui, per Hermione, per la fine di quella stupida guerra, per la fine di tutte le sofferenze.
Pregò lui, che non aveva mai creduto in nessun Dio, che non si era mai inginocchiato di sua volontà davanti a nessuno.
Pregò lui che un tempo credeva di essere un Dio.
Pregò lui che si faceva beffe degli altri credendosi superiore.
Pregò per la vita dell’umanità.
Pregò, in cuor suo, di vivere per avere il ricordo di lei. Della sua Mezzosangue.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei hai la febbre e tu lo sai batti le mani, se hai la febbre e tu lo sai batti le mani, se hai la febbre e stai tanto male batti le mani, se hai la febbre e tu lo sai batti le mani…”

Poi le persone dicono che fortuna e sfortuna non esistono, io sono del parere contrario, è possibile che a luglio mi sposo, oggi dovevo andare a vedere le bomboniere e gli inviti e… mi viene la febbre! Non è possibile, così, in mancanza di meglio da fare, oggi mi dedico alla fan fiction, e spero che vi piaccia! Baci

N.B.: in corsivo sono messi i pensieri di Hermione, mentre i dialoghi sono normali.

I pensieri di Lucius sono sottolineati in corsivo.

Julya

 

 

Londra, ore 18.00, San Mungo, 4 giugno 1999

 

“Hermione, mi dispiace tanto, sono felice per te, ma credo che ti sei comportata molto male con Ron, e per questo gli devi chiedere almeno scusa… non ti posso assicurare che capirà, perché lui ti ama, ma provaci. Perché in questa guerra non si può continuare a dividerci, ma dobbiamo rimanere uniti e sai come è fatto Ron, vai e fai quello che devi fare” disse Harry ad Hermione, dopo che Ron fu uscito dalla stanza e si fu seduto su una sedia di fuori con il viso tra le mani.

Harry aveva detto parole sante. La guerra era tutto quello che aveva fatto sì che succedessero tutte quelle cose.

Se non c’era la guerra avrebbe potuto continuare a frequentare Draco, non si sarebbe messa con Ron inutilmente, non sarebbero state uccise tante persone innocenti. Ma la cosa più importante era che quella stupida guerra si combatteva per difendere il mondo da un pazzo, non era la loro guerra, non era di nessuno.

Anche guardandosi intorno vedeva la disperazione, la stanza dell’ospedale era stata ristrutturata recentemente, leggeva disperazione negli occhi di Harry che le supplicavano di cercare di riparare il danno fatto, la leggeva negli occhi di Draco e vedendosi allo specchio la lesse chiaramente nei suoi stessi occhi. Quegli occhi che quando andava ad Hogwarts erano vispi e attenti ad ogni minimo movimento, sempre pronti ad intercettare qualcosa di illegale, ora sembravano morti.

Annuì lentamente ed uscì.

Lo trovò seduto su una sedia, con il viso tra le mani, in lacrime. Gli si avvicinò lentamente e si sedette accanto a lui.

Non avrebbe detto nulla, se ora lei gli avrebbe parlato. Doveva aspettare, e se serviva per la fine della guerra, avrebbe aspettato volentieri.

Passarono due minuti, cinque, dieci, mezz’ora, un’ora, poi lui disse: “Cosa vuoi da me? Non ti basta quello che mi hai fatto?”

Era dispiaciuta, Ron era come un fratello per lei, come Harry, e non voleva distruggere quel legame che si era creato tra di loro. Ma forse, lo aveva già distrutto.

Rimase zitta, e quando lui si girò e la prese per le spalle lei sussultò.

“Ascoltami bene, Hermione, perché lo dico una volta sola. Io ti amo, e tu lo sai bene, ma non credo che se anche tu non mi ami, per te non valgo niente”.

“Infatti io…” intervenne Hermione, ma Ron la zittì con un cenno.

“Perciò io ti perdono Hermione, anche se non dovrei. Ti perdono perché so benissimo che se siamo divisi i Mangiamorte rimasti ci sconfiggeranno, facendo forza sulle nostre debolezze. Per questo ti perdono, ma non posso dire di essere felice per te, perché non mi è mai piaciuto, ma se tu lo ami mi sta bene. Ma sappi una cosa: se ti prova ad abbandonare, io lo uccido con le mie stesse mani” concluse Ron.

Hermione cercò di sorridere tra le lacrime.

Non aveva distrutto la loro amicizia, Ron aveva capito, e questo la rendeva piena di gioia.

“Oh Ron!” e lo abbracciò stretto, prima di svenire un’altra volta.

“Hermione! Oddio, infermiera, infermiera! Venga qui!”

 

---

 

Londra, ore 20.00, vicino il San Mungo, 4 giugno 1999

 

“Malfoy, signore! Come agiremo?” chiese un Codaliscia impaziente.

Certo che Peter Minus è stupido, chissà cosa se l’è tenuto a fare il Signore Oscuro dopo che gli ha fornito le informazioni sui Potter…

“Non lo so, zitti! Fatemi pensare!” sibilò ai Mangiamorte.

… cosa si poteva fare? Di certo non potevano entrare al San Mungo ed uccidere Potter inosservati, quello era da escludere, potevano entrare dalla finestra…

“Bella, vieni qui” e fece cenno a Bellatrix Lestrange.

“Dimmi, Lucius” disse lei.

“Credi di poter entrare dalla finestra?”

“Come faccio? Non sono mica invisibile io! Mi servirebbe un mantello dell’invisibilità, così riuscirò ad entrare senza essere vista, poi vi aprirò la finestra e voi entrerete, ma è rischioso Lucius, troppo rischioso, e noi non possiamo permetterci di rischiare: siamo troppo pochi…” disse ragionando Bellatrix.

Doveva ammettere che aveva cervello, e pure molto, l’unica pecca era che aveva permesso a Narcissa di fare il Voto Infrangibile con Severus, quel doppiogiochista, che come tutti i doppiogiochisti era finito male. Molto male.

“Bene, faremo così allor…” ma venne interrotto da sua moglie, che disse: “Non è saggio mandare Bellatrix, è troppo importante per voi, andrò io, che sono più magra ed agile, e se mi uccidessero non conterei nulla. Lo considero come il ripagamento al danno che ho fatto tre anni fa”.

Che stia dicendo la verità? Speriamo di sì…

“Va bene Narcissa, credo che si possa fare” asserì lui.

Bellatrix sogghignò, “Così, sorella, ti sei resa conto del danno che hai fatto… bene, ora sei una vera Black!”

“Serve il mantello però, chi ce l’ha, Lucius?” sviò il discorso Narcissa.

“Io” disse lui semplicemente, evocando un mantello dal nulla, “era di mio padre” spiegò.

“Bene, allora addio” si congedò Narcissa, ma i Mangiamorte non avevano idea di quello che poteva fare lei, una stupida Black, repressa per anni dal marito.

Scalò con agilità il piccolo palazzo, individuata la stanza di Potter, aprì lentamente la finestra.

 

---

 

Londra, ore 20.10, San Mungo, 4 giugno 1999

 

“Ti sei svegliata, mi stavi facendo preoccupare!” esclamò Draco appena Hermione aprì un occhio, e nemmeno rendendosi conto fu in tre secondi incatenata alle sue labbra.

Che bel risveglio… peccato che ci sono Harry e Ron!

“Draco, cosa è successo? Sono svenuta un’altra volta?” chiese Hermione, ben sapendo la risposta.

“Sì, sei svenuta, Weasley ha chiamato l’infermiera e io mi sono dovuto rimettere il mantello dell’invisibilità, finché non se ne è andata…” le spiegò dolcemente Draco Malfoy.

Draco Malfoy dolce? Doveva essere veramente preoccupato…

“Che tragedia Malfoy! Sono stati sono venti minuti!” esclamò Harry.

“Venti minuti a soffoc…” cominciò lui, ma Hermione intervenne dicendo: “Fa freddo, Ron, puoi chiudere la finestra?”

Appena Ron si avvicinò non successe esattamente quello che doveva succedere, perché venne respinto indietro da una forza invisibile, e sbatté contro il letto di Hermione.

La figura si tolse il mantello, e tra lo stupore di tutti disse: “Sono qui per aiutarvi, Draco, non voglio che muori”.

Narcissa Malfoy.

Non è possibile! Lei è una Mangiamorte!

“Madre, credo che i tuoi amichetti ti stiano aspettando” sibilò freddo il figlio.

“No, Draco loro stanno arrivando, e io vi sto avvertendo, a discapito mio, unicamente mio” spiegò Narcissa, prima di venire freddata da un lampo di luce verde, da dietro.

Sulla finestra c’era, in tutta la sua eleganza, Lucius Abraxas Malfoy, con un ghigno stampato sulle labbra.

“Vedi Draco, nemmeno quella sciocca di tua madre ti ha salvato!”

“Sei un mostro! Hai ucciso tua moglie!” urlò Draco, infuriato.

Harry non perse tempo a scaraventarsi contro gli altri Mangiamorte che avevano raggiunto il primo. Uccise senza difficoltà Minus e Nott senior ed ingaggiò un duello contro Bellatrix Lestrange, intento a vendicare il padrino.

Draco si buttò contro il padre, ma lui fu più veloce, afferrando il figlio per il polso lo girò e gli puntò la bacchetta alla gola.

“Avanti, uccidimi. Uccidimi per aver aiutato la persona che amo!” disse Draco, la voce poco più che un sussurro.

“Cosa cambierebbe se ti uccidessi? Siamo entrambi già morti” disse Lucius, e lasciò andare Draco.

“Io non sono morto! Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori!” urlò il figlio, prima di spingere il padre con tutte le sue forse contro la finestra, per poi farlo cadere nel vuoto.

E con quel gesto, finì la guerra e finì l’odio. E Draco pensò che forse, però, un po’ di Lucius Malfoy stava dentro di lui… perché quando si girò non provò dolore, gioia, rancore, rimpianto. Non provò nulla vedendo i corpi morti. E l’odio fa questo.

 

Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che sta dentro di noi...

O forse erano solo bugie?

 

 

Bound at every limb by my shackles of fear
Sealed with lies through so many tears
Lost from within, pursuing the end
I fight for the chance to be lied to again

You will never be strong enough
You will never be good enough
You were never conceived in love
You will not rise above

They'll never see
I'll never be
I'll struggle on and on to feed this hunger
Burning deep inside of me

But through my tears breaks a blinding light
Birthing a dawn to this endless night
Arms outstretched, awaiting me
An open embrace upon a bleeding tree

Rest in me and I'll comfort you
I have lived and I died for you
Abide in me and I vow to you
I will never forsake you

 

Evanescene – Lies

***

 

“Cosa cambierebbe se ti uccidessi? Siamo entrambi già morti” frase deliberatamente presa dal telefilm Lost, (What would change if you killed to you? We are both already died).

Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori” (Jim Morrison)

“Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che sta dentro di noi…” (Jim Morrison)

 

---

 

Spazio autrice: cosa ve n’è sembrato? Spero che vi sia piaciuto.

Ho trovato quelle frasi appropriate per il contesto in cui le ho messe, soprattutto quella di Lost mi ha colpito molto. Ci sentiremo il più presto possibile, perché voglio scrivere un piccolo epilogo, ditemi se vi va bene…

 

Julya

 

Ringraziamenti:

 

ginny93: dimmi cosa ne pensi, grazie per i complimenti! Baci

 

Babe: sono contenta che la canzone ti sia piaciuta, perché trovo che calzi a pennello con i sentimenti di Hermione e Draco, e anche io adoro gli Evanescence. Dimmi cosa ne pensi delle frasi che messo… baci

 

white_tifa: Ron è un coniglio… io l’ho sempre pensato! XD Comunque, in questa fan fiction ho voluto farlo mettere a posto, perché per le riflessioni di Harry all’inizio del chap, sono anche le mie di riflessioni, perché penso che in una guerra se si è divisi non si va da nessuna parte. Poi è vero, nelle Draco/Hermione Lenticchia sta sempre in mezzo a fare il broccolo… o forse non lo fa, lo è direttamente. Poi ti volevo anche dire della recensione sull’altra mia fan fiction, grazie… anche se non ho comprato un vestito da sposa grande e sfarzoso, perché non mi piacciono troppo le perline e le cose varie, ma mi piace essere sobria… glassssie! ^^ Bacissimi

 

camyxpink: e spero che anche questo sia pieno di rivelazioni… o meglio, di sconvolgimenti, per la mia velocità, diciamo che la storia l’avevo già scritta, ma mi serviva l’occhiata della mia beta fidata Silver_Slytherin, senza di lei non vado da nessuna parte! Sono contenta che ti sia piaciuta e dimmi se pensi che l’epilogo vada fatto… non ti assicuro però il “vissero felici e contenti”… bacissimi

 

Silver_Slytherin: grazie tesorina mia! Lo so che Ron dovrebbe morire, ma gli ho voluto dare una chance! Bacissimi

 

Julya

 

 

 

  
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