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Autore: HeyFox    05/09/2012    4 recensioni
- Perche' lo stai facendo, lentiggini?- Chiese un'altra volta, sussurrando.
Gli diedi una leggera spinta - Se mi chiami un'altra volta "lentiggini" giuro che sarai morto.- Dissi con finta aria minacciosa e un dito puntato contro il suo petto.
Non mi ero nemmeno accorta che la sua tenuta da football fosse scomparsa e che in quel momento indossava soltanto una di quelle camicie che dava l'ospedale.
Lui arrossi' leggermente, poi punto' anche lui un dito contro di me - E tu non hai ancora risposto alla mia domanda, lentiggini.- Disse divertito abbassando il viso per nascondere il rossore.
Scoppiai a ridere a quella scena - Non ti ho mai visto arrossire!- Esclamai ammiccando con lo sguardo.
Lui alzo' un sopracciglio - Mi stai per caso prendendo in giro?- Chiese divertito.
Io feci una faccia che doveva sembrare indignata - Ma chi, io? Lo avrei fatto due mesi fa, ma adesso non mi permetterei mai.- Dissi con voce seria, anche se mi veniva da ridere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mess'
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- Tesoro svegliati, e' ora di alzarsi!-.
Sentii mia madre esclamare dal piano di sotto.
Sbattei le palpebre e mi sentii leccare la mano.
- Hey Sonic, come va bello?- Mormorai con la voce impastata dal sonno, accarezzando la testa del mio bel pastore tedesco.
Lui agito' la coda e abbaio', leccandomi nuovamente la mano. Sorrisi e mi alzai, prendendo in mano i vestiti per poi andare in bagno.
Dopo dieci minuti buoni tornai in camera e presi il neccessario per andare nella mia nuova scuola. Scesi al piano inferiore, dove trovai i miei genitori che mangiavano tranquillamente la colazione. Li salutai con un bacio sulla guancia e afferrai una fetta di pane tostato, dirigendomi verso la porta.
- Non vuoi un passaggio, Jennifer?-  Chiese mio padre dopo aver inghiottito un sorso di caffe'.
Io sorrisi e scossi la testa - No, grazie papa', vado a piedi, almeno imparero' la strada-.
Uscii di casa e mi diressi verso la scuola. Camminavo lentamente, sicura che la scuola fosse ancora semideserta.
Invece, quando arrivai nel cortile, dieci minuti dopo, rimasi stupita di trovarlo affollato di amici che si abbracciavano e insegnanti che parlavano tranquillamente dirigendosi verso l'edificio.
Io decisi di seguire il loro esempio e, abbassando la testa, mi diressi velocemente verso l' entrata, avviandomi poi verso la secreteria, che un professore gentilmente mi indico'.
Alla segreteria un signore con un sorriso sulle labbra mi diede l' orario delle lezioni e il numero dell' armadietto con la combinazione e io lo ringraziai, uscendo dalla stanza.
Iniziai a camminare mentre osservavo gli armadietti, cercando il mio numero.
Dopo averlo trovato ci posai dentro i libri che non mi sarebbero serviti e alcuni quadernetti bianchi, lasciando nel mio zaino solo l' occorrente.
Quando mi girai per andare in classe, andai addosso a qualcuno, sbilanciandomi all' indietro.
Quel "qualcuno", che si rivelo' un ragazzo, mi afferro' un braccio, impedendomi di cadere.
- Guarda chi abbiamo qui. Devi essere nuova, visto che non ti conosco- Sussurro', osservandomi con un sorrisino quasi squallido dipinto in faccia - Ci rivedremo presto Lentiggini, magari a casa mia, da soli- Esclamo', lasciandomi il braccio e avviandosi verso la parte opposta alla mia, scomparendo dalla mia vista.
- Quello e' Logan Henderson, un emerito idiota che si e' fatto tutta la scuola- Disse una calma ed annoiata voce dietro di me.
Mi girai e mi trovai davanti un ragazzo biondo, alto e con dei bei occhi verdi, quasi smeraldo. Erano ipnotici.
- Ah, che imbranato, scusami. Sono Kendall Schmidt, piacere!-.
Mi tese la mano destra, sorridendo. L' afferrai e sorrisi anch' io.
- Piacere mio, sono Jennifer Brown, Jenny per gli amici, non che la nuova matricola- Dissi ridendo e facendo ridere anche lui.
Ci avviammo per il corridoio e lui si giro' dalla mia parte - Che hai alle prime ore?- Chiese, osservando il suo foglietto, mentre io prendevo il mio dalla tasca.
- Educazione fisica, chimica, matematica, inglese e letteratura- Poi sgranai gli occhi - Educazione fisica alla prima ora? Oh buon Dio, non c'e' risveglio peggiore!-.
Lui mi guardo' divertito per qualche istante, poi scoppio' a ridere - A quanto pare, abbiamo l'orario della giornata uguale!- Si fermo', poi un po' titubante mi chiese - Ci sediamo insieme a matematica?-.
Io sorrisi e annuii - Certo, perche' no.-.
Arrivammo negli spogliatoi e ci sorridemmo, andando poi nelle due stanze separate. Io dovevo soltanto togliermi gli occhiali, visto che, fortunatamente, non avevo indosso jeans.
Quando uscii notai Kendall seduto sugli spalti con altri due ragazzi.
Mi avvicinai titubante e sorrisi timidamente ai due sconosciuti, mentre Kendall si alzava con un ampio sorriso sulle labbra, avvicinandosi poi a me per mettermi un braccio intorno alle spalle.
- Ragazzi, questa e' Jennifer, Jenny per gli amici.- Mi presento' ai due ragazzi, mentre questi ultimi mi sorridevano e porgevano la mano.
- Uh, la tanto conosciuta " nuova arrivata". Piacere, sono Carlos!- Si presento' il primo.
- Cosi' la metti in imbarazzo, scemo! E poi, in questo modo fai sembrare la nostra scuola stile Gossip Girl. Comunque, sono felice di conoscerti Jennifer, sono James!- Disse il ragazzo sorridendomi e stringendomi la mano, mentre io ridacchiavo. Io e Kendall ci sedemmo in mezzo ai due ragazzi e in quel momento mi venne in mente una conversazione in sospeso.
- Cosi' dici che quel Logan si e' fatto tutta la scuola, eh?- Chiesi con un sorriso ironico.
- Uh, l'ha gia conosciuto, a quanto vedo.- Esclamo' Carlos divertito, mentre io annuivo.
-Beh, si.. Stai attenta che ci provera' anche con te. Ogni ragazza gli va dietro!- Esclamo' infine James, facendo una smorfia.
Io risi e scossi la testa - Cosa ci trova ogni ragazza in lui? E' solo uno..Stronzo?- Chiesi ridendo di nuovo, mentre i ragazzi si guardavano complici.
- Il vecchio lupo ha trovato pane per i suoi denti- Disse Kendall, ridendo. Anche gli due ragazzi si unirono a noi.
Ridemmo e scherzammo per un po', conoscendoci meglio, finche', purtroppo, la porta non venne aperta da una donna massiccia, seguita da una ventina di ragazzi.
- Oh no, la Black quest' anno e' con noi!- Esclamo' Carlos, facendo un' espressione esasperata, mettendosi le mani fra i capelli e facendomi ridere.
- Fratello, lei non e' niente in confronto a quello che sta entrando adesso dagli spogliatoi- Sussurro' James, facendo un cenno col capo nella direzione interessata.
Io diressi il mio sguardo verso la parte degli spogliatoi maschili e le mie sopracciglia si alzarono contemporaneamente: un Logan non-mi-ricordo-che-cognome-ha, con pantaloncini e canottiera era circondato da uno stormo di oche lecca piedi che gli mettevano le mani ovunque..E quando dico ovunque, intendo dire davvero da tutte le parti, mentre lui non faceva una piega.
Feci una faccia schifata, alzandomi e dando una pacca sulla spalla a Kendall mentre gli sorridevo.
Mi avvicinai al gruppo di ragazzi che era accanto alla proffessoressa che guardava le oche e l' idiota con disappunto.
Dopo pochi istanti sentii un braccio appoggiarsi alla mia spalla. Girai la testa e trovai Kendall intento a fissare una ragazza che era vicino a Logan. Lo guardai confusa, dandogli una leggera pacca.
- Chi o cosa stai fissando come se vorresti ucciderlo sbarra saltargli addosso?- Gli sussurrai, avvicinandomi al suo orecchio con il viso, dovendomi alzare leggermente in punta di piedi.
Lui sobbalzo', riscuotendosi da chissa quale pensiero.
- No, nulla di che.- Disse con nonchalance, poi parve ripensarci - Anzi, no che non e' nulla! Quella era la...- Esclamo' con decisione, venendo pero', e purtroppo, interrotto dalla Black.
- Se il signor Henderson- ecco come faceva di cognome! - ci concedesse la sua "sublime"- Fece le virgolette con le dita -presenza, forse potremo iniziare la prima lezione.- Concluse infine, guardandolo con sguardo severo.
Lui e le sue ochette si avvicinarono, mentre io, Carlos, James e Kendall ridevamo di gusto sotto i baffi.
- Ho appena fatto dei ripensamenti sulla Black!- Sussurro' Carlos con un sorriso divertito.
Io scossi la testa divertita e mi girai verso la professoressa che aveva ricominciato a parlare, notando con la coda dell' occhio Logan che mi fissava.
Lo ignorai e mi concentrai sulla voce dura e profonda della proffessoressa Black, stranamente insolita come voce per una donna.
- Bene marmocchi, eccoci ad un altro estenuante anno scolastico.- Si fermo', guardandoci e mi fece segno di avvicinarmi. La guardai confusa, venendo poi spinta da James. La professoressa mi mise un braccio sulle spalle e si rivolse verso gli altri - Questa deve essere Jennifer Brown, la nuova arrivata- Poi si rivolse a me con un sorriso.- Spero che tu non sia come questi asini- Disse scherzando e facendomi allargare il sorriso. Poi si rivolse di nuovo agli altri, senza smettere di guardarmi - E lei, signor Henderson, la smetta di guardare la signorina Brown con quelli occhi languidi, non accetto certi comportamenti nella mia classe.-.
Io trattenni a stento le risate e mi riavvicinai di nuovo ai miei amici, scambiandoci un cinque.
La lezione prosegui' tranquilla.
La professoressa Black era simpatica nonostante l'impressione che mi ero fatta di lei all'inizio. Mi chiedo perche' gli altri la considerano..Cattiva.
Alla fine la prof ci mando' negli spogliatoi per cambiarci.
Appena entrai trovai circa nove paia di occhi che mi fissavano.
- Sta lontana da Logan.- Mi disse una che sembrava la piu' snob, il leader delle altre ochette viste prima.
- Scusami, chi?- Chiesi non capendo bene.
- Logan, quel figo che ti continuava a guardare per tutta l' ora.- Mi spiego' un' altra.
Io capii di chi parlavano e feci una smorfia.
- Perche' diamine mi dovrebbe interessare quel sbruffone?- Chiesi stupita.
Nessuno mi rispose e io mi cambiai velocemente per uscire da quel manicomio.
Uscii dalla palestra e aspettai i ragazzi.
Appena uscirono io esclamai - Quelle ragazze sono da manicomio- Indicai il gruppetto di prima.
I ragazzi le guardarono e annuirono, scoppiando poi a ridere.
Li guardai divertita e scossi la testa, facendo un sospiro - Pronti per un' estenuante ora di chimica?- Chiesi con finta allegria.
Proprio in quel momento  passo' vicino a noi Logan mi-credo-un-figo e si fermo', guardandomi malizioso - E sono gia' due ore che abbiamo in comune. Non sarebbe fantastico avere tutto il programma scolastico insieme?-.
Kendall lo guardo' con aria di sfida e un infossamento che incominciava a formarsi in mezzo alle sue sopracciglia.
- Vattene Henderson e non rompere come tuo solito- Disse guardandolo male.
Logan fece una faccia sarcastica e poi si rivolse a me, sorridendo.
- Buona giornata... E non fidarti sempre di qualcuno che non ti ha raccontato nulla del proprio passato- Mi disse serio, facendo poi passarelo sguardo a Kendall che lo guardava con odio. Si fissarono per un po'. Poi Logan si diresse verso la scuola - James, Carlos- Li saluto' mentre passava accanto a loro.
Lo osservai bene mentre si allontanava. In quel momento sembrava un normale ed educato ragazzo e non un emerito Don Giovanni, come lo avevano definito i ragazzi.
Scossi la testa e mi girai verso Kendall, confusa.
- Cosa intendeva..- Non mi lascio' finire, che si sistemo' lo zaino sulla spalla e sbotto' - Andiamo che fra poco suona la campanella.-.
Si avvio' per la stessa strada di Logan, lasciando i ragazzi e me indietro.
Mi girai ancora confusa verso James e Carlos. Loro alzarono le spalle e Carlos mi si avvicino', mettendomi un braccio sulle spalle.
- Non farci caso, qualche volta e' strano persino per noi.- Mi sussurro', mentre cominciavamo a camminare anche noi.
La lezione di chimica fu straziante e il nostro professore, Adam Evan, non era proprio un pazzo svitato, ma ci si avvicinava enormemente.
Come benvenuto per il nuovo anno scolastico, lo svitato ci assegno per compito in classe una miscela bluastra e appiccicosa, che riuscii a finire solo grazie ai suggerimenti dettati sottovoce da Carlos, che a quanto pareva, era un vero genio in chimica, per mia fortuna.
Cinque minuti prima del suono della campanella il professore ci fece spegnere le fiammelle e riporre gli occhiali protettivi e le camicie in un armadio.
Quando uscimmo dalla classe tirai un sospiro di sollievo e diedi un bacio sulla guancia a Carlos.
- Grazie mille Carlitos, senza di te quello mi avrebbe sbranata- Lo ringraziai sorridendo.
Lui rise e poi si apri' in un sorriso - Figurati. Fra amici ci si aiuta, no?-.
Io annuii e presi il foglio degli orari di lezione, visto che non mi ricordavo che lezione avevamo.
Guardai la terza ora e feci un verso di lamento - Ditemi che qualcuno di voi e' anche un genio in matematica-.
- Si, io- Disse una voce da dietro i ragazzi che avevo sentito due volte durante quel giorno, oltre a quella.
I ragazzi si spostarono accanto a me, sbuffando.
- Ma oggi lo fai apposta a perseguitarci, eh?- Chiese James scocciato, prendendo poi un' altra boccata d' aria per continuare, ma gli misi una mano sul petto per fermarlo e mi rivolsi a Logan con un sorrisino.
- Senti Logan, ho capito che tu sei il re della scuola e che la regina e' quell'oca mora che mi ha fermato negli spogliatoi, ma, sinceramente, non mi piace il tuo comportamento, quindi lasciami stare... E grazie, ma non accetto aiuto dagli sconosciuti-.
Detto questo feci segno ai ragazzi di andare e dopo cinque minuti ci trovavamo in classe.
Io mi sedetti vicino ad una finestra, Kendall vicino a me come mi aveva chiesto prima della prima ora e Carlos e James davanti a noi.
Tirammo fuori i libri, poi i due si girarono verso di noi, sorridendo.
- Ho sentito che avremo una professoressa. E di solito le proffessoresse di matematica sono delle gnocche..- Interruppi Kendall con uno schiaffo sulla spalla che fece sghignazzare i ragazzi. - Hey, fammi finire.. Intendevo dire che se sara' come ho detto, Logan passera' a pieni voti quest' anno.- Disse ridendo e facendo ridere anche gli altri due, mentre io passavo lo sguardo da Kendall a James a Carlos e viceversa, senza capire.
- Vuoi dire che vedendo una bella insegnante si impegnera' di piu' nello studio per fare colpo su di lei?- Chiesi con un soppracciglio alzato.
Loro si calmarono un attimo per capire quello che avevo detto, poi scoppiarono di nuovo a ridermi in faccia.
Li guardai male, almeno finche' Kendall non si calmo'. Si asciugo' le lacrime dal troppo ridere e poi prese una boccata d' aria per rispondermi, scosso ancora di tanto in tanto da risate.
- Quando ti ho detto che si e' fatto tutta la scuola, intendevo dire davvero tutta, comprese le insegnanti.- Mi spiego', calmandosi del tutto.
- Oohhuu- Feci invece io, capendo, mentre assumevo un' espressione sconvolta.
Parlammo tanto fittamente da non accorgerci che ormai tutta la classe era seduta..Tutta tranne...
La porta si apri' ed entro' dentro la professoressa seguita da Logan.
Li osservai per bene e la mascella si spalanco' automaticamente.
La professoressa aveva i capelli disordinati, la camicetta abbottonata male e un succhiotto grosso come una casa.
Logan invece aveva le guance arrossate, la fronte leggermente impelata di sudore, la cintura allacciata male e la camicia per meta' fuori dai pantaloni.
Vidi con la coda dell' occhio un bigliettino volare sul mio banco, cosi' lo aprii " Era quello che intendevamo io e i ragazzi". Mi girai scandalizzata e poi gli risposi " Ma e' solo il primo giorno di scuola!" Glielo passai e lui mi sorrise ironico dopo averlo letto, poi me lo ripasso' " Se vuole finire bene devi cominciare da subito, no?".
Io scossi la testa, proprio mentre la professoressa si firava verso la nostra parte. - Brown, Schmidt, non cominciate bene. Portatemi subito quel bigliettino.-
Mi scambiai un' occhiata col mio compagno di banco che si alzo' e ando' verso la cattedra, porgendo in seguito il bigliettino alla professoressa, poi torno' a sedersi.
- Bene bene...Non so di chi o di cosa stavate parlando, ma siete in punizione.- Disse infine, mentre Kendall alzava un sopracciglio.
In quel momento si alzo' James - Ma prof., e' il primo giorno di scuola. Lasci correre per una volta- Esclamo', fissandola.
- Si rimetta seduto...Maslow, vero?- Chiese e James annui' - E non vedo perche' dovrei lasciar correre.- Prosegui' con tono severo.
- Ma professoressa, e' il primo..- James cerco' di farle cambiare idea, ma quella gli rispose impassibile - Si sieda Maslow, altrimenti metto in punizione anche lei.-.
Dopo quelle parole anche Carlos si alzo', prendendo la parola - Ma professoressa..-.
Anche lui venne interrotto - Vi avevo avvertiti. Siete in punizione anche voi, signori Maslow e Pena!- Esclamo', mettendo fine alla discussione. - E ora andate a pagine trecentoquindici.- Aggiunse mentre si rimetteva seduta sulla sedia a scrivere qualcosa sul registro di classe.
Durante tutta l' ora di lezione non volo' nemmeno una mosca.
Anche chi aveva finito di leggere e rileggere le pagine assegnate se ne stava zitto zitto a diseganre o scarabocchiare sul suo quaderno, anche se normalmente si sarebbe girato verso il suo vicino di banco per parlare delle vacanze appena finite.
Appena la campanella della ricreazione suono' io, Kendall, James e Carlos ci alzammo velocemente, uscendo per primi dalla classe per dirigerci verso il bar della scuola.
Appena ci sedemmo ad un tavolo messo a disposizione, guardai dispiaciuta James e Carlos.
- Ragazzi, mi dispiace di avervi coinvolti nella punizione.-
Loro sorrisero e sventolarono la mano - Ci siamo cacciati da soli in questa cosa...Non usciro' mai piu' da camera mia per essere stato messo in punizione gia' il primo giorno- Aggiunse infine Carlos, ridendo e facendo ridere anche noi.
Dopo la ricreazione di quindici minuti ci aspettava inglese, una delle mie materie preferite, dopo letteratura, musica e informatica.
Io mi avviai quasi saltellando verso la classe indicatami dai ragazzi che camminavano divertiti qualche passo dietro di me.
La lezione si rivelo' molto piacevole.
Il proferssor Anderson era un uomo giovane, uscito dal college appena due anni prima, con il massimo dei voti ed era il suo primo anno come insegnante.
Ci fece presentare uno ad uno e per i restanti trenta minuti parlo' un po' con tutti noi, scherzando con battute decenti... E si dimostro' anche dispiaciuto per la punizione presa da me e dai ragazzi, raccontandoci che alla nostra eta' era seduto constantemente in presidenza.
Quando suono' la campanella di fine ora tutti noi incominciammo a raccogliere le nostre cose e quando passammo accanto al professore lo salutammo con un sorriso che lui ricambio'.
Io e i ragazzi uscimmo dalla classe enormemente rilassati. Cambiammo i libri ai nostri armadietti e ci incontrammo tutti sorridenti davanti alla classe di letteraura, pronti per l'ultima lezione.
Il professore si rivelo' essere quel gentile uomo che mi aveva indicato la segreteria.
Si chiamava Seth Jonhson e anche per lui era il primo anno nella nostra scuola.
Anche quest'ora passo' tranquilla e anche il professor Jonhson non ci fece prendere i libri o quaderni, ma chiacchero' un po' con noi per conoscerci.
Anche da quell'ultima classe uscimmo tutti sorridenti.
- Credo che gli ultimi due professori siano stati quelli piu' normali- Disse Carlos stiracchiandosi le braccia.
- Dai, anche la Black non e' male- Dissi ripensando alla prima ora.
- Solo perche' ti ha preso in simpatia- Mi corresse di nuovo Carlos, facendo ridere James e Kendall.
- Lo dici solo perche' in seconda la professoressa non ti ha mandato in campo alle finali di football e perche' avete perso proprio per colpa di quello che ha mandato al tuo posto.- Gli rispose Kendall.
Carlos gli fece il verso e gli diede una scherzosa spinta con la spalla, facendolo traballare.
- A che attivita' vi iscrivete quest'anno?- Chiese James pensieroso.
Alzai un sopracciglio - Attivita'?-
Kendall mi guardo' stupito - Nella tua vecchia scuola non c' erano attivita' extra-scolastiche?-.
Io scoppiai a ridere - In una provincia di Sacramento, in una scuola come la mia? Li' nemmeno gli armadietti c'erano, figurati le attivita' extra-scolastiche- Esclamai continuando a ridere.
Loro mi guardarono divertiti, poi James riprese a parlare - Per i ragazzi c'e' il calcio, football, baseball e basket, mentre per le ragazze c'e' il cheerleading, il giornalino della scuola e la radio scolastica...Poi ci sono club di scacchi, di lettura e di scrittura... Ah, e anche lezioni di atletica, ma non le frequenta nessuno- Si fermo' un attimo per sorridere - Allora, a cosa ti iscrivi?-.
Possibile che per le ragazze non ci fosse nulla di divertente?
- Ehm, atletica.. So che si fanno pure acrobazie... E non potrei fare un provino per..Che ne so, per il football, per esempio?- Chiesi sconvolta.
Loro mi guardarono come se fossi pazza.
- Te ne rendi conto che i giocatori sono, non per forza alti, ma robusti come Carlos? Ti schiaccerebbero!- Esclamo' Kendall, stranito.
Io alzai un soppracciglio - Ciccio, giocavo nella squadra maschile di football del nostro paese. Sono una ragazza meno robusta dei ragazzi, ma grazie a me e al mio amico Greg abbiamo vinto i campionati di tre, due e un anno fa.- Gli spiegai, facendolo tacere. Sorrisi soddisfatta, mentre sentivo Carlos sussurrare - Ciccio- e poi ridacchiare sotto i baffi.
- Sta zitto anche tu, ciccio- Dissi rivolta a lui. Si zitti' subito e poi fece una faccia indignata - E James non si becca del "ciccio"?-
Io scossi la testa - No, lui non ha detto ancora nulla- Risposi divertita, mentre il diretto interessato mi dava il cinque.
Ci avviammo sconsolati verso il bar scolastico per comprarci qualcosa da mangiare prima che avrebbero chiuso.
Io comprai un semplice panino e una Red Bull, Kendall insalata, cotoletta e caffe', James una cosa che si avvicinava ad un hamburger e Carlos compro' tutte le schifezze che c' erano nel bar: patatine, barrette extra- caloriche che io amo e caramelle su caramelle.
Uscimmo dal bar mangiando il nostro pranzo e guardando divertiti Carlos.
- Quanto diamine hai speso per tutte queste...Schifezze?- Chiese James mentre masticava.
Carlos inghiotti' un boccone e gli diede una sberla dietro la testa - Non si parla con la bocca piena!- Lo rimprovero' - Comunque, meno di quel che ti aspetti, era tutto scontato... E poi, non sono schifezze, sono tutte cose buone che cariano i denti!- Esclamo' addentando un altro morso di barretta al cioccolato - Volete favorire?- Aggiunse alzando la busta contenente il suo pranzo.
- Uh, quasi quasi...- Pensai ad alta voce.
Lui mi porse la busta mentre io gli porgevo il panino.
Scelsi una merendina al cioccolato fondente e nocciole mentre lui diede un gran bel morso al panino.
Finimmo il nostro pranzo ( Si fa per dire: a Carlos sarebbe servita un' altra mezz' ora per finire tutto) e ci avviammo verso l' aula per le punizioni.
L' ora di punizione non fu tanto spiacevole grazie al proffessor Anderson, quello di inglese, che si era preso la responsabilita' di guardarci.
Durante quell' ora, oltre a chiaccherare, io e i ragazzi finimmo i compiti assegnati dalla professoressa di matematica, di cui dovevo ancora scoprire il nome.
Quando il proffessore ci avverti' che la punizione era finita lo ringraziammo e ci dirigemmo all' uscita.
- Allora, quando partiranno le iscrizioni?- Chiesi controllando il cellulare.
- Ci scommetto che domani mattina ci saranno i fogli nella bacheca. Se vuoi provare a iscriverti nella squadra di football, ti consiglio di essere una fra le prime ad entrare a scuola- Mi suggeri' Carlos, poi caccio' fuori il telefono - Ci scambiamo i numeri?- Mi chiese.
Io annuii sorridendo e ci scambiammo tutti e quattro i numeri di telefono.
- Non ti va di venire con noi al cinema oggi?-
Mi chiese Kendall quando ormai eravamo alla fermata autobus per aspettare il loro mezzo di trasporto.
Io scossi la testa, dispiaciuta - Mi dispiace ragazzi, ma ci siamo appena trasferiti e devo ancora aiutare papa' a disfare i scatoloni e le valigie..Senza contare il montaggio di armadi, letti e cose varie, visto che mamma e' al lavoro. Sara' per la prossima volta.- Conclusi sorridendo.
Vidi il loro autobus fermarsi e li salutai con una pacca sulla spalla, dirigendomi poi verso casa.
-Papa', sono a casa!- Gridai chiudendo la porta dietro di me.
- In camera tua tesoro!- Lo sentii rispondere dal piano superiore.
Sorrisi e tolsi lo zaino dalla spalla e poi cominciai a salire le scale.
Trovai mio padre intento a dipingere la mia stanza.
- Ma papa', non dovevi. Sai anche tu che adesso avete cose piu' importanti della mia camera da letto- Lo rimproverai sorridendo.
Anche lui sorrise e salto' giu' dalla scala.
- Nella nostra vecchia casa mi hai tanto supplicato di dipingerti la stanza di blu che mi sono sentito in dovere di fartela da subito.- Mi informo' mentre guardava la parete appena dipinta - E ora veloce a cambiarti che mi aiuti a passare la seconda mano.- Mi spedi' nella camera dove aveva messo le mie valigie.
Cercai per un bel po' in tutto quel trambusto, ma alla fine riuscii a trovare una vecchia tuta e un vecchio paio di scarpe da ginnastica.
Uscii dalla stanza e mi legai i capelli in una disordinata coda. Mi affacciai alla porta e sorrisi a mio padre.
- Bene papa', che devo fa..- Venni interrotta dal suono del campanello - Vado ad aprire io.-.
Mi diressi correndo verso la porta e la aprii sorridendo.
Ma appena realizzai chi era, il mio sorriso si congelo'.
- Tu?!- Esclamammo insieme.



Angolo Autore.
Salve a tutti, lettrici e lettori! Piacere di conoscervi.
Mio cugino mi ha ceduto il suo accaunt, quindi adesso potro' liberamente postare :)
Passando alla storia...E' solo una prova. Ho quasi altri quattro capitoli pronti, voglio solo vedere come andra'.
Lo so che non e' un gran che, ma ho voluto provare a postarla lo stesso.
E se i capitoli saranno troppo lunghi..Beh, ditemelo, che li accorcio.
Grazie a quelli che leggeranno.
Vi auguro buona giornata, Wiki.
   
 
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