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Autore: CateDiaries    06/09/2012    1 recensioni
Ilaria è una ragazza di 26 anni che studia giurisprudenza e nel periodo estivo lavora all'hotel di suo padre. Il suo migliore amico? Niente di meno che il seducente Joseph Morgan. Inoltre rincontrerà, dopo tanti anni, Rachael Leigh Cook che sta per sposarsi con il bellissimo Daniel Gillies. Ilaria e Daniel avranno una settimana per conoscersi per bene, prima del matrimonio. Cosa succederà? Leggete per scoprirlo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Gillies, Joseph Morgan, Joseph Morgan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3- Eyes as blue as the water

 
Daniel uscì dalla sua stanza con l’equipaggiamento per la piscina. Un leggero sorriso gli sorgeva spontaneo sulle labbra. Aveva conosciuto Ilaria solo il giorno precedente ed era già nata un’ottima amicizia. Lei era una ragazza solare e spiritosa ed era sicuro che la loro amicizia sarebbe durata anche dopo il matrimonio.
Quando arrivò alla porta della piscina, lei era lì ad aspettarlo.
- Oh, finalmente!- disse lei fingendosi scocciata. –Ti piace farti desiderare, per caso?-
Daniel sorrise. –Non sei brava a fingere. La verità è che non vedevi l’ora che arrivassi.- la prese in giro.
-Certo, Daniel, perché tu in ventiquattr’ore sei diventato il centro del mio universo.- disse Ila sarcastica. –Spaccone.- aggiunse poi sottovoce.
- Ehi, ti ho sentito!- la riprese lui e lei sbuffò.
- Bene, vuoi un applauso?!-
Daniel le si avvicinò e le posò un braccio su una spalla. –Tu non puoi vivere senza di me.-
Ila sorrise diabolica e spostò il suo braccio con noncuranza. –Voglio proprio vedere se continuerai a dirlo quando ti butterò in acqua.- e aprì la porta della piscina.
La stanza era parecchio grande e la piscina non era da meno: era una classica piscina semiolimpionica, ma con una parte semicircolare infondo in cui c’era l’idromassaggio, collegata all’altra con uno scivolino.
Mentre camminavano sul bordo, Ila si avvicinò a Daniel e appoggiò la testa sulla sul spalla.
- A cosa devo questo improvviso segno d’affetto?- chiese l’attore piacevolmente sorpreso.
La ragazza alzò le spalle. –Com’è che dici tu? “Non posso vivere senza di te”.- rispose quasi sussurrandolo.
Daniel deglutì imbarazzato. –Ehm…Ila, guarda che io stavo scherzando. Rachael…-
Ila si voltò verso di lui e gli posò un dito sulle labbra avvicinando pericolosamente il suo volto a quello di Daniel. – Anche io.- sussurrò nuovamente.
L’attore corrugò la fronte. –Che…?- non riuscì a concludere la domanda perché si ritrovò completamente vestito nell’acqua della piscina.
Ila intanto era piegata in due dalle risate. Davvero Daniel aveva pensato che lei si fosse innamorata di lui così dal nulla?! Povero stolto.
- Vaffanculo!- le gridò, tra un colpo di tosse e l’altro, quando riemerse. –Che ti ho fatto di male?!-
- Ti avevo detto che l’avrei fatto. Non dovresti essere così sorpreso.- ribatté lei continuando a ridere.
Daniel scosse la testa. –Ridi, ridi finché puoi. Dopo riderò io.- la minacciò uscendo dall’acqua.
Ila sbarrò gli occhi. –Ehm…Dan, che vuoi fare?-
- Tranquilla.- disse lui sorridendo. –Non sono così infantile.-
- Aspetta…stai forse insinuando che io sia infantile?- chiese indispettita.
Lui alzò le mani. –Non ho detto questo.-
- Sta’ molto attento Gillies.- disse avvicinandosi e puntandogli un dito contro il petto. Ammazza che muscoli. No, no, no, no. Nervi saldi Ila! –Posso ancora affogarti tranquillamente.- e poi si allontanò da lui e si tolse maglietta e i pantaloncini, restando in costume.
Daniel si prese un attimo per guardarla. Era una bella ragazza: magra, fisico slanciato, la pelle chiara che contrastava con il nero del costume. I capelli le ricadevano ondulati sulle spalle e le coprivano metà schiena.
Ila si voltò verso di lui, incuriosita dal suo improvviso silenzio. –Be’? Ti sei congelato per colpa dei vestiti bagnati?-
- Guarda che è solo colpa tua se sono in questo stato!- ribatté l’attore togliendosi quegli indumenti fradici.
- Mhh, quanto ti lamenti! Tanto ora ti bagni di nuovo.- disse la ragazza sorpassandolo ed entrando nella parte di piscina con l’idromassaggio, che fece partire premendo un pulsante sul bordo.
- Allora, ti muovi o facciamo notte?!- disse per incitare Daniel a darsi una mossa, dato che stava ancora sistemando i suoi vestiti.
Lui roteò gli occhi e si voltò verso di lei. –Sto cercando un posto dove appoggiare questa roba bagnata! Vuoi che la metta sulla tua borsa?-
- NON TI AZZARDARE!- lo minacciò quasi uscendo dall’acqua. –Appoggiala sul muretto.-
Daniel scosse la testa ridacchiando e fece come gli aveva detto. – Tutte uguali voi donne: guai a chi vi rovina la borsa!- disse poi mentre entrava nella piscina.
- Se mi sedessi sul cofano della tua macchina con dei pantaloni pieni di borchie, come la prenderesti?-
- Ti ucciderei.-
Ila alzò le spalle e sorrise. –Visto? Non siamo poi così diversi.-
Si sedette sulla panchina/muretto della piscina e reclinò la testa all’indietro chiudendo gli occhi. Sentì Daniel sospirare e borbottare qualcosa tipo: “deve sempre avere l’ultima parola”. Ila sorrise a quel commento, in quanto estremamente vero. Se c’è una cosa che si può dire di Ilaria Brizzi è che adora avere ragione e non si arrende finché tutti non capiscono che ciò che dice è giusto. Infondo sta studiando per diventare un avvocato, no?
L’atmosfera all’interno della stanza era l’esatta immagine del relax: i due se ne stavano tranquillamente seduti, entrambi con la testa reclinata all’indietro, e si godevano il silenzio che regnava intorno a loro.
Fu Daniel a spezzare quell’atmosfera perfetta qualche minuto più tardi. O forse anche mezz’ora. –Non ti manca?-
Ila sollevò la testa e gli rivolse uno sguardo interrogativo. –Eh?-
Lui non cambiò posizione. Si limitò a sospirare. –Scusa, stavo pensando a quello che mi hai detto oggi. Di tua madre. Era solo un pensiero a cui non avrei dovuto dare voce.-
- Figurati, non è un problema.- rispose prontamente la ragazza. –Comunque, sì, certo che mi manca. Era mia madre.- disse poi sottovoce.
- Non devi rispondere per forza.- intervenne subito Daniel sedendosi in modo da guardarla. –Te l’ho detto non era una domanda voluta, era solo…-
- Un pensiero ad alta voce. Ho capito.- completò lei al suo posto facendo cenni d’assenso con la testa. Daniel annuì, ma non riprese la sua posizione semisdraiata; rimase lì seduto ad osservarla intensamente. Passarono svariati minuti, prima che Ila ricominciasse a parlare e intanto Daniel prese nota di maledirsi mentalmente. –Sai non ne ho mai parlato molto con nessuno, nemmeno con Joseph. Non era il genere di informazione che volevo condividere.-
L’attore decise di non parlare non la voleva interrompere.
- Per un bambino vedersi portare via uno dei propri genitori è una delle cose peggiori che possano capitare. Quando mio padre mi disse dell’incidente e che la mia mamma non c’era più, ho sentito come se una parte di me se ne fosse andata per sempre. Avevo voglia di piangere, di gridare a tutto il mondo quanto odiassi la mia vita, ma mi bastò guardare il volto di mio padre per non farlo. Era distrutto, completamente a pezzi. Non potevo farlo soffrire ancora di più.- Daniel continuava ad ascoltarla in silenzio, catturato da quelle parole e ad ogni frase il suo sguardo si faceva sempre più intenso. –Non so come, ma trovai la forza per non piangere. Non ho mai versato una lacrima né durante, né dopo il funerale. A tutte le persone che mi chiedevano come stessi, sorridevo leggermente e rispondevo che stavo bene. E funzionò. Mi sentii bene e mio padre, grazie ai miei sorrisi, riuscì ad andare avanti. Riprese a lavorare nell’hotel e fu così che conobbe Amelia.-
Ila smise di raccontare e, per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare di sua madre, guardò Daniel. Durante il racconto aveva tenuto lo sguardo fisso sull’acqua davanti a sé e incontrare quegli occhi scuri la fece sentire bene, protetta. Il suo sguardo era talmente intenso che la coinvolgeva.
Sospirò. –Ti prego, non guardarmi in quel modo.-
- Quale modo?-
- Con quello sguardo profondo. Sembra che tu stia cercando di guardarmi dentro, è inquietante.-
- È solo che non riesco a credere che tu sia riuscita all’età di sette anni a tenerti dentro un peso così grande.- spiegò Daniel.
La ragazza sorrise. –Sai, non mi resta molto facile aprirmi con le persone. Infatti oggi è stata un’eccezione.- dopo un attimo di pausa aggiunse. –Non so come tu ci sia riuscito.-
Anche Daniel sorrise e assunse uno sguardo divertito. –Ho i miei poteri magici.-
- Sì, ecco il mago di Oz!- lo prese in giro.
Lui le si avvicinò scrutandola. –E ora che c’è?- chiese lei.
- Non me ne ero accorto.-
- Di cosa?-
- I tuoi occhi sono di un azzurro così intenso…come l’acqua di questa piscina.-
Ila arrossì leggermente, ma cercò di nasconderlo guardando altrove. Daniel si accorse, però dell’imbarazzo della ragazza, allora la prese in braccio e la appoggiò sullo scivolino che univa la vasca ad idromassaggio con il resto della piscina.
- Che fai?!- chiese allarmata Ila.
- E se ti buttassi di sotto?- propose Daniel.
- Fallo e ti trascino giù con me e credimi, ti faresti male a battere di testa.- lo minacciò per la millesima volta in quella giornata.
Lui ridacchiò e poi, stringendola a sé, si mise a sedere dietro di lei. Ila si ritrovò quindi fra le sue gambe e grazie a Dio gli dava le spalle, altrimenti Daniel avrebbe notato di certo il rossore sulle sue guance.
- Bene…e ora?- chiese titubante la mora.
- E ora…- sussurrò al suo orecchio Daniel per poi aggiungere più forte –andiamo giù!-
Si diede una lieve spinta ed iniziarono a scivolare giù da quella mini-cascata.
Ila fece appena in tempo ad urlare “OSSIGNORE!” e si ritrovò sott’acqua sempre stretta al corpo di Daniel. Furono nuovamente circondati dal silenzio ed era piacevole. Ila sarebbe voluta tornare a galla, ma Daniel la ancorava lì sotto. Decise allora di girarsi verso di lui e così gli legò le braccia al collo. Non riusciva a vederlo granché bene, ma poté giurare di aver visto un sorrisino soddisfatto comparire sulle sue labbra.
Dopo poco riemersero e Ila iniziò a respirare a pieni polmoni, mentre Daniel se la rideva beatamente.
- Tu…sei…PAZZO!- ansimò tra una boccata d’aria e l’altra. –Stavo per rimetterci le penne lì sotto!-
- Oh, come siamo melodrammatiche! Ci siamo stati circa trenta secondi! E poi avresti potuto trattenere il fiato, invece sprecarlo per urlare.- la prese in giro.
- E tu avresti potuto darmi un minimo di preavviso!- ribatté seria.
Stettero a fissarsi negli occhi per qualche istante e poi scoppiarono entrambi a ridere. Erano ancora abbracciati: Ila teneva ancora le braccia legate intorno al collo di Daniel e lui la teneva sempre stretta a sé. Quando se ne accorsero, scese tra di loro un silenzio alquanto imbarazzante che fu spezzato dallo sbattere della porta della piscina.
- Sì, ma infatti è come ti avevo detto.- disse una voce che Ila riconobbe immediatamente: Martina.
- Oddio, quindi si sono lasciati?- disse una delle sue amiche.
- Non ci credo.- disse la terza. –Ridicoli!- ed iniziarono tutte e tre a sghignazzare.
Ila si staccò velocemente da Daniel sbuffando.
- Che succede?- le chiese lui.
- Relax terminato.- rispose la ragazza. –Quella è Martina.- disse poi indicando la ragazza bionda al centro del trio.
Sentendosi chiamata in causa, la ragazzina si girò verso la piscina ed incontrò lo sguardo della sorella.
- Ila. Anche tu qui?- chiese con aria annoiata.
La sorella le rispose a tono. –Già, sai com’è, visto che lavoro qui ho un pass regolare.-
- Ma oggi è il tuo giorno libero, o sbaglio?-
- No non sbagli. Io e Daniel ci stiamo solo godendo un bagno in piscina dopo che…-
- OH MIO DIO!- la interruppe Martina. – Daniel Gillies?!-
Daniel ridacchiò e annuì. –In persona.-
Anche le altre due ragazzine si avvicinarono al bordo della piscina lanciando gridolini di gioia. Che oche, pensò Ila alzando gli occhi al cielo.
Iniziarono a bombardare Daniel di domande ed Ila colse al volo l’occasione per uscire dalla piscina e avvicinarsi all’asciugamano. Il povero Daniel intanto combatteva contro il mal di testa procurato dagli urletti delle tre ochette e quando vide che Ila gli stava facendo segno di andarsene, non se lo fece ripetere due volte. Liquidò le ragazzine con una scusa ed uscì dalla stanza con la mora.
Si appoggiarono alla parete fuori dalla porta ed iniziarono nuovamente a ridere.
- Ecco cosa intendevo con fan che ti urlano nelle orecchie!- esclamò Daniel.
Ila annuì. –Fidati, ho capito.- poi si girò verso la borsa dell’attore e tirò fuori un asciugamano. –Tieni, ho preso io le tue cose. Datti un’asciugata o rischi di gocciolare dappertutto e poi mio padre mi uccide.-
- Grazie.- rispose lui afferrando l’asciugamano. Dopo essersi asciugato indossò la maglietta mentre Ila si coprì con un telo. –Non ti vesti?-
- Ho ancora il costume fradicio addosso e rischio di bagnare tutti i vestiti.- spiegò la ragazza. –Ora vado a cambiarmi così poi posso tornare a casa.-
- Senti stavo pensando- disse dopo un po’ Daniel. –che potresti salire un attimo nella mia camera.-
Ila lo guardò con aria circospetta e Daniel si affrettò ad aggiungere: -Non è una proposta indecente! È solo per cambiarti. Così puoi farti anche una doccia, se vuoi.-
Non sembrava ancora molto convinta, perciò ci riprovò. –Andiamo, hai passato l’intera giornata con me: abbiamo passato la mattina fuori, abbiamo fatto un bagno in piscina e ci siamo buttati dalla mini-cascata. E ora che sto cercando di fare il gentiluomo tu non ti fidi?- le chiese con un sorrisino.
Lei ridacchiò. –E dai! Stavo scherzando!- esclamò dandogli una spintarella amichevole. –Accetto molto volentieri.- disse poi sorridendo sincera.
Presero l’ascensore e salirono fino al terzo piano, dove si trovava la stanza di Daniel: la numero 315. Da bravo gentiluomo, dopo aver aperto la porta, le fece cenno di entrare prima di lui e poi si chiuse la porta alle spalle.
- Di là c’è il ba…-
- Conosco questa stanza come le mie tasche!- lo interruppe. –Chi credi che la pulisca ogni santa mattina?!-
L’attore annuì. –Giusto.-
La ragazza sorrise nuovamente e si chiuse nel bagno. Doccia! Aprì l’acqua in modo da fare una doccia tiepida. Sì tolse il telo e si guardò un attimo allo specchio. Vide un sorriso raggiante comparire nel suo riflesso. Entrò nella doccia e l’acqua iniziò a scorrerle addosso. La sua mente vagò tra i flash dei momenti in cui era  stata abbracciata a Daniel; le sembrò di sentire nuovamente le sue braccia circondarla, il suo corpo caldo e rassicurante e… Cosa?! no, no, no, no! Dannazione Ila, smettila! Quello è il futuro marito di Rachael, quante volte devo ricordartelo?! si rimproverò mentalmente. Finì di lavarsi velocemente ed uscì dalla doccia. Si rivestì, asciugò i capelli solo con l’asciugamano e, dopo aver raccolto le sue cose, uscì dal bagno.
Daniel era sul terrazzino illuminato dal sole che stava iniziando a tramontare.
- Il bagno è libero.- gli comunicò raggiungendolo.
Lui annuì e le passò una scatoletta di plastica. Ila corrugò la fronte e lo guardò con aria interrogativa. –Che cos’è? Un CD?-
- No, è un DVD. Un film  in cui ho recitato qualche anno fa.- disse guardando davanti a sé. –Si chiama ‘Uncross the stars’: parla di un uomo che ha perso la moglie e che tiene tutto il dolore dentro di sé, facendo credere agli altri di stare bene.- poi si voltò verso di lei. –Oggi quando mi hai raccontato di tua madre, mi hai ricordato molto questo personaggio. È un film triste, ma ho pensato che ti sarebbe potuto piacere.-
Lo fissò colpita da quel gesto. –Grazie, lo apprezzo molto.- rispose seria. –Così, poi ti farò sapere come valuto la tua recitazione.- disse poi prendendolo in giro.
Ridacchiarono e poi Daniel la accompagnò alla porta. –Ma non ti asciughi i capelli?-
- No, li lascio così. Vengono più naturali.- rispose la ragazza e aprì la porta. –Grazie mille per la doccia.-
Daniel le sorrise. –Grazie a te della bella giornata. È stato…bello.-
Annuì. –Già.- rispose impacciata. Parecchio bello. –Allora…ci vediamo domattina.- fece per andarsene, ma poi tornò sui suoi passi. –Una cosa: se ce la fai salta la colazione.-
Lui sbarrò gli occhi. –Perché?-
- A pranzo dovrai assaggiare miliardi di piatti per scegliere il pranzo del matrimonio.-
Sospirò e reclinò la testa all’indietro. –Ma non poteva sceglierli Rachael?-
- Rachael ti ha lasciato varie opzioni tra cui scegliere. In un certo senso la scelta l’ha già fatta. Detto questo, ti saluto!- concluse la ragazza.
- A domani.- rispose Daniel e chiuse la porta della stanza.
Mentre tornava a casa, Ila ricevette una chiamata da una sua cara amica. –Debby!-
- Ciao tesoro! Quanto tempo!- rispose quella.
- Già, è un mese che non ti sento. Come stai? Sei tornata?- le chiese Ila.
- Yes! Sono tornata oggi. È stato un mese di totale relax.-
Ila ridacchiò. –Beata te! Qui è stato un continuo avanti e indietro tra l’università e il lavoro. E ora sto facendo la Wedding Planner.-
- Uhh, chi si sposa?- chiese curiosa Deborah.
- Una mia amica di infanzia, Rachael si sposa con il suo fidanzato Daniel…-
- Aspetta, aspetta, aspetta!- la interruppe la ragazza dall’altro capo del telefono. –Rachael hai detto?-
- Sì…- rispose confusa Ila.
- Con Daniel…Daniel, come Daniel Gillies?- chiese poi con un velo di emozione nella voce.
Furba la ragazza! –Proprio, lui, sì.-
- AH!!!- gridò talmente forte che Ila fu costretta ad allontanare il telefono dall’orecchio. –Non ci posso credere! Daniel Gillies è in Italia!-
-Già, mi ero dimenticata che sei una sua fan.-
- Scommetto che non si fa mai vedere in giro, vero?-
Ila rispose titubante. - Ehm, veramente ero con lui fino a cinque minuti fa…-
Silenzio tomba dall’altro lato del telefono. –Debby?- chiese Ila per capire se la ragazza fosse viva o morta. –Debby, ma ci sei?-
- Sì, sto facendo le valigie.-
- Le valigie? E dove vai?!-
- Da te, che domande! Preparati, arrivo domani pomeriggio.-
Ila scosse la testa e ridacchiò. –Ci vuole un attore figo per farti venire fin qui una buona volta? Non ho parole!- ironizzò.
- Simpaticona! Senti, dimmi un po’: com’è?-
Sospirò. – È, Debby… È!-
La ragazza ridacchiò a sua volta. –Non vedo l’ora di essere lì. Ci divertiremo MOLTO con Mr. Gillies.-
- Sì, certo. Senti tesoro, ora ti devo lasciare. Quando arrivi vieni in hotel, io e Mr. Amore Tuo saremo lì.-
- Perfetto!- disse con enfasi Deborah. –A domani bella!- e riappese.
Ila scosse la testa ridendo liberamente. Quella sera si “rintanò” in camera sua, come diceva sempre sua nonna e , sdraiata sul letto, si guardò il film che le aveva dato Daniel. Aveva ragione, il modo del personaggio di reagire alla morte della moglie le ricordava come aveva reagito lei. Sarà stato il fatto di vedere Daniel piangere o il fatto che per tutta la giornata aveva parlato di sua madre, ma quella sera, davanti a quel film, un fiume di lacrime sfuggì dai suoi occhi. Lacrime che aveva trattenuto per troppo tempo. Forse la corazza che aveva costruito per tanti anni, quella corazza che niente e nessuno aveva mai distrutto, stava iniziando a sgretolarsi. Daniel era riuscito, in qualche modo, ad oltrepassare quella corazza e l’aveva resa vulnerabile. Ma non era un fatto negativo, no. Anzi, per la prima volta dopo tanto tempo, iniziava a sentirsi davvero bene. Si era tolta un peso che portava dentro di sé da circa vent’anni.
Finalmente, dopo tanto tempo, ricominciò a sentirsi completamente viva!
Quella sera chiuse gli occhi con un sorriso vero stampato sulle labbra e con un solo pensiero nella testa: Grazie Daniel.

 
Angolo dell’autrice
Ed ecco che ritorno dopo infiniti mesi di assenza! È stato un capitolo parecchio complicato, ma sono soddisfatta e spero che ne sia valsa la pena.
Entra in scena un nuovo personaggio: Deborah (nome che ho preso in prestito dalla mia cara debby_88 , dalla quale sto prendendo ispirazione per creare questo personaggio).
Infine i rapporti tra Daniel e Ilaria stanno crescendo ed inizia a nascere una certa attrazione.
Mi scuso per il ritardo imperdonabile con cui pubblico questo capitolo e ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite e chi la recensisce. Grazie anche, ovviamente, a coloro che leggono in silenzio, siete comunque molto importanti per me.
Un bacio e al prossimo capitolo che spero di riuscire a pubblicare al più presto.
Cate <3
  
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