Fanfic su artisti musicali > Cinema Bizarre
Segui la storia  |       
Autore: makeDreamlast    06/09/2012    3 recensioni
[...]Esco dalla mia camera seguita da Bella, per giungere a quella di mio cugino. Busso, ma nessuno mi risponde. Busso ancora, più forte. Busso fino a che non apre la porta.
«Che vuoi?» E’ talmente fatto di chi sa quale strana sostanza che se gli chiedo qualsiasi cosa, non sa nemmeno di cosa parlo. È già successo.
«Ehm…volevo chiederti un favore.»
«Il portafogli è lì, sulla scrivania.» Biascica. Glieli ho già chiesti tantissime altre volte, dato che i suoi genitori non mi contano, che ormai ci è abituato a questi miei favori.
«Quanti posso prenderne?» Lo guardo, collassato sul letto, gli occhi chiusi a due fessure, il loro contorno di un violaceo scuro, i capelli scompigliati, la pelle bianchissima. La stanza è coperta da un nube di fumo.
«Quelli che vuoi.»
Apro il suo portafogli, han ben cinquecento euro tutti in banconote! Mi ero fermata ai duecento, non gliene avevo mai visti così tanti, sicuramente mi sono persa qualche pezzo mentre ero intenta a spiare qualcun altro.
Estraggo due banconote da cento, sicuramente per due ore nella piscina più prestigiosa di tutta Berlino sarebbero bastati. Ringrazio Jörg che mugola un «prego» per tutta risposta e raggiungo Bella ancora in corridoio.[...]
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

*
 
«Oddio ci siamo! Un percezione!» dico tornando a strizzare gli occhi e tenermi le tempie con le mani.
«Cosa vedi? Cosa stanno facendo?»
«Stanno uscendo dalla sala. OOOOH NON PUOI TOCCARLO!!!»
«Chi??»
«L’intervistatrice se li è baciati tutti per bene! Stanno salendo in macchina.» Cerco di raccontare per filo e per segno tutto ciò che vedo.
«Dove stanno andando?»
«Stanno decidendo. Oh mio Dio parlano!»
«Come tutte le volte da due anni che li spiamo, sai?»
«E’ sempre una scoperta per me! Oh mio Dio!»
«Cosa? Cos’hanno detto? Cos’hanno fatto?»
«Stanno venendo al Carlton!!!!»
«Cosaaaaa???? Quell’hotel fichissimo super lussuoso con venti piani di suite, un piscina interna, una esterna, idromassaggio, servizio in camera, letti a baldacchino, vista dal balcone gigante di tutta Berlino che ricordo TU hai dietro casa???»
«Proprio lui!!!»
«Carissima Alice questo è il momento di farci conoscere! Se in due anni non abbiamo avuto l’occasione, beh, eccocela servita su un piatto d’argento!»
«Ti sei mai chiesta come fare ad entrare in quell’hotel?» in fondo sa di tutte le caratteristiche solo perché io ho spiato le persone che ci alloggiavano dentro.
«Ci basterà vestirci da dive, fare un po’ le galline e raggiungerli!!»
La guardo storcendo il naso. Non mi convince per niente. Non è facile entrare in quell’hotel.
«Si ma non possiamo andare lì e chiedergli se ce li fanno incontrare!»
«Difatti noi andremo lì e chiederemo di usufruire della piscina!»
«Come hai intenzione di pagarla la piscina?» cerco di restare concentrata sulla visione, ma non è facile. Pian piano si sta facendo sbiadita. Fino a scomparire. Allora riapro gli occhi e la guardo.
«Cosa ci sta a fare se no lo zio?»
«Mi stai chiedendo di rubare i soldi a mio zio?»
«Dai, tutti gli adolescenti lo fanno!» alza le mani al cielo, come se stesse imprecando.
«No, no scordatelo! Se lo scopre mi ammazza!»
«Ma sono solo cento euro. Non se ne accorgerà mai tra tutti i soldi che ha!»
«Non ho mai avuto in tasca cento euro e mai mi sono messa a rubare!»
«C’è sempre una prima volta, e questa è quella giusta per iniziare!» si alza, mi viene dietro e mi spinge le spalle per farmi alzare a mia volta.
«No, Bella, non ce la farò mai! Chiedo a Jörg se me li presta.»
«A tuo cugino? Quanti soldi vuoi che abbia quello?»
«Oh fidati, ne ha eccome! L’ho visto la settimana scorsa che spendeva più di cento euro per un tipo di pasticche rarissime!»
«E cosa ci fa con tutte quelle pasticche?»
«Bella, si droga!! Ma comunque…Il suo paparino non lo sa, ma c’è già lui che pensa a rubargli i soldi dalle tasche. Non voglio iniziare anche io.»
«Scusa, non lo sapevo!»
«Fa nulla. Spero solo che sia in casa.»
Esco dalla mia camera seguita da Bella, per giungere a quella di mio cugino. Busso, ma nessuno mi risponde. Busso ancora, più forte. Busso fino a che non apre la porta.
«Che vuoi?» E’ talmente fatto di chi sa quale strana sostanza che se gli chiedo qualsiasi cosa, non sa nemmeno di cosa parlo. È già successo.
«Ehm…volevo chiederti un favore.»
«Il portafogli è lì, sulla scrivania.» Biascica. Glieli ho già chiesti tantissime altre volte, dato che i suoi genitori non mi contano, che ormai ci è abituato a questi miei favori.
«Quanti posso prenderne?» Lo guardo, collassato sul letto, gli occhi chiusi a due fessure, il loro contorno di un violaceo scuro, i capelli scompigliati, la pelle bianchissima. La stanza è coperta da un nube di fumo.
«Quelli che vuoi.»
Apro il suo portafogli, han ben cinquecento euro tutti in banconote! Mi ero fermata ai duecento, non gliene avevo mai visti così tanti, sicuramente mi sono persa qualche pezzo mentre ero intenta a spiare qualcun altro.
Estraggo due banconote da cento, sicuramente per due ore nella piscina più prestigiosa di tutta Berlino sarebbero bastati. Ringrazio Jörg che mugola un «prego» per tutta risposta e raggiungo Bella ancora in corridoio.
«Come fai?»
«A fare…?»
«A sopportare una cosa del genere!»
«Questione di abitudine. Ormai sono quattro anni che vivo qui, pensi che non abbia imparato a conoscere le persone che mi circondano? Comunque ho preso duecento euro, basteranno vero?»
Annuisce. Rientriamo in camera mia, molto più ordinata, pulita e profumata e iniziamo a scegliere i vestiti adatti.
Grazie a Dio ho un bagno tutto per me che non devo condividere con nessuno tranne che con Bella e un piccolo gattino che viene a farmi visita regolarmente, perciò è tenuto molto bene anche lui.
Mentre mi infilo una minigonna dorata, rimasta nel fondo dell’armadio dalla festa di Halloween precedente, mi sale un mal di testa incredibile, mi formicola tutto il naso che inizio a muovere come una piccola streghetta e quella sensazione di irrefrenabile voglia di conoscere, sapere, vedere. Strizzo gli occhi e urlo il nome della mia amica che subito mi raggiunge.
«Cosa vedi??» domanda ormai tipica.
«OH MIO DIOOOOO!!!» urlo, rischiando di farmi sentire anche al pian terreno.
«Cosa? Cosa? Cosa???»
«E’ in costume!! È già in acqua!! Sono già lì!! Oddio dobbiamo muoverci!!» riapro gli occhi e mi infilo una t-shirt bianca troppo aderente, sotto un costume bianco con qualche paillettes argentata.
«Gli occhiali da sole!!» urla prima che sia fuori dalla camera.
Prendiamo due paia di occhiali da sole e ce li infiliamo. Abbiamo proprio l’aspetto di due dive Hollywoodiane.
Scendiamo di due piani, passiamo dietro al divano dove sta sdraiata spaparanzata mia zia mentre si lima le unghie e le dico «Esco, ci vediamo stasera.»
«Si, ciao.» replica lei senza degnarsi di guardarmi.
A fatica, cercando di non cadere da quei trampoli comunemente chiamati tacchi a spillo, raggiungiamo l’hotel.
«Dio mio, guarda quanto è grande!!» dice alzando gli occhi al cielo.
Ci avviciniamo al tappeto rosso steso davanti alle porte d’entrata, contornate d’oro. Un bodyguard dall’aspetto rabbioso –ma sicuramente finto- ci viene incontro.
«Ehm…salve…Volevamo sapere…» guardo Bella cercando un aiuto che non arriva «…Per la piscina?»
«Siete in lista?» ci chiede con voce dura.
Guardo Bella con gli occhi fuori dalle orbite. Questo piccolo, piccolissimo particolare deve essermi sfuggito. Noi non siamo in lista.
«No, credo di no.»
«E allora non potete entrare mi dispiace.»
«Nemmeno così?» si avvicina sensualmente tirando fuori cinquanta euro dalla pochette argentata. E da dove li ha presi quelli? Ah si, il papà le dava una paghetta di cinquanta euro ogni due settimane.
Il bodyguard scuote la testa.
«Così?» entro in azione io con i miei duecento euro. Beh, duecentocinquanta euro per un bodyguard del Carlton non sono pochi!
Ci scruta, noi fingiamo sorrisi divini e capisce che abbiamo buone intenzioni.
«Beh, visto che mi siete simpatiche e infondo volete solo trascorrere una calda giornata in piscina, facciamo solo cento tutto incluso.»
«Tutto incluso?» intoniamo in coro.
«Si, lettini, asciugamani, bevande, cibo fino all’ora di chiusura, le dieci di questa sera.»
«Mitico!» allungando una banconota al bodyguard.
Lo ringraziamo stampandogli un bacio sulla guancia lasciando anche il lucidalabbra appiccicato alla sua pelle.
Lo superiamo e lui ci ferma «Ah, una cosa.» ci voltiamo facendo svolazzare i capelli «Avete più di diciotto anni?»
«Ci guardi bene, sembriamo bambinette che vengono qui per caso?» fingo.
Sorride e dopo avergli fatto anche un occhiolino entriamo nella hall.
«Ah ah ce l’abbiamo fatta!!»
«Già ma solo grazie a te! A proposito, tieni.» Mi allunga i suoi soldi.
«Ma che fai? Sei pazza? Tienili, sono tuoi! Offro io…Cioè, mio cugino! Mio zio in realtà!»
Ridendo giungiamo alla piscina come se andassimo lì tutti i giorni.
Improvvisamente serro gli occhi «Aspetta, Bella!» la blocco per un braccio.
«Cosa vedi?»
«Si sta avvolgendo in un asciugamano.»
«Chi? Tutti e due?»
«No, solo il mio. Oddio sta venendo qui!!» Apro immediatamente gli occhi, appena in tempo per vederlo arrivare dalle grandi doppie vetrate.
«Ma che fai? Concentrati! Perdiamo tutto se no!»
«Ssh!» la tirò dietro la tenda nello stesso istante in cui lui entra recandosi al bar.
«Oh mio Dio! Ci è passato a cinquanta centimetri di distanza!»
«MI è passato a cinquanta centimetri di distanza!» Cerco di soffocare le urla.
«Si ma tu li vedi tutti i giorni!» non era nelle sue intenzioni, ma riuscì a farmi sentire in colpa.
«Sh, sh! Sta tornando!» le dico, vedendolo avanzare di nuovo verso di noi.
Lo guardiamo passarci davanti in tutto il suo splendore, con un leggero scatto del capo sposta il ciuffo biondo dagli occhi permettendo ad alcune piccole gocce di posarsi sui nostri zigomi. Mi accarezzo il sinistro con l’indice, è bollente.
«Senti non mi interessa, ti ho fatto spendere cento euro quindi sfruttiamoli! Andiamo!» mi stringe il polso tirandomi fuori dalla tenda dorata.
«Tu sei pazza!»
«Dai! Lo spii tutti i giorni, mica vorrai tenerglielo nascosto per sempre!»
«Eh? Anche se un giorno lo conoscerò, non vuol dire che sarò obbligata a svelargli il mio segreto!»
«Ok, non sei obbligata ma adesso vieni, su!» mi stringe il polso con entrambe le mani convincendomi ad uscire.
Ci si avvicina un altro bodyguard «Questa piscina è privata.» dice con voce ferma.
«Si dia il caso che il bodyguard fuori dall’hotel ci abbia lasciato passare.» dice Bella con una mano alzata, l’altra stretta nella mia, come se fosse una diva. Stanno uscendo certi lati di noi che non mi piacciono proprio.
Il bodyguard la guarda perplesso, poi sposta lo sguardo su di me «Può chiedere, se vuole!» dico, a costo di entrare in quella piscina.
Lo sentiamo parlare a bassa voce attraverso un’auricolare per poi spostarsi e farci passare. Lo ringraziamo facendogli l’occhiolino e lo superiamo facendo rimbombare i tacchi sopra alle mattonelle.
«Evvai!!» alza le braccia e muove il bacino come se stesse ballando.
Prendiamo posto su due lettini bianchi sotto un grande ombrellone altrettanto bianco, stendiamo gli asciugamani –bianchi- che troviamo appoggiati su un tavolino di bambù intrecciato e ci spogliamo richiamando così l’attenzione degli unici presenti, tutti e cinque nella grande vasca.
«Oh, guarda lì!» il più basso, con lunghi capelli neri, richiama l’attenzione dell’amico accanto, più alto con i capelli neri e rossi che subito dopo passa la novità anche agli altri tre.
«Ma tu non puoi avere una visione se li hai davanti no?»
«No, se li sto guardando dal vivo no perché li ho davanti!»
«E adesso che siamo girate di spalle? Non li stai guardando in faccia!» in effetti non ci ho mai provato, però riesco a vedere mio cugino quando esce di casa, quindi forse…
«Non lo so, fammi provare!» chiudo gli occhi e mi concentro sempre sulla stessa immagine. Sorrido.
«Cosa vedi?»
«Sono disposti tutti in fila a bordo piscina e…»
«E?»
«E ci stanno fissando con la tipica faccia ebete di un uomo che guarda una donna.» Soddisfatta, apro delicatamente gli occhi.
«Quindi cosa ci resta da fare?»
«Sdraiarci qui…» mi sistemo sul lettino per prendere tempo, immediatamente i ragazzi fingono di schizzarsi «…E ci facciamo desiderare!»
Anche Bella si sdraia. Li guardiamo in tutta la loro innaturale bellezza, contente che non siano più solo una visione che peraltro solo una delle due poteva vedere.
 
*
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Cinema Bizarre / Vai alla pagina dell'autore: makeDreamlast