Mi svegliai più tardi, intontita. Il ragazzo era ancora accanto a me, stava leggendo un libro e a quanto sembrava ne era molto coinvolto. Volevo parlare un’pò con qualcuno: lui era la mia preda.
« Cosa leggi? Sembra interessante. » e sorrisi. Il ragazzo si voltò verso di me e a sua volta sorrise.
« I promessi sposi. Lo conosci? » mi rispose lui, mostrandomi la copertina. Era un libretto piccolo, proveniente da chissà quale generazione, era molto consumato.
« Certo. Però lo conosco solo perché è stato argomento di studio. Trovo che sia un libro pesante per la mia età. »
« Scusa, ma quanti anni hai? » mi fece lui, incuriosito.
« Non si dovrebbero chiedere gli anni ad una donna… » incominciai io, e intravedevo del rossore sulle sue guance, « … ma per questa volta facciamo uno strappo alla regola! Ho diciassette anni. E tu? »
« Ventidue. Sembri un’ po’ più grande, sai? »
Io sorrisi. Nessuno me lo aveva mai detto dato che dove io abitavo mi conoscevano tutti, e tutti sapevano la mia età. « Piacere, mi chiamo Serena. E tu sei? » dissi io e gli porsi la mano.
« David, tanto piacere. » mi strinse la mano e mi sorrise.
« Allora, andiamo in Inghilterra, eh? »
« Certo, ma vado lì per una persona. E tu ragazzina, cosa farai in Inghilterra? »
« Oh, io starò con mia madre. Sai, i miei sono divorziati e mia madre è riuscita ad ottenere l’affidamento. Quando avrò diciotto anni però me ne andrò da lì, mi manca già mio padre. Mi manca tanto. »
« Oh, mi dispiace davvero io… non sapevo. »
« Non potevi sapere, tranquillo. » e gli sorrisi. David era così carino, con quei suoi occhi verdi già mi incantava. « Dimmi, Dave,hai la ragazza in Inghilterra? » e sorrisi ancora. Speravo non fosse imbarazzato dalla mia domanda e per fortuna non lo fu: sorrise anche lui.
« No, nessuna ragazza. Vado lì per mia sorella maggiore che si sposa. I miei sono lì da giorni, io ci sono andato dopo per impegni di studio. Devo tornare al più presto in Italia. Al più presto. » e poi si fece più serio.

Mancavano poche ore all’atterraggio ed io avevo passato quasi tutto il tempo a dormire.
« Sii sincero, Dave. Russavo mentre dormivo? »
« Non per sembrarti eccessivo ma… eri adorabile mentre dormivi. E sì, russavi un’ po’. » e mi sorrise. Non diedi tanto peso alla seconda frase quanto alla prima: “… eri adorabile mentre dormivi”. Che carino! Come prima conoscenza quasi – inglese non era andata poi tanto male; in fondo con gli estranei me la cavavo bene.
Rimasi interdetta per qualche secondo, poi sorrisi anche io. « Non mi sei sembrato affatto eccessivo, grazie. Sei proprio un tipo dolce; è strano che tu non abbia la ragazza. » dissi infine. 

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Non ho molto tempo, per cui vi pubblico la prima parte del primo capitolo. Lo so, lo so. E' tantissimo che manco e avrei dovuto ricompensarvi con un CAPITOLO INTERO, ma sono imopegnata a comprare tutte quelle cose per la scuola, sapete?! Lo zaino, i libri, il diario e altre cose. Inoltre sono anche capitata in una classe di merda! *Che poi a voi che interessa? E' uno sfogo e.e*
Anywaay.... alla prossimo amori e grazie per le recensioni in anticipo! :***