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Autore: apricotgirl    23/03/2007    1 recensioni
Storia principalmente dal punto di vista di Will/Bill e ruota attorno al suo innamoramento per Jinny (ma non solo!). Prequel americano di Marmalade boy. Leggete! (nota: ogni capitolo contiene in realtà un gruppo di capitoli)
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't worry! Will tornerà a NY quando sarà il momento... per ora vi presento...

 

Capitolo 46: i Finn.

 

Il medico di Appleville era andato in pensione alcuni mesi prima ed era stato sostituito dal dottor Henry Finn. Si era trasferito con i due figli in una villetta appena fuori dal paese.

Era il loro secondo trasferimento. Il primo era avvenuto dodici anni prima, dopo la morte di sua moglie aveva deciso si abbandonare Los Angeles per un luogo più tranquillo e lontano dai ricordi, non voleva che Becky e John crescessero oppressi dal suo fantasma. Erano ancora piccoli, due e quattro anni, sarebbe stato difficile ma avrebbe fatto del suo meglio per crescerli anche senza Lilian.

Forse aveva sbagliato, forse avrebbe dovuto trovare un’altra madre per i suoi bambini, non c’era riuscito. Gli anni erano passati, lui si era sempre diviso tra il suo lavoro e i suoi figli. Aveva sempre cercato di dare la priorità a questi ultimi, ma era stato costretto a trasferirsi, si sentiva in colpa per averli strappati dal loro ambiente ma non aveva altra scelta, loro nonostante tutto sembravano aver capito.

John aveva dovuto lasciare la squadra di basket e la sua ragazza ma dopo l’iniziale ribellione aveva accettato la situazione, Becky era sempre stata una ragazzina sveglia e allegra, non avrebbe avuto grossi problemi a farsi nuovi amici.

Henry aveva una sola preoccupazione per la figlia, temeva che l’assenza di una figura femminile di riferimento potesse essere un problema per lei, ormai aveva quattordici anni, entro pochi mesi sarebbe andata al liceo, anche se come ogni padre avrebbe voluto che rimanesse sempre ‘la sua bambina’ sapeva che entro breve sarebbe dovuta diventare una donna, quello che non sapeva era se sarebbe riuscito ad essere il suo supporto in quella fase così difficile. Non si trattava solo dei cambiamenti fisici, era un medico, non aveva avuto problemi a spiegargli che cosa stava accadendo al suo corpo, lui si preoccupava di altro, le tante piccole cose per cui avrebbe avuto bisogno di una figura materna. Era contento che avesse legato con la nuova vicina, non si aspettava che potesse assumere quel ruolo, ma aveva l’impressione che quel rapporto avrebbe fatto bene alla figlia.

 

Capitolo 47: John e Becky.

 

John aveva un anno in più di Will, Becky un anno in meno.

Da bravi fratelli passavano gran parte delle loro giornate a litigare e insultarsi. Lui si lamentava perché la sorella stava sempre tra i piedi, lei lo accusava di essere paranoico e rivendicava la libertà di fare quello che voleva compreso andare negli stessi posti del fratello.

Da qualche settimana però avevano trovato un nuovo passatempo, in paese avevano aperto una piscina.

Quel posto divenne parte importante delle vite dei tre ragazzi in quei mesi, vi trascorrevano quasi tutte le mattine e molti pomeriggi, nuotando, schizzandosi sgridati dal bagnino, quando non erano lì passavano ore a giocare a basket davanti al garage di casa Finn.

La sera naturalmente c’erano le stelle. All’inizio Will andava da solo sulla ‘sua’ collinetta, ma dopo un po’ John e Becky vinti dalla curiosità si associarono a lui e rimasero affascinati da quello speciale mondo notturno.

Le giornate estive trascorrevano serene, i momenti divertenti in piscina e nel loro campo da basket improvvisato rendevano la presenza di Jinny sempre più evanescente, John era un ottimo compagno di avventura, aveva l’energia di Brian ma una dose molto minore di egocentrismo, Becky era una specie di vulcano che gli impediva di essere malinconico. Erano diventati un trio inseparabile finché il dottor Henry Finn decise di fare una sorpresa al figlio.

 

Capitolo 48: Susan.

 

Erano tornati come al solito da una giornata in piscina, posate le bici in giardino erano entrati affamati in casa di nonna Mary che li aspettava con una delle sue fantastiche torte e il suo té freddo. Sul tavolo c’era un bicchiere in più.

“Ciao!”

“Oh mio dio Susan! Ma che ci fai qui?” John era corso ad abbracciare la ragazza “Non mi dire che sei scappata di casa?!”

“No non ti preoccupare! È stato tuo padre a convincere i miei… credo sia il suo regalo per il tuo compleanno…”

“Devo ricordarmi di dirgli che lo adoro! Sono troppo contento che tu sia qui!”

“Immaginavamo che lo saresti stato!”

“Ha coinvolto anche te nonna Mary!”

“Già! Mi ha chiesto di andarla a prendere e tenerle compagnia finché non saresti tornato.”

“Grazie!”

“Ma figurati! Ragazzi vi lascio soli, ho da fare di là…”

“Ma che rimbambito ho dimenticato le presentazioni! Will lei è Susan la mia ragazza! Lui è Will il nipote di nonna Mary…”

“Piacere!”

“Piacere!”

“… e quella rompiscatole di mia sorella la conosci già!”

“Antipatico! Ciao Susy sono contenta di vederti!”

Susan sarebbe rimasta una settimana fino al compleanno di John, il 23 agosto.

 

Capitolo 49: Becky (parte uno)

 

Quella settimana il trio inseparabile era diventato un quartetto, o meglio, due coppie.

John e Susan passavano il tempo a tubare, Will e Becky continuavano giocare a basket, a fare gare e schizzarsi in piscina. A giugno, quando erano iniziate le sfide, lei lo batteva spesso, adesso le cose erano un po’ cambiate lei vinceva solo quando era lui a farla vincere, probabilmente tutto lo sport di quell’estate aveva rafforzato i suoi muscoli e i centimetri che si erano aggiunti alla sua altezza lo avvantaggiavano sulla ragazza. In realtà gli era difficile considerarla una ragazza, si comportava sempre esattamente come suo fratello e spesso indossava anche gli stessi vestiti! Magliette larghe da basket che le arrivavano appena sopra le ginocchia sbucciate, bermuda, gli era sempre sembrata un ragazzino… fino a quella settimana.

Un giorno erano in piscina, John e Susan erano andati al bar, Will stava nuotando e a metà vasca sentì una mano che gli stringeva la caviglia, sapeva chi era, sott’acqua vide Becky, le prese un braccio, riemersero ridendo.

“Ehi tu?! Dove credi di andare?! Pensi di passarla liscia così?!”

“Sì!” gli disse con un sorriso da furbetta e si mise a nuotare per allentarsi da lui ma lui la raggiunse rapidamente e mise le sue braccia attorno alla sua vita

“Presa!”

“Lasciami! Dai Will smettila!” era arrossita. Solo in quel momento si rese conto che abbracciandola scherzosamente in quel modo le stava sfiorando il seno. Sì era una ragazza, Becky era decisamente una ragazza.

“Ehm scusa!” imbarazzato l’aveva lasciata andare e si era messo a nuotare per conto suo.

 Quel giorno non si erano più parlati, così la sera Will che si sentiva ancora a disagio era andato direttamente sulla ‘sua collinetta’ con il telescopio.

 

Capitolo 50: Becky (parte due)

 

 Quella sera non c’erano nuvole, né foschia, le stelle splendevano e lui era così catturato da quello spettacolo da non sentire il rumore di una bicicletta che lo stava raggiungendo.

“John e Susan sono a passeggiare mano nella mano da qualche parte ma perché non mi sei venuto a chiamare?!”

“Scusa Becky, non pensavo volessi venire…”

“E secondo te mi sarei persa una serata così!?”

Le sorrise “Vieni qua! Guarda…” lei si avvicinò al telescopio “…Cassiopea”

Era diversa, non aveva una delle solite magliette sportive, sembrava avesse preso in prestito i vestiti dalla valigia di Susan… perché?

Avevano passato un’oretta con gli occhi sul telescopio poi lei si era andata a sedere sulla coperta che Will portava sempre con sé per potersi stendere ad ammirare le stelle senza telescopio come faceva da piccolo. “Vieni qui!” lui le si avvicinò, lei gli prese la mano e lo fece cadere. Era addosso a lei, la faccia a pochi centimetri dalla sua, lo guardava negli occhi. Lui si spostò di scatto e si stese sulla coperta più lontano possibile da lei, non riusciva a capire cosa stava succedendo. Becky ignorò il suo tentativo di allontanarsi e si sistemò vicina a lui, così vicina che poteva sentire il profumo di shampoo dei suoi capelli. Rimasero così per un po’ guardando le stelle ma con in mente mille pensieri.

All’improvviso lei si mise seduta delle parole uscirono dalla sua bocca, un sussurro appena udibile nel silenzio di quella serata.

“Mi piaci.”

Si alzò, corse verso la sua bici e si diresse a tutta velocità verso casa.

A presto con gli altri capitoli e ricordate che... le recensioni sono sempre bene accette! ^^

  
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