07/09/2012
4 recensioni
Last Train Home
To every broken heart in here
Love was once a part but now it’s disappeared
She told me that it’s all part of the choices
That you’re making
Even when you think you’re right
You have to give, to take
Le onde del mare mi bagnano i piedi, lambendo la sabbia.
Sento Calipso canticchiare in lontananza. Ha una voce dolce che mi ricorda il suo volto delicato.
Arrossisco.
Non so da quanto tempo sono qui, né perché ci sono finito, ma c’è qualcosa dentro di me che vuole disperatamente rimanere. È come se la mia vita abbia avuto inizio il giorno in cui ho aperto gli occhi ed ho incontrato quelli dolci di Calipso; tutto il resto, il mio passato e i miei ricordi, sono solo ombre di fumo.
So chi sono, so che cosa ho fatto, ma allo stesso tempo è come se non ricordassi più la mia vita. Qui si sta bene, c’è sempre il sole e Calipso è gentile con me. Perché dovrei tornare in un posto dove c’è le guerra e dove mi aspetta la morte?
Un tempo Afrodite mi disse di seguire il mio cuore, magari il mio cuore stava cercando questo posto.
Poi nella mia mente appaiono gli occhi tempestosi di Annabeth e il suo sguardo severo mi colpisce dritto al petto. Mi sembra quasi di sentire la sua voce.
– Che stai facendo, Testa d’Alghe? Devi tornare.
E all’improvviso, esplodono i ricordi nella mia memoria, momenti condivisi con persone che pensavo di aver dimenticato.
Una chiacchierata con il mio amico Grover, le lezioni con Chirone, l’aria perennemente indispettita del signor D, due tiri con la spada insieme ad Annabeth.
– Percy, è pronta la cena.
Mi volto, Calipso mi sorride di fronte alla grotta.
È davvero bellissima.
La osservo per un po’ e, lentamente, i suoi capelli diventano più corti e più chiari, gli occhi si colorano di grigio e il suo sorriso si fa più infantile, il sorriso di una ragazzina. E all’improvviso, diventa ancora più bella.
Magari il mio cuore non cercava affatto quest’isola e io sapevo perfettamente dove stava andando.
But there’s still Tomorrow
Forget the sorrow
And I can be on the last train home
– Te ne andrai, non è vero?
Alzo lo sguardo dal mio piatto e la guardo. Scorgo una tristezza tale nei suoi occhi che quasi mi viene voglia di dirle una bugia.
– L’ho capito mentre mi guardavi, poco fa – dice, sorridendo. – Ogni eroe ha un’innamorata e prima poi tutti si ricordano di lei, e si rendono conto che non sono io.
Abbasso lo sguardo, colpevole.
– Non ce l’ho un’innamorata – rispondo, realizzando in quel momento che Calipso ha appena detto che sono innamorato di Annabeth. E non lo sono, almeno credo. – C’è solo una ragazza da cui devo tornare.
Calipso mi sorride con dolcezza. Non aggiunge altro e si siede vicino a me.
– Devi partire, allora – dice, accarezzandomi i capelli. – Ti starà aspettando.
– Non lo so, io… devo pensarci.
Calipso sorride di nuovo e si alza, muovendo qualche passo verso la grotta.
– C’è sempre domani, mio prode. Dimentica le sofferenze e potresti già essere a casa.
I wonder if you’re listening
Picking up on the signals sent back
From within
Cammino sulla spiaggia con il vento che mi scompiglia i capelli.
Una parte di me non vuole abbandonare Calipso da sola su quest’isola, ma c’è una parte di me – forse la più insistente – che vorrebbe avere una ragione per tornare.
Una ragione che non sia la guerra, o una profezia, o i miei doveri di semidio.
Voglio che qualcuno mi dia una ragione per tornare indietro e lasciare questa vita perfetta.
– Annabeth, mi senti? – urlo, rivolgendomi al mare. – Be’, se mi senti, dammi una ragione per tornare indietro!
Voglio una ragione, Annabeth, e voglio che sia tu a darmela.
Il mare ruggisce e io mi siedo sulla sabbia. Chiudo gli occhi ed un ricordo m’invade la mente.
C’è caldo e la lava del vulcano ribolle sotto ai nostri piedi.
Incito Annabeth ad infilarsi il berretto degli Yenkee e scappare, io m’inventerò qualcosa. Le dico che ho un piano, ma la verità è che non ho la minima idea di cosa fare, l’unica cosa che mi passa per la testa in questo momento è fare in modo che lei sia in salvo.
– Me la caverò. E comunque non abbiamo scelta.
Annabeth mi guarda in cagnesco, come se volesse uccidermi, e penso che per un attimo abbia davvero pensato di gettarmi tra la lava bollente.
Poi mi bacia, un bacio di quelli da far girare la testa. E mentre sento le sue labbra sulle mie, sento il cuore battermi in ogni parte del corpo e faccio fatica a ricordare chi sono e perché non mi è mai venuto in mente di baciarla prima.
– Stai attento, Testa d’Alghe.
Sussurra e sparisce sotto al berretto magico.
Riapro gli occhi e guardo il mare
– L’hai fatto apposta – sussurro. Ma sorrido, perché adesso ho un motivo per tornare indietro.
Emi's Corner
Questa storia si svolge quando Percy è ancora sull'isola di Calipso. E' una mia personale versione dei fatti in cui Percy sa che Calipso è stata condannata a vivere per sempre da sola sull'isola, sa che può restare ed essere immortale, ma è alla disperata ricerca di una ragione per andarsene che non abbia a che fare con la guerra o con i suoi doveri di eroe.
Secondo me il periodo passato con Calipso aiuta Percy ha capire i suoi veri sentimenti verso Annabeth e permette anche ad essi di maturare, anche se poi non succede nulla fino alla Battaglia Finale.
Be', fatemi sapere cosa ne pensate :)
Grazie a tutti,
Emily.