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Autore: Lola_Payne_Directioner    07/09/2012    4 recensioni
-April?- dice, all’improvviso.
-Mh?-
-Quali sono le sette cose che odi di me?-
Io spalanco gli occhi.
Le sette…cosa?
-Come prego?- esclamo.
-Hai capito bene. Quali sono le sette cose che odi di me?-
-Ma perché mi fai questa domanda?- gli chiedo, senza ironia.
-Perché ormai ho capito che mi odi, quindi voglio sapere almeno sette motivi validi.-
Io sorrido.
-Styles io non ti odio….- gli dico.
Lui si illumina.
-Ah no?!-
-No. Mi stai diversamente simpatico. Diciamo che se per caso dovessi scegliere se buttare da un burrone te o Giustino Biberon, beh butterei te.-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'Ma…non si dovrebbe avere un cuore per piangere?'


 

Non fatevi ingannare dal titolo quasi comico, questo capitolo sarà parecchio triste.
E lungo. Quindi mettetevi comode, uanderfoul(?) girls.
Ci vediamo sotto nello spazio autrice, babies.
Buona lettura e  RECENSITE, fatemi sapere se vi fa schifo, pleaz.
xxxxxxxx





 

Apro la porta di casa, trattenendo una lacrima.
Stronzo bastardo.
Mi dirigo verso il divano, pronta a tuffarmici sopra, e mando la porta a sbattere.
Qualcuno la blocca col piede ed entra.
-April.- mi urla Styles.
Io affondo il viso fra i cuscini del divano, respirandone l’odore di fumo.
Malik.
Quelle sigarette gliele infilo in culo, le accendo e lo faccio saltare in aria come un fuoco d’artificio.
Giuro che, se si azzarda a fumare di nuovo dentro casa mia, lo scuoio, lo cospargo di sale e lo appendo al lampadario per le orecchie.
Quel brutto pakistano di un…
-April, per favore. Mi dispiace.-
-Ti dispiace?- urlo io, alzandomi dal divano.
-Mi hai portato a cena fuori, mi hai detto che ero bellissima, mi hai baciata. Hai fatto tutte le cose che fanno i ragazzi interessati e poi? Esci con un’altra? Ma non con un’altra qualsiasi. Con Caroline Flack.- dico, anzi urlo, puntandogli l’indice contro.
-Ti ho detto che…- cerca di intervenire lui, ma io non lo lascio parlare.
-Caroline Flack. Dio, Styles, mia nonna è più giovane. Te lo immagini fra dieci anni? Dovrai imboccarla, servirle il semolino caldo perché non avrà più denti. Dovrai cambiarle il pannolone perché soffrirà di incontinenza. Dovrai comprarle una dentiera, accompagnarla a fare una passeggiata al centro anziani con le stampelle.Sarai condannato ad una vita da schifo, con la nonna dei tuoi sogni…- dico, calcando un tono melodrammatico finto.
In realtà, sono incazzata nera e delusa come una bestia.
Ma maschero i miei sentimenti con melodrammi, scenate e sarcasmo.
Non voglio che pensi che mi importa.
Perché, April, ti importa?
Oh al diavolo, vocina del cazzo.
-Ma si può sapere qual è il tuo problema, April? Caroline ha 35 anni. E’ una stimata conduttrice televisiva. E’ una bella donna.-
Io strabuzzo gli occhi.
Bella?
Ma sai almeno che cosa vuole dire bella, bello?!
-Il mio problema, Styles, è che mi ha ingannato. Sei uscito con me, mi hai baciata, mi hai fatto ridere, hai scalfitto il muro che per anni ho innalzato intorno a me. L’hai soprassato come se fosse fatto di burro. E te ne sei fregato di lasciare aperto un passaggio quando te ne sei andato perché non eri più comodo.-
Lui sembra non capire la mia metafora e alza un sopracciglio.
-Era un modo per dirti che…- cerco di spiegargli, abbassando la testa e il tono di voce.
Lui mi prende il viso fra le mani.
-Che?-
Io mi scosto.
-Che mi hai usata. Mi hai illusa. Iniziavi a piacermi e…adesso esci con lei.- concludo io, mettendo in mostra troppa vulnerabilità.
-April, io…- tenta di dirmi, ma io alzo una mano per zittirlo.
-Non ti voglio sentire, Casanova. Divertiti con la Flaccid.-  dico, prima di sparire in camera mia a piangere.
No aspetta…lo sto davvero facendo?
Sono davvero chiusa in camera mia a piangere?
La situazione è più grave del previsto…
Sento i passi di Styles sulle scale, e poi fermarsi davanti alla porta della mia camera.
Non bussare, non bussare, non bussare…
 
 
 
 
 
Mezz’ora dopo scendo in salotto. La casa è vuota.
Jane e Louis sono andati a cena fuori; Liam è uscito con Danielle; Niall è in camera sua che dorme e Harry…beh lui è uscito per andare a prendere la Flaccid all’ospizio e andare a cena con lei.
Disgustoso.
Patetici.
Dovrebbero arrestarla per pedofilia.
Sprofondo nel divano e, al ricordo della discussione avvenuta li quasi un’ora fa, mi scende una lacrima.
Una lacrima di delusione, perché credevo che si stesse davvero interessando a me.
Un’altra lacrima, di rabbia, perché non piango mai. Se qualcuno piange è perché gli importa no?
E a me non importa di Styles.
Un’altra lacrima, per quella puttana zoccola stronza della Flack.
Una lacrima di gelosia.
Profonda.
Acuta.
Gelida e scottante come l’inferno.
Presa dal mio dramma interiore, non vedo Zayn SonofigoPakistano Malik arrivare e sedersi vicino a me.
-Ciao April- mi dice.
-Mettiti una bomba in culo e accendi la miccia, Pakistan.- gli dico, senza neppure alzare il volto dal cuscino.
Lui ride.
-Gentile come sempre.-
Io gli faccio il verso della risata e gli tiro un pugno sul braccio.
-Stai piangendo, April- commenta lui, diventando subito serio.
-Ottima intuizione, Suami Salami.-
-Ma…non si dovrebbe avere un cuore per piangere?- domanda lui, di nuovo sarcastico.
Poco incline a rispondere alle sue provocazioni, mi limito ad accennare ad alzarmi e andarmene, ma lui mi trattiene per un braccio.
-Che è successo…?- mi domanda, guardandomi negli occhi.
Io ci affondo dentro, e mi lascio cullare dal suo calore. I suoi occhi sono come soffici tappeti di velluto color cioccolato, dove ci si può sdraiare e sentirsi al riparo.
Non sembro neppure più io, facendo queste descrizioni.
Va bene, ok.
Dovrebbe essere illegale avere degli occhi del genere.
Potrei denunciarlo per stupro.
Andare dalla polizia e dire: ‘Salve, vorrei denunciare Zayn Jawaad Pakistan Malik per stupro oculare.’
-Non sono affari tuoi.- rispondo.
Lui mi tira leggermente la mano e mi porta a sedere vicino a lui.
-E’ per Harry?- mi chiede.
Io annuisco.
-Che ha fatto…?-
-E’ uscito con la Flack.- urlo.
Lui mi guarda, confuso.
-Ma tu non lo odiavi?-
Io apro la bocca per ribattere che lo odio ancora, ma non riesco ad emettere neanche un suono.
Zayn mi guarda e mi sorride, comprensivo.
-Sei gelosa di Harry.- mi sussurra.
-Ma hai sniffato borotalco?!- gli urlo io.
Lui ride, vedendo il mio viso corrucciato.
-Si si si si, April è gelosa di Harry.- mi canzona.
-Pakistan, ti tiro una sberla talmente forte che diventi sordo e cieco.- lo minaccio.
Lui si tranquillizza un po’, mi guarda negli occhi ed è come se mi accarezzasse una guancia dicendomi che va tutto bene.
-Che ne dici se usciamo io e te stasera? Come amici…solo per svagarci un po’- mi propone.
Io spalanco gli occhi e reprimo un conato.
Io.Uscire.Con.Mr.Salami.?
Lo guardo.
Alto, moro, figo.
-Si, ok.- rispondo, senza pensarci.
Ma come mi è saltato in mente?
-Perfetto. Prendi il cappotto.- mi dice.
 
 
 
 




Il locale è affollato, puzzolente e caldo da morire. Attaccata al braccio di Zayn, improvvisamente il vestitino in cui mi sono infilata, nonostante le proteste di Malik, sembra troppo piccolo e mi soffoca.
-Hei, Jude. Come butta?- lo sento dire, rivolto verso un bel ragazzo distinto. Lui si avvicina a noi.
-Ciao Jawaad. Da quanto tempo eh?- gli dice.
Zayn gli sorride, stringendogli la mano.
-Lei è April, una mia amica.- mi presenta.
Jude si sporge verso di me per vedermi meglio, visto che io sono rimasta indietro di un passo e Pakistan mi copre.
-Incantato. Hai fatto proprio un bell’acchiappo, vecchio birbone.- dice poi, sorridendo malizioso.
Zayn ride, visibilmente nervoso.
Perché non ha detto che sono la quasi-ragazza di uno dei suoi migliori amici?
Mormoro un grazie, delicato quanto il gracchiare di un corvo in calore, diretto verso Jude.
-Allora, sei venuto ad unirti ad Harry e alla sua nuova amichetta?- dice.
Spalanco gli occhi e lancio Malik da una parte, per andare più vicino a Jude.
-Cosa?-
Malik mi prende per il braccio.
-Jude, ci sono Harry e Caroline qui?- chiede, al posto mio.
Jude annuisce, indicandoci un tavolo dove sono seduti Styles e la pedofila bionda.
Stringo i denti, mentre li vedo ridere e scherzare, e mi dirigo a passo di carica verso di loro.
Malik mi insegue e mi blocca, proprio poco prima che possa afferrare un’ascia e fare a pezzi quella minchiona.
-Ferma. Dove vai April?-
-A fare il culo a quei bastardi.- rispondo, impulsivamente.
Zayn mi trascina nel tavolo vicino all’angolo, cercando di non farsi vedere.
-L’hai fatto apposta?- gli chiedo, sfilandomi la stola di seta dalle spalle.
Zayn mi guarda con aria interrogativa.
-Mi hai portato qui apposta? Sapevi che qui c’erano Harry e Caroline?- gli richiedo.
Lui scuote la testa.
-Certo che no, April. Il locale è di un mio amico. Noi ci siamo decisi tardi ad uscire e con il caos di un Sabato sera di Luglio, dubitavo di trovare posto da altre parti.- spiega.
Non fa una grinza.
-Scusa…- mormoro io.








 Una mezz’ora dopo, anzi due bicchieri di Bourbon dopo, inizio a ridere, leggera come una farfalla.
Zayn è davvero una buona compagnia, nonostante la sua minchiataggine.
Non mi ero accorta di quanto fosse buono di Bourbon, ne di quanto fosse alcolico, fino a quando non mi trovo con la testa che inizia a girare.
Un’altra sbronza?
Dai, ormai ci ho fatto il callo.
Ma perché, allora, rifiuto quando Zayn mi chiede se voglio il terzo bicchiere?
Cosa mi succede?
Mi alzo, improvvisamente troppo accaldata per poter stare li seduta. Devo lavarmi il viso.
-Ti senti bene?- mi chiede Zayn, preoccupato.
Io annuisco.
-Vado un attimo alla toilette.-
Mi volto per andare quando mi scontro contro qualcuno.
-Scusi.- mormora una voce femminile.
Io sollevo la testa e mi trovo naso a naso contro la Flack.
-Mi scusi, ‘sta ceppa.- urlo.
Lei, spaventata, si ritrae.
-Che maleducata…- mormora.
-Senti, cocca, vedi di andare a vedere dove posi quelle zampe da rinoceronte la prossima volta.- urlo, di nuovo.
Harry e Zayn si alzano e ci vengono incontro; Zayn mi prende per le braccia, cercando di calmarmi e Harry prende Caroline per il gomito, cercando di portarla via.
-Caroline, ci conviene andare. April è pazza…- mormora.
Io strillo: -Che cosa hai detto, brutto figlio di una Trota?-
Lui mi guarda, senza però controbattere.
Ha tutta l’aria di uno colpevole.
-Che c’è? Non rispondi? Ti senti in colpa? Beh, dovresti. Sei un verme. Mi hai usata, incantata e poi gettata via. Mi hai baciata. E ora sei uscito con lei.- gli urlo contro.
Una lacrima mi sfugge, mentre do’ sfogo a tutta la mia rabbia repressa.
-April, ti ho già chiesto scusa…- sussurra.
-Io mi ci pulisco il culo con le tue scuse.- gli urlo.
Poi mi dirigo verso la porta e la sbatto dietro le mie spalle, iniziando a correre.
Lontano da tutti.
Lontano da lui.
Corro, mentre le lacrime mi offuscano la vista.
Non so’ più dove sono.
Sono in un vicolo cieco, buio, puzzolente di pipì.
-Ciao, April.- mormora una voce possente.
Spalanco gli occhi, mentre una paura folle si fa largo tra le mie vene.
Conosco quella voce.
Jason.
Non puo’ essere.
Ditemi che è un incubo.
-Vattene via.- urlo, al buio totale.
Dove cazzo è quel bastardo?
Ride, spuntando fuori dal nulla.
Gli occhi glaciali catturano i miei e in due balzi soltanto, mi cattura fra le sue braccia possenti.
Il suo corpo muscoloso, fasciato da jeans e maglietta nera, aderisce al mio e mi sospinge verso il muro.
Cerco di divincolarmi, ma lui è troppo forte per me.
Ancora una volta sono fra le sue grinfie.
E non c’è via di fuga.
Dall’alto del suo metro e settantacinque, contro il mio metro e sessanta, Jason abbassa il suo viso per sfiorare il mio.
Emetto un gemito di paura, che lo fa ridere e lo rende ancora più potente.
-Mi sei mancata, piccola- mi sussurra.
Io cerco di nuovo di divincolarmi, ma lui mi ferma i polsi alla parete.
Il suo alito sa di alcool.
-Come mi hai trovata, Jason? Mi segui per caso?- gli chiedo, con voce tremante.
-Io saprò sempre dove tu sei, mia piccola. Sempre. Non importa quanto spazio metti fra noi.- sibila, minaccioso.
Io inizio a piangere di paura, silenziosamente.
-Cosa vuoi da me, Jason? E’ finita da tempo tra noi. Lasciami in pace- gli intimo, tra le lacrime.
Lui ride.
-Ma, tesoro, voglio esattamente quello che dai agli altri ragazzi. Mi pare corretto che, se ti comporti da puttanella, un po’ di te debba essere anche mio. Sono stato il primo no? Ti ho preso la verginità, ti ho amato per primo. Sono stato il tuo primo ragazzo. Un minimo di gratitudine?- dice, sarcastico e minaccioso.
-Tu non eri il mio primo ragazzo. Tu non mi hai mai amata, Jason. Mi hai solo usata per fare sesso e per far ingelosire quella puttana di Joanne.- gli dico.
Le sue mani iniziano a trafficare sul mio corpo.
Oh, no.
No, no, no, no.
Mi alza il vestito, si slaccia la cerniera dei pantaloni.
-Aiuto!- inizio a gridare.
Ho una paura folle.
Paura di quello che sta per succedere. Paura che risucceda di nuovo.
Paura che lui mi violenti di nuovo.
Comincio a tempestare il suo petto con pugni e a graffiargli il viso, ma sembra tutto inutile.
-April- grida qualcuno, da infondo alla via.
Harry.
-Harry, aiuto.- grido io, poco prima che Jason mi tappi la bocca.
Harry corre verso di noi.
-Levale le mani di dosso, lurido bastardo.- urla, poco prima di avventarsi su Jason.
Nella frazione di qualche secondo mi trovo a terra, stordita, e Jason e Harry, davanti a me, fanno a botte.
Harry da un calcio nelle palle di Jason, che si accascia a terra, poi lo tempesta di calci in viso e all’addome, fino a che quello non perde i sensi.
Vedendo il sangue che sgorga dal suo naso, reprimo un conato di vomito.
Harry si china vicino a me, e mi prende tra le braccia.
-Tutto bene?- mi sussurra.
Io annuisco, abbandonandomi contro di lui e iniziando a piangere in silenzio.
Mi aveva salvato.
-Andiamo via di qui.- sussurra.
Poi mi sistema il vestito e mi prende in braccio, allontanandosi a passo deciso verso la strada principale.
 
 






-Mi dispiace di essere uscito con Caroline.- mormora, mentre mi porge una tazza di tisana.
Siamo seduti nel divanone grigio del mio salotto, io con il mio pigiama rosa e lui con la maglietta blu e i pantaloni neri.
-Mi dispiace di averti detto quelle cose, al locale, prima.- mormoro io, con la testa bassa.
-Tu avevi tutte le ragioni del mondo, April.- mi dice.
Poi si avvicina a me e mi prende fra le braccia.
-Ho avuto così tanta paura, Harry. Se non ci fossi stato tu, mi avrebbe violentata di nuovo.- dico, singhiozzando.
Harry mi culla, baciandomi i capelli.
-Tranquilla, piccola mia. Niente di brutto ti accadrà mai, finchè ci sarò io con te.-
Io annuisco, sentendomi protetta al solo suono di quelle parole.
Poi mi scosta per guardarmi in viso.
-Chi era? E cosa significa ‘violentata di nuovo’?- mi chiede, preoccupato.
Io prendo un lungo respiro.
Harry Styles mi aveva salvata.
Aveva lasciato Caroline Flack nel locale per rincorrermi e aveva fatto a botte con Jason per salvarmi.
Glielo dovevo.
-Era il mio ex fidanzato, Jason. Lui…da quando ci siamo lasciati continua a minacciarmi e a seguirmi.
Stavamo insieme due anni fa. Io ero al primo anno di liceo, lui all’ultimo. Era un ragazzo così bello e affascinante che, credetti di innamorarmene subito.
Ci fidanzammo e fummo felici per qualche mese. Poi, una sera, ad una festa, mi ubriacai e  andai a letto con un suo amico.
Io non avrei voluto tradirlo, ma quando bevo non sono padrona di me stessa.
Lui, quando l’ha scoperto, mi ha chiamato puttanella e mi ha violentata, dicendomi che visto che facevo la troia, lui aveva il diritto di prendersi una parte di me.-
racconto, singhiozzando.
Harry mi prende di nuovo fra le braccia.
-Quel brutto bastardo. Se lo rivedo lo ammazzo.- sibila.
Inspiro a fondo il suo profumo, consolata dal suo calore e dalla sua forza.
Ho ancora paura di Jason.
Ma so’ che, adesso, fino a che sarò con Harry, non potrà farmi del male.










Sciaaaao beleee!!


Come vi butta, stupendezze?
Chi di voi è già rientrata a scuola?
Io rientro il 17. Muahahahahahahhaahahh.
E, amatemi, perchè invece che finirmi le versioni di greco per le vacanze, sono qui a postarvi l'ottavo capitolo.
Si, si, si, amatemi. *nonselafilanessuno*
Bene, che dire di questo capitolo? E' un pastrocchio. Tutto confuso.
Mi viene mal di testa solo a rileggerlo.
Spero non venga anche a voi.
Ha fatto la sua prima comparsa Jason, il temibile Jason. L'ex di April.
Il suo aspetto è quello di Ian Somerhalder, di TVD.
Approfondirò la storia successa tra questi due nei prossimi capitoli.
Avevo intenzione di far andare Harry e April insieme a letto, ma poi ho inserito la sscena del quasi stupro
e non mi sembrava il caso.
Comunque, adesso April e Harry pare che sono tornati in pace.
E April ha mostrato emozioni.
Che altro dire?
Grazie a tutte le ragazze che seguono la mia storia e che l'hanno inserita nelle preferite, ricordate e etc.
Siete meravigliose.
Spero vi piaccia questo capitolo e spero che lascerete una piccola RECENSIONE.
Vi amo tutte di bene (?) piccole.
Alla prossima, 
xxxxxxxxxxxxxxxxxxx

   
 
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