Fumetti/Cartoni americani > Happy Tree Friends
Segui la storia  |       
Autore: Eliot Nightray    07/09/2012    3 recensioni
La pelle dura che scivola sui polpastrelli, l'odore di adrenalina, il sorriso amaro della sconfitta e quello gioioso della vittoria, questo è ciò che voglio. Voglio la gloria, ma più di ogni altra cosa voglio giocare, scivolare fra gli avversari come un soffio di vento per poi sparire davanti ai loro sguardi furiosi. Voglio questo, ma voglio che sia solo un gioco, voglio una squadra , voglio degli amici, individui con cui condividere ognuna di queste sensazioni. Sono un'ombra, ma forse la luce può esaudire il mio desiderio.
Questa ff è un crossover degli HTF con Kuroko no basket dove i nostri friends vestiranno i panni di giocatori di basket. FlakyxFlippy e LammyxSplendid
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccolo angolo della Eliot:
dunque dopo giorni e giorni passati a guardare kuroko no basket ho avuto un’idea. Arisu mi ha richiesto una nuova ff su gli HTF ed ecco quindi un crossover fra queste due serie. I personaggi degli htf vestiranno i panni di giocatori di basket nel liceo Seirin guidati dal loro insopportabile allenatore. Spero vi piaccia. Lascio a voi immaginare chi saranno i 6 misteriosi giocatori della Generazioni dei miracoli.

Fiori di ciliegio piroettavano nel cielo azzurro, era primavera , il liceo aveva finalmente  aperto i battenti. I ragazzi correvano fra una bancherella e l’altra circondati dalle urla dei gruppi sportivi e gli strimpelli del gruppo di musica. Un ragazzo alto , dal portamento fiero camminava spedito trascinandosi dietro un ragazzo del secondo anno. Il suo obbiettivo? Un piccolo tavolo di ebano con qualche foglio stracciato, ecco quale era il suo obbiettivo. La ragazza dietro il tavolo fissò il ragazzo dai capelli verdi e non poté fare a meno di notare lo sguardo felino, simile a quello di una tigre. Ho trovato una nuova recluta, sussurrò a bassa voce Handy, il povero disgraziato del secondo anno che stava facendo da borsa da tracollo al gigante verde. Forse è lui che ha preso te, pensò il coach osservando Handy.

-          Sono qui per iscrivermi  alla vostra squadra.
-          Oh.. – la ragazza lo fissò analizzandolo attentamente per poi passargli un foglio, gli indicò i punti in cui appuntare i suoi dati e lo lasciò perdere. – come ti chiami?
-          Flippy – il ragazzo non terminò la frase che già aveva lasciato il foglio firmato sul tavolo.

Era meglio così, era meglio comportarsi da burbero bastardo fin dall’inizio piuttosto che fare capire agli altri che cosa fosse veramente. Lui stesso si definiva un mostro, anche se i medici si limitavano a parlare di shock post traumatico o di fesserie simili. Si stiracchiò e si incamminò verso l’uscita del liceo. Non aveva voglia di passare ore ed ore ad ascoltare ragazzine eccitate o le risate dei ragazzi. Si incamminò così per la strada, voleva prendere un po’ di dimestichezza con la città, dopotutto era da tanto che non ci tornava. Era sempre la stessa città, stesse case, stessi odori e profumi. Perso nei pensieri com’era non si accorse di aver travolto una ragazza. la testolina rossa ed arruffata di quest’ultima si sollevò con un forte rossore sulle guance , che Flippy non riuscì ad identificare con correttezza. L’assurdo groviglio di capelli della ragazza lo attirò così tanto che l’altra fu costretta a scrocchiare le dita per attirare la sua attenzione. Era arrabbiata, questo era certo, ma se pensava che gonfiare le guance fosse il modo più appropriato per esprimere la sua ira si sbagliava di grosso. Non poté trattenere un risolino, persino quando l’altra grugnì a bassa voce. La aiutò ad alzarsi, ma l’altra sembrava spaventata da quel gesto. Si controllò il battito, come a voler costatare di essere ancora se stesso, e l’altra lo guardò storcendo il naso prima di alzarsi facendo leva sulla mano di Flippy. Si ripulì la gonna celeste ed i calzettoni, e notò finalmente che aveva la stessa divisa della sua scuola, probabilmente era del suo stesso anno.

-          Non volevo..
-          Chiedi scusa adesso – fece l’altra storcendo il naso. Flippy la fissò ancora una volta era buffo vedere quanto fosse piccola rispetto a lui.
-          Lo sto facendo.. dammene il tempo materiale..
-          A… scusa..
-          Sono io quello che si deve scusare…  non tu…
-          A già. S..
-          Non ti scusare!
-          Io sono Flaky
-          Cosa?
-          Il mio nome… è Flaky.. ma tutti mi chiamano porcospino per via dei capelli…
-          Preferisco Flaky, io sono Flippy piacere di conoscerti.

Non poté trattenersi dal sorridere a quell’imbranato nanetto rosso e l’altra sorrise a sua volta. In vita sua nessuna ragazza si era avvicinata mai a lui, lo scudo che era riuscito a costruirsi in anni gli aveva consentito di allontanare le sue possibili vittime, ma lei era lì. Benché il suo viso fosse stato truce fino a quel momento, le sue parole fredde e lo sguardo altrove, adesso non poteva che sorridere. A quel pensiero quella dolce piega del viso si incurvò su se stessa, ma Flaky non sembrò accorgersene perché sorrise innocentemente piegando di poco il capo. Flippy spalancò gli occhi, ma mantenne la stessa piega cupa sulle labbra. L’altra tuffò la testa nel borsone che portava sulla spalla e ne estrasse un piccolo portachiavi arancione. La ragazza glielo posò sulla mano e Flippy poté costatare che si trattava di una carota.. UNA CAROTA? Ora che la osservava con maggiore accuratezza notava anche la presenza di un sorrisetto, un paio di occhietti vispi, delle gambette e delle piccole braccia. Flaky ne portò un’altra di dimensioni maggiori, paragonabili alla sua mano, davanti al viso e sorrise. Quella ragazzina era strana, veramente. Lo salutò con la mano, ma Flippy rimase a fissare il marciapiede. Pensava a qualcosa di intelligente da dire, qualcosa di semplice, che non la avrebbe spaventata, ma quando alzò la testa lei era già scomparsa. Come ci era riuscita? Si guardò intorno spaesato e poi si voltò sentendo la voce della ragazza del banco. Ansimava e si guardava anche lei intorno, sembrava alla ricerca di qualcosa o per meglio dire di qualcuno. Era alta, formosa, i capelli violacei tanto chiari da sembrare bianchi ricadevano come onde sinuose sulle spalle della ragazza. tuttavia non la trovava attraente, anzi. Gli fece cenno di rientrare e lui la seguì rapidamente, si stava dirigendo verso la palestra, probabilmente era una ragazza pon pon. Ecco quindi la palestra, niente di spettacolare, niente di allucinante. Si mise in fila insieme agli altri e non poté che tornare ai vecchi tempi , quando ad ordinargli di stare in fila erano generali e non ragazzine. Passò davanti ad ognuno di loro e sembrò cadere in estasi non appena gli passò accanto.

-          Lammy!!
-          Oh scusate… io sono Lammy il vostro coach.

A chiamare il nome della ragazza fu il capitano, un certo Lumpy. Si affacciò tanto pe guardarlo in faccia e poi tornò  su Lammy. Non gli piaceva , non gli piaceva proprio avere a che fare con troppe ragazze. Alla frase della ragazza seguirono una serie di bisbigli e mentre lei si aggirava in costante ricerca, qualcuno arrivò a dire che fosse carina, ma subito il capitano lo avvertì di stare attento. Si domandò in quale classe fosse Flaky, per poi scuotere la testa con forza tornando a pensare ad altro. a casa lo aspettava Caligola, il suo gatto. Un grasso, anzi obeso, scottish fold incapace di fare niente se non trascinarsi in ogni stanza per schiacciare un pisolino. Lammy si guardò ancora intorno ed alla fine sospirò pesantemente.

-          Beh.. sembra che Kuroko non ci sia.. Dio capisco che sia uno della generazione dei mmiracoli però..
-          Io sono sempre stata qui..
-          EEEK! – Lammy urlò spaventata davanti ad un ragazzetto smilzo con i capelli rossi.
-          Tu….
-          Si?
-          Da quanto sei qui?
-          Da sempre…
-          Sei Kuroko giusto?
-          Yep…..
-          È vero che eri parte della generazione dei miracoli? – domandò un ragazzo della squadra seguito subito da un altro.
-          Perché non hai nemmeno un articolo?
-          Il giorno che è venuto il giornalista si sono scordati di me..
-          A… che tristezza…
-          Beh .. – Lammy lo squadrò molto rapidamente e fece uno strano sorriso. – cominciamo.

La partita era così noiosa che Flippy non dovette neppure impegnarsi per segnare, ma non poteva che lanciare occhiatacce verso il fantomatico nuovo giocatore. Quel Kuroko, non faceva niente, se non perdere la palla di continuo. Flippy ringhiò e temette di perdere completamente la pazienza. Alla fine il ragazzino parlò invitando gli altri a passargli la palla. In meno di un secondo aveva la palla fra le mani, ma non palleggiò semplicemente passò la palla con una velocità tale da lasciarlo di stucco. Palla dopo palla il ragazzino era stato capace di passare senza alcun problema ad ogni giocatore. Il coach applaudì con forza e gli invitò a cambiarsi, ma chiamò Kuroko affinché restasse con lei. Flippy si domandò il perché e poi si cambiò rapidamente. Se ne andò al campetto, era buio il momento più adatto per giocare. Lanciò un paio di volte la palla, ma dovette bloccarsi quando qualcuno gli passò davanti rapidamente, era lui, il ragazzo dei miracoli. Il suo desiderio da quando aveva sentito parlare della Generazione dei miracoli era batterli, tutti quanti nessuno escluso. Gli puntò la palla contro e quello lo fissò curioso.

-          Ti sfido adesso, solo io e te..
-          Come desideri…

La palla si mosse rapida, ma Flippy non ebbe alcun problema a fare canestro. Al quinto punto si fermò e lo fissò con cattiveria. Perché non si stava neppure impegnando credeva forse che fosse un tizio qualunque? Un incapce?

-          Impegnati maledizione!
-          Mi spiace Kagami.. ma tu sei più forte..
-          E lo ammetti così?
-          Beh è vero…
-          Tsk sai ragazzino dovresti smettere di giocare a basket..
-          Per un periodo ci ho pensato…
-          Tsk – Flippy gli afferrò il pallone dalle dita, ma quando l’altro si allungò per riprenderla si accorse di qualcosa. Un segno fin troppo poco virile spiccava sul suo petto – un.. seno?
-          EEEK!
-          SEI UNA RAGAZZA?
-          Non urlare ti prego… o ti sentiranno
-          COSA??
-          Ho sempre fatto così , anche quando ero alle medie..
-          Ma non è contro le regole?
-          Certo… ma io voglio giocare e in questa scuola non esistono squadre femminili e non volevo andare … beh è una lunga storia
-          Gli altri lo scopriranno…
-          Lammy già lo sa… non so come l’abbia capito… ma non ho problemi, ci sono abituata…
-          Come ti chiami?
-          Non mi riconosci Flippy…
-          N..
-          Sono Flaky..

Rientrando a casa Flippy non poté che ripensare a quella ragazza, quella tipa era davvero strana. Gli aveva detto che era solo un'ombra e che lo avrebbe aiutato a raggiungere il suo sogno, sconfiggere la generazione dei miracoli, perché solo la più luminosa delle luci può trascinarsi la più oscura delle ombre. Così aveva detto lei. Entrò in casa ingoiò un paio di pasticche appena in tempo per vedere Fliqpy fissarlo nel riflesso della finstra. Benchè provasse ostinatamente a ricacciarlo dentro quello continuava ad ossessionarlo. La sua voce si insunò rumorosamente nei suoi pensieri. 

-          Ti piace quella eh?
-          Taci..
-          La vorresti?
-          STAI ZITTO
-          Solo tu sai il suo segreto.. è.. interessante non credi?
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Happy Tree Friends / Vai alla pagina dell'autore: Eliot Nightray