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Autore: Eliot Nightray    08/09/2012    3 recensioni
La pelle dura che scivola sui polpastrelli, l'odore di adrenalina, il sorriso amaro della sconfitta e quello gioioso della vittoria, questo è ciò che voglio. Voglio la gloria, ma più di ogni altra cosa voglio giocare, scivolare fra gli avversari come un soffio di vento per poi sparire davanti ai loro sguardi furiosi. Voglio questo, ma voglio che sia solo un gioco, voglio una squadra , voglio degli amici, individui con cui condividere ognuna di queste sensazioni. Sono un'ombra, ma forse la luce può esaudire il mio desiderio.
Questa ff è un crossover degli HTF con Kuroko no basket dove i nostri friends vestiranno i panni di giocatori di basket. FlakyxFlippy e LammyxSplendid
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ANGOLINO: Prima volta che faccio un crossover quindi non uccidetemi. Ho seguito il corso degli episodi cambiando un poco, tanto per renderla più mia. Mi sono solo ispirata alla storia, ma ci sono varie differenze :D


Quella mattina si svegliò pieno di energie, pronto come non mai a farsi valere. Si fece una doccia rapida e corse a cambiarsi. La strada per il liceo sarebbe stata noiosa, come al solito, ma sentiva che quel giorno sarebbe successo qualcosa di fantastico. Ripensando alle parole di Flaky non poté che pensare che forse quella ragazzina non era poi così matta, dopotutto era incapace di giocare a basket , ma era incredibile nel passare la palla. Ci pensò su cercando di riportare davanti a se l’immagine viva della partita. Era stata fenomenale, se un momento prima si era dimostrata un’imbranata dopo era riuscita a compiere passaggi che mai in vita sua aveva visto. Sentì il rumore di una bibita bevuta da una cannuccia  e nel voltarsi vide Flaky. Non poté che saltare indietro spaventato, da quanto tempo era lì? Si guardò intorno confuso e l’altra lo seguì in quella strana ricerca di sguardi.

-          Cosa cerchi?
-          DA QUANTO SEI QUI??
-          Non urlare per favore è mattina…
-          Scusami…
-          Da un po’..
-          Questa non è una risposta maledizione… cosa sei un fantasma?
-          No.. sono un’ombra te l’ho detto

La lasciò fare mentre dondolava sulle gambe trangugiando un frappè alla vaniglia, COSA? Come poteva mangiarsi una cosa del genere di prima mattina? Cercò di non pensare alle suppliche che il povero cervello di Flaky le stava lanciando e tornò a ripensare al giorno precedente. Quella parola, quello strano riferimento a se stessa come ad un’ombra lo aveva lasciato di stucco e pensieroso dalla sera precedente. Si era riferita a se stessa come ad un’ombra, un essere inesistente ed impalpabile, ma Flippy riusciva a vedere bene Flaky , lei era lì accanto a lei ed era una persona vera. Non si accorse nemmeno di essere arrivato davanti al liceo, tantomeno che Flaky era di nuovo scomparsa, poteva essere veramente un fantasma quando voleva. Disteso sul banchino si domandava in quale classe fosse Flaky, dopotutto era del primo anno, questo era certo. Lei era uno dei giocatori della generazione dei miracoli, eppure tutti gli avevano parlato di cinque giocatori e non di sei. Forse quella sua reputazione di ombra era dovuto proprio a questo. Scosse la testa cercando di riportare il pensiero ai soli giocatori di basket, senza preoccuparsi dei loro nomi o del loro aspetto. La campanella suonò e subito la porta si aprì lasciando uscire Flippy frettolosamente. Voleva parlare con Lammy e lo avrebbe fatto a costo di ficcarle un paio di cesoie nella mano per farla stare ferma. Scosse di nuovo la testa, non aveva tempo per Fliqpy, la sua unica utilità era per il basket. Ed ecco Lammy, presa dalla sua macchina fotografica. Voglio essere un titolare proruppe Flippy sguaiatamente, l’altra saltò quasi sulla sedia e le ci volle un po’ prima di riprendersi.

-          Prima Kuroko ed adesso tu…
-          Flaky è stata qui?
-          Già… dio mio…
-          Scusa..
-          Tranquillo vediamo un po’ vuoi essere un titolare? Bene dovrai superare una prova..
-          Di che genere?
-          Fatti trovare sul tetto ci saranno tutti.
Non se lo fece ripetere due volte, salì sul tetto e trovò tutta la squadra di basket in attesa, mancava solo Flaky. Pensò che avrebbe saltato il test, altrimenti tutti avrebbero scoperto il suo segreto. Lammy se ne stava davanti a lui con un sorrisetto trionfale che si allargò maggiormente quando la porta si aprì. Flaky entrò nel raggio visivo di tutti a piccoli passi. Qualcuno arrossì, altri parlarono a bassa voce, l’unico che la salutò fu Flippy seguito a ruota da Lammy.
-          Coach.. – fece il capitano con tono serio- non credo che altri dovrebbero sapere che siamo qui..
-          Ehm… io faccio parte della squadra..
-          EH? Non abbiamo ragazze pon pon – fece Handy sollevando le sopracciglia confuso. Flaky sospirò ed appoggiò la borsa a terra, era frustrante dover ripete di nuovo la stessa scenetta di anni prima.
-          Sono Kuroko.. mi chiamo Flaky Kuroko
-          COSA?
-          Una ragazza?
-          Non è possibile!
-          È contro le regole!
-          Cosa c’è di male? La vita ci insegna che una persona è tale rispetto a ciò che ess racchiude indifferentemente dal suo sesso o dal colore della pelle. Non vedo quindi quale sia il dilemma, dopotutto ho sempre giocato con altri ragazzi fin da quando ero alle medie.
-          Bene ora che ci siamo tutti – iniziò Lammy sollevando il fischietto – diamo inizio al nostro test. Dovrete affacciarvi sul terrazzo ed urlare a tutti il vostro sogno, il vostro più grande desiderio..
-          Altrimenti? – domandò a bassa voce uno del primo anno.

Lammy non rispose si limitò a fissare il ragazzo costringendolo a nascondersi dietro Handy. Flippy fu il primo, che problema c’era ad urlare un po’? flaky dietro di lui si tappò le orecchie già pronta a non farsi sfondare i timpani e Flippy urlò con tutta la voce che aveva in corpo. “ Batterò la generazione dei miracoli” disse. Flaky dietro di lui indicò un megafono e chiese cortesemente di poter utilizzarlo, non era abituata ad urlare. Era strana , però doveva ammettere che aveva un ché. I capelli perennemente arruffati e corti, il fisico snello , l’altezza scarsa e quei grandi occhi rossi lo attiravano. Sbatté con forza la mano sulla fronte impedendo così a Fliqpy di trasformare il suo innocente pensiero. La porta si spalancò un’ennesima volta lasciando entrare il preside, sembrava irritato. Gli ordinò di uscire, di andarsene, dopotutto era vietato stare lì. Cercò di rimanere accanto a Flaky senza perderla di vista e l’altra rallentò in modo di dargli il tempo di raggiungerla.

-          Perché dici di essere un’ombra?
-          Beh sono invisibile al mondo ecco perché…
-          Beh io.. ti vedo no?
-          Perché tu sei una luce ed un’ombra non può che oscurarsi diventando sempre più nitida al cospetto di una luce simile.
-          Perché… dici cose così imbarazzanti? – domandò Flippy arrossendo visibilmente
-          La verità non è imbarazzante, tu hai un sorriso innocente quando giochi, ami il basket e non solo per il sapore della vittoria. Ecco perché sei una luce…
-          A… è strano questo pensiero sai?
-          Non lo trovo strano… comunque puoi credere ciò che vuoi
-          … non volevo offenderti..
-          Non mi sono offesa…
-          Posso farti una domanda?
-          Dipende…
-          Come diavolo riesci a bere del gelato di prima mattina?
-          Parli del frappè…
-          Si com’è che il tuo cervello non si è ancora congelato? – Flaky lo fissò sollevando un sopracciglio prima di accennare un sorriso lieve.
-          Suppongo che sia molto resistente.

Flippy tornò ai suoi pensieri, era una ragazza carina no? Non capiva nemmeno perché stesse parlando con lui, non aveva niente di affascinante, anzi spesso gli avevano detto che il suo solo sguardo faceva arretrare le ragazze. Flaky però sembrava essere diversa , ma forse era soltanto lo strano groviglio di nodi cespugliosi che aveva in testa a farla sembrare tale. Se mai lo avesse conosciuto veramente, sarebbe scappata via come tutti. La fissò per un istante, il tempo necessario per notare che stringeva una scatola fra le mani. Le aprì la porta della palestra e l’altra entrò ringraziando a bassa voce, perché non poteva alzare di qualche tono il volume? Dio era impossibile sentirla, Batman in persona avrebbe avuto dei problemi.  La squadra di basket si voltò un’ennesima volta verso Flaky, sembrava strano per loro credere di aver giocato con una ragazza.

-          Mi spiace di non essermi presentata in modo corretto… perdonatemi… ho portato questi come scusa. – aprendo la scatola Flaky mostrò una massa confusa di omini verdi e gialli.
-          Cosa sono?
-          Mini ortaggi portachiavi.. li faccio io… nel tempo libero, sono per ognuno di voi..penso che possi bastare
-          PENSI CHE BASTI UN ORTAGGIO? – urlò Lumpy furioso.
-          Hanno le gambette… - aggiunse Flaky tranquilla. – è successo così anche tre anni fa, mi spiace, ma questa era l’unica scuola in cui volevo stare e voi siete l’unica squadra. Mi piace il vostro gioco e non darò fastidio, mi cambierò nell’armadietto se preferite..
-          NELL’ARMADIETTO – sbraitò Flippy dietro di lei. Gli altri si guardarono confusi per poi scoppiare a ridere.  Le si avvicinarono ed ognuno si prese il gusto di scegliere fra i tanti cavoli e broccoli che li guardavano speranzosi.
-          Beh puoi cambiarti nello  spogliatoio del coach anche lei è una ragazza
-          Uh.. è vero..
-          Bene allora siamo pronti .. ehi ma dov’è il coach?
-          Diavolo.. – Lumpy sembrava preoccupato..- se impiega così tanto tempo a tornare significa solo che i nostri avversari saranno degli ossi duri
-          Oh…

Flaky sembrava essere l’unica tranquilla in tutto quel trambusto. La porta si aprì lasciando entrare un ragazzo alto dai capelli color cielo. Sorrideva ad un gruppo di ragazze dietro di se che continuavano a spingere quasi fossero state un blocco della fanteria. Flippy piegò di poco il collo per guardarlo meglio, sembrava un vero idiota, il tipo coglione che si è perso. La porta si richiuse ed assieme a lui apparve Lammy. Il nuovo arrivato si spostò verso Flaky con un sorriso ebete e le braccia aperte. Che voleva quell’individuo da lei? La strinse fra le braccia , ma Flaky non si oppose.

-          Mi stai.. soffocando..
-          Uh! Perdonami…
-          Si può sapere chi diavolo sei? – domandò Flippy sentendo la rabbia crescere rapidamente.
-          Non vedi che sto parlando con Flaky? Oh ero così felice quando mi hanno detto che avrei giocato contro di te …
-          Ripeto la domanda chi sei?
-          Lui è Splendid Kise.
-          L’uomo più splendido che c’è…
-          Salve.. Flippy Kagami..
-          Che brutto nome.. comunque io e Flaky eravamo migliori amici alle medie
-          Niente più che amici – aggiunse con calma Flaky
-          Cosa?? Così mi ferisci.. non sei contenta di vedermi?
-          La cosa non mi tange..
-          Come puoi essere così tremenda? Dopo tutti i bei ricordi..
-          Ricordo poco,  ho una memoria molto breve..
-          Perché vuoi farmi piangere?
-          Non è mia intenzione farlo, scusami..
-          Sai Kagami io e Flaky eravamo sempre vittime di bullismo da parte del resto della generazione dei miracoli..
-          Io no..
-          Flaky.. smettila di farmi sentire depresso!!
-          Io?
-          No babbo natale!
-          Allora rifattela con lui..
-          Era ironico.. – Splendid scoppiò a ridere sguaiatamente – non sei cambiata di una virgola.
-          Si… bene dopo questa diabetica rimpatriata potrei sapere perché sei qui? – domandò Flippy con tono acido.
-          Per giocare mi sembra ovvio! La mia squadra farà un’amichevole contro la vostra..
-          A… aspetta – Flippy si ricordò improvvisamente che la generazione dei miracoli proveniva dalla stessa scuola, la stessa classe e quindi anche quell’individuo doveva essere uno di loro. – tu sei uno della generazione?
-          Ovvio…
-          È vero, c’è persino un articolo su di lui! – aggiunse qualcuno del primo anno
-          Non leggetelo, è tutto sbagliato. Hanno esagerato con gli elogi… oh ma non parliamo di questo dopotutto Flaky non ha nemmeno un articolo..
-          Non mi tange la cosa..
-          So che sei triste..
-          Veramente no
-          E che vorresti tornare indietro nel tempo
-          …
-          HA DETTO DI NO CRISTO SANTO STA UN PO’ ZITTO!
-          Non urlare spaventi Flaky così……
-          Oh… scusa Flaky…
-          Tranquillo…

Splendid si allontanò indirizzandosi verso Lammy, sembravano conoscersi anche se l’altra non sembrava molto felice della sua presenza. La poteva capire, quel tizio era insopportabile. Flaky scomparve per l’ennesima volta e Flippy dovette sforzarsi di non saltare spaventato quando riapparve in divisa. Ora che la osservava meglio poteva notare le sue fattezze femminili, ben nascoste sotto l’abbondante divisa sportiva. Lammy continuò a chiacchierare con Splendid fino a quando un anziano ometto , appena entrato dalla porta, lanciò una palla da basket in testa a Splendid. Doveva ammettere che per essere un vecchietto ne aveva di forza. Lammy sbarrò gli occhi mentre Flaky applaudì lentamente , gesto che attirò l’attenzione di tutti.

-          Flaky… perché mi fai questo ? – domandò Splendid strisciando a terra
-          Perché il signore ha molta forza..
-          La ringrazio signorina..
-          Prego lei è?
-          Mr. Pickels, il maggiordomo della signorina Lammy..
-          No sei lo psicopatico che mi insegue è diverso!
-          Signorina non sia così sgradevole la prego..
-          Comunque che ci fai qui?
-          La sto salvando mi sembra ovvio
-          Da cosa???
-          Da quell’essere… - per una volta Flippy condivideva l’idea di qualcuno.. – e poi è sempre stato il mio sogno essere un giocatore di basket.. – l’uomo si allontanò tornandosene poi alla porta con una tuta sportiva… - che rapidità di cambio – vede signorina…
-          No.. il Transformers un’altra volta no ti prego Pickels..
-          Come vuole signorina, me ne vado.
Flippy tornò a Splendid, non poteva credere che dopo così poco avrebbe avuto l’occasione di sfidare uno della generazione dei miracoli. Non sembrava molto intelligente, ma a giudicare dall’altezza poteva essere un osso duro. Prima di ogni altra cosa voleva vederlo in azione, solo lui contro Splendid.
-          Giochiamo…
  
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