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Autore: Acqua Dolce    04/07/2003    1 recensioni
Ralph Peterson è uno di quegli uomini che non deve chiedere mai? Ne erano convinti tutti, ma a qualcuno ha dovuto chiedere. Qualcuno che non sopporta e che non lo sopporta come Samantha. Bella come un fiore e spinosa come un cactus. E tra una lite e l'altra si vedranno costretti a fingersi sposati. Ma dov'è il limite tra finzione e realtà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Quella mi deve odiare!" disse Rob sedendosi vicino a me.
"Oh, non farci caso. Piuttosto Rob, hai impegni per questo week-end?"

Sabato mattina io e Samantha eravamo in macchina per andare alla villetta di campagna di Sandra.
Era così felice di conoscere meglio Sam e Rob che aveva pensato che fosse un "pensiero carino" passare il week-end con la mia futura "ex-moglie" e il suo "amante".
Sam, invece non si mostrava per niente contenta. Dovevamo andare lggiù insieme per mostrare a tutti che nonostante gli ultimi "sviluppi" eravamo ancora in "buoni rapporti".
Lei non mi rivolgeva la parola.
"Eddai, Sam! Non era previsto..."
"Certo che non lo era! Se fosse stato previsto io non sarei qui! Tu e le tue idee del cavolo! Se tu le avessi detto la verità fin dall'inizio...!" 
Era proprio arrabbiata. 
Rob ci avrebbe raggiunto là e Sandra ci stava già aspettando.
"E poi Rob non è mica così odioso..."
"Non è Denton che mi fa arrabbiare "TESORO"! Ma sei tu e la tua amica Sandra! Siete due imbecilli! Spero che viviate felici e che i vostri figli siano meno cretini di voi!"
Non le risposi. Tornai a guidare, me ne aveva dette di tutti i colori. Però quello che volevo l'avevo ottenuto quindi non aprii bocca per tutto il viaggio. Ogni tanto Samantha borbottava qualcosa, ma non ci feci troppa attenzione.
Dopo due ore e mezza di urli e strilli che mi aveva propinato per tutto il tragitto fino a casa di Sandra, cercò anche lei di fare buon viso e cattivo gioco.
Sandra ci corse incontro "Cari che bello siete arrivati!" abbracciò Samantha, che dandole due colpetti sulla spalla si divincolò dalla stretta.
"Mamma mia... ehe, che piacere!" disse facendo uno sforzo svrumano per sorriderle.
"Oh cari non sapete come sono felice che siate arrivati tutti e tre!"
Mi bloccai mentre portavo in casa le valige, la mia e quella di Sam.
"Tutti e tre?" chiesi.
"Ciao Ralph!" esclamò Rob comparendo sulla porta. Anche Sam si immobilizò.
Sandra mi si avvicinò ridendo "Oh Sam! Rob mi ha raccontato tutto di voi due!"
Samantha sbiancò e guardò verso di me e poi Rob che sorrideva trionfante sulla porta.
"A-ah si?" fece tremante Sam.
"Già tesoro caro!" disse Rob avvicinandosi a Sam e mettendole un braccio intorni alla vita.
"Non è il caso di avere più segreti con nessuno, non è vero cara?" le fece "Del resto anche Ralph e la sua bellissima nuova fidanzata, non ne hanno! Giusto?"
"Ohoh! Rob così mi fai arrossire!" conguettò Sandra, mentre Rob si trascinava Sam in casa lasciandomi di stucco.
Li raggiunsi di corsa Seguito a ruota da Sandra.
"Ralph lasciali un po' da soli!"
"D-d-d-d-d-d-da soli?!" balbettai.
"Si Rob mi ha detto che avevano tanta voglia di vedersi. Se vuoi parlarle lo farai dopo. Vi ho preparato la camera matrimoniale, quella che era dei miei. Io dormo nella mia vecchia stanza e Rob in quella degli ospiti..."
"Oh." feci senza farci troppo caso. Poi all'improvviso mi resi conto "COOOOOOOOOSA?! I-i-i-i-io e Sam dormiamo nella matrimoniale?!" 
"Si caro, siete ancora sposati e non me la sento di rubarle così il suo posto accanto a te."
"Ma Sam lo sa??!"
"Lo saprà."

Io e Sam stavamo mettendo in ordine la nostra roba dento l'armadio. Sam non diceva niente era troppo indignata e anch'io mi trovavo davvero in imbarazzo.
"Ma guarda cosa mi tocca fare!" diceva ogni tanto.
"E tutto per colpa tua! ohhhhhhhhh Se ci penso!! Mi viene una rabbia!" poi si mordicchiava il labbro inferiore.
"Sam smetti di morderti le labbra, o prima o poi sanguinano..."
"Pensa alle labbra tue! Imbecille!" mi riempì di insulti fino all'ora di cena, quando poi Rob le si attaccò e cominciò a sussurrarle paroline all'orecchio.
LEi era immobile, Sandra li credeva perdutamente innamorati e io... bè per la prima volta in tutta questa storia cominciai a sentirmi un po' in colpa per aver tirato in mezzo Samantha, che anche se la odiavo così tanto, non mi aveva mai fatto assolutamente niente. Anzi, ero io che la tormentavo, facendo passare per idioti tutti i suoi fidanzati, facendoli litigare e bla bla bla.
Tornando alla cena...
"Tutto buonissimo, Sandra sei una cuoca eccezionale..." disse con calma Rob.
"Oh grazie, non era niente di speciale, semplice minestra di fagioli in scatola!" rispose Sandra.
Sam alzò le sopracciglia per poi tornare alla sua solita espressione.
"Che ne dite se ce ne andiamo a ballare?" propose Rob.
"Non credo che..." cominciai a dire.
Ma Sandra mi interruppe immediatamente "Uh magari! Che bella idea Rob! C'è un posto qui vicino che è davvero fantastico. Prendiamo la tua macchina caro?" mi chiese.

Rob e Sandra ballavano da ore, ormai era l'una passata. Sam non mi aveva rivolto la parola per tutta la sera. Stava cominciando a darmi veramente sui nervi! Si comportava come una dannata pupattola! E va bene l'avevo combinata grossa, ma non c'era bisogno di mettere il muso!
"Sam..."
"Se vuoi rimanere vivo, non parlarmi... Non solo mi frega il marito, ma ora cerca di fregarmi anche il mio amante!!" disse indicando il modo in cui Sandra e Rob ballavano.
"Ma no! E' solo il suo modo di ballare!"
Appena vidi gli altri due raggiungerci al tavolo mi zittii.
"Balli, amore mio?" fece Rob a Samantha, che dopo un attimo di esitazione si decise a fare sul serio la sua parte e con un sorriso bellissimo gli rispose dolcemente "Ma certo caro!"Quando tornammo a casa, io e Sam trovammo qualcosa su cui discutere ovviamente.
Nessuno di noi due voleva entrare in quel maledetto letto a due piazze.
Quando mi ha dato della piovra pomiciona, ho perso la testa.
"SENTI..." cominciai a fare la voce grossa.
"NOOOOOOON urlare con me! Lurido verme! Rischi di svegliare il MIO AMANTE!" mi rinfacciò Sam.
Nessuno dei due disse nulla per un po', fu lei che parlò per prima.
"Ascolta, è una pazzia. Ci dovremmo dare una calmata tutti e due. Io ho un sonno terribile e tu se non ti sdrai rischi di picchiare la tua orrenda testolina e di beccarti una bella commozione cerebrale, quindi tu fa come ti pare, ma io me ne vado a letto. E tu non provare ad allungare le mani!"
"Gli uomini non allungano le mani sulle schifezze!" mentii spudoratamente. Benchè mi stesse particolarmente sull'anima quella ragazza, non la trovavo per niente una schifezza, tutt'altro, ma ero talmente irritato che non trovai un insulto migliore.
"Voi allungate le mani su qualsiasi persona abbia degli attributi femminile, sopratutto su un ben proporzionato soggetto!" brontolò riferendosi a se stessa.
"Gli uomini allungano le mani solo su donne attraenti se non sono attraenti..." mi interruppe immediatamente finendo la frase al posto mio.
"Se non sono attraenti ci provate lo stesso. Buonanotte!" spense la luce.
Non mi addormentai subito. Mi girai e rigirai per un paio d'ore, ripensando che Sam aveva fatto la sua parte con Rob solo l'ultima parte della serata, quando avevano ballato.
Finalmente si era decisa! Quella ragazza avrebbe finito col portarmi alla pazzia!
Come se non bastasse Sandra mi stava tampinando con le solite domande "Quando riuscirai ad ottenere il divorzio?"
"Quando ci potremo sposare?" e Blablabla.
Non sopportavo più tutta questa situazione. 
"Quanto ci vorrà prima di ottenere l'annullamento?"
Quanto ci vorrà? Mai io quella la spedisco in Messico dove il divorzio te lo tirano dietro! Lì un giorno e liberi tutti! 
Il giorno dopo quando mi svegliai Samantha era già al piano di sotto a fare colazione.
Erano tutti già vestiti tranne me.
"Ciao caro!" mi salutò Sandra.
"Ciao Ralph!" fecero all'unisono Rob e Sam con un sorriso a trentadue denti che mi lasciò un attimo perplesso.
Poi i due tornarono a bisbigliarsi paroline dolci. 
"Mamma mia, ha deciso di farla come si deve la sua parte..." pensai vedendola sporgersi per baciare Rob.
Sandra mi si avvicinò.
"Ehm... Ralph... io e Sam avevamo pensato che oggi si potrebbe andare al mare... è a soli venti minuti da qui... potremmo andare con la tua macchina tutti insieme e poi stasera andiamo fuori a cena e in qualche locale a bere qualcosa..."
Guardai quei due continuavano a tubare come piccioni in amore. Poi guardai Sandra e le sorrisi.
"Buona idea."

Verso le undici eravamo stesi in costume da bagno al sole.
Sandra aveva un due pezzi rosso fuoco, mentre Sam aveva un semplice bikini nero.
Sandra se ne stava sdraiata vicino a me, mentre io con gli occhi nascosti dagli occhiali da sole tenevo sotto controllo Rob e Sam, che sembravano essere entrati nelle loro parti... alla perfezione... e che perfezione...
Sam se ne stava tranquilla a ridacchiare e a sussurrare insieme a Rob, l'essere che fino a due giorni prima odiava di più... dopo di me ovviamente, che ora le stava addirittura spalmando la crema sulla schiena!!
Ero rimasto di sasso... a bocca aperta.
La mia attenzione fu richiamata dalla voce di Sandra
"Ralph! Ralph, insomma che hai?"
"Eh?"
"Ti ho chiesto che cosa c'è?"
"N-niente." disse. Dovevo essere arrossito, anche perchè Sandra me lo fece notare immediatamente.
"Come mai sei tutto rosso?"
"Rosso? Io?! E' solo il caldo, è solo il caldo!" brontolai.
Non l'avevo convinta. Sandra guardò alla mia sinistra per vedere cosa fissavano con tanto interesse i miei occhi.
"Non sarai mica geloso di Samantha, vero?" mi fece sorridendo e abbracciandomi da dietro.
"No... del resto... sono..."
"Amanti?" concluse Sandra.
Abbassai gli occhiali sul naso per vedere meglio cosa stessero combinando quei due.
Rob stava ancora massaggiando la schiena di Sam. Le sue mani scesero fino alle gambe lasciandomi inorridito.
"A-amanti?" balbettai "... alla faccia degli amanti..." ero indignato. Come osava quel... quel... oh insomma dare spettacolo in quel modo davanti a me e alla mia fidanzata... e poi Samantha era ancora mia moglie!!
Mi alzai e andai verso di loro che ridevano come due bambini.
Quando mi avvicinai Samantha smise di sorridere e sforzandosi di essere "gentile" mi chiese: "Che cosa vuoi?"
"Vieni un po' con me..."
Si alzò e mi seguì fino alla riva del mare. Andammo a sederci sugli scogli.
"Allora cosa vuoi?" mi richiese.
"Niente."
"E allora perchè mi hai fatto venire fin qui?!"
"Perchè non volevo che Rob si rendesse padre sulla spiaggia!" le risposi cercando di moderare il volume della voce.
"OH SEI IMPOSSIBILE RALPH PETERSON!" mi urlò lei spingendomi e facendomi cadere in acqua.
Quando riemersi la vidi che tornava a sdraiarsi sul telo da mare e continuò a ridere come se niente fosse.

  
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