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Autore: Chiara_1D    08/09/2012    0 recensioni
La prima volta che l'ho visto ho capito che non lo avrei dimenticato facilmente, non solo per quegli occhi che rimangono impressi nella mente,
ma perché quel giorno, quel venerdì pomeriggio di fine primavera,
in quei pochi secondi dove i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta,
ho provato cose dentro di me che non avevo mai sentito prima, sensazioni indescrivibili.
Quanti ricordi di me e lui, ancora non riesco a credere che abbia finto tutto questo tempo.
ma ormai è finita e devo ricominciare da capo, cambiare vita, ma sopratutto devo cambiare io.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 2:
”Remember When.”
 
Mi porta al mare, facciamo una passeggiata sulla spiaggia,inizio a calmarmi ma ogni tanto, senza che me ne accorga, mi scende una lacrima,cerco di non farci caso.
 
“Perché sei sparito?perché da un giorno all'altro sei cambiato e non mi hai parlato più?”
interrompo quello strano silenzio con quella domanda che volevo fargli da tempo.
Josh si irrigidisce, fa un respiro profondo e con un tono di voce calmo, quasi come lo volesse sussurrare, mi dice:
“La verità è che era tutta una scommessa, ti stavo solo prendendo in giro, tutte le cose che ti ho detto non erano vere, ma dovevo prendere una posizione nel gruppo, e mi avrebbero accettato tra loro solo se...”
 
“solo se mi fossi innamorata di te, ovvio, e appena mi è successo sei sparito.”
-volevo piangere ma avevo consumato tutte la mie lacrime, volevo urlare ma non sarebbe servito a niente, dopo quelle parole mi sentivo un oggetto, una stupida barbie usata e poi buttata.-
Josh abbassa lo sguardo;
“mi dispiace, comunque io mi stavo...”
non gli lascio finire la frase, non volevo sentire altre cose che mi avrebbero potuto far soffrire
“fatto sta che sono passati tanti mesi, non provo più niente per te ormai,puoi stare tranquillo
ora riportami a casa, e scusa se ti ho disturbato”
mi alzo di scatto e mi sistemo i capelli, si alza anche lui senza dire niente.
 
Silenzio, stupido e doloroso silenzio.
Sarei dovuta essere arrabbiata, ma ero solo ferita e delusa, non riuscivo a provare rabbia verso di lui, solo una delusione immensa. 
 
Mi riporta sotto casa, scendo dal motorino e mi levo il casco.
“grazie.” me ne sto per andare quando sento prendermi la mano, -mi giro-
“amici?”
sorrido, nascondendo il dolore di quella domanda
“certo”.
Si erano fatte le 18 e 30, decido di non andare ancora a casa, vado al parco e mi siedo su una panchina,mi metto a pensare a Josh;
 
Eravamo così legati, lo amavo ogni giorno di più, ogni giorno lo conoscevo meglio, fino ad innamorarmi anche dei suoi difetti. La prima volta che l'ho visto ho capito che non lo avrei dimenticato facilmente, non solo per quegli occhi che rimangono impressi nella mente, 
ma perché quel giorno, quel venerdì pomeriggio di fine primavera, 
in quei pochi secondi, dove i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta,
ho provato cose dentro di me che non avevo mai sentito prima, sensazioni indescrivibili.
Quanti ricordi di me e lui, ancora non riesco a credere che abbia finto tutto questo tempo, chissà se ricorderà quelle cose che non dimenticherò mai.
 
Si era fatta praticamente sera, erano le 20 circa, decisi di ritornare a casa, prima o poi avrei dovuto affrontare mia madre. Ma non era lei che mi preoccupava, più che altro era mio zio.
E infatti appena suonai al campanello di casa mi ritrovai davanti mio zio e dietro di lui mia madre e mia nonna.
Non feci in tempo a fare un altro passo che mi riempirono di domande, dove ero stata tutto questo tempo,con chi e se ero stata ammessa.
 
Feci un respiro profondo e con un filo di voce dissi: “mi hanno bocciata,mi dispiace.”
Zio mi tirò due schiaffi, mamma iniziò a piangere e nonna abbassò lo sguardo, li avevo delusi, avevo deluso loro e me stessa, mi sentivo una merda.
 
Zio mi stava urlando contro, diceva che ero una deficiente senza cervello, ero la vergogna della famiglia. E non potevo dargli torto, tutti imprenditori, avvocati e laureati a partire dal mio bis nonno mi sembra. E concluse con la frase che mi fece più male, ancora la sento rimbombare nelle orecchie: “farai la fine di tuo padre”.
 
Eccomi chiusa in camera mia, che piango, urlo, strappo foto e pagine di libri.
non riesco a calmarmi.
Mi sdraio sul letto e fisso il soffitto, penso a mio padre, non ho molti ricordi di lui; l'ultima volta l'ho visto circa sei anni fa, mi manca molto, ma non posso dirlo a nessuno.
 
Mamma ha scoperto che si drogava e lo ha cacciato di casa, ricordo di averlo visto fare le valigie piangendo e ricordo anche le ultime parole che mi disse: “Papà non può restare qui piccola, devo andare via, ma ti giuro che se un giorno starò bene e sarò guarito tornerò,perdonami.” 
non lo odio per quello che ha fatto e che forse fa ancora, la droga è una brutta dipendenza e se un giorno riuscirà ad uscirne sono felice per lui.
 
Mio zio ha preso il posto di mio padre, ma è sempre stato molto severo, non mi ha mai dato un abbraccio e non mi ha mai detto ti voglio bene. Solo schiaffi quando facevo qualcosa di sbagliato.
 
Non ne posso più, troppi pensieri per la testa che non riesco a gestire, no adesso basta, questi ricordi mi stanno facendo troppo male.
 
Con la vista annebbiata dalle lacrime apro il cassetto della scrivania e prendo la prima cosa che mi capita tra le mani, una forbicina per unghie. Per un attimo pensai “forse il dolore fisico può mettere a tacere i miei pensieri” iniziai a farmi dei graffi sulle braccia ed a ogni taglio pensai (anche se volevo urlarlo)
 -rivoglio mio papà,voglio una vita normale come tutti gli altri,voglio andare via e ricominciare tutto da capo.- 
  
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