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Autore: wendynoh    08/09/2012    2 recensioni
[Glee x Skins]
Kurt Hummel ha sempre desiderato una vita perfetta: una carriera invidiabile a Broadway come attore protagonista, un ragazzo stupendo, pieno di talento e follemente innamorato di lui, un ragazzo come Blaine Anderson. Sembra andare tutto per il verso giusto, fino a quando non arriverà a Lima una compagnia di giovani attori inglesi pronti a prendergli il posto da superstar.
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Maxxie Oliver sta finalmente per dare una svolta alla sua vita, Lima sarà il trampolino di lancio per la sua futura carriera e non può di certo farselo scappare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5.
The boy is mine.



Quella notte Maxxie non aveva fatto altro che pensare a dove potesse essere finito Kurt. Lui e Michelle erano tornati in albergo dopo che quest'ultima aveva avuto un'accesa discussione con Santana, la ragazza mora che aveva baciato Tony. A quanto pareva, lui e Santana si erano già incontrati precedentemente e lei giurava che lui non le avesse mai detto di essere fidanzato. Michelle ovviamente aveva deciso di non credere ad una sola parola di ciò che lei aveva da dirle, ma in cuor suo Maxxie sapeva che l'amica non aveva alcuna fiducia in Tony e che, nonostante questo, continuava ad amarlo. Anche Tony era innamorato di Michelle, così come era innamorato delle belle ragazze. Quella notte Tony non era tornato con loro, non voleva vedere Michelle dopo la sfuriata che aveva fatto. Né tanto meno lei aveva alcuna intenzione di lasciarlo dormire nella sua stanza.
Aveva intenzione di riprendersi il suo ragazzo, Michelle, ma non l'avrebbe fatto quella sera.

**

Mercedes ancora non riusciva a credere a ciò che era successo quella sera. Sam le aveva sempre detto di volerla riconquistare, che non gli importava se lei era già impegnata con Shane, che avrebbe fatto di tutto per riaverla accanto a sé. Lei con Shane era felice, Sam era stato solamente una cotta estiva. Una bella cotta estiva. Mercedes ricordava perfettamente quell'estate passata insieme, costretti a rimanere a Lima perché la famiglia di lui non poteva permettersi un viaggio, ma a loro andava bene così. Passavano i pomeriggi a casa di Sam a badare ai fratellini più piccoli, se
ne stavano sul divano a guardare la tv e facevano lunghe passeggiate al centro commerciale. Erano sempre insieme. Poi lui se n'era andato.
Mercedes ci era stata male, ma al suo ritorno a scuola si era messa con Shane ed era finalmente felice. Poi Finn e Rachel avevano deciso di far tornare Sam a scuola, il suo Sam, e a lei erano venuti mille dubbi sulla sua splendida e attuale relazione.
Sam le aveva chiaramente detto di voler tornare insieme, ma lei non si sentiva pronta a lasciare Shane così aveva provato ad allontanarlo. Ma quella sera si erano baciati, Mercedes non voleva ammetterlo ma tutte le sensazioni che aveva provato quell'estate erano riaffiorate in un unico bacio. L'unico problema era che Sam quella sera il bacio non l'aveva ricambiato. Era rimasto fermo, impassibile, come se finalmente fosse riuscito a cancellarla dalla sua mente.
Mercedes quella notte non riuscì a chiudere occhio.


**

Sugar.
Si, Rory cercava di convincersi che era proprio a Sugar che doveva pensare, non a quel maledettissimo bacio. Non era stato neanche un vero bacio a pensarci bene, perché l'irlandese aveva immediatamente perso tutto il coraggio che lo aveva spinto a compiere quel gesto e si era spostato non appena le loro labbra si erano sfiorate. Era sbagliato, era tutto fin troppo sbagliato. Sua madre gli aveva sempre insegnato che erano le ragazze che doveva guardare, e così aveva sempre fatto. Si era finto un lepricano per poter conquistare Brittany, aveva lottato duramente con Artie per la mano di Sugar e ora che finalmente era riuscito ad averla non la voleva più, aveva perso tutto il suo interesse.
In realtà, quelle ragazze erano bellissime ma ciò che provava Rory in compagnia di Sam era diverso. Lui lo faceva sentire bene.
Rory era confuso e spaesato quella sera, non voleva ammettere che i suoi pensieri ricadessero costantemente a quell'istante, quel piccolo istante in cui le sue labbra avevano sfiorato quelle del biondo.
Si insomma, due ragazzi! Per Rory era davvero inconcepibile una situazione del genere. Eppure, Kurt e Blaine sembravano stare davvero bene insieme... Anche se quella sera Blaine aveva baciato quello della Dalton, Sebastian.
Per loro era esattamente come stare con una ragazza, era la normalità. Rory era davvero confuso, non riusciva a dormire e continuava a fissare il telefono dove vi erano due foto che aveva fatto quel pomeriggio con Sam.
Sam.

**

Anche se non lo dava a vedere, Quinn non aveva nessuna voglia di tornare a casa. Sarebbe rimasta lì in eterno, a passeggiare fianco a fianco con lui.
Naturalmente, tutto questo Tony non poteva saperlo, e lei approfittava della situazione per mostrarsi forte e determinata. Tony Stonem la faceva sentire ancora una volta desiderata, la poneva al centro dell'attenzione e a lei tutto ciò piaceva e non poco. Qualche giorno prima aveva finto di essere fidanzata con Puck ed era scappata, così pochi minuti dopo l'aveva visto entrare negli spogliatoi della scuola con Santana. Quella sera la cheerios e la ragazzina inglese avevano litigato per lui, che però -Quinn se ne era accorta, non era di certo stupida- non riusciva a togliere gli occhi di dosso da lei. Tony Stonem, fra tutte quelle ragazze che gli morivano dietro passava il tempo a guardare lei, Quinn Fabray.
In qualche modo, Quinn aveva accettato la sfida, gli aveva lasciato via libera, voleva che lui provasse a conquistarla. Non ci sarebbe andata a letto, di questo ne era assolutamente sicura, ma finché lui le sarebbe andato dietro a lei sarebbe stato bene.
Quinn Fabray avrebbe fatto di tutto pur di tornare in cima, sarebbe stata disposta a tornare con Finn se necessario -in realtà, se lui l'avesse voluto- ma visto il successo che l'inglese stava avendo con le ragazze le sembrava una buona idea tenerselo stretto.
« Ok, puoi dirmi ancora una volta perché ci provi con me se quella di prima era la tua ragazza? »
« Perché penso che tu sia bellissima e perché la mia ragazza ora ce l'ha con me.»
« Ce l'ha con te perché sei andato a letto con Santana! » sbottò Quinn fermandosi di colpo, leggermente irritata al pensiero di quella scena raccapricciante.
« E anche tu ce l'hai con me per questo? » la stuzzicò Tony in tono canzonatorio, sperando di farla cadere nella sua trappola sfoderando quel sorriso sghembo un po' impacciato tipico della famiglia Stonem.
« Per quanto mi riguarda puoi anche andare a letto con tutto il McKinley. »
« Bene, allora non ti dispiacerà se inizio proprio da te. »
« Te l'ho già detto, non ci vengo a letto con te. »
« Ma non mi stai impedendo di venire a casa tua stasera, questo vuol dire che nonostante tutto vorresti venirci a letto con me. »
« Non te lo sto impedendo per il semplice motivo che sei stato cacciato, giustamente, dalla tua ragazza e io sono tanto buona da provare un minimo di compassione e non farti dormire negli spogliatoi della scuola. Oh, e adesso sta' zitto che mia madre starà dormendo. » aggiunse poi Quinn aprendo la porta di casa Fabray.
I due ragazzi oltrepassarono la soglia e si chiusero la porta alle spalle, cercando di fare meno rumore possibile. Senza perdere molto tempo Tony si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita, poi accostò il volto a quello di lei e tentò di baciarla ma Quinn si allontanò e iniziò a salire le scale che portavano alle camere. Tony rimase a fissarla per qualche istante, poi decise di non darsi per vinto e la seguì su per le scale. Quinn mostrò a Tony una stanza piccolina ma accogliente, che doveva essere la camera degli ospiti. Il ragazzo tentò di farle cambiare idea, ma Quinn rimase sulla sua posizione e lasciò Tony solo nella stanza, con una maglia bianca e un pantaloncino che probabilmente aveva lasciato suo padre prima di andarsene, piegati sul letto.
« Sei davvero sicura che io debba dormire lì? »
Quinn si girò in direzione della porta, dove trovò Tony Stonem con indosso il pigiama che un tempo era stato di suo padre. Gli stava un tantino grande, ma Quinn lo trovava adorabile.
« Sono più che sicura, e ora fila a letto Don Giovanni. »
Tony abbassò lo sguardo in segno di rassegnazione e si girò per avviarsi verso la stanza degli ospiti, il pigiama che gli calava leggermente sulla vita. « Uhm, aspetta. » risuonò una vocina flebile dall'interno della stanza della ragazza.
« Si? » chiese Tony voltandosi a guardare Quinn.
« Buonanotte. » rispose lei di rimando e gli si avvicinò per dargli un leggero bacio sulla guancia.

**


Maxxie Oliver quella notte proprio non riusciva a chiudere occhio. Michelle era crollata stesa accanto a lui dopo essersi lamentata di Tony e della sua inaffidabilità per più di due ore, e adesso dormiva beatamente al contrario del biondo. Non appena provava a chiudere gli occhi a Maxxie tornavano in mente le immagini di quella sera: Blaine che bacia l'altro ragazzo e Kurt che scappa dalla sala, lui che se ne accorge troppo tardi anche solo per provare a seguirlo. Era agitato Maxxie, non sapeva che fine avesse fatto Kurt e aveva paura che stesse girovagando da solo per la città di notte. Ma cosa poteva fare lui? Non era di Lima Maxxie, era lì solamente da pochi giorni e Kurt probabilmente neanche si ricordava di lui. Avrebbe voluto cercarlo, ma se fosse uscito dalla sua stanza e avrebbe iniziato a girare per la città avrebbe finito con il perdersi nel bel mezzo della notte in un posto che non conosceva, tralasciando il fatto che sicuramente non avrebbe trovato Kurt. Maxxie non era propriamente attratto da quel ragazzo, provava più una sorta di compassione nei suoi confronti. La realtà era che Maxxie si rispecchiava in Sebastian, il ragazzo che Blaine aveva baciato, e trovava che Blaine in fondo fosse molto simile a Tony. Era innamorato di Kurt, si vedeva benissimo, ma era attratto dal ragazzo dell'altra scuola così come Tony era stato attratto da lui, un tempo. Dopo la gita in Russia Michelle aveva lasciato Tony, e lui non aveva fatto nulla per riconquistare la sua fiducia. Era stato Maxxie a scusarsi con la ragazza, poiché si sentiva terribilmente in colpa per ciò che avevano fatto. Ma la verità era che a Maxxie piaceva Tony e il fatto che il moro avesse voluto stare con lui quella notte lo aveva fatto sentire importante. Tony continuava a stuzzicarlo nei giorni seguenti, e Maxxie lo lasciava fare. A lui piaceva così, ma questo non voleva dire che non si sentisse in colpa nei confronti di Michelle, costretta a guardare il suo ragazzo che flirtava con lui. Maxxie aveva resistito poco più di una settimana, poi aveva mollato Tony e quest'ultimo non aveva perso tempo a tornare da Michelle. Quei due erano perfetti insieme, Maxxie era stato solo un passatempo. Lui lo sapeva benissimo, era stato uno stupido a permettere a Tony di trattarlo in quel modo, si era ripromesso che non avrebbe più fatto soffrire nessuno come aveva sofferto Michelle. Le voleva bene, non meritava tutto ciò.
Maxxie vedeva in Kurt ciò che aveva visto in Michelle quella volta, tutto ciò che avrebbe voluto fare era aiutarlo, farlo smettere di soffrire. Proprio per questo quando sentì la voce di un ragazzo che gli era familiare provenire dall'ingresso della scuola McKinley non perse tempo ad affacciarsi dalla finestra per vedere chi fosse.
« Non può essere andato lontano, magari è rimasto qui dentro e non ce ne siamo resi conto. » continuava a ripetere Finn Hudson a Blaine, cercando di mantenere una calma apparente. Anche se non lo dava sempre a vedere, Finn era il fratellastro di Kurt e gli voleva davvero molto bene, forse più di quanto potesse volergliene Blaine.
« D'accordo, allora entriamo e dividiamoci. » suggerì Blaine palesemente sconvolto.
« Se non vi dispiace vorrei venire con voi. » aggiunse poi una voce alle loro spalle. Maxxie alla vista dei due ragazzi si era precipitato fuori dall'albergo, sicuro del fatto che fossero lì per cercare Kurt.
« Va bene, allora io provo negli spogliatoi della palestra, tu Blaine nell'aula del Glee e tu... »
« Nell'auditorium. Ci sono stato, so dov'è. » concluse Maxxie per Finn.
« Ok, vada per l'auditorium. Se entro un'ora non l'avremo trovato rivediamoci tutti e tre qui fuori, intesi? ». I due annuirono a Finn, poi presero tutti e tre direzioni diverse e si avviarono all'interno della scuola.
Maxxie ricordava perfettamente la porta che dava all'auditorium, dove pochi giorni prima si era esibito davanti al suo spettatore preferito: il vuoto. Maxxie Oliver adorava il vuoto intorno a sé, il silenzio, amava percepire ogni piccolo particolare, soffermarsi sui dettagli. Era questo che faceva di lui un bravo ballerino, era capace di estraniarsi dal mondo e concentrarsi esclusivamente su se stesso.
Aprì con cautela la porta che dava sull'auditorium e scese le scale, scrutando ogni angolo della stanza con la speranza di trovare Kurt. Quando arrivò ai piedi del palco si accorse di un ragazzo accucciato ai piedi del pianoforte che singhiozzava silenziosamente, come se volesse nascondersi da tutti e sparire. L'inglese gli si avvicinò e senza dire una parola si mise a sedere accanto a lui, portandogli un braccio intorno alle spalle. Kurt continuò a piangere in silenzio, ma si lasciò cullare da Maxxie e poggiò la testa sulla sua spalla, bagnandogli completamente la maglia del pigiama. Rimasero così per circa dieci minuti, poi Kurt si portò una mano sul viso per asciugarsi le lacrime, si discostò leggermente da Maxxie quanto bastava per guardarlo in faccia, e quando fu finalmente in grado di riconoscerlo biascicò un semplice “grazie”, con gli occhi ancora lucidi per il pianto. Maxxie non disse una parola, sorrise solamente e lasciò che Kurt rimanesse ancora un po' fra le sue braccia.
Quando Kurt smise di singhiozzare, rimanendo con la testa poggiata sulla spalla del biondo, aprì la bocca e dalle sue labbra uscì una voce soave, ancora leggermente strozzata dal pianto.

Sometimes in our lives, we all have pain,
we all have sorrow.

Maxxie lasciò che il suo corpo si rilassasse e lasciò che la testa si poggiasse all'indietro sulla gamba del pianoforte, poi guardando dritto davanti a sé continuò le parole di Kurt.

But if we are wise, we know that there's always tomorrow.

Vide che Kurt sorrideva, così tolse il braccio dalle sue spalle e si alzò in piedi, continuando a cantare.

Lean on me, when you're not strong,
I'll be your friend, I'll help you carry on.

Kurt Hummel si alzò, sollevato da quella situazione, avvicinandosi al biondo tanto da sfiorarlo, voleva assaporare ogni singola nota che emetteva la sua voce.

For it won't be long,
til I'm gonna need somebody to lean on.

Maxxie smise di cantare, la voce di Kurt lo aveva completamente stregato, il suo profumo a pochi centimetri dal suo volto, le lacrime del ragazzo che ancora scivolavano sulle sue guance rosee, la bocca salata a mezzo centimetro dalla sua, poteva quasi percepirne il sapore. Maxxie era inebriato da tutto ciò: forse, dopotutto, Kurt non era esattamente l'equivalente di Michelle, a cominciare dal fatto che si trattava di un ragazzo e per di più molto carino.
« Kurt! »
Maxxie fece appena in tempo a distogliere il suo sguardo da quello del ragazzo, fece qualche passo indietro e vide Kurt che tentava di asciugarsi le lacrime frastornato da ciò che era successo pochi istanti prima, Finn e Blaine fermi a guardarli sulla porta dell'auditorium.


















**
Stavolta sarò davvero di poche parole, perché beh questo capitolo parla da solo. *-*
Diciamo che è da questo capitolo che è nata l'idea per l'intera storia, ci ho messo davvero tanto per scriverlo!
La canzone che cantano insieme Kurt e Maxxie è "Lean on me", che oltre a prestarsi molto bene alla situazione, è stata effettivamente cantata da tutti e due. Nella prima stagione infatti viene cantata dal gruppo del Glee, mentre per quanto riguarda Maxxie... Non è che l'abbia cantata proprio lui. In compenso però l'ha cantata Mitch Hewer, quel bellissimo ragazzo che recita nel ruolo di Maxxie e... L'ha cantata proprio per il Glee Project! *-* Purtroppo, non so cosa avesse fumato Murphy perché non è stato preso, ma posso solo dirvi che è grazie alla sua magnifica versione della canzone che è nata questa fanfiction!
Il resto del capitolo è nato un po' per caso, perché volevo far capire con maggiore chiarezza cosa pensassero tutti i personaggi riguardo le diverse vicende. Ebbene si, Quinn l'ha fatto apposta a rivelare il suo nome la sera della festa! ;) Non vi dico altro però, spiacente!
Vi lascio qui sotto il link del video in cui Mitch canta Lean on me, ascoltatela se non l'avete già fatto perché merita davvero.
E grazie a tutte. *-*

Wendy

Mitch Hewer - Lean on me
   
 
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