Serie TV > Teen Angels
Segui la storia  |       
Autore: Saphira96    08/09/2012    3 recensioni
I ragazzi hanno viaggiato nel futuro per cambiarlo. Li attendendono dolore, sofferenza, ingiustizie e morti. Ma li attendono anche delle dolorose separazioni. Separazioni che hanno visto protagonisti dei genitori e la propria bambina. I ragazzi hanno cambiato ciò che li aspettava e sono tornati nella loro epoca, ma Jazmin ha paura che quando nascerà la sua piccola Alai le verrà portata ugualmente via. La donna dimentica, però, che Alai vuol dire Allegria. Come sarà la gravidanza e la crescita della piccola in un futuro diverso? In un futuro in cui regna la Pace, l'Amore e l'Allegria?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jazmin, Tacho, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ottobre 2032


Tesa. E' così che si sentiva Alai. Si trovava nel bagno della Casa Magica intenta a guardarsi allo specchio, le sue mani erano sudate e si torturavano a vicenda. Alai guardava il suo riflesso e più lo faceva e più il suo labbro veniva mangiucchiato tra i denti. I lunghi capelli biondi le ricadevano sulle spalle arrivando fino al fondoschiena, e i suoi occhi brillavano grazie alla luce. Erano azzurri, come quelli del padre, ma per la brillantezza richiamavano quelli della madre. Era decisamente cresciuta di statura, d'altronde aveva appena compiuto quattordici anni; secondo la storia che quattro anni prima le avevano raccontato i suoi amati genitori, era proprio quell'Alai che loro avevano già incontrato. Le faceva ancora strano pensarlo, e si guardava bene dal non raccontarlo in giro altrimenti - oltre a prenderla per pazza - avrebbe svelato dei segreti; che nessuno oltre alla sua grande famiglia deve conoscerli. Sorridendo Alai ricordò quando qualche tempo prima aveva chiesto ai suoi genitori una cosa, che se detta di punto in bianco, può portare a buffi fraintendimenti.

Era domenica pomeriggio e dopo il grande pranzo familiare, Jazmin e Tacho avevano deciso di passare il pomeriggio a casa per rilassarsi. Così Alai rifiutò l'offerta di Luca, secondo il quale l'avrebbe accompagnata lui e decise di seguire i suoi genitori. Arrivata a casa si ritirò nella sua cameretta e iniziò ad anticiparsi qualche compito. Quando tutta ad un tratto la foto che teneva appesa sulla parete la distolse, ritraeva la sua famiglia davanti il portale. Alai era molto piccola, come anche gli altri bambini, nella foto era presente Lucia la sorella di Nacho e la ragazza altalenante di Lleca. Ma lei sapeva qualcosa riguardo quel portale? Ci riflette' per qualche minuto, poi automaticamente si alzò e si recò dai suoi genitori. Tacho si trovava in bagno in bilico sulla scala per cambiare la lampadina, mentre Jazmin stava cambiando le lenzuola nel letto matrimoniale.
< Papà posso farti una domanda? > domandò. Tacho rispose con una specie di grugnito, così Alai proseguì. < Tu e la mamma mi avete detto che la storia del portale e di tutto il resto deve rimanere segreta. Ma se e quando troverò il ragazzo giusto e mi sposerò, a lui potrò dirlo? > udendo quelle parole Tacho esclamò parole incomprensibili, dall'agitazione mise il piede male sul gradino, la scala oscillò e lui scivolò a terra; proprio davanti gli occhi impauriti dalla figlia. Jazmin preoccupata dal trambusto accorse velocemente, e Tacho se la cavò - fortunatamente - solo con un bernoccolo e un livido sulla gamba. Jazmin sentita la motivazione che aveva spinto il marito a volare - letteralmente - chiese spiegazioni alla figlia e quella le spiegò tutto. Alla fine ricevette una sola risposta: < se sarai sicura che è quello giusto allora potrai raccontargli tutto > e poi le venne rivelato che Lucia non sapeva nulla al riguardo. Tornata in camera Alai tornò a guardare la foto e pensò che se Lleca non aveva detto nulla, dopo anni e anni di fidanzamento alla sua ragazza che era stato in un futuro in cui lei non c'era, allora non doveva amarla sul serio. Poi tornò ai suoi compiti e nel frattempo di tanto in tanto sorrideva ascoltando il padre lamentarsi per il bernoccolo. Divertita si chiese come avrebbe reagito quando un giorno gli avrebbe annunciato che sarebbe andata al suo primo appuntamento.


E quel giorno arrivò, non precisamente il giorno in cui lo avrebbe detto a suo padre, quello lo aveva superato. Ma, bensì, era arrivato il giorno dell'appuntamento. Un amico di Manuel, che si ritrovava spesso nella Casa Magica, l'aveva invitata ad uscire. Fin lì tutto perfetto, aveva sfoderato uno dei suoi sorrisi timidi e aveva accettato. Lui le piaceva davvero, e fino a quel momento aveva visto Martina, Paz, Hope e Valeria ad amoreggiare. Anche se a quest'ultima non erano mai veramente importati i ragazzi, lei voleva solo essere libera. Non voleva avere limiti sul vestirsi, e soprattutto non voleva dover avvisare nessuno sui suoi spostamenti; Valeria diceva che per quello c'era già suo padre. Alai la ammirava molto e nella sua fantasia l'aveva sempre associata ad una farfalla, intenta a librarsi leggera e ribelle nell'aria. Già, ribelle, perché' era talmente impulsiva e testarda che aveva fatto passare non pochi guai a suo padre, Rama esasperato stava sempre a lamentarsi sul fatto del nome; diceva: < secondo me è il nome che da' quel carattere > . Ma una volta Alai aveva sentito sua madre parlare con Mar sul fatto che suo zio Rama era in realtà orgoglioso, perché' gli faceva ricordare la ragazza che lui aveva amato tanto. E Alai si rese improvvisamente conto che l'amore sta dietro ogni cosa, o era solo perché' adesso che c'era dentro anche lei non poteva far altro che notarlo?

< Alai, ma cosa fai lì impalata. Tra mezz'ora arriva! > esclamò Valeria entrando nel bagno, seguita a ruota da Martina.
< Non voglio andarci > disse quasi supplicandole.
< Ma cosa dici, su quale vestito hai scelto? > domandò Martina facendosi avanti.
< Nessuno, io non voglio andarci! > ripete' l'innamorata.
< Ah no, ti sei presa un impegno e adesso lo rispetti! > sentenziò Valeria.
< Non ho nulla da mettermi! >
< Oh beh, andiamo bene! >
< Vale, non essere così dura. Alai è così dolce! > la rimproverò Martina.
< E' vero! Però per un futuro ricorda che lo zucchero è dolce, non le persone > rispose di rimando la ribelle.

Qualcuno bussò alla porta e senza attendere risposta, Jazmin entrò nel bagno.

< Tesoro, stai ancora così? > domandò.
< Parlaci tu, dice che non vuole andare all'appuntamento > poi uscì seguita da Martina che le stava proponendo un film da guardare insieme. Jazmin si avvicinò alla figlia che era rimasta tutto il tempo seduta con un solo accappatoio sopra e le posò accanto un sacchetto.
< Cosa è? > domandò cercando di apparire disinvolta.
< Pensavo che non avresti avuto nulla da mettere. Spero ti piacciano > disse guardando la figlia tirare fuori i vestiti. Un vestitino rosso, con un enorme fiocco bianco con puah rossi la attendeva, e abbinate c'erano un paio di ballerine bianche con la punta rossa lucida e un fiocco rosso anche quello. < Rosso è il colore dell'amore > rispose allo sguardo della figlia, quella le saltò addosso ringraziandola. Con sua madre accanto si fece coraggio e lo indossò, poi lasciò che questa le sistemasse i capelli e alla fine sua madre la osservò commossa.
< Mamma, ho paura! > confessò.
< Di cosa? > domandò la donna, anche se già sapeva la risposta. Tutti hanno avuto paura al primo appuntamento.
< Che non sia quello giusto, che mi faccia soffrire, che non mi piaccia veramente o che mi piaccia troppo ... > . Jazmin le si avvicinò piano piano e le prese le mani, afferrò il suo viso e lo sollevò; proprio come aveva già fatto anni prima. Poi dolcemente prese a rassicurarla: < Se non vai avanti non lo saprai mai se è quello giusto, e solo conoscendolo meglio potrai dire se ti piace o non ti piace. Anche se, per come mi hai parlato di lui mi pare che ti piace molto > Jazmin vide che le guance di sua figlia erano diventate rosse per l’imbarazzo, così lasciò la presa sul suo viso e lei iniziò a fissare a terra. < Per quanto riguarda il farti soffrire, beh quasi sicuramente lo farà; perché non esistono i principi azzurri che ti fanno vivere in pace e armonia. Esistono solo degli esseri umani, poi è l’amore a trasformarli in principi ai nostri occhi > Alai continuava a tenere lo sguardo basso. < Però tesoro, l’amore è una cosa meravigliosa. E vale la pena viverlo, gioire e anche soffrire per questo sentimento. Va a quell’appuntamento, divertiti, conoscilo e … se in un futuro l’amore ti farà soffrire io e papà saremo sempre dietro l’angolo > Jazmin era sicura di non essere stata brava con le parole, e ricordò con un velo di malinconia che quando aveva l’età della figlia era Cielo a darle quei consigli. Però, evidentemente si sottovalutava, perché Alai si alzò e dando uno sguardo all’orologio esclamò: < mancano ancora dieci minuti, mi trucchi leggera leggera? > Jazmin annuì e si mise subito all’opera, ma non prima di rivelare alla figlia l’antico detto < la donna si fa attendere! > .  Quando ebbe finito con il trucco Alai stava per uscire, quando Jazmin la chiamò e togliendosi una collana che portava al collo la diede alla figlia. Era una chiave, fin da piccola Alai l’aveva vista al collo delle zie; e solo dopo il racconto dei genitori si rese conto che quelle erano le chiavi che conducevano ad Eudamon.

< Mamma, sei sicura? > domandò perplessa.
< Si, è giusto che adesso la porti tu > poi le fece segno di raggiungere gli altri in salotto, in attesa del suo cavaliere. Alla sua vista Tacho la guardò e disse: < voglio scambiare due parole con questo ragazzo! > .
< No papà, avevi promesso che non facevi nulla del genere. Mamma non dici nulla? > si lamentò la ragazza.
< Sta tranquilla, papà non spiccicherà una parola quando questo ragazzo arriverà > rispose Jazmin. Soddisfatta Alai raggiunse Martina e Valeria che la attendevano sul divano, la riempirono di complimenti e di rassicurazioni.

Qualcuno fece un fischio di ammirazioni, e Alai si accorse che era Lleca. Indossava abiti eleganti, segno che stava per uscire. < Questa è la Alai che ricordavo! > ma subito dopo ricevette uno schiaffetto da Alelì, risero insieme e poi prendendosi per mano urlarono un ‘noi andiamo’ e uscirono. Ecco, finalmente Lleca aveva trovato quella giusta a cui raccontare il suo viaggio; aveva lasciato Lucia un anno e mezzo prima. E aveva finalmente notato la dolce Alelì. Ormai era una donna, ma la cotta che provava da bambina verso di lui e poi si era trasformata in amore non era mai cambiata. Ripensando però, al commento che aveva ricevuto da Lleca non poté far altro che provare imbarazzo: qualcuno le aveva detto che avevano avuto una ‘storia’.

Qualcuno bussò al campanello, le mani di Alai ritornarono a tormentarsi e Jazmin andò ad aprire, accolse l’ospite con un sorriso e lo fece accomodare. Alai era nervosa. Si alzò e salutò il suo cavaliere con un sorriso timido, e poi si accorse che come sempre l’amore cambia il modo di guardare le persone. Finché Alai non sapeva di questo interesse nei suoi confronti da parte del ragazzo, era se stessa con lui. Quando lui le chiese di uscire provava imbarazzo anche nel guardarlo. Nascondendo l’Alai timida, che era stata quel giorno prese ad essere se stessa; anche se si accorse non riusciva a guardarlo a lungo. Però è già qualcosa, si disse. Alai fece cenno verso la porta al ragazzo, speranzosa di poter andare via come avevano fatto Lleca e Alelì, ma il salone si invase dagli abitanti della Casa Magica. Nico iniziò a fare raccomandazioni al ragazzo, ecco perché sua madre le aveva assicurato che Tacho non avrebbe commenti perché sapeva che ci avrebbe pensato suo nonno. Malvina le fece i complimenti sul suo abito. Tina gridava qualcosa allegramente sul come era cresciuta in fretta. Hope la abbracciò, e questa venne seguita a ruota da Paz. Manuel salutò il suo amico e poi le diede una pacca sulla spalla. Felipe fece lo stesso. Luz stava per uscire con Cristobal ed entrambi le fecero gli auguri per l’uscita. Monito e Silvina fecero lo stesso. Valeria le si avvicinò e le sussurrò: < so che adesso lo vedi diversamente. Prova ad essere te stessa, gli piaci per questo! > e si allontanò, Alai si domandò come Valeria facesse a sapere cosa pensava ma sapeva che in realtà lei molto dolce e sensibile; solo che non voleva darlo a vedere. Quando Martina le augurò buona fortuna, girando lo sguardo la ragazza si rese conto che i suoi genitori e Cielo la osservavano da un angolo della stanza. Allora, senza pensarci si staccò dal gruppo e dal suo cavaliere e andò verso di loro. Tacho la guardò sorridendo e di fronte a quel sorriso Alai non poté far altro che abbracciarlo, e quello le sussurrò: < adesso hai la chiave, sei grande devo riconoscerlo! > , poi passò a salutare sua madre che anche solo stringendole la mano le diede molta sicurezza ed infine sua nonna Cielo. < Divertiti, e fanne buon uso! > disse alludendo alla chiave, la ringraziò e poi sgomitando tra i suoi parenti afferrò il ragazzo e uscirono.

Solo quando varcò il cancello della Casa Magica rivolse lo sguardo al grande orologio, e capì il significato delle parole del padre e di Cielo. Era diventata uno dei Guardiani dell’orologio, come lo erano stati i suoi genitori e i suoi zii fino ad allora.

Osservando la lancetta scoccare il minuto si domandò chi altri l’avrebbero accompagnata.

Passandole accanto, Bruno esclamò: ‘non c’è tempo’.
 

Angolo Saphira96 ~ Ci tenevo a precisare che 'lo zucchero è dolce, non le persone' è una mia battuta. Era per il copright! Ahah

Autrice ~ Saphira96

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Angels / Vai alla pagina dell'autore: Saphira96