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Autore: _Garnet915_    24/03/2007    3 recensioni
Tutto quello che volevano era rivedersi... per non essere più soli...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Garnet Til Alexandros XVII, Gidan Tribal
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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III. Gidan – Hopeless
I want to meet you again, but I can't...



Quanto tempo è passato da quando ho chiuso gli occhi?


Un secondo?


Un minuto?


Un’eternità?


La mia mente è pervasa dalla disperazione, al punto che sto perdendo pian piano e inesorabilmente la speranza di riuscire ad arrivare da quel maledetto vecchiaccio, da quel narcisista che, secondo Garland, sarebbe mio fratello… soprattutto, non riesco a togliermi dalla testa le voci e i volti dei miei amici…


È più forte di me, ogni volta che scaccio il volto di uno di loro, ecco che subito compare prepotentemente quello di un altro…


Il problema è che non appena i volti di tutti i miei amici sono passati davanti ai miei occhi compare fisso quello di lei…


Lei…


Daga…


Chissà dove sei…


Sei già fuggita?


Sarebbe meglio… ti terresti lontana da faccende troppo pericolose per te, che non ti riguardano. Fino ad ora sono stato in grado di proteggerti, questa volta non ce la farei di sicuro… è meglio rimanga più qui… è meglio che torni tornata su Gaya, ad Alexandria, dove l’aspetta il suo popolo…


Ma allora… perché?


Perché sento una fitta lacerante al petto se penso all’eventualità che se ne sia andata?


Mi fa male il cuore solo a pensarlo…


Forse perché sono dannatamente egoista…


O forse… perché sono dannatamente innamorato di lei…


Cazzo, come sono idiota. E’ la prima volta che mi innamoro seriamente di una donna. E tra tutte quelle che esistono, dovevo scegliere proprio lei? Perché ho scelto la via dell’amore impossibile? Quanto sono scemo. Eppure, non mi pento di questo mio sentimento, non provo colpa o altro; è stato il destino a farmi innamorare di lei. Contro il destino è meglio non andare, cavoli. Però, perché proprio con me è stato così amaro? Perché ho scelto un amore che non verrà mai realizzato? Lei non può rinunciare al trono… e io non posso rinunciare alla libertà… Maledizione…


Perché non posso raggiungere anche io la luce della felicità come tutte le persone? Perché proprio io?


Se non apri gli occhi, non la vedrai mai


“Cosa?” riesco a mormorare, aprendo gli occhi.


Una voce… una voce mi aveva parlato. Una voce di donna, che non avevo riconosciuto; era come un misto di tante voci femminili differenti e tra essa ne spiccava una in particolare; ma, dannazione, non riuscivo a concentrarmi e a capire a chi potesse appartenere quella voce.


Solo una cosa ho capito, ora: quella voce voleva salvarmi. Voleva farmi aprire gli occhi, infondermi coraggio per combattere contro quel mostro volante.


Mi alzo finalmente in piedi, nonostante tutto il mio debole corpo tremi. Impugno le daghe e mi scaglio contro il cavallo volante che, minaccioso, fa la stessa cosa, ma rivolto verso di me. Le lame della daga incrociano il suo duro corno, ma nessuno dei due sembra voler cedere o indietreggiare.


Un scontro pari, senza vincitori né vinti. Non mi sento molto bene, però…


Se voglio vedere Daga devo resistere!





“Hai bisogno di una mano, ragazzo?”


Questa voce…


No… no, non posso crederci. Non ci credo.


Eppure, non appena mi volto, realizzo di non essermi sbagliato: Freija.


Freija è lì, a pochi passi da me, con la sua lancia arancione scintillante in mano, pronta a combattere e a darmi man forte. Ma non è sola. Oh, no…


“Dove credi di andare, tu?”


sento poco dopo. E non ci metto molto a riconoscere quella voce.


Amarant.


Si avvicinano entrambi a me, pronti per lottare. L’esile figura di Freija accanto a quella possente di Amarant. E io… io non ci capisco più nulla. La mia testa è confusa, piena di pensieri, di domande, al punto da scoppiarmi. Ho voglia non di ringraziarli, ma di urlargli addosso.

Perché siete qui?


Che volete?


Via, sparite!



Ma queste parole non mi escono dalla bocca. Non mi esce nessun suono. Non riesco a parlare. In questo momento sono solo… non voglio essere solo… ma allo stesso tempo voglio esserlo!! Ecco perché vorrei urlare loro tutto quello che penso ma non ci riesco.


Tutto quello che riesco a fare è combattere insieme a loro; sono stati veloci ad arrivare, non hanno nemmeno dato tempo a quel mostro di attaccare approfittando di questo momento di “stasi” causato dal loro arrivo. Le mie daghe si uniscono ai colpi di lancia e di unghie metalliche; si sentono solo i suoni delle nostre armi e i versi orrendi di quel mostro mandato da Garland. Il più acuto è quello finale, quando finalmente cade a terra morto e scompare.


Ma non porta con sé i miei dubbi, che aumentano a vista d’occhio.


Mi giro verso di loro; mi reggo a malapena in piedi, sono ancora troppo stanco. Eppure devo allontanarmi da qui. Non voglio coinvolgerli… e non voglio chiedere loro aiuto. Sono troppo tentato. Però… però… cazzo, questo è un problema mio!! Loro non c’entrano…


Non vuoi vedere loro?


Eh?


Certo, sono tuoi amici. Sei sollevato che siano salvi… ma tu vuoi vedere anche qualcun altro, no?


Ancora quelle voci…


Stavolta, però, sono diverse… una spicca su tutte le altre… una voce che non conosco…


Chi è?


“Gidan?”


Freija mi riporta velocemente alla realtà.


“Cosa credi di fare da solo?”


incalza Amarant


“Voi non c’entrate nulla… andatevene…”


riesco a dire con la voce più glaciale possibile. Poi mi volto e, senza esitare, me ne vado da lì; l’ennesima trappola di Garland scatta, una porta si chiude veloce, separandomi anche da loro due. Mi viene da tirare un sospiro di sollievo.


Quel Garland mi sta aiutando molto con le sue trappole…


Oh, merda…


Devo pure essergli riconoscente?!


Devo essere riconoscente a quello stronzo il cui unico scopo è rovinare ciò che è stato fino ad ora della mia vita? A quello stronzo che ha dato un paio di ordini a caso a quell’effeminato di Kuja e che hanno provocato solo casini e sofferenze?


No, cazzo, non ci sto!





Bum!


Quina rotola davanti a me, seguita subito dopo da Steiner.


Ora ci sono loro?


Eh, no, cavolo!!


La vista mi si offusca improvvisamente.


Il mal di testa continua.


E non so esattamente perché…


Come non so perché aumenta ogni volta che penso a lei…




Nota dell'autrice: dopo quasi un anno (O_O) ecco il nuovo capitolo. Mi dispiace di averlo postato solo ora, in realtà era già pronto da parecchio ma ho avuto una serie di problemi (da tecnici a personali) che non sto qui ad elencare. Comunque... ecco qua! ^^ Ho "interrotto" volutamente il capitolo all'arrivo di Steiner e Quina, il prossimo è dedicato a Daga mentre il quinto e (forse) ultimo sarà dedicato ai due insieme. Avendo questa storia la nota "What if..." non aspettatevi lo stesso finale del gioco! ^^" I commenti sono sempre ben accetti! ^_^
  
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