CHAPTER FOUR

'There is just so many things that I can't touch,I'm torn'

POV HARRY

Mi sedetti sulle gradinate della palestra per aspettare che arrivasse il mio turno di giocare.Quel giorno la professoressa aveva deciso di farci fare un torneo di pallavolo,uno sport che non avevo mai amato più di tanto,d'altro canto io non avevo mai amato nessuno sport.L'unico lato positivo del trovarmi rinchiuso lì era che con me c'era Niall ed insieme potevamo controllare Sophia.

Saltava da una parte all'altra della palestra come se nella sua vita non avesse mai fatto altro,come se stesse volando.Aveva i capelli sciolti come sempre e la fronte leggermente imperniata di sudore,certo,nulla in confronto a tutti gli altri ragazzi. Vestiva con una semplice canottiera azzura e dei pantaloncini blu.

La guardavo mentre con grazia faceva rimbalzare il pallone ed i capelli molleggiavano sulle sue spalle scintillando.

"Styles in campo,corri,devi sostituire Horan"urlò l'allenatrice facendomi segno di accelerare il passo,secondo lei sempre troppo lento.

Mi fece entrare nella stessa squadra di Sophia,infatti lei si girò verso di me e mi indicò semplicemente il punto in cui dovevo mettermi;esattamente dietro di lei.

Non feci molto per aiutare la squadra,mi limitai a prendere le palle che mi arrivavano praticamente addosso,non tanto per spirito di squadra,solo per evitare di fare la figura dello scemo.

Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei,lei che con tutta la sua energia dava carica ai nostri compagni e ci direzionava del modo migliore.C'era una cosa però che aveva catturato la mia attenzione:le due cicatrici sulle sue scapole,quasi impercettibili all'occhio umano,ma inequivocabili.

Io conoscevo bene il peso di quelle cicatrici,conoscevo il loro significato.

Quelle erano le mie stesse cicatrici,il marchio che ogni angelo portava con sè.

***

"Harry perchè così pensieroso?"mi chiese Liam appena mi vide entrare in camera.

La lezione di ginnastica era appena finita ed io avevo approfittato della pausa pranzo per andare a cambiarmi in camera prima delle lezioni pomeridiane.

Niall era scappato via,probabilmente nella radura così io mi ero trovato solo con le mie riflessioni ed una nuova consapevolezza che prendeva forma dentro di me.

"Liam,lei è una di noi"dissi semplicemente e lui capì,o forse aveva capito già da tempo perchè non mi rispose,annuì semplicemente.

"Lo sospettavo e a dirla tutta credo di averlo capito dalla prima volta che ho parlato con lei.Lei sa,sa ogni cosa.Il problema è che noi non sappiamo nulla di lei"disse guardando fuori dalla finestra.

"Ma Li,non ha senso.Perchè Dio avrebbe dovuto darci il compito di sorvegliarla,non capisco.Se lei è la sorella di Niall come noi sospettiamo perchè non ci è mai stato detto nulla?"chiesi con disappunto"e poi se lei sa tutto perchè si ostina a stare dalla parte del male? Nulla ha senso".

"A questo non so risponderti,ma ho chiesto a Zayn di incontrarci per cercare di chiarire la situazione.Abbiamo appuntamento sta notte,per una volta vale la pena di collaborare con loro e provare a fidarci di quello che dicono.Sono stati pur sempre nostri fratelli,ci aiuteranno"concluse lui.

Io non ero fiducioso come Liam,lui che un tempo aveva avuto il compito di portare la misericordia tra tutti noi angeli,lui che un tempo era stato il quarto arcangelo alla destra di Dio.

Io non ero nessuno di così importante,ero semplicemente a capo del coro celeste degli angeli,per questo non riuscivo a comprendere come mai mi fosse stato affidato un compito così importante e segreto.

Sospirai e mi buttai sul letto tentando di riportare alla mente tutti i ricordi che avevo sulla mia vita in paradiso,volevo ricordare se mai l'avessi vista prima di allora,ma l'unica cosa che riuscivo a ricordare era quello che io sospettavo fosse suo padre:l'arcangelo Gabriele,l'angelo più importante mai esistito,il padre di Niall.

POV NIALL

Camminare per la radura nei momenti critici mi aveva sempre aiutato ed in quel periodo c'erano troppe cose che mi opprimevano,troppe novità sconcertanti erano venute a galla improvvisamente e quello era uno di quei giorni in cui avrei voluto mollare tutto ed aver avuto una vita normale,senza nessun problema.

Poi però mi ricordavo sempre che io avevo una missione da portare a termine e non potevo andarmene solo perchè avevo incontato una difficoltà,non era da me e mio padre non ne sarebbe stato fiero.

Mio padre che evidentemente mi nascondeva una grande verità e non sapevo nemmeno perchè.

"Ti aspettavo"mi disse una voce squillante alle mie spalle"era un po' che volevo parlare con te da soli".

Da dietro un albero sbucò Sophia e mi guardò con quegl'occhi azzurri che tanto assomigliavano ai miei.

Si sedette su un masso e mi fece segno di sedermi accanto a lei.Non mi feci nessuna remora e mi sedetti nel punto esatto che lei mi aveva indicato.

Probabilmente lo feci perchè volevo sapere chi era veramente lei.

Sapevo dentro di me che lei sarebbe stata l'unica che avrebbe risposto alle mie domande.

"So che sei curioso Niall,e voglio subito dirti che ci sono cose che io non posso rivelarti,ma se saprai farmi le domande giuste io potrò risponderti"mi disse stringendomi una mano.

Nel momento in cui la sua pelle candida entrò in contatto con la mia capii che noi eravamo indiscutibilmente fratelli ed una scarica elettrica percorse tutto il mio corpo solleticandomi le ali da dentro.

"Ho visto le tue cicatrici"riuscii a sussurrarle sapendo che avrebbe capito,infatti mi sorrise.

"Si quelle stesse cicatrici che hai anche tu,che ha anche Harry"rispose e dopo che disse questo sentii un fruscio,segno che aveva spiegato le ali.

Erano immense,tanto che coprivano interamente il mio campo visivo,erano candide quasi da far male ed avevano delle striature bordeaux.

Non avevo mai visto delle ali simili alle sue.

"Perchè non ci siamo mai incontrati se sei mia sorella,se sei un angelo come me?"le chiesi toccando lievemente il suo piumaggio.

"Quando sono nata il mio destino era già scritto,noi abbiamo una madre diversa,ma siamo uniti dal fatto che nessuno di noi due ha potuto conoscere la propria genitrice a causa di nostro padre. Io non ho mai vissuto in paradiso perchè se fossi rimasta lì avrei dovuto occupare una posizione che nostro padre non voleva per me,così ha fatto come se io non fossi mai esistita,scegliendo di proteggere sè stesso e te"disse guardando il cielo.

I suoi occhi erano lucidi,ma la sua voce era priva di rancore.

"E perchè ora ci siamo ritrovati?Perchè mi avevano deto di controllarti?"domandai ancora.

"Per il mio ruolo,tutto ruota intorno a questo,da me dipendono molte cose.Nessunoperò ha capito che io so tutto e che le mie scelte le ho già compiute"rispose alzandosi.

"ma allora chi sei?"

"Dai tempo al tempo Niall,presto sarai pronto per scoprire tutto,per ora sappi solo che sono felicissima di avere un fratello come te e per quel che può valere ti voglio bene e per questo ti prego di startene in disparte,qualsiasi cosa succeda"detto questo prese il volo coprendo con le sue ali il sole.

Mi lasciò solo,nuovamente.

Non capivo e forse non avrei mai capito del tutto qullo che stava succedendo,sapevo solo che non avrei mai permesso a nessuno di mettermi in disparte,nemmeno a mia sorella.

SALVE GENTEEE :)

Buongiorno a tutti ragazzi e ragazze! Innanzi tutto devo porgervi le mie scuse perchè volevo aggiornare,ma non mi prendeva la chiavetta internet in vacanza,comunque eccomi qui con un nuovo capitolo!

Le cose si fanno interessanti nella storia e spero che vi piaccia il capitolo. Ah poi voglio cominciare a conoscere le mie lettrici quindi,se volete,raccontatemi qualcosa di voi:)

Grazie a tutti quelli che seguono la storia,a chi legge,a chi recensisce,grazie veramente di cuore.

Recensite e bacioni

Selene