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Autore: AmorePsiche97    08/09/2012    2 recensioni
Che emozione, la mia prima storia! Allora, le nazioni decidono di passare una settimana al mare in una delle splendide spiagge italiane, per rinfrescarsi e rilassarsi, ma non sanno ancora cosa li aspetta! XD E' una fanfiction comica, e a volte "leggermente" demenziale. Che dire, se vi ho incuriosito, leggete!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 7: IO LO AMMAZZO!

Stanza N° 23/ Ore 23:00/ Gilbert ed Elizavtha
-Che bella serata, è così romantica!- disse Ungheria, guardando il cielo pieno di stelle.
-Sta un po’ zitta, sto cercando di guardare la Tv- ribattè Prussia, incollato allo schermo del televisore.
-Idiota e pure rozzo- fece Ungheria –Prima di andare a dormire, andrò a dare la buonnotte ad Austria-san-
Prussia la guardò in modo strano – fa come vuoi- disse.
Elizavetha uscì dalla stanza, e si diresse alla camera 24.
-Austria-san?- chiese bussando alla porta –Austria-san, sono venuta a darle la buonanotte-
Non ottenne risposta, allora aguzzò le orecchie, notando che dalla stanza provenivano strani suoni. Provò ad aprire la porta, e vide che non era chiusa a chiave, quindi la spinse piano, preoccupata.
-Austria-san, va tutto…- si bloccò, vedendo una scena raccapricciante, almeno dal suo punto di vista: Roderich e Vash nudi, che facevano vosi-sapete-cosa. Elizavetha rimase sconvolta, infatti, anche se adorava lo yaoi, non riusciva a credere che anche il suo adorato Austria lo “praticasse”. Chiuse silenziosamente la porta e, triste, tornò nella sua stanza.
-Che cos’è quella faccia, sembra che tu abbia visto un fantasma- la accolse Gilbert –mi sorprende che non ti si siano rizzati i capelli, forse sono troppo crespi per farlo, ksesese- continuò punzecchiandola.
Ungheria non rispose, si sdraiò nel suo letto e affondò la faccia nei cuscini.
-Ehi, ma è successo qualcosa?- chiese Prussia preoccupato, spegnendo la tivù.
-Niente che ti riguardi- gli rispose Elizavetha.
-Forse lo so, li hai visti vero? Austria e Svizzera?-
-E tu cosa ne sai?- chiese Elizavetha. Com’era possibile che Gilbert sapesse di quei due, mentre lei, che aveva vissuto per tanti anni a casa di Austria, non si fosse mai accorta di niente?
-Bè, è piuttosto ovvio-
-Ma io non ho mai visto niente-
-Forse non volevi vedere- rispose Prussia saggiamente.
Ungheria si mise a pensare a tutte le volte che aveva visto Austria e Svizzera insieme. In effetti ogni volta sembrava che ci fosse un profondo legame fra i due, ma lei aveva sempre pensato che fossero solo amici.
-Sono una stupida!- si disse.
-Non sei una stupida, l’amore a volte fa brutti scherzi, perché tu sei innamorata di lui, vero?-
-Io… credevo di sì, ma ora non ne sono tanto sicura, perché certo sto male pensando che non potrò stare con Austria, ma non così tanto come mi aspettavo- ammise Elizavetha.
-Bene, perché tu sei troppo speciale per soffrire per uno come lui- mormorò Gilbert fra sé.
-Cosa?- chiese Elizavetha. Prussia non poteva aver detto davvero quello che lei aveva capito.
-Niente niente! Ksesesese. Ehm…io torno a guardare il film- disse frettolosamente, riaccendendo il televisore e voltandole le spalle.
Elizavetha era confusa, possibile che Gilbert, proprio l’odioso e presuntuoso Gilbert, provasse qualcosa per lei? ‘No, è impossibile, devo aver capito male’ si rispose, eppure…
Fu distolta dai suoi pensieri da un grido improvviso : -Io lo ammazzo!-
-Hai sentito anche tu?- chiese Ungheria.
-Si, andiamo a vedere- le rispose Prussia, aprendo la porta e uscendo dalla stanza.
 
Stanza N°22/ Ore 23:27/ Toris e Feliks
-No, stasera non ho voglia- disse Lituania, seduto sul letto.
-Dai Liet, ci tipo divertiremo- fece Polonia, avvicinandosi a lui.
-Davvero, stasera no, sono stanco-
-Tipo, farò in fretta, te lo giuro!-
-Sul serio Po, stasera non ho voglia di farmi fare le trecce da te!- sbottò Toris (chi ha frainteso immaginandosi un’altra cosa alzi la mano XD NDMe).
-Tipo, sei proprio antipatico- disse Feliks imbronciato.
-Scusa Po, stasera ho solo voglia di farmi una bella dormita- fece Toris, sdraiandosi sul letto, quando all’improvviso sentì un grido: -Io lo ammazzo!-
-Tipo, cos’era quel grido?- chiese Polonia, preoccupato.
-Chi lo sa, andiamo a vedere- disse Lituania, alzandosi e dirigendosi verso la porta.
 
Stanza N° 24/ Ore 23:18/ Roderich e Vash
I due si stavano divertendo a fare una certa attività fisica di cui non posso parlare perché il rating non me lo permette, ma credo che riusciate ad immaginarlo da soli. Facevano anche un bel po’ di rumore, visto che non si accorsero che qualcuno, dopo aver bussato, aveva aperto la porta e li stava guardando sconvolta. Questa persona, come sapete, era Ungheria, che dopo essere rimasta imbambolata per alcuni secondi, chiuse piano la porta per non farsi sentire e se ne tornò in camera. Come ho già detto, i due erano troppo impegnati per accorgersi di qualcosa, e continuarono a, diciamo così, allenarsi ancora per un po’, quando all’improvviso sentirono un grido :- Io lo ammazzo!-
-Hai…sentito…questo grido? Forse… dovremo… andare a… controllare- disse Roderich ansimando.
-Già… sarà meglio… dare un’occhiata- gri rispose Vash, anche se avrebbe voluto continuare quello che stavano facendo. I due si rivestirono, e si avviarono verso la porta.
 
Stanza N°20/ Ore 23:20/ Arthur e Alfred
-Guarda, danno uno dei miei film su questo canale!- esclamò Alfred, che aveva acceso la TV –guarda, anche qui, e qui, no qui no, qui invece si…- continuò, passando da un canale all’altro.
-Ho capito, ho capito- lo interruppe Arthur, mettendo fine a quella cantilena.
-Che c’è, my love, mi sembri scocciato- disse America, guardandolo.
-Bè, non è che vorrai vedere film tutta la sera, vero?- gli rispose Inghilterra.
-Oh, qualcuno ha bisogno di attenzioni, eh? L’eroe è qui anche per questo- fece America, guardandolo maliziosamente e cominciando a dargli piccoli baci sul collo, facendo venire i brividi ad Arthur. Anche a loro piace fare ginnastica, ma mentre stavano per spogliarsi, sentirono anche loro quel grido: -Io lo ammazzo!-
-Cos’è stato?- chiese Inghilterra.
-Non so, ma andiamo a vedere, forse qualcuno avrà bisogno dell’eroe!- gli rispose America, fiondandosi in corridoio.
 
Stanza N°21/ Ore 23:22/ Ivan e Yao
-Ivan, ora che hai finito, potresti slegarmi-aru?- chiese Cina.
-Oh, si, scusa- disse Russia, dandogli un bacio per farsi perdonare. Sì, anche loro si stavano allenando (e io sto per morire dissanguata immaginandomi Russia; lo so, sono una pervertita NDMe).
I due avevano appena finito, e mentre Russia slegava Cina, che era stato legato da Ivan, che è sadico pure a letto, sentirono all’improvviso l’ormai a noi familiare grido: -Io lo ammazzo!-
-Hai sentito, vogliono ammazzare qualcuno, vado a vedere!- disse Ivan, rivestendosi velocemente.
‘Meglio seguirlo, non vorrei che decidesse di dargli una mano-aru’ pensò Yao, vestendosi pure lui e andando dietro Russia che era già uscito in corridoio.
Stanza N°25/ Ore 23:26/ Mattiewh e Cuba
Cuba e Canada si stavano baciando, lentamente e dolcemente, era un momento meraviglioso, soprattutto per Mattiewh, che aveva finalmente trovato qualcuno che si accorgeva di lui, anzi, ancora meglio, che si era innamorato di lui. Certo, a volte Cuba lo scambiava ancora per suo fratello America, ma poi si rendeva conto dell’errore e cercava in tutti i modi di farsi perdonare. Insomma, Canada era davvero felice e quello era uno dei momenti più belli della sua vita, niente avrebbe potuto rovinarlo.
-Io lo ammazzo!-
-Cos’è stato?- chiese Cuba, staccandosi da Canada.
-Andiamo a vedere- fece Mattiewh. Tanto ormai li avevano interrotti (come sono cattiva con lui, e pensare che mi piace NDMe).
 
Stanza N°26/ Ore 23:21/ Francis e Kiku
‘Povero me, a quest’ora tutti si staranno divertendo e iono! Magari fossi nella mia bellissima patria, ora sarei già in qualche bel regalino a spassarmela con qualche bella ragazza’ pensava Francia, in astinenza da attività fisica.
-Qualcosa non va, Francia-san?- chiese Giappone, guardandolo preoccupato.
Francis lo guardò, ‘certo che Giappone è proprio carino, e deve essere esperto di queste cose’ pensò Francis.
-No, niente Kiku- disse- senti, pensavo, tu pubblichi diversi tipi di manga, vero?- continuò poi, avvicinandosi.
-Ehm…si- rispose Giappone, guardandolo ancora più preoccupato, con Francia non c’è mai da stare tranquilli.
-E uno di questi tipi viene chiamato yaoi, giusto?-
-Dove vuoi arrivare?-
-Ti piacerebbe farlo dal vero?- chiese Francis, ormai quasi incollato a Kiku, che sentendo questo si allontanò di subito da lui.
-Ch Ch Ch che hai detto? Neanche per sogno!- balbettò Kiku.
-Avanti, sarà divertente- fece Francis languidamente.
Per sua fortuna, Giappone fu salvato dal solito grido: -Io lo ammazzo!-
-Ehm… io vado a dare un’occhiata- disse Giappone velocemente, uscendo dalla stanza.
 
Stanza N°28/ Ore 22:45/ Ludwigh e Feliciano
Italia e Germania erano sdraiati nei loro letti, cercando di dormire, peccato che Feliciano non avesse proprio sonno. Dopo che si era un po’ rigirato nel letto, si alzò, dirigendosi verso il letto di Ludwigh dicendo:
-Doitsu, non riesco a dormire, veeh. Posso sdraiarmi accanto a te?-
-Ma come, ieri appena tornati ti sei buttato sul letto e ti sei subito addormentato, com’è che ora non riesci a dormire?-
-Ma ieri ero stanco! Veeh, ti prego doitsu!- fece Feliciano, con gli occhi alla bambi.
-E va bene- si arrese Germania, facendogli spazio nel letto.
Italia contento si sdraiò accanto a lui, e gli si accoccolò contro il petto. Passò un po’, e Feli ancora non riusciva ad addormentarsi, si girava e rigirava nel letto, fino a che Germania , stufo, disse:
-Insomma, vuoi stare un po’ fermo?!-
-Veeh, scusa doitsu, ma non ho proprio sonno. Perché non facciamo sesso?- chiese allegro. Brutto idiota, e io che ho fatto di tutto per non dire quella parola, bha, tralasciamo questo, e pensiamo al povero Germania, che era diventato rosso come i capelli di Shanks di One Piece.
-Feliciano, ma che dici?!-
-Veeh, perché no? A casa lo facciamo sempre!- rispose Feliciano innocentemente.
-Sì, ma qui siamo in un albergo e se tuo fratello dovesse vederci, probabilmente mi butterebbe fuori dalla finestra-
-Veeh, nii-san non ci vedrà, probabilmente ora starà con il fratellone Spagna! Dai, doitsu, veeh- fece Feliciano (altro che dolce e ingenuo NDMe).
-D’accordo- si convinse Ludwigh tutt’altro che riluttante. Si strinse a Feliciano, lo baciò, e fece per togliergli la maglietta, quando si sentì un grido : -Io lo ammazzo!-
-Non era la voce di Lovino?- chiese Ludwigh preoccupato.
Come risposta, sentì dei violenti colpi alla porta.
 
Stanza N°27/ Ore 23:00/ Lovino e Antonio
-Mi amor, vieni qui vicino a me- disse Spagna, accarezzando i capelli di Lovino, seduto sul bordo del letto, che trafficava con un computer portatile.
-Umphf, aspetta bastardo, devo prima controllare una cosa- gli rispose Lovino, continuando ad armeggiare col portatile.
-Forza, posa quel coso, così continuiamo il discorsetto di ieri sera- tentò di convincerlo Antonio, dandogli piccoli baci sull’orecchio e sul collo.
-Ti ho detto di aspettare!- fece Lovino, tirandogli una gomitata.
-Ouch, cosa stai facendo di così importante?- chiese Antonio –ehi, ma quelli non sono Ludwigh e Feliciano?- chiese poi, guardando lo schermo del PC da dietro le sue spalle.
-Proprio loro- confermò Lovino.
-E come mai sono su quello schermo?-
-Tsè, non mi fido di quel crucco, così ho fatto mettere delle telecamere nella loro stanza- rispose Lovi.
-Non è illegale?-
-No, è solo un modo per controllare che quel crucco non faccia qualcosa a Felic… che cazzo sta facendo?!- fece Lovi, vedendo che il fratellino si alzava per andarsi a stendere vicino Germania.
-Che carini, dormono insieme- disse Spagna, guardando anche lui lo schermo. Lovi non rispose, e rimase a guardarli ancora per un po’, fumante di rabbia.
-Dai Lovinito, mettiamoci a letto, ormai si saranno addormentati- fece Antonio, accarezzandolo lungo la schiena, tentando di convincerlo a staccarsi dallo schermo.
-Va bene- gli rispose Lovino, visto che da un po’ quei due non facevano niente. Stava per posare il computer, quando vide che Germania stava baciando Feliciano e stava per togliergli la maglietta.
-IO LO AMMAZZO!- gridò, correndo fuori dalla camera.
‘Credo di essere diventato sordo ad un orecchio’ pensò Antonio –Lovinito, aspetta!- disse poi, seguendolo in corridoio. Ora era di fronte alla porta della stanza 28, cercando di sfondarla a suon di calci e pugni, sotto gli occhi di tutte le nazioni, che erano uscite dalle loro stanze sentendo il grido di Lovino.
La porta all’improvviso si aprì, sulla soglia c’era Germania che chiese:
-Si può sapere che cos…- ma non riuscì a finire la frase, perché Lovi gli aveva stretto le mani intorno al collo, dicendo: -muori, brutto crucco maniaco!-
Ludwigh cercò di staccarlo, ma anche se era più forte di lui, non ci riuscì perchè quando Lovino si arrabbia, diventa davvero pericoloso.
-Veeh, doitsu!- fece Feliciano, cercando di aiutarlo.
-Lovinito calmati ti prego- disse Spagna, anche lui tentando di allentare la presa dal collo di germania, aiutato dalle altre nazioni, che dopo un momento di sorpresa si erano riscosse e insieme riuscirono finalmente a salvare Germania.
-Lasciatemi!- disse Lovino, cercando di trattenersi dalle mani che lo trattenevano.
-Insomma, si può sapere che ti ho fatto?- chiese ludwigh massaggiandosi il collo.
-Non far finta di non saperlo, mangiapatate maniaco! Tu stavi per saltare addosso a mio fratello!-
-E tu che ne sai?- chiese Germania scioccato.
-Non è questo il punto!-
-Veeh, nii-san, sono stato io a chiederlo a doitsu- disse Feliciano.
-Tu cosa?- fece Lovino, sconvolto, smettendo di dimenarsi.
-Lovino, ormai devi accettarlo, io e Feliciano stiamo insieme e , ecco, io...amo tuo fratello!- esclamò Germania, imbarazzato.
-Awww- fecero tutte le nazioni.
-Veeh, anch'io ti amo doitsu!- fece Feli, abbracciandolo.
-Mi querido, devi accettarlo, ormai il tuo fratellino è cresciuto, non puoi pretendere che non si innamori e che stia sempre da solo- disse Spagna, che lo stava ancora trattenendo, anche se inutilmente, visto che lovino non si muoveva, quasi sembrava che non respirasse.
-Va bene- disse infine- capisco che non posso sempre tenerti sotto una campana di vetro. Germania, prenditi cura del mio otouto (si scrive così? NDMe)-
-Lo farò, Lovino- disse Germania, allungando la mano per stringere la sua, sotto gli sguardi commossi delle altre nazioni.
-Però, se lo fai soffrire, sappi che ti staccherò la testa a mani nude- fece Lovi stringendogliela.
Dopo che tutti si furono congratulati con Italia e Germania, ognuno se ne tornò nella propia camera.
Quella era stata davvero una notte straordinaria!

*Angolo autrice*
Allora, questo capitolo è leggermente più serio degli altri (se se, come no NDTutti). Perdonatemi se in alcuni punti sono stata OOC *l'autrice si inginocchia* come al solito ringrazio tutti quelli che leggeranno e apprezzeranno la storia :D
Ciao *si dissolve*
  
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