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Autore: Audrey Shadows    08/09/2012    5 recensioni
Mel ha quasi 18 anni, è una ragazza alta, con lunghi capelli neri, e occhi verdi che con il cattivo tempo diventano grigi.
Aveva poco più di 17 anni quando le venne diagnosticata la leucemia.
Improvvisamente, a differenza del carattere forte che l’aveva sempre contraddistinta, smette di lottare e si abbandona alla chemio e ai sintomi postumi che essa causa.
Iniziò a dividersi tra l’ospedale di LA e casa sua, nella quale aleggiava una forzata allegria.
Solo una cosa ancora le lascia un briciolo di speranza: la musica.
In particolare 4 ragazzi, che continuano a farle battere il cuore, pompando sangue nelle vene.
I Tokio Hotel.
Quando li vide la prima volta di innamorò immediatamente; sognava di poterli incontrare, andare ai loro concerti, farsi delle foto con loro etc….
Sognava che Bill un giorno potesse ricambiare il suo amore.
Poi era arrivata quella cazzo di malattia.
E la sua vita era finita, ancora prima che potesse cominciare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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in a moment everything can change

feel the wind on your shoulder
for a minute
all the world can wait




La vita andava avanti.

Liz cercava di mantenere un prifilo più basso possibile, facendo poche domande e osservando.
Gordon e Simone trascorsero le loro due settimane in casa Kaulitz, cercando di mantenere un'umore familiare gioioso; poi trascorse le due settimane, ripartirono insieme a Gustav, Georg e Michelle.
L'umore che aleggiava in casa dopo la partenza era pessimo.
Liz aveva sorpreso più volte Bill mentre la guardava, quando si accorgeva di essere stato scoperto scuoteva la testa in segno di dissenso e tornava ad impiegarsi in qualcosa, qualsiasi cosa. Chissà cosa gli passava per la testa.
Aveva anche conosciuto la ragazza di Bill, una minuta morettina dallo sguardo vispo; Bill le aveva raccontato che era sopravvissuta alla leucemia, e le aveva fatto pena.
Anche lei era una sopravvissuta. Nessuno poteva sapere che si sarebbe putata risvegliare quel pomeriggio di primavera.
Tom semplicemente la ignorava e la evitava.
E faceva ancora più male che essere insultata.  Per quanto potesse amare la sua nuova ragazza, a Liz faceva male solamente pensare che potesse essersi trovato un'altra, la stava usando palesemente per farle del male.
Era anche palese il fatto che quella Kate le stesse sulle palle; il sentimento era reciproco.
Non ne sopportava la vista, quasi.
Ah, quanto era brutta l'invidia. Ma non sarebbe andata avanti per molto. Avrebbe combatutto con le unghie e con i denti per riprendersi ciò che giudicava suo.
E avrebbe utilizzato qualsiasi arma a lei a disposizione.
Quel giorno se ne stava tranquilla seduta sul divano a leggere un libro che si era portata da Parigi. Bill e Tom erano fuori per commissioni, questo era stato quanto le avevano riferito in un biglietto.
Era tranquilla sul divano quando sentì girare le chiavi  nella toppa, fece per sistemarsi, l'unica cosa che voleva era una sfuriata made in "Divah" di casa.
Ma invece sulla porta del salotto comparve Kate.
-ciao ...- la salutò gentilmente, ma rimanendo di staccata.
-ciao- le rispose seccamente Liz, sperando la lasciasse in pace.
Tornò alla lettura del suo libro, rimanendo però attenta ai movimenti dell'altra ragazza. Quest'ultima rimase per qualche minuto ferma appoggiata allo stipite della porta, poi lentamente andò a sedersi sul divano.
Liz alzò lo sguardo dal libro e lo puntò sulla figura di quella ragazza.
-che cosa ti ho fatto? io proprio non riesco a capirlo ...- disse infine Kate.
Liz continuò a guardarla "me lo sta seriamente chiedendo?" pensò.
-voglio dire ... non ti ho mai parlato, non ho mai fatto niente, in effetti ... e non capisco proprio perché tu ce l'abbia con me- soffiò infine.
Liz riuscì solamente a guardarla e a pensare che le faceva una gran pena.
-se non vuoi parlarmi non fa niente ... io volevo solamente capire perché ti comporti così-
Liz sospirò, chiuse il libro e lo appoggiò accanto a sé.
-immagino che Tom ti abbia già raccontato cosa è successo e perché lui ce l'abbia con me, no?- Kate annuì.
-so di aver sbagliato a non chiamarlo ma ero così arrabbiata ... ti ha anche raccontato chi sono io per lui?-
-sei la sua migliore amica ...-
-devvero ti ha detto così?- chiese calma Liz -non mi sorprende ...-
-perché?- Kate era confusa -mi ha raccontato che vi conoscete dai tempi dell'asilo ...-
-sì sì, ma oltre a questo? niente di niente?-
-cosa stai per dirmi?- Kate intuì che non era nulla di piacevole per le sue orecchie, e forse se Tom non le aveva raccontato tutto, un motivo c'era.
-prima che finissi in coma, Tom mi baciò. Mi disse che mi amava e io ricambiavo appieno i suoi sentimenti-
Kate annuì come un'automa. -quindi stavate insieme quando è successo ...-
-esatto ... e per rispondere alla tua domanda, tu sei la povera vittima. Ma sappi che farò qualsiasi cosa per riprendermelo. Qualsiasi cosa.-
Kate si alzò di scatto dal divano -cosa credevi? che sarebbe stato per sempre ad aspettarti? lo sapevi benissimo com'era fatto ...-
-lo sapevo eccome- sorrise amaramente Liz -ma la differenza era che mi amava.-
-tu hai mandato a puttane ogni minima speranza che lui tornasse da te nel momento in cui hai deciso di non avvertirlo di esserti svegliata-
-ne sono consapevole ... ma ci sono cose di cui tu non sei a conoscenza del suo passato, e che solo io so.- Liz le sorrise -Tom e io siamo fatti per stare insieme. Hai presente le anime gemelle ... ecco. Francamente non so proprio cosa trovi in te ...- la ragazza percorse con lo sguardo il corpo di Kate -sono del parere che ti stia solamente usando per dare una lezione a me ... ma ci vuole ben altro per scalfirmi-
-sei una serpe- le sibilò contro Kate prima di uscire dal salotto e salire in camera di Tom.
Liz sorrise soddisfatta: stava facendo breccia nella debole personalità della ragazza.


Kate prese il cellulare dalla borsa e velocemente compose un messaggio e lo inviò a Tom.
Sperò che ovunque fosse si sbrigasse e non si perdesse in ciance.
Si stese sul letto; il cuscino era impregnato dall'odore di Tom. Inspirò ed espirò, lasciandosi inebriare, e finalmente dopo qualche minuto di calmò.
Quell'essere che se ne stava al piano disotto era ... Kate non trovò mezzi termini per descrivere Liz.
Si rigirò e sbuffò, il telefono sul comodinò vibrò lo prese e le sse il messaggio "sono lì tra 5 minuti" . Spense definitivamente il telefono, senza rispondere.
L'aveva detto che qualcosa di quella ragazza non la convinceva per nulla, lei aveva sempre ragione.
I suoi pensieri furono interrotti dalle braccia di Tom che l'avvolgevano e l'attiravano a sé.
Non l'aveva nemmeno sentito entrare; si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi sorridendo dolcemente, facendo sorridere lui di conseguenza.
-ciao ...- premette le labbra sulle sue e automaticamente il ragazzo le dischiuse per far entrare in contatto le loro lingue.
-hey ... mi vuoi dire che succede? mi hai fatto preoccupare ...- Tom si allontanò dolcemente da lei, e le sistemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Erano entrambi stesi sul letto sul fianco, i corpi che aderivano e trasmettevano calore.
Kate abbassò lo sguardo per qualche secondo mordendosi un labbro, poi tornò a guardare Tom.
-perché non me lo hai detto?- gli chiese con un filo di voce -perché non mi hai detto che stavate assieme?-
Tom la guardò -non stavamo assieme ...- tentò di rispondere ma Kate lo bloccò, posandogli l'indice sulla bocca.
Tom l'osservò: non era arrabbiata, sembrava solamente insicura.
-Liz mi ha detto che tu le hai detto che l'amavi ...-
Tom sbuffò; capì immediatamente dove l'altra idiota avrebbe voluto andare a parare -sì è vero, ma ero giovane e ... hey- Kate aveva abbassato lo sguardo involontariamente.
Tom le prese delicatmente il mento e fece rincontrare i loro occhi -se hai paura che in qualche modo possa ... possa cambiare qualcosa tra di noi ... beh non devi averne. Io sono qui con te, non con lei-
-sì, ma lei ti conosce, eravate amici da tempi immemorabili- si lamentò Kate con una cantilena degna di un bambino.
A Tom fece tanta tenerezza -vuoi conoscermi meglio? ogni particolare di questa scomoda vita? prego accomodati. Giochiamo ad obbligo o verità ... forza ...-
Tom si tirò su a sedere sul letto e si mise a gambe incrociate.
-scherzi?- Kate lo guardò dal basso in alto, poi decise che quella posizione era alquanto scomoda e si tirò a sedere anche lei.
-per niente. Forza, qual'è la prima domanda?-
Kate sorrise a apprezzò il fatto che stesse facendo tutto quello, significava che ci teneva, no?
-ovviamente dopo dovrai dare anche tu una risposta alla stessa domanda- Tom le fece l'occhiolino -sennò non c'è divertimento-
Kate rise e annuì -bene ... l'episodio più esilarante della tua vita-
Tom fece finta di pensarci un po' su; erano successe talmente tante cose che era difficile selezionarne una in particolare.
-credo sia stata quando durante un live, qualcuno da pubblico lasnciò un preservativo ... srotolato, e indovina dove è andato a cadere? Sul manico della mia chitarra ovviamente, ma più scuotevo la chitarra come un dannato, più quello restava lì- Kate rise sommessamente -e il fatto più brutto è che stavamo registrando quel live, per un canale televisivo- Tom sorrise -giuro che non mi sono mai sentito così idiota-
-ci credo ... povero cucciolo ...- Kate gli carezzò la guancia -immagino di dover rispondere io, ora ...-
Tom annuì e Kate sospirando si mise a raccontare -ero ... credo fossi in prima superiore ... sì, mi ero operata di appendicite e nel giro di una settimana ero voluta tornare a scuola. Dovevo per forza prendere l'ascensore per salire al mio piano, il quarto per essere precisi, e questo si fermava nel corridoio dove aveva la classe il ragazzo che mi piaceva. Era uno dei rappresentanti d'istituto e beh ... era molto gettonato. La mattina che tornai a scuola ero particolarmente incazzata, i punti mi facevano male e così mi ero rifugiata nel mio mondo,  con le cuffie dell' i-pod e la musica sparata nelle orecchie. Stavo tranquillamente attraversando il corridoio, quando una borsa a tracollo dell'eastpack andò a sbatterò proprio contro i miei punti ... proprio qui- Kate da sopra i jeans si indicò il bassoventre -immediatamente un dolore lancinante implose, temetti che si fossero scuciti ... stavo per infamare di santa ragione quell'idiota che mi era venuto addosso, ma non lo feci non appena incontrai i suoi occhi-
Kate sorrise al ricordo, per quanto potesse aver creduto di essere follemente innamorata di quel tipo, ora non le sortiva pù alcun effetto -era il tipo che mi piaceva e aveva una faccia tremendamente preoccupata ... forse a causa della mia reazione, fatto sta che mi chiese se stessi bene ma io non gli risposi, arrossii e scappati via- Kate rise -mi vergognai tantissimo ...-
-e ... e questo tipo com'era?- Tom aveva le giance leggermente imporporate, Kate lo guardò e poi scoppiò a ridere.
-che c'è? sei geloso ...?- gli si avvicinò e si accoccolò contro il suo petto -non aveva niente di speciale ... forse era l'aurea che si era creata attorno a lui ... ma nessuno sarà mai come te- Kate non poté vederlo, ma Tom sorrise posandole un bacio sul capo.
-mi racconti un po' di te? della tua vita intendo ... la mia è di dominio pubblico, ti basta aprire google e digitare il mio nome ...- Tom sorrise amaramente. Per quanto gli piacesse dove era arrivato, era in realtà una vita molto scomoda la sua, una vita che non voleva ammettere di avere.
E doveva ancora fare i conti con l'altra faccia della medaglia. Bill era piuttosto sicuro di sé, si era imposto di stare più attento, non eccedere ... ed era bravo nell'imporsi le cose.
Tom decisamente non era fatto della stessa pasta. Era insicuro a modo suo, stringendo quella ragazza tra le braccia sentiva che non poteva, non doveva ricascarci ... ma poi c'erano quei mille e più interrogativi "e se fosse successo? e se Ria lo avesse chiamato e se lui non fosse riuscito a dire di no?".
Attese che la ragazza rispondesse, accantonando quegli orridi pensieri in un angolo remoto della sua mente.
-sono sempre stata una ragazza abbastanza estroversa e forte, o almeno, ho cercato di essere forte. - Kate sospirò -però stavo male; non mi piacevo e credevo che tutto il mondo mi fosse contro ... così iniziai a tagliarmi-
Tom aprì la bocca senza però emettere alcun suono -so che è sbagliato, ma in qualche modo mi faceva stare bene. Poi incontrai le mie migliori amiche e tutto sembrò migliorare- un fugace sorriso illuminò il viso di Kate -poi mi sono trasferita e nei primi tempi ci sentivamo quasi sempre ... ora va bene se ci scriviamo gli auguri per natale e feste varie. Mi mancano. Però non mi sono mai più tagliata ...-
-hai ... hai tentato il suicidio?- riuscì infine ad articolare il ragazzo.
-no... mai seriamente ... guarda- Kate si tirò su una manica e fece vedere delle striscioline bianche sulla pelle abbronzata. -non ho mai tentato di uccidermi, ma ci ho pensato varie volte. ...-
-e perchè??- Tom non è che si stesse alterando, solo gli dava fastidio perché si sentiva impotente, ancora una volta nella sua vita.
-perché pensavo di non aver niente per cui continuare a vivere. Ma ora ho qualcosa per farlo ...- e lo guardò negli occhi -Tom lo so che è presto per trarre conclusioni, ma sei importante per me, e vorrei che lo sapessi-
Tom la strinse un po' di più a sé per quanto possibile -anche tu lo sei, per me. E vorrei che considerassi il fatto che ci sono tante persone che ti vogliono bene-
Kate annuì sorridendo --me ne ricorderò- poi diede una leggera spinta a Tom, facendolo stendere sul letto e salendo a cavalcioni su di lui.
Tom sorrideva guardandola dal basso verso l'alto, pregustando la dose di attenzioni che gli sarebbe stata riservata.
Kate si abbassò su di lui e cominciò a baciarlo dolcemente, infondendogli tutto l'affetto che provava.
Era una persona estremamente egoista, e lo voleva suo.
In pochi minuti i vestiti andarono a fare compagnia alla moquette color panna. Tom non poteva essere che felice.


Spazio Autrice: Ringrazio le mie carissime recensitrici (si può dire? sono talmente stanca che mi invento vocaboli) e mi scuso per quanto è corto questo capitolo.
Ma diciamo che siamo ad un passo decisivo per la storia. Premettendo che Liz mi sta sulle balle in una maniera assurda, mi sono ispirata ad una persona reale nella mia vita per dare "vita" a questo personaggio. Purtroppo sì, è così vipera anche questa persona.
Spero che nonostante tutto sia stato di vostro gradimento e ... ci risentiamo con l'inizio della scuola !! Un bacione e fatemi sapere che ne pensate!!

Catia
   
 
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