Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: phantomwise    08/09/2012    6 recensioni
Ambientata dopo due anni dall'inizio degli eventi, questa fanfiction sul mio manga preferito, Detective Conan, inizia con Vermouth che contatta il nostro mini-detective preferito per aiutarla a sconfiggere l'Organizzazione.
Da questo nascerà una squadra, in cui tutti dovranno mettere da parte i propri sentimenti per raggiungere l'obiettivo finale.
Avvertimento: chi non ama le storie lunghe e romantiche, si tenga alla larga!
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
Estratto al quarto capitolo: "All I ever wanted"
-------------------------------------------------------------------------------------
Alzò il viso e lo fissò, i suoi occhi azzurri fissati in quelli blu di lui.
In uno sguardo si capirono al volo: non servivano parole per dimostrare ciò che sentivano.
Lui si avvicinò a lei, lei sporse il viso in avanti e chiusero gli occhi, assaporando il loro primo bacio.
In quel momento esistevano solo loro due.
Ran mise una mano sulla nuca di Shinichi, accarezzandogli i capelli, mentre lui posò le mani sui fianchi della ragazza, attirandola a sé dolcemente e lasciando che i loro corpi si toccassero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Destiny

 







-Ho chiamato al telefono, informandoli dell’incontro, tutte le persone che mi hai detto, Kudo…-
-Anche Amuro?- disse Conan interrompendo Ai.
Lei tacque, abbassando il capo.
-Preferirei che lo facessi tu…- rispose lei timidamente.
-D’accordo… Ma lo farò di persona.- sospirò lui, rassegnato.
Il ragazzo fece per andarsene, ma venne trattenuto dall’amica, che gli aveva afferrato il braccio.
-Aspetta…T-Tu sei consapevole del rischio che stiamo correndo? Del fatto che tutti coloro che saranno presenti all’incontro scopriranno la nostra identità?- chiese lei timorosa.
-Si, lo so. E sappi che anch’io ho paura. Ma tu ti devi fidare di me, d’accordo? Te l’ho detto: non devi fuggire dal tuo destino. Se il tuo destino, il nostro destino, è quello di sconfiggere l’organizzazione… Chi siamo noi per opporci? Sai… Una volta mi dissero che chi crede in Dio lo fa perché, almeno una volta, un angelo gli ha sorriso. Io sono un uomo di scienza: non credo in Dio, ma credo nell’esistenza di un’entità superiore a noi esseri umani, che ci crea con un destino già segnato. Possiamo rimandare quanto vogliamo, ma non potremo evitare che il nostro destino si compia. Io e te ci siamo incontrati per un motivo, i nostri destini si sono incrociati per un motivo. E se questo motivo è sconfiggere l’organizzazione, perché non sfruttare questa opportunità? Allora? Cosa farai?- rispose lui serio, stringendo saldamente le spalle di lei.
Lei sospirò, lo guardo seriamente negli occhi, poi lasciò che un sorriso addolcisse il suo  viso da bambina.
-Non l’hai appena detto? Che i nostri destini in questo momento sono incrociati? Hai ragione: se il nostro destino è questo, devo lasciare che compia il suo corso. Ti prometto che sarò con te, allora. Tu sarai con me?- domandò lei prendendo una mano del ragazzo tra le sue.
-Si, sarò con te.- rispose lui sorridendole.

***

Il ragazzino con gli occhiali entrò all’agenzia, sperando di trovare chi cercava.
“Oggi è il mio giorno fortunato” pensò Conan notando il detective Tooru Amuro conversare “amabilmente” con Kogoro.
-E così io, il Grande Detective Dormiente Kogoro Mouri, ho risolto brillantemente il caso!- esclamò il più anziano dei due, per poi perdersi nella sua solita risata sguaiata.
-Davvero…fantastico. I miei complimenti, signor Mouri.- rispose il biondo scuotendo la testa rassegnato.
-Ah… Detective Amuro? Posso parlarti?- disse Conan interrompendo la divertente scenetta.
-Certo, piccoletto. Cosa c’è?- chiese avvicinandosi al bambino.
-Sai chi sono?- rispose improvvisamente serio il piccolo, abbassando il tono di voce.
-…C-Come? Sei Conan, no?-ribatté lui, fingendosi sorpreso.
-Basta con questa recita, Bourbon. Tu sai benissimo chi sono io, non è vero? Te l’avrà detto Vermouth, probabilmente. Comunque, ho bisogno del tuo aiuto. Stiamo formando una squadra per combattere l’organizzazione. Se vuoi essere dei nostri, devi mettere da parte il tuo astio verso Akai e Sherry. Siamo ad un punto fondamentale: siamo pronti per preparare un piano, ma abbiamo bisogno di te. Sharon mi ha contattato, mi ha dato molte informazioni preziose. Mi ha detto anche che tu sei un membro dell’organizzazione, Bourbon. E che dovresti essere dalla nostra parte. Accetti?- chiese lui fissandolo negli occhi.
L’uomo si tolse gli occhiali, si sporse di più verso il ragazzino e lo fissò seriamente negli occhi. Notando che il suo tentativo di intimidazione era vano, si aprì in un sorriso sprezzante.
-So chi sei, Kudo. E sono dalla vostra parte. Metterò da parte il mio odio contro Akai e Sherry, per ora. Tutto, pur di sconfiggere quella maledetta organizzazione, la cosa che odio più al mondo. Accetto.-

***

-Ehi, Haibara… A cosa si riferiva Sharon quando ha detto che “Bourbon sembra serbare un odio viscerale nei tuoi confronti, che lei è sicura che ci siano dei motivi personali dei quali tu sei a conoscenza, ma che non ci rivelerai tanto facilmente”? Tu lo conoscevi, in passato? Per caso hai fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti? E poi…-
-Sono questioni personali, Kudo. Quando vorrò rivelartele, lo farò. Ma ora…non sono ancora pronta a rivangare certi episodi del mio passato… Mi capisci?- disse Ai, interrompendo l’amico Conan.
-…S-Si, capisco…- rispose, in parte sorpreso e in parte deluso.


Shiho sospirò, affranta, ripensando a la conversazione avvenuta qualche giorno prima.
“Vorrei davvero raccontarti tutto, Shinichi. Ma non posso. Non ancora.”
Era a casa del dottor Agasa, nel laboratorio. Da una tasca del camice bianco, quello da adulta che indossava il giorno della sua fuga, estrasse una foto, risalente a tre anni prima. Poco tempo prima della morte di Akemi.
“C’è qualcos’altro che  mi ha spinto a prendere l’APTX come veleno, quel giorno. Se volevo suicidarmi, non era solo per la morte di mia sorella. Dovrei raccontargli tutto, ma tutto questo… mi fa soffrire ancora troppo.”
Osservò la foto: ritraeva una ragazza intorno ai sedici anni, dalla pelle chiarissima, i capelli ramati e gli occhi verdi, insieme ad un ragazzo della stessa età, dalla carnagione scura, gli occhi grigi, e capelli castani spettinati. Sorridevano felici, tenendosi per mano. Sullo sfondo si notava un laghetto contornato da salici piangenti e ciliegi in fiore.
“Sono già passati tre anni?”
Si lasciò sfuggire un sorriso, pensando a come quella foto richiamasse quella di Shinichi e Ran al Tropical Land, anche per il fatto che entrambe erano state scattate poco prima di una separazione.
La felicità prima della disperazione. Come la calma prima della tempesta.
Si lasciò sfuggire una lacrima, seguita da tante altre. Ripose la foto nel camice, per non bagnarla. Si asciugò frettolosamente gli occhi e tornò a lavorare all’antidoto.
“Troverò l’antidoto contro l’APTX. Così Ran e Shinichi potranno finalmente ritornare insieme.”

“…Almeno loro…”







Writer's block corner:

E avevo detto che gli avrei postati un po' alla volta... *coerenza*
Vabbè, rosicate sul "mistero Shiho". Prima che vi rivelerò tutto ne passerà di tempo...
Allordunque (?), che ne pensate?
Recensite, vi preeeego! *fa la faccina dolce che fa venire il diabete*
A presto, 


MildeAmasoj ^~^
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: phantomwise