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Autore: apricotgirl    25/03/2007    1 recensioni
Storia principalmente dal punto di vista di Will/Bill e ruota attorno al suo innamoramento per Jinny (ma non solo!). Prequel americano di Marmalade boy. Leggete! (nota: ogni capitolo contiene in realtà un gruppo di capitoli)
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao! Eccomi qui grazie Gaia per la recensione! ^^ (anche a me piace tanto Becky!)

Stavolta ho messo 4 capitoli... vi spiegherò al prox aggiornamento perché...

 

Capitolo 51: mi piaci.

 

Mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci… quelle parole riecheggiavano nella sua testa. Non credeva possibile che fossero dirette a lui. Lei era fuggita ma lui non sarebbe riuscito a inseguirla neanche se si fosse mossa a rallentatore, era rimasto pietrificato, immobile in quell’angolo di coperta. Non sapeva che fare, cosa pensare, era tutto così inaspettato…

‘Mi piaci’ aveva sognato quelle parole, le aveva sognate più volte uscire da delle labbra che non vedeva da mesi, non pensava a quelle labbra da un po’, ma adesso erano di nuovo nella sua mente, quelle labbra, quei capelli, quegli occhi… Jinny. Perché non riusciva a dimenticarla?!

Non poteva rimanere su quella collina per sempre, si alzò e si diresse verso casa.

Sua nonna era ancora sveglia in cucina. L’indomani era il compleanno di John e lei si era offerta di preparare un pranzo eccezionale per festeggiarlo.

Avrebbe potuto essere geloso, per il suo compleanno non aveva avuto nessuna nonna che preparava manicaretti… però aveva avuto Jinny nella sua camera. Ancora lei. Sempre lei nella sua mente.

Era steso sul suo letto chiuse gli occhi. Quando li riaprì era nella sua stanza a New York, una voce lo chiamava “Will… aprimi per favore”, era tornato indietro nel tempo, era il giorno del suo compleanno, Jinny gli parlava ancora, era venuta a scusarsi, lui sentì che doveva dirle quelle parole che sintetizzavano i suoi sentimenti, che se non l’avesse fatto l’avrebbe persa, stava per aprire la bocca ma la sua immagine si stava sfumando, i capelli erano diventati più corti, gli occhi verdi, gli abiti meno femminili, “mi piaci” lo aveva detto lo stesso, non a Jinny ma a Becky. Si svegliò.

Un sogno strano. Era solo un sogno. Allora perché si sentiva così confuso? Perché aveva scambiato quelle due ragazze così diverse? Quelle due parole, avevano davvero un significato? Le aveva dette a quella che aveva considerato ‘un ragazzino’ fino al giorno prima! Chissà forse a forza di fingere era diventato gay veramente! Ma che cavolo stava pensando!?

Aveva passato la notte tra pensieri del genere, non riusciva a dormire, incredibile chi fosse la causa di tutto questo!

 

Capitolo 52: strane!

 

La casa in campagna della nonna era il luogo dei sonni ristoratori. Per la prima volta non era stato così. Voleva rimanere a letto ancora ma sapeva che sarebbe stato inutile e optò per una doccia per svegliarsi. Avevano deciso di non andare in piscina quella mattina e quindi non aveva molto da fare scese pigramente le scale con l’intenzione di raggiungere la nonna in cucina.

“Buongiorno nonna”

“Buongiorno tesoro!”

“Buongiorno pigrone!” Sorpresa! La nonna non era sola in cucina!

“Che ci fai qui?!”

“Gentile! Ricordi? Oggi è il compleanno di mio fratello… voglio collaborare alla preparazione del pranzo!”

Lei si comportava come al solito. Possibile che avesse immaginato quelle parole?! No era impossibile. Non c’erano state solo quelle due parole, lei si era avvicinata a lui come non aveva mai fatto, non era stata la sua immaginazione. Forse però lei aveva cambiato idea, era rinsavita, come poteva piacerle uno come lui!? Meglio non tornare sull’argomento.

Mancavano ancora un paio d’ore al pranzo e il suo amico era da qualche parte con la ragazza così si mise il giardino a leggere. Come accadeva sempre quando era preso da un libro che lo appassionava non si era accorto del passare del tempo e di quello che accadeva attorno a lui, fu risvegliato da John.

“Terra chiama Will. Terra chiama Will.”

“Ciao John! Scusa ero un po’ preso… auguri amico!”

“Grazie”

“Ehi ma non eri con Susan?!”

“Sì ma è corsa a casa, ha detto di volersi cambiare per il pranzo, le ho detto che non c’era bisogno ma ha detto che voleva farlo per me… sai come sono le ragazze…”

“…strane!” dissero insieme e si misero a ridere.

Intanto era arrivato il dottor Finn, chiacchierarono un po’ mentre aspettavano, finalmente la nonna chiamò Will per aiutarla ad apparecchiare, lui notò che Becky non c’era.

Il tavolo in veranda era pronto, la lasagna fuori dal forno ed arrivarono.

 

Capitolo 53: dulcis in fundo.

 

Due ragazze uscirono da casa Finn. Una era Susan ma l’altra?! Possibile che fosse Becky?! Perfino padre e fratello ebbero difficoltà a riconoscerla. Quand’era l’ultima volta che l’avevano vista in abiti femminili?! Forse al suo battesimo! Will non era presente in quell’occasione quindi era forse anche più sorpreso, piacevolmente sorpreso. Era cieco?! Possibile che non si fosse accorto prima di quanto fosse carina?!

Durante il pranzo fu distratto, non riusciva a seguire la conversazione, era troppo impegnato a controllare i suoi occhi che continuavano a posarsi sulla sorella del festeggiato.

Era assurdo sentirsi così nei confronti di una persona che si considerava una amica fino a poco prima. Che cosa gli stava accadendo?!

“Will mi accompagni a prendere la torta?!”

“Ehm..s-sì” non era una proposta indecente, perché si era messo a balbettare?! Non c’era bisogno di due persone per prendere una torta, lei gli voleva parlare, cosa doveva dirle?!

“Mi volevi parlare?”

“Io?! Sei tu che mi hai chiesto di venire ad aiutarti con la torta!”

“È tutto il pranzo che mi guardi come se volessi dirmi qualcosa!”

Cavolo se n’è accorta! Doveva spiegarle cosa pensava di lei anche se non lo sapeva ancora bene neanche lui.

“Ieri sera…”

“So quello che è successo ieri sera...”

“…quello che mi hai detto… so che non lo pensi veramente…”

“Eh?! Perché credi questo?!”

“Forse perché sono l’unico ragazzo che hai attorno oltre a tuo fratello! Io non ti piaccio!”

“Tu mi piaci. Durante l’anno vado a scuola e li ci sono altri ragazzi… nessuno di loro è come te!”

“Già probabilmente loro sono meglio! Becky sei una ragazza sveglia, allegra, carina, puoi trovare qualcuno migliore di me…”

“…ma a me piaci tu!”

“…pe-perché?!”

“…perché sei carino e gentile e quando parli delle tue passioni i tuoi occhi si illuminano in un modo… sei una persona speciale e non te ne rendi conto…”

>“EHI VOI, MA LA TORTA LA STATE PORTANDO O PREPARANDO?!”

“SÌ, SÌ ORA ARRIVIAMO! Will io so che mi piaci, quello che non so è quello che provi tu per me… e forse non è il momento giusto per parlarne… dobbiamo andare di là… prendi i piatti”

 

Capitolo 54: speciale.

 

‘…quello che non so è quello che provi tu per me…’ avrebbe voluto saperlo anche lui…

Era successo tutto troppo in fretta, sentiva qualcosa per Becky ma non riusciva a definire quelle sensazioni e poi nella sua mente c’era ancora l’immagine di un’altra ragazza… per lei lui non era speciale, non si parlavano neanche e nonostante questo continuava a pensare a lei, non era giusto.

Dopo la torta e il brindisi la nonna si mise a sistemare aiutata dal signor Finn, John e Susan si godevano il loro ultimo pomeriggio assieme sul dondolo, Will portò Becky in camera sua con la scusa ufficiale di farle vedere un libro in realtà per avere un po’ di privacy per parlare.

“Non sono una persona speciale…”

“Non te ne rendi conto…”

“Becky… sei una ragazza carina e mi sono affezionato tanto a te in questi mesi ma… ho un’altra ragazza per la testa…”

“Hai una ragazza?! Perché non me l’hai mai detto?!”

“Non è la mia ragazza… sono partito con l’intenzione di dimenticarla, credevo di esserci riuscito ma… continuo a pensarci…ti voglio bene Becky, non è giusto prenderti in giro… ma che fai adesso?! Piangi?! Mi dispiace…” la abbracciò.

“Lo vedi quanto sei speciale! Quella ragazza è una stupida se non se ne accorge…”

“Chissà forse è così…” sorrise.

Rimasero per un po’così, lei appoggiata al suo petto piangeva, lui le accarezzava dolcemente i capelli.

“Mi prometti che non cambierà nulla tra noi?”

“Non ti preoccupare. Adesso però asciugati le lacrime, dobbiamo andare giù o ci daranno per dispersi!”

  
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