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Autore: _Eterea_    08/09/2012    4 recensioni
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Dal Prologo: "< Ohhh diamoci una mossa! Non posso mica perdere tutto il mio tempo con voi! > l’interruppe una vocetta stridula.
Ade sospirò.
< E va bene, Magò. Dicevo, vi trovate tutti qui, nella mia umile dimora, perché ho voluto organizzare una specie di riunione per discutere di alcune faccende. Una riunione dei Cattivi, se così la si vuol chiamare >."
Genere: Azione, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amichevole Radunata - completa di piani diaBolici
 

 
**


“Cof cof!”
 
Lady Tremaine si schiarì la gola rumorosamente. «Qualcuno di voi potrebbe spiegarmi perché mi ritrovo in questo – si guardò intorno disgustata – posto e non nella mia magione?»
 
Il posto in questione era una specie di caverna, un ambiente enorme e roccioso, con un inquietante sottofondo composto da sussurri trascinati dall’aria.
Nell’intera stanza si potevano scorgere lievi bagliori azzurri, causati dalla luce tremolante di alcune candele fissate in alcuni angoli, che si riflettevano su tutte le superfici rocciose, dando un’atmosfera più inquietante di quanto lo sarebbe stata altrimenti. Al centro del locale si trovava un tavolo intagliato nella roccia e alle sue estremità vi erano seduti diciassette elementi, uno più bizzarro dell’altro.
 Tremaine si trovava ad un capo del tavolo, con affianco le… graziose? Figliolette, intente a guardarsi attorno terrorizzate e schifate. Una figura alla sua lontana sinistra batté uno dei massicci pugni sul tavolo e parlò con tutta la potenza che aveva nella voce.
«La stessa cosa vale per me!! Qualcuno potrebbe perdere la TESTA per questo!»
«Calmate gli spiriti, signore, non fa bene alla vostra salute.»
Quattordici paia di occhi si voltarono verso l’angolo più lontano del lungo tavolo rettangolare di pietra irregolare, una figura si spostò allontanandosi dall’ombra.
Ade si lisciò i “capelli” con una mano, poi sorrise cordiale ai suoi ospiti e continuò.
«Bene, signore, signori e animali -»
 
«Ohhh diamoci una mossa! Non posso mica perdere tutto il mio tempo con voi!» l’interruppe una vocetta stridula.
 Ade sospirò.
«E va bene, Magò. Dicevo, vi trovate tutti qui, nella mia umile dimora, perché ho voluto organizzare una specie di riunione per discutere di alcune faccende. Una riunione dei Cattivi, se così la si vuol chiamare.»
«Scusate – Malefica si raddrizzò sulla propria sedia – e lui cosa centra qui?»
Tutti guardarono verso la direzione che la strega stava indicando. Seduto su una poltroncina rossa, che non centrava assolutamente nulla con il resto dell’arredo, alla destra della Regina di Cuori, si trovava il Cappellaio Matto intento a versarsi, in tutta tranquillità, una tazza di tè fumante.
«Infatti, è una spia?!» Aggiunse Capitan Uncino sbattendo, appunto, l’uncino sul tavolo; subito dopo lo porse al suo compagno Spugna per farlo lucidare.
Il Cappellaio, accorgendosi di essere al centro dell’attenzione, emise un risolino acuto.
«Oh, sono oltremodo onorato del vostro interessamento; quindi vi deluciderò: io sono qui perché anche se non ci fossi, sarebbe opportuno che io sappia quel che io non dovrei sapere, che però al contrario sarebbe lecito far sapere a me che…»
 
«MA si può sapere cosa diavolo sta farneticando?»
«Ottima domanda; ma poco importa Ursula cara, tanto lui da solo non rappresenta un pericolo. Quindi non perdiamoci in altre inutili conversazioni, e statemi a sentire bene.»
 
 Ade si accigliò improvvisamente, abbandonando l’espressione decisa e seria di qualche attimo prima. «Accidenti, che padrone di casa terribile che sono; Pena! Panico! Portate da bere ai nostri ospiti!»
«Subito padrone!» gli esserini entrarono nella stanza con due vassoi ciascuno contenenti dei calici dal dubbio contenuto. Gli ospiti, riluttanti, afferrarono ciascuno il proprio bicchiere e rimasero perplessi. Il calice di vetro conteneva una strana brodaglia color verde melma, completa di verme, cannuccia e ombrellino colorato.
 
Tutti lo allontanarono da se stessi; Uncino lo passò a Spugna.
«Bene – ricominciò Ade, ora visibilmente soddisfatto – stavamo dicendo-»
 
Il rumore di una cannuccia attirò l’attenzione di tutti.
Tremaine dovette trattenersi dall’impulso di uccidere le sue figlie. Intanto Anastasia e Genoveffa continuavano in tutta tranquillità a succhiare la cosa contenuta nel bicchiere che le era stato portato. Le sberle della madre le fece rinsavire improvvisamente.
Crudelia, alla loro sinistra, le guardava orripilata continuando a lisciare in modo alquanto nevrotico la sua preziosissima pelliccia di volpe. Ade si sentì soddisfatto.
«Adorabili… ecco, io vorrei sentire da voi quali sono i problemi che non vi permettono di distruggere una volta per tutte i maledetti buoni delle vostre storie… i vostri acerrimi nemici. Per esempio, Grimilde?»
 
La strega stava per esprimersi quando uno sbuffo ironico partì dalla persona proprio di fronte a lei. «Ebbene?» Chiese lei con un sopracciglio alzato, visibilmente irritata.
Gaston continuò a guardarla in modo saccente «Oh niente, solo che qualunque cosa tu possa dire mi sembrerà comunque ridicola - «COSA?!» - oh andiamo. Una fanciulla con “la pelle più candida della neve” non mi sembra un ostacolo tanto difficile da abbattere.» Finì Gaston, senza badare alle interruzioni di Grimilde.
La strega era ormai su tutte le furie.
«Tralasciando il fatto che la fanciulla in questione è protetta-»
«Ma non farmi ridere! Tu, sette piccoli nani, li chiami una “protezione”?!»
«Come OSI, stupido
 
«Ehi, ehi! Calma gente» Ade riprese velocemente la situazione in mano.
«Non usciamo fuori di testa. Questa cosa inizia ad essere interessante… Gaston - «Sì?» - tu credi di riuscire in, che ne so, tre giorni a sbarazzarti dei “piccoli uomini” e della principessina di Grimilde?» Ade sorrise rivolto al suo interlocutore.
«Tzè, anche in meno tempo, se è per quello...» disse appoggiando i piedi sul tavolo e guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Jafar.
«Per te, Grimilde, va bene?»
«Benissimo, vedremo come se la caverà… e se tornerà tutto intero.» Rispose con un ghigno provocatorio.
«Ovviamente lui dovrà andare a vivere nel tuo castello, quindi tu andrai a stare da lui. Prendila come una piccola vacanza, ok?»
«Bene» Esclamarono entrambi.
«Perfetto. Qualcun altro ha qualcosa di cui lamentarsi?»
 
«Se qualcuno sa come potrei fare a sbarazzarmi di un lama parlante…»
«Lama? Il tuo problema è un lama? Preferiresti una volpe armata? Quello stupido Rob-»
«Giàààà… molto più pericolosssssssssssso» Sir Biss si allungò in direzione di Yizma.
«EHI! Allontana quella stupida lingua sibilante dalle mie piume!» Iago sulla spalla di Jafar, seduto affianco al Re Giovanni, si allontanò schifato dal serpente.
«Scussssssssssssa Tanto»
 
«Calma gente, calma… - Ade fece un gesto con le mani e tutti si ammutolirono all’istante - in questo modo non arriveremo da nessuna parte. Personalmente prenderei volentieri come esempio lo scambio avvenuto tra la cara Grimilde e Gaston. Potrebbe essere interessante come esperimento, e se funziona potremmo usarlo anche in futuro; però una sola coppia non basta, almeno qualcun altro dovrebbe proporsi per la causa e-»
«Perché non lo fai tu! Visto che è stata tua la geniale idea di radunare questo Consiglio.» Propose, senza nascondere il pungente sarcasmo nelle proprie parole, Jafar.
«Sì! Perché non vieni da noi, potrebbe essere un’esperienza elettrizzante!» La solita vocetta del Cappellaio attirò l’attenzione dei presenti.
Ade osservò attentamente il Cappellaio per qualche istante, poi con il suo solito sorriso di traverso vece un cenno d’assenso con il capo «Nel Paese delle Meraviglie? Perché no. Sempre che vostra Maestà ne sia d’accordo» concluse facendo un cenno in direzione della Regina di Cuori.
«E così sia!» Rispose lei facendo rituonare la sua voce per la stanza.
«Ovviamente dovrete trasferirvi qui da me, per i prossimi tre giorni… Pena e Panico saranno al vostro servizio.»
«Come ordinate, signore.» Fecero i due esserini chiamati in causa contro la loro volontà.
Dopo aver raggiunto gli ultimi accordi, Ade si alzò in piedi.
«Bene, tra tre giorni esatti richiamerò il consiglio a raccolta, e vedremo se questo nuovo metodo funziona o no. A presto, dunque, miei cari colleghi.»
 
In un istante svanirono tutti.
 
 
**
 
 
Note Autrice:
Salve a tutti!
Riemergo dal nulla dopo mesi senza postare niente e torno con... questo. Che dire, questa storia era stata iniziata per partecipare ad un contest, ma non essendo riuscita a finire in tempo era stata accantonata. L'idea però mi piaceva troppo, quindi ho deciso di continuare.
 In questo momento sono a metà del primo capitolo ( in totale saranno 2 capitoli più l'epilogo, alla fine) che potrei finire in qualsiasi momento se la signora Pigrizia decidesse di andarsene. Comunque spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana, o nel caso mi torni la voglia di scrivere, anche in meno tempo. Il punto è che sono ferma da troppo ( troppissimo) tempo con la mia adorata long; quindi cercherò di concentrarmi anche su quella, almeno prima di iniziare l'accademia, visto che ho ancora un mese e mezzo libero.
Bene con questo vi saluto, a presto e se la storia vi piace/ non vi piace mi piacerebbe leggere anche un piccolo commento a proposito ( ricordo comunque che questo è solo il prologo, i due capitoli centrali saranno decisamente più lunghi e ricchi di particolari).
Un bacio.
Ete
   
 
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