Now it haunts me, softly fading are the memories of your face.







Quanto tempo era passato? Era dal 2005 che non lo rivedeva. 2005, ne era quasi sicuro.

Sette fottuti anni senza farsi vedere nè sentire, e proprio in quel momento non appena aveva chiuso le palpebre, l'unica cosa che vide furono i suoi occhi. Verdi, estremamente truccati. Immancabili occhiaie. Sentì un brivido, strinse il microfono per non lasciarlo cadere dalle mani, che improvvisamente sentiva deboli.

 

''..Memory lives on, still no gettin' over you.''

 

Giusto il tempo di finire la canzone. Bert McCracken lasciò cadere il microfono e chiuse di nuovo gli occhi per nascondere le lacrime.

Quinn gli si avvicinò, sfiorò la sua guancia con la punta del naso. ''Tutto bene, Bert?''

Gli bastò fare un minimo cenno di no con il capo, che Quinn prese in mano la situazione; si mise al centro del palco, improvvisando un assolo, lasciando cadere gli occhi del pubblico su di sè di modo da far uscire dalla scena Bert, indisturbato.

Jeph raggiunse Bert dietro le quinte, il cantante non si sentiva per niente bene ed era evidente.

''Che cazzo, amico, ti sei calato qualcosa prima del concerto? Che ti è saltato in mente?!?''

''Jeph, no, credimi...'' biascicò il cantante, senza quasi voce.

Si sedette lentamente sul divano nel loro camerino.

''Dobbiamo fare almeno un altro paio di canzoni, te la senti? Non mi va di abbandonare così il palco di Francoforte, sta andando bene...''

''Adesso, adesso mi riprendo Jeph, non ti preoccupare.''

Il bassista tornò sul palco senza degnare il suo cantante di uno sguardo, per fortuna giunse Quinn, preoccupato, apprensivo.

''Non dovevamo farla, cazzo, lo sapevo! Dovevi fermarmi subito!''

''No, non c'è problema, tesoro... Sto bene.''

Quinn si sedette di fianco a lui e lo fissò, anche se Bert distoglieva lo sguardo per evitare il contatto con i suoi occhi, troppo preoccupati, troppo dispiaciuti.

''L'ho scritta, ho bisogno di cantarla.''

''Forse era solo troppo presto, non suoniamola live per un po'...''

''No!'' gli gridò Bert. ''Sono passati sette fottuti anni, sono pronto per questo! Ho superato la cosa, Quinn. Dai, finiamo questo cazzo di concerto come si deve!''

 

 

Si chiuse nella sua camera d'albergo.

Subito dopo la fine del concerto non aveva voluto parlare con nessuno, nemmeno con Quinn.

Tutti erano molto preoccupati per Bert, avevano ancora delle tappe prima di finire il tour in Europa, sembrava che stesse per mandare all'aria tutto quanto.

Si gettò sul letto e rimase a fissare il soffito per qualche istante.

''I still remember all the back and forth you couldn't stay away, and I couldn't take it, like a cold wind blows you're calling out my name...''

Più che cantare, stava sussurrando. Era una delle ultime canzoni scritte per il nuovo album, Vulnerable. Era una canzone piuttosto delicata per lui, parlava del suo passato, parlava di... Gerard.

''...and now it haunts me, softly fading are the memories of your face...''

La sua voce prese forma nella stanza, rimbalzava sulle pareti bianche e gli si scagliava dritta al cuore, da dove era partito tutto quanto, dove tutto andava a morire.

''...I should have listened when you whispered my name, still you couldn't say...''

Sette anni. Mi avrà pensato qualche volta, almeno una. Una soltanto.

Non era mai riuscito a cancellare dalla sua mente quel viso, quegli occhi verdi, quei capelli corvini; erano cambiate tante cose negli anni, ma non quello che Bert provava nei confronti di quel ragazzo strano almeno quanto lui.

Gerard... sussurrava il suo nome, era l'unica cosa che gli era rimasta. Provò a intonare di nuovo la canzone che aveva scritto pensando a lui, ma la voce gli si bloccò in gola.

''...things will never be the same, I can't even say your name...''

Quinn bussò alla porta. Bert si trascinò di qualche passo lontano dal letto, aprì e si ritrovò avvolto dalle braccia del suo chitarrista.

Non c'era bisogno neanche di una parola, Quinn lo guardò negli occhi e si fiondò sulle sue labbra secche.

Bert aveva bisogno di calore, di un bacio appassionato, di tutto quello che Quinn voleva dargli, ma il suo unico pensiero andava a qualcun altro, quella notte.

Il chitarrista chiuse la porta alle sue spalle e allacciò di nuovo le braccia attorno ai fianchi del suo cantante. Gli sussurrò qualcosa all'orecchio, poteva essere un 'ti amo' o qualsiasi altra frase, Bert non riuscì a capire, era stanco, e i suoi pensieri facevano troppo rumore.

Ripresero a baciarsi, mentre Quinn lo spogliava lentamente; lo gettò sul letto e si mise sopra di lui.

Gli leccò le labbra e poi passò a baciargli il collo. Bert ansimava, moriva sotto il tocco di Quinn ma allo stesso tempo voleva respingerlo;

Non era il momento. Lo amava, certo, ma non quella sera, non in quella stanza, non con quegli occhi ancora stampati nella mente.

Quinn si fermò, improvvisamente, e guardò negli occhi Bert con aria stupefatta, e delusa.

''Che ti succede, si può sapere?'' Prese le distanze dal suo cantante in un secondo, si sedette sul letto, voltandosi da un'altra parte.

Bert si mise seduto e si riallaciò i pantaloni. ''Io... Scusami...''

Quinn si alzò senza degnarlo di uno sguardo. ''Tu lo ami ancora, non è vero?'' L'altro si limitò ad abbassare gli occhi.

''Quinn aspetta!'' ma ormai era fuori dalla stanza.

Gerard Way, mi rovinerai la vita più di quanto tu abbia già fatto, pensò.

 

Devi fartene una ragione, Bert. E' sposato. Ha una figlia, adesso.

E in ogni caso ha sempre preferito lui a te. Frank Iero. Decisamente migliore, come persona, come tutto.

 

Devi fartene una ragione, Quinn. E' ancora innamorato di lui, ancora adesso.

Ha sempre e comunque preferito lui a te. Gerard Way. Decisamente migliore, come persona, come tutto.

 

Avrei saputo dargli tutto ciò di cui aveva bisogno. Amore, sesso, protezione, niente più giorni depressi in cui l'unica speranza era la droga.

Niente più incubi la notte. Soltanto qualcuno da abbracciare a letto, qualcuno su cui contare.

Ci sarei sempre stato per lui. Sempre.

Con questi pensieri nella testa, Bert sussurrò, in piedi davanti alla porta chiusa della sua stanza, con le lacrime agli occhi e il cuore svuotato:

''Ti amo, Gerard Way. Ti amerò sempre.''

Con questi pensieri nella testa, Quinn appoggiò la fronte allo stipite della porta di Bert, fissando il legno scuro, sognando il viso del suo cantante che poco prima aveva fra le mani;

con le lacrime agli occhi e il cuore svuotato: ''Ti amo, Bert McCracken. Ti amerò sempre.''










YOLO.

-
the end.
che ne ve pare?
E' la mia prima Bertrard, è un ibrido, chiamatelo come volete. Avevo voglia di scriverla tanto per =w=
personalmente amo Bert e amo i The Used, DOVEVO FARLO ALSKJDHJK
So che non ha senso, ma amen. E' malinconica, ma non è depressa come quello che pubblico ultimamente.
lasciatemi qualche recensione, voglio sapere che ne pensate!

Dedico questa oneshot a Maxie__ perchè legge qualsiasi cosa io scriva, anche se sono puttanate belle e buone. <3
tivibi figlia mia. (lol)

P.s.: ho costretto la mia ragazza a leggerla anche se non sopporta Bert e Gerard insieme. AMATEMI

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