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Autore: Ailis_    09/09/2012    2 recensioni
{Sequel di "Come un fiore su un precipizio"}
E' la solita vecchia storia: lui, lei, l'altro. Lila non ha certo in programma di innamorarsi di qualcuno che non sia Steve, ma le cose capitano e lei non può impedirlo. E dovrà fare la sua scelte, volente e nolente.
Quando l'oramai ben nota sensazione che presto sarebbe accaduto qualcosa fece la sua comparsa, Lila era seduta -accasciata, più che altro- sul divano dell'appartamento che divideva con Kurt e Jackson e sbocconcellava una ciambella: la sentì che le stringeva lo stomaco mentre la tv borbottava monotona in sottofondo.
[...]
“La Terra è di nuovo in pericolo”
[...]
“Simpatico” borbottò la ragazza “avevo dimenticato quanto fosse piacevole parlare con te” ribatté lei e Loki accennò a un sorriso divertito: ecco finalmente un interlocutore degno di quel nome, qualcuno che riuscisse a tenergli testa.
“Non mi abbracci neanche?” la schernì, ma dietro la maschera si scoprì a sperare vivamente che lei lo facesse.
A tutto questo aggiungete un nuovo nemico di cui nessuno sa niente. Cosa succederà?
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Lila/Loki

Buongiorno!
Eccomi con il primo capitolo effettivo della storia.
Ok, devo avvisarvi che questa sarà una storia piuttosto lenta: ci saranno molti momenti di riflessione e a volte i personaggi potrebbero essere un po' OOC.
Credo che Lila stessa sia diversa dalla ragazza che vi ho presentato nell'altra storia, soprattutto in questi primi capitoli.
Penso che sia dovuto al fatto che fino ad ora l'abbiamo vista in determinate situazioni, molto meno personali di quanto non siano quelle presentate in questa storia ed è per questo che il suo approccio sarà molto diverso.
Devo ancora decidere chi sarà il cattivo di questa storia, ma penso proprio che me lo inventerò di sana pianta.
Per quanto riguarda l'OOC dei personaggi, ditemi voi cosa ne pensate.
In ogni caso, vi auguro buona lettura per entrambe le storie.

A metà strada tra la terra e il cielo- Capitolo 1



Capitolo I


Fidarsi è un po' come camminare sospesi nel vuoto


Steve era seduto nella solita sala di riunione dei Vendicatori e stava pensando a dove fosse il direttore.
Aveva detto che sarebbe tornato presto, ma era il giorno prima e Steve cominciava a perdere la pazienza, anche se non era sicuramente l'unico.
Anche Tony cominciava, dall'altro lato del tavolo, a dare segni di noia.

Detesto interrompere questi momenti, ma qualcuno sa dov'è finito Fury?” domandò Stark mentre si alzava e andava ad armeggiare con un computer, probabilmente più per fare qualcosa e passare il tempo che per altro.
Tutti alzarono le spalle, chiaro segno che ne sapevano tanto quanto lui.
L'unico motivo per cui Steve voleva fare in fretta era la speranza di poter tornare presto a casa da Lils.
Non le aveva detto dove sarebbe andato nella speranza che lo S.H.I.E.L.D non avesse bisogno di convocare anche lei e per non farla preoccupare, ma gli mancava terribilmente.
Erano due giorni che non assaggiava la tenera consistenza delle sue labbra o non sfiorava la morbidezza della sua pelle. Il suo profumo di rose e gelsomino era evaporato dalla sua pelle.

Piuttosto, qualcuno sa perché siamo qui?” stavolta fu Bruce a parlare, ma la risposta fu sempre il solito silenzio.
L'informazione dilaga” scherzò Stark mentre si apriva un pacchetto di patatine.
Poi chiese ancora “Chi manca?”

Thor e Lila, direi. Non è venuta con te?” domandò Natasha guardando Steve. L'uomo si trovò momentaneamente in difficoltà, restio ad ammettere che non le aveva neanche chiesto di seguirlo.
La verità era che sarebbe stato molto più tranquillo a saperla al sicuro, lontana dal pericolo.
Era certo che se le avesse detto dove stava andando lei lo avrebbe seguito, anche a costo di farlo a sua insaputa. A volte era davvero testarda ai limiti dell'incoscienza.

Non credo verrà” si limitò a dire.
Credo che Fury sia andato a prenderla” ipotizzò Clint.
In quel momento mille prospettive si dipanarono di fronte agli occhi di Steve ed erano tutti quei mille modi in cui Lila avrebbe potuto fargliela pagare.
Non era neanche da prendere in considerazione l'eventualità che soprassedesse: c'erano più possibilità che all'improvviso il Sole si spegnesse.
Nello scenario più idilliaco gli avrebbe gridato contro, ma a essere realisti era molto più probabile che si vendicasse a tempo debito... sì, quello era decisamente il suo stile.
Era stato un folle a pensare che non lo sarebbe mai venuta a sapere. Diamine, lei era Lila e sembrava avere occhi e orecchie dovunque!
Si batté una mano sulla fronte e si chiese quando, quando gli era venuta l'idea di poterla fare franca.

Che c'è, Capitan Furbizia, volevi che se ne stesse a casa e non le hai detto niente?” lo prese in giro Tony mentre Bruce al suo fianco scuoteva il capo, poco convinto.
Speravo che lo facesse” borbottò lanciando un'occhiataccia a Stark. Non era il momento di fare dell'ironia, ecco. Lui rischiava di passare da supersoldato vivo a morto in meno di tre secondi e non c'era proprio niente di divertente.
Chi sperava cosa?”
Lupus in fabula! In quel momento Lila fece il suo ingresso nella sala con l'espressione poco pacifica che prometteva guerra.
Nonostante tutto, Steve non riuscì a non provare la solita stretta allo stomaco, la sensazione che provava ogni volta che la vedeva. Non si sarebbe mai abituato alla sua bellezza e non avrebbe mai smesso di stupirsene, proprio come un bambino che vede per la prima volta un arcobaleno.
Tony sghignazzò divertito mentre si avvicinava per salutare la nuova arrivata “Oh, nessuno. Sai, ci chiedevamo come mai non fossi qui”
Tony le passò un braccio intorno alle spalle e la strinse brevemente con un sorriso divertito che Lila non ricambiò.
Steve prese nota di fargliela pagare appena possibile: l'ultima cosa di cui aveva bisogno era che qualcuno soffiasse sul fuoco.

Per la verità io mi chiedevo perché voi foste qui”
Non ne sapevi niente?” le domandò innocentemente Tony e a Steve venne voglia di ringhiare.
No” si limitò a dire Lila prima di voltarsi verso di lui. Si avvicinò e si chinò su di lui, fulminandolo con gli occhi.
Io e te facciamo i conti più tardi” sibilò a pochi centimetri dal suo viso e Steve si protese per avvicinarsi a lei.
Dai, Lils, non te la prendere” provò a blandirla sfoderando il suo miglior sorriso, ma a quanto pareva lui era l'unico a lasciarsi ancora incantare perché lei rimase impassibile.
Anzi, se possibile il suo tentativo la fece arrabbiare ancora di più.
Lila mulinò i capelli e si lasciò cadere su una sedia a caso, ma Steve non si diede per vinto.
Fece per dirle qualcosa, ma in quel momento fece il suo ingresso Fury seguito da qualcuno che nessuno pensava di vedere lì.
Thor non era cambiato per niente in quei sei mesi e Lila gli rivolse un sorriso luminoso quando lo vide entrare. Un sorriso che si frantumò quando infine entrò Loki.


*


Lila avrebbe voluto provare paura e indignazione nel vedere Loki lì e, soprattutto, libero, ma sarebbe stata una bugia dire che effettivamente si sentì in quel modo.
A dire il vero provò una profonda sensazione di sollievo e qualcosa di simile alla speranza che si riaccendeva in lei.
Aveva sempre pensato di poter fare di più per aiutarlo e vederlo lì, anche senza sapere perché, era come se le venisse data quella possibilità, di nuovo.
Lo avrebbe preso per mano e lo avrebbe aiutato a fare le scelte giuste. Lo avrebbe preso a calci, se fosse stato necessario per farlo rigare dritto, ma non gli avrebbe permesso di cadere di nuovo nel baratro.
Era tutta colpa del suo stramaledetto istinto da crocerossina: suo fratello diceva sempre che un giorno le avrebbe procurato dei guai. Oppure si trattava di una qualche strana forma di sindrome di Stoccolma, ma non le importava. Sperava solo che Steve non fraintendesse la situazione.
Il fatto che volesse fare qualcosa per Loki non voleva dire niente; sentiva di doverlo fare, anche se non sapeva in base a cosa: era il suo istinto.
Non diede a Fury il tempo di parlare e, tra le proteste generali, si alzò e coprì la distanza che li separava dai due fratelli con poche falcate.
Non poté trattenersi dall'abbracciare il dio del tuono, benché credesse che la cosa lo mettesse a disagio.
Ridacchiò nel sentire che si tendeva come una corda di violino e poi si rilassava nel suo abbraccio.
Eppure non avrebbe dovuto essere sorpreso: Lila forse non era brava a esprimere a parole i propri sentimenti, ma non si era mai tirata indietro dal dimostrarli con abbracci, carezze e sorrisi.
Lo lasciò andare e gli regalò un bel sorriso, prima di voltarsi verso il fratello. Divenne improvvisamente seria, facendo correre lo sguardo sulla figura di Loki.
Era alto e – non avrebbe voluto che così non fosse- affascinante come lo ricordava. L'unico problema erano le occhiaie che gli circondavano gli occhi e il pallore più pronunciato. Per il resto sembrava stare bene, così si sciolse in un breve sorriso.

Finito l'esame, principessa?” la prese in giro con un sorriso beffardo, in parte infastidito per quell'accurata scansione.
Simpatico” borbottò la ragazza “avevo dimenticato quanto fosse piacevole parlare con te” ribatté lei e Loki accennò a un sorriso divertito: ecco finalmente un interlocutore degno di quel nome, qualcuno che riuscisse a tenergli testa.
Non mi abbracci neanche?” la schernì, ma dietro la maschera si scoprì a sperare vivamente che lei lo facesse.
Si disse che era solo perché era rimasto chiuso in una prigione, da solo, per tanto tempo: chiunque avrebbe agognato un qualunque contatto umano.
Lila scosse il capo, lasciandolo insoddisfatto e deluso: avrebbe voluto avere almeno un abbraccio, ma la ragazza non sembrava intenzionata a stringerlo a sé come aveva fatto con il fratello.
Doveva ammettere di essersi quasi dimenticato quanto gentili fossero i suoi lineamenti, quanto rosse le sue labbra o azzurri i suoi occhi. Ovviamente non avrebbe mai detto niente del genere ad alta voce, ma nel segreto del suo animo poteva concedersi di pensare che fosse la cosa più bella che vedeva da... be', da un pezzo.

Sei crudele”
Non la peggiore in questa stanza, ne converrai con me”
Loki alzò le spalle e si accomodò su una sedia accanto al fratello mentre la ragazza veleggiava verso Capitan America.
Quando Lila si lasciò cadere sulla poltroncina girevole si accorse che Steve la stava fissando e la sua espressione era, per Lila, un libro aperto.
Era contrariato, per non dire arrabbiato, ed era abbastanza certa che il problema fosse Loki. Se non fosse stata tanto indispettita per la bugia gli avrebbe stretto una mano per confortarlo, ma si limitò a mostrargli un sorriso e un'espressione un po' addolcita.

Cosa ci fa lui qui?” domandò Tony indicando il dio dell'inganno che sorrise alla volta di Iron man.
Lila era abbastanza sicura che quei due avrebbero potuto andare d'accordo.
Dopotutto, sotto certi aspetti -ironia, malizia, ancora ironia e intelligenza- erano davvero simili.

E' qui per aiutarci. E così veniamo al motivo per cui vi ho convocati” intervenne Fury e cadde il silenzio. Tutti erano voltati verso di lui e lo ascoltavano con attenzione.
Due settimane fa, una cittadina in Brasile è stata attaccata. Quando i nostri agenti sono sopraggiunti, le nostre forze li hanno messi in fuga. Pensavamo che fosse finita lì, ma la stessa cosa si è ripetuta la settimana scorsa e tre giorni fa” spiegò, salvo poi venire interrotto da Lila.
E chi sono questi fantomatici nemici?”
E' questo il punto. Non lo sappiamo. Sembrava un normale esercito di mercenari, ma si sono rivelati molto più forti di qualunque essere umano. Per questo ho permesso a Thor di portare lui, nella speranza che possa aiutarci” chiarì indicando Loki che intanto continuava a sorridere come se fosse la persona più felice del mondo.
E tu puoi aiutarci?” domandò con scetticismo Tony guardando il dio.
Tu vuoi aiutarci?” lo corresse Steve mentre riservava a Loki un'occhiata poco gentile.
Non mi è stata data molta scelta. E' la mia occasione per accorciare la mia pena” spiegò.
E come facciamo a fidarci di te?” gli domandò Bruce.
Non farà niente per sabotarci, garantisco io per lui” intervenne per la prima volta Thor.
Lila non disse niente, ma non aveva bisogno di Thor facesse da garante. Qualcosa le diceva che Loki non avrebbe tentato di fare nulla per tradirli, forse perché aveva anche lui i suoi interessi in quella guerra.
E se mai avesse provato a passare al lato oscuro ci avrebbe pensato lei a riportarlo sulla giusta strada, anche a costo di riportarcelo a forza.
Ma gli altri non sembravano convinti e, anzi, erano piuttosto lontani dall'esserlo così Lila pensò che fosse il caso di intromettersi. Non credeva che il suo intervento sarebbe stato deciso -al contrario, era certa che ognuno sarebbe rimasto della sua idea perché erano le persone più testarde del mondo, oltre che le più speciali- ma sentiva di dover dire la sua, come se qualcosa la spingesse a non tenersi tutto dentro.

Io mi fido” disse e con tre semplici parole riuscì ad attirare gli sguardi di tutti su di sé. C'era chi la guardava semplicemente e chi la fissava con tanto d'occhi come Steve, ma lei aveva occhi solo per Loki in quel momento.
Hai un'occasione, non me ne far pentire”
Si chiese distrattamente se le sue parole suonavano melense e assolutamente scontate come le sembravano, ma preferì non sapere la risposta.

E se dovessi deluderti?”
Lila gli rivolse un sorriso mettendo in mostra i denti bianchi “Non lo so, ma sono sicura di riuscire a inventarmi qualcosa. So essere molto fantasiosa, a volte”
Loki chinò il capo con un sorriso malandrino “Agli ordini, mia signora”
Lila abbozzò un sorriso prima di alzarsi “Bene, sbrigate le formalità, io vado a disfare i bagagli. Conosco la strada” anticipò Fury che stava per dire a qualcuno di accompagnarla e si diresse verso la sua stanza.


*


Steve si chiuse la porta alle spalle e abbracciò con lo sguardo tutta la stanza. Lila stava armeggiando con alcuni abiti e li stava riponendo in un armadio.
Era certo che si fosse accorta della sua presenza anche se non diede segno di averlo fatto. Dal canto suo Steve decise che era presto per rovinare quella pace con un litigio, perciò si sedette su una sedia e rimase ad ammirarla mentre si muoveva per la stanza.
A volte lo stupiva la quantità di tempo che avrebbe speso semplicemente guardandola. Non si sarebbe mai stancato di osservarla mentre si spostava o sorrideva o semplicemente era presente.
Tutto di lei lo attraeva, dal profumo dolce agli occhi grandi ed espressivi.
Lila lo prendeva sempre in giro e gli diceva che cadeva nei cliché peggiori della storia del mondo, ma lui non poteva proprio farci niente né voleva perché sospettava che, dopotutto, a Lila piacesse, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Non voleva che lei fosse arrabbiata; le aveva mentito per proteggerla, perché non avrebbe sopportato di sapere di non poterla difendere come avrebbe dovuto mentre era impegnato a combattere. Ma quella per Lila non sarebbe stata una spiegazione valida né sufficiente. Orgogliosa com'era non avrebbe mai ammesso di essere più in pericolo di tutti loro.
Aveva imparato a combattere, era vero, ma a Steve non bastava per stare tranquillo.
Fu strappato dalle sue riflessioni da un movimento repentino della chioma di Lila e quando alzò lo sguardo per incontrarne gli occhi li vide lampeggiare.
Ecco, era arrivato il momento dello scontro. Con un sospiro pesante si alzò e le si mise di fronte.

Perché non mi hai detto che saresti venuto qui?”
Volevo proteggerti”
Non hai ancora capito che non ne ho bisogno?”
“Questo non è il genere di cosa che una persona umana può affrontare senza rischi, Lils!” la afferrò per le braccia e le strinse. La ragazza non si aspettava una reazione così forte e spalancò gli occhi in un'espressione sorpresa.

Non capisci? L'ho fatto perché ti amo e non sopporterei di perderti. Non riesco” sibilò, come se le parole gli uscissero con difficoltà “a pensare alla mia vita senza te”
Lila rimase in silenzio.
Era una frase grande, mastodontica e occupava tutto lo spazio tra loro. Lila ne sentiva tutto il peso addosso e il suo calore sulla pelle che piano piano penetrava a fondo e raggiungeva il cuore.
Le faceva paura la grandiosità di quelle poche parole, ma allo stesso tempo erano bastate quelle per farla approdare a una realtà che non aveva mai compreso del tutto.
Una cosa che sapeva da sempre, ma che solo ora riusciva a realizzare davvero.
Neanche lei sarebbe più riuscita a immaginarsi senza Steve al suo fianco. Sarebbe stato come tentare di immaginarsi senza una parte di lei. Non un banale organo o arto, ma qualcosa di più profondo e importante come la sua stessa anima.

Steve” lo chiamò e lui la guardò negli occhi. Lila non disse altro, ma era sicura che lui stesse leggendo nei suoi occhi tutto quello che avrebbe voluto dire a parole.
Mi dispiace” confessò l'uomo dopo alcuni minuti di silenzio “ma ti faccio una promessa: d'ora in poi, ti dirò solo la verità”
E' difficile credere che un uomo dica la verità quando tu sai che se fossi al suo posto mentiresti”
Sarò sempre sincero, parola d'onore”
Lila non aveva bisogno di altro perché sapeva quanto una la parola d'onore fosse importante per lui. Non erano vuote frasi al vento, come per la maggior parte delle persone: lui ci credeva davvero.
Annuì perché non si fidava della sua voce.

Ora però tocca a te farmi una promessa. Sta lontana da Loki, non mi piace come ti guarda”
A quel punto Lila avrebbe potuto dirgli che lo avrebbe fatto, ma sarebbe stata una bugia. Non poteva farlo, non dopo essersi arrabbiata tanto per la sua menzogna a fin di bene.
Ma d'altronde non poteva neanche fare quanto le chiedeva: aveva fatto una promessa a sé stessa -tendere una mano a Loki e fare quello che non aveva fatto prima- e non sarebbe venuta meno, non di nuovo.

Non sono sicura di poterlo fare” gli disse e vide la sua espressione mutare. A quel punto Lila comprese che doveva aver frainteso le sue parole e gli mise una mano sul braccio per trattenerlo.
Voglio solo aiutarlo” gli spiegò.
Ha quasi distrutto la Terra e ti ha rapita. Perché?”
Credo che abbia bisogno di qualcuno che lo obblighi a fare le scelte giuste. Ha bisogno qualcuno che gli sia accanto ed è chiaro che non permetterà a Thor di farlo, benché lui lo vorrebbe. Ma posso farlo io per lui” gli spiegò.
Non gli disse che sapeva quanto potesse essere forte il legame tra due fratelli e che immaginava quanto grande potesse essere il dolore per la sua perdita. Se fosse stata al posto di Thor sarebbe stata divorata dalla sofferenza e avrebbe dato tutto per trovare un modo per riavere Simon.
Steve intanto era rimasto in silenzio e Lila pensava che stesse per ribattere, ma la sorprese stringendola a sé e passandole le braccia intorno alla vita.

Ti prego” le sussurrò mentre le accarezzava il collo con le labbra e il naso “ti prego, stai solo attenta. L'idea di perderti mi terrorizza”
Lila sorrise perché sapeva di aver vinto e fece quanto le aveva chiesto. Giurò che avrebbe fatto attenzione, ma quando si scostò per guardarlo negli occhi era un'altra la promessa che le aleggiava nelle iridi.
Con gli occhi, gli promise che mai lo avrebbe lasciato e che non sarebbe bastato Loki a dividerla da lui.
Dopotutto, pensò Lila mentre si lasciava coinvolgere nel bacio più dolce che avesse mai ricevuto, non si può dividere ciò che è semplicemente destinato ad essere.

Continua


   
 
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