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Autore: Gaia Bessie    09/09/2012    6 recensioni
Neville lo sa come ci si sente, ad abbracciare il vuoto ed a immaginare che lì ci sia qualcuno. Quando, invece, non c’è niente.
Prima classificata al contest "On my mind" indetto da ChibyLilla sul forum di Efp
Prima classificata e vincitrice del premio affetto al contest "Affetto e affini" indetto da Aout.Efp sul forum di Efp
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Paciock, Neville Paciock
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I: Vuoto

-Mamma?-
Il sussurro di Neville cade nel vuoto, come ogni volta. Lei non lo sente. Continua a dondolare avanti ed indietro come una bambina, un sorriso divertito sul volto.
Non capisce, Alice, che suo figlio è lì. Che la sta guardando, cercando disperatamente di attirare la sua attenzione.
Lei non lo sente, semplicemente. È troppo distante, persa in un mondo che Neville non riesce a comprendere. In cui non riesce ad entrare.
Ed è difficile, rimanere, quando tua madre ti guarda e non riesce a riconoscerti. Neville lo sa come ci si sente, ad abbracciare il vuoto ed a immaginare che lì ci sia qualcuno. Quando, invece, non c’è niente.
-Mamma?- chiama, quando crede che lei possa sentirlo. Solo che, Alice non lo sente mai.
E Nevile abbraccia il vuoto, ogni volta.

(132 parole)



II: Senza risposta

-Mamma?-
Alice non risponde mai, quando non la chiamano con il suo nome. Canticchia a bocca chiusa una nenia che nessuno riesce a riconoscere. Tende le mani, come per abbracciare qualcuno. C’è il vuoto, fra le sue braccia.
Ogni tanto smette di cantare ed apre la bocca, come per dire qualcosa. Non dice mai niente e guarda Neville abbracciare il vuoto.
Siede tranquilla, come una bambina, senza sapere cosa succede fuori dalla sua stanza. Tiene un vecchio libro di Incantesimi sotto il cuscino e vi si aggrappa come farebbe un bambino con un orsetto, la prima notte che dorme da solo.
Solo che, per Alice, quella notte è eterna. Si ritrova in un mondo che non riesce a comprendere. E sente, attraverso quella foschia che l’avvolge, il richiamo di un bambino o di un ragazzo. A volte, di un uomo.
-Mamma?-
Non risponde mai.

(144 parole)



III:Libro di incantesimi

-Mamma?-
Alice non risponde nemmeno questa volta. Neville ha le braccia troppo vuote, come ogni volta. Sogna un abbraccio che non riceverà, perché quando Alice tende le braccia, non lo fa per lui.
Neville non ha mai capito cosa passi per la testa di sua madre. Ogni tanto la scuote leggermente, come per portarla via dal mondo in cui si è rifugiata. Alice non torna mai.
-Mamma?-
Alice non risponde, non può rispondere. Non lo sente.
La voce di suo figlio le è estranea, non la riconosce, non riconosce nessuno. Tiene stretto quel libro di Incantesimi che non legge mai e canticchia a bocca chiusa.
E Neville non riesce mai a comprenderla, nonostante tutti i suoi sforzi. Ovunque vada, c’è sempre il vuoto a seguirlo.
E quando parla, è sempre il vuoto a rispondere. E Neville ha iniziato ad odiare il vuoto.

(142 parole)



IV: Braccia

Gli ha lasciato quel libro, come unico ricordo di sé. Il libro a cui lei si aggrappava per non sprofondare nel buio. Solo che, alla fine, non era servito a niente.
Alice se n’era andata lo stesso.
E Neville era rimasto solo, a sfogliare quelle pagine troppo fragili, come per cercare qualcosa. Un’appunto, in fondo alla pagina.
“Ci sono cose più importanti di te stesso, dei tuoi sogni”.
E Neville aveva chiuso quel libro che era appartenuto a sua madre, lentamente. L’aveva posato sul letto, come faceva sua madre quando qualche pensiero la catturava. Quando sembrava riuscire a sentire quello che Neville le diceva.
Aveva aperto le braccia, come faceva quando c’era lei, lentamente, come per accogliere qualcuno. Come per accogliere sua madre, che non si accorgeva mai di lui.
Aveva aperto le braccia ed abbracciato il vuoto, per l’ennesima volta.

(141 parole)







Grammatica e Punteggiatura: 9.7/10

Mi sono impegnata, dico davvero: 4 flash, mi aspettavo almeno uno strafalcione!

Seriamente, l’unico appunto riguarda alcune virgole; ti segno alcuni esempi (giusto per scrivere qualcosa! Adoro fare questi elenchi e fingere di essere una persona precisa e puntuale):

- “Solo che, Alice non lo sente mai” dopo il pronome relativo la virgola non va messa. (-0.20)

- “Solo che, alla fine, non era servito a niente” in questo caso non è un vero e proprio errore, tuttavia l’espressione “alla fine” non contiene verbi (non è una proposizione, insomma) quindi le virgole non sono necessarie. (-0.10)

 

Stile e Forma: 9.5/10

Anche sullo stile non ho un granché di cui lamentarmi: la narrazione è molto fluida; le storie sono brevi, intense e tutte estremamente significative, hai colto piccoli momenti dolci e nello stesso tempo tristi e li hai descritti in modo davvero piacevole.

 

Citazione: 8.5/10

Mi piace come hai utilizzato la citazione, soprattutto perché lascia spazio all’immaginazione: Alice l’ha scritta e Neville l’ha letta.

Ma perché è stata scritta? Risale a prima dell’incidente dei Paciock? O è frutto di un attimo di lucidità? Alice l’ha scritta per Neville o per se stessa?

Insomma, mi ha davvero colpita questo utilizzo, lo confesso.

Non ti ho dato il punteggio massimo perché, per quanto abbia amato questa storia ( … chè, per caso non si era capito?) trovo che la citazione sia strettamente connessa soltanto all’ultima flash, nelle altre il collegamento è piuttosto vago.

 

Caratterizzazione personaggi: 10/10

Qui il punteggio parla da solo: Neville è perfetto a mio avviso; la stessa Alice lo è! Ovviamente non si capisce cosa pensi, cosa faccia, ma è proprio questo ciò che ci si aspetta da lei, quindi è giusto così.

Gradimento personale: 9.0/10

Sarà che ho una passione incontrollabile per il piccolo Neville, ma questa storia mi è piaciuta molto; l’ho trovata appropriata in ogni parola, in ogni attimo.


Totale: 46.7/50

   
 
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