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Autore: Toti1424    09/09/2012    0 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, ho pensato di inserire un nuovo personaggio nella riserva di Forks. L'arrivo di questo nuovo personaggio scombussolerà un pò la tranquillità della piccola città e i cuori di alcuni Quilieute. Ho deciso di creare un personaggio con un amore passato molto dolce ma che si è tramutato in un contorto e malato affetto per ciò che rimane di un'altro personaggio. Ho molte idee per questa, ci saranno colpi di scena, e inaspettate confessioni, paure e odio. Il nuovo personaggio si ritroverà in una posizione molto particolare all'interno dei Quilieute, in bilico tra i buoni che non riescono a fidarsi completamente di lei e dall'altra parte uno spietato clan nomade tenterà di trascinarla con loro. Lei subito dice esplicitamente da che parte stare, ma non si sa mai, una serie di avvenimenti potrà farla avvicinare dal lato sbagliato.
Spero che vi alletti la ff, attendo le vostre recensioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Perderti

 
Tremante levò le sue mani dal mio corpo allontanandosi il più possibile da me. Si sedette poggiando la schiena contro un muro di quella piccola grotta per poi fissarsi le mani some se fossero insanguinate “ Cos’ho fatto… cos’ho fatto… cos’ho fatto…” la cantilena continuava ormai da minuti.
Non riuscivo a controllare il mio corpo, tremavo come una foglia mentre i singhiozzi non riuscivano a smettere.
Nick aveva iniziato a perdere il senno, iniziando a tirare pugni pieni di collera contro la parete rocciosa ferendosi le nocche.
La situazione non variò per più di mezzora, fino a quando non si arrese e decise di voltarsi di nuovo per riguardarmi. Ciò che aveva visto prima non era cambiato, sono uno sguardo pieno di odio e rancore verso se stesso uscì dalla caverna per qualche minuto, per poi tornare con in mano la maglietta piena di sangue che avevo addosso, credevo l’avesse gettata da qualche parte, con essa mi copri, fece ben attenzione a non sfiorarmi la pelle con le sue mani “ I Quilieute ti stanno cercando da un po’, tra poco sentiranno la scia dell’odore del tuo sangue e ti raggiungeranno.” Mi diede un ultimo sguardo “lo so che non ho il diritto di chiedertelo” strinse i pugni fino a bucarsi con le unghie il palmi delle mani e far scendere piccoli rivoli di sangue “ ma perdonami se puoi, non volevo farti questo.” E se ne andò.
Chiusi gli occhi aspettando la mia fine, poiché speravo in cuor mio che i lupi non mi trovassero e di risparmiare quello che era successo a Seth.
Fui svegliata da un leggero rumore di passi, lentamente aprii gli occhi sperando di ritrovarmi in un altro mondo, non importava se il paradiso o l’inferno, avrei sopportato qualunque cosa pur di non far soffrire Seth. Invece quello che trovai aperti gli occhi fu proprio lui: era tutto sudato e bianco in volto, stava dicendo qualcosa, ma la voce gli tremava talmente tanto che sembrava che parlasse un’altra lingua. In un attimo si sfilò la maglietta che portava e mi alzò per farmela indossare. Solo in quel momento mi resi conto che non sapeva delle costole, il male che mi provocò mi fece urlare di dolore immobilizzandolo dal terrore.
<< Mi…si sono incrinate le costole.>> mi toccai con la mano il busto rendendomi conto che le fasciature non c’erano più, Nick me le aveva tolte.
<< Scusami, ma ti devo prendere in braccio per portarti a casa.>> feci un cenno di consenso e lui mi tirò su.
Il suo corpo iniziò a scaldarmi, mentre le sue mani non smettevano di stringersi attorno al mio corpo << Seth, non me ne vado da nessuna parte, non c’è motivo di stringermi così.>>
<< Scusami.>> mi guardò dolcemente << è solo che porti addosso l’odore di quel licantropo.>> ecco, l’ha detto… << Melody?>> senza essermene resa conto avevo ricominciato a piangere e perché già questo non bastasse lui assunse un’espressione così piena di dolore che mi mandò alla disperazione di averlo ormai perso.
Non smisi di singhiozzare nemmeno quando arrivammo a casa di Jacob e anche quando mi distese sul letto per poi rimboccarmi le coperte ero in preda alle lacrime.
<< Ti prego Mel, calmati, non so cosa fare.>> mi asciugò delle lacrime impigliate fra le ciglia con un fatto letto di carta preso dal pacchetto sulla mia scrivania << qualunque cosa sia successa non ha più importanza perché ora sono qui, non accadrà più niente.>> mi accorsi che le chiazze di sangue sul pavimento erano state già pulite << hai capito?>> mi stampò un bacio in fronte.
<< No Seth, quello che è successo ha importanza.>> dissi ancora tra i singhiozzi << perdonami, ti prego…non mi lasciare.>>gli afferrai il braccio col terrore che svanisse da un momento all’altro.
<< Melody io sono qui, non vado da nessuna parte. Qualunque cosa sia successa ti perdono, non ti abbandonerò mai, mai mi hai capito?>> mi accarezzo i capelli ancora sporchi di terriccio e foglie secche.
<< Lo dici perché non sai quello che è successo.>> stavo cadendo nel sonno << quello che mi ha fatto.>> mi addormentai entrando nell’incubo accaduto realmente qualche ora prima.
Quando mi svegliai mi ritrovai nella stanza da sola, Seth non c’era più. In preda alla paura di un suo abbandono mi alzai in piedi per cercarlo scoprendo che le mie costole erano guarite, avevo dormito un paio di giorni.
Corsi sotto la doccia cercando di lavarmi via dal corpo anche i ricordi delle sensazioni che avevo provato nella grotta con Nick, ma i ricordi purtroppo non si lavano via con l’acqua.
Mi misi una tuta da ginnastica e corsi al piano di sotto << Seth! Seth!>> corsi in cucina, avendo sentito dei movimenti, ma non trovai Seth, bensì Emily e Leah che avendomi sentita alzare mi avevano preparato la colazione.
<< Melody!>> mi strinsero in un cauto abbraccio << ti senti meglio?>> domandò Emily.
<< Dov’è Seth?!!>> non riuscii a controllare il tono di voce ed urlai.
La ragazza lupo mi rispose << dovrebbe essere qui a momenti.>> infatti dopo averlo detto si sentii aprirsi la porta d’entrata da cui provenne la sua voce << Sono tornato, anche oggi niente.>>
Corsi verso do lui, il quale si trovò impreparato alla mia presenza << Seth.>> dissi col cuore in gola, mantenendo una preoccupante distanza fra i nostri corpi che colmò lui stingendomi in una abbraccio pieno di preoccupazione.
<< Per fortuna stai meglio.>> prese il mio viso tra le mani osservandomi.
<< Credevo che mi avessi lasciata.>> feci fatica a trattenere le lacrime facendomi venire gli occhi lucidi.
<< Ma che stupidaggini stai dicendo!>> e senza esitare mi baciò << ho avuto così paura di perderti, figuriamoci se posso lasciarti!>> e con la felicità che sprizzava da ogni suo poro, prendendomi per mano, mi portò in cucina per accertarsi che facessi colazione.
Le ragazze si erano spostate discretamente in salotto per lasciaci un po’ da soli.
<< Non hai fame?>> continuavo a rimestare la tazza di latte caldo con l’aggiunta di miele da ormai così tanto tempo che era ormai diventata fredda.
<< Non ci riesco.>> lasciai cadere il cucchiai facendolo tintinnare appena si appoggiò alla tazza di ceramica.
<< Te la senti di raccontarmelo?>> mi prese la mano, riscaldandomela.
<< Cosa vorresti che ti dicessi?>> iniziai a tremare al solo pensiero di come reagirà.
<< La verità su cosa è successo in quella grotta.>> in quella grotta… sfilai di scatto la mia mano dalla sua per poi tapparmi le orecchie con entrambe, nella testa sentivo ancora la voce di Nick e sul corpo che aveva iniziato a tremare sentivo ancora le sue labbra sfiorarmi. Lui si alzò dalla sedia venendo a cingermi nel vano tentativo di fermare i miei tremori << va tutto bene, andrà tutto bene.>> iniziò a consolarmi con dolcezza.
<< Mi ha toccata.>> lo dissi tutto d’un fiato.
<< Cosa?>> lo sentii irrigidirsi di colpo.
<< Nella grotta. Lui mi ha toccata.>> Seth fece cadere lungo i fianchi le braccia con cui mi confortava. Chiusi gli occhi, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia.
<< Bastardo!!!>> il ringhio gli uscì violento dal petto. Alzai do sguardo per vederlo in preda all’odio e alla rabbia più incontenibile scaraventare il tavolo con sopra la mia colazione fuori dalla finestra, iniziò a prendere a pugni la dispensa sfasciando la cucina fino a quando si trasformò. Il lupo ringhiava isterico mostrando l’affilata dentatura ed iniziando a sbattere a destra e a sinistra nella stanza, con una zampata colpì per sbaglio la sedia su cui stavo facendomi rotolare sul pavimento. Leah entrò pochi istanti dopo in cucina trasformandosi subito e attaccando il fratello spingendolo a forza di unghiate fuori di casa sfasciando un muro, per poi sparire aggrovigliati l’uno all’altra in una lotta nella foresta.
Subito dopo che i due scomparvero nel bosco della Riserva Emily corse da me << Melody, cos’è successo?>>con sguardo assente mi voltai verso di lei terrorizzandola.
<< Ho perso Seth per sempre.>> ed affondai tra le sue braccia, incapace di piangere.

  
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