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Autore: MikaMika    09/09/2012    4 recensioni
Beh è un po' avulsa dal contesto telefilm. è un mondo dove Stefan e Klaus se ne sono andati e Elena rimane con Damon. è umana e vuole vivere una normale vita da umana. Per questo stringe con Damon un patto strano, e va al college!
è un Elena che vuole sposare un altro .. ma diciamo che le sue amiche forse la faranno ragionare.
Bonnie fa tanti guai nel telefilm, e io ci tengo a farle fare qualcosa di utile nelle mie fnafic!
Detto questo non vi anticipo altro, spero che vi piaccia e recensite! Ahhhh DELENA! ovvio!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci potevo credere. Il giorno dopo avrei dovuto sposarmi.
Erano trascorsi un paio di anni da quando Stefan se ne era andato ed io avevo deciso di vivere una vita normale. Per questo avevo deciso di chiudere i ponti con tutto ciò che era soprannaturale.
In realtà questa ottima e sana decisione non l’avevo mai messa in pratica veramente, d’altronde per metterla davvero in pratica avrei dovuto smettere di frequentare quasi tutte le persone che davvero contavano nella mia vita.
Quindi avevo optato per una vita semi-normale. Caroline, Tyler e Bonnie erano ancora nella mia vita, ma avevamo un patto. Nei limiti del possibile loro si sarebbero comportati con me come se fossero “normali”.
Niente più squartamenti, niente più uscite con la luna piena, niente più incantesimi strani. Avrei preso solo la parte umana di loro, quella semplice, quella spensierata, quella senza problemi. Era una limitazione, certo, ma non avrei tollerato ancora tutto quel pericolo e quel caos nella mia vita.
Questa mia sana e saggia decisione però aveva portato altre perdite nella mia vita. Innanzitutto avevo smesso di cercare Stefan da quando se ne era andato con Klaus. La sua perdita era il prezzo da pagare per la mia libertà, per vivere una vita tranquilla. Spesso mi ero interrogata sulla mia decisione.
Ero sempre stata convinta di amare Stefan più della mia vita e invece eccomi qui, soddisfatta per averlo usato come merce di scambio.
Ma il profilo più complicato di questo mio compromesso era stato Damon.
Con Stefan era stato facile, insomma lontano dagli occhi, lontano dal cuore, ma Damon era rimasto.
Avevo provato a coinvolgerlo nel mio nuovo progetto di vita, non ero disposta a rinunciare a lui, ma dal principio sapevo che sarebbe stata un’impresa impossibile.
Ricordo ogni parola della conversazione che avevo avuto con lui quel giorno. Avevo già parlato con i miei amici e tutti erano stati d’accordo con me, per il mio bene. Mi recai al pensionato Salvatore che era già tardi, trovai la porta aperta.
-Permesso?- chiesi mentre varcavo già la soglia. La casa sembrava deserta. Incerta sul da farsi decisi di andare in cucina e prendermi qualcosa da bere, ero determinata a parlargli. Dovevo affrontare quel discorso con lui quello stesso giorno o non avrei più trovato la forza di farlo.
Io e Damon non ci vedevamo né parlavamo da due settimane. Stefan se ne era andato ed io gli avevo chiesto di sparire per un po’ e lui aveva acconsentito anche se sapevo benissimo che non c’era stato giorno che non avesse trascorso a controllarmi.
Mi diressi verso il frigorifero e lo aprii e presi un succo di frutta, controllai la scadenza, d’altronde ero l’unica frequentatrice di quella casa ad avere sane abitudini alimentari. Sorrisi mentre facevo quel pensiero. Infondo che potevo saperne io se la loro dieta era sana o meno? Magari era migliore della mia. Chiusi il frigo e la bottiglia mi scivolò di mano per lo spavento. Fortunatamente Damon la prese al volo evitando il disastro sul pavimento della cucina.
-Fai come fossi a casa tua .. – mi sorrise, non era un rimprovero, ma io non riuscivo ad articolare parole totalmente ipnotizzata da lui.
Era evidente che fosse appena uscito dalla doccia, aveva addosso solo un asciugamano che purtroppo o per fortuna gli copriva zone che dovevano rimanere sue private. I capelli corvini erano spettinati e completamente bagnati e delle gocce gli colavano sul torace bianco e glabro fino a sparire sotto l’asciugamano. Le seguivo tutte con lo sguardo. Mi sentii improvvisamente molto accaldata e la gola era secca. Una parte del mio cervello mi suggeriva che c’era qualcosa che stavo dimenticando ma non riuscivo a ricordare cosa!
-          Tutto bene Elena? Sbaglio o mi stai denudando con gli occhi? Vuoi che tolga l’asciugamano? … - mi suggerì sorridendo divertito con voce maliziosa mentre si portava una mano alla vita come se realmente volesse spogliarsi.
La sua voce maliziosa e la sua aria sarcastica mi fecero riavere ed ebbero come al solito il potere d’innervosirmi. –Non ci sperare Dam ! Semplicemente mi hai spaventata!-
-Se lo dici tu!- rispose lui ancora sorridendo mentre mi versava il succo. –Allora, come mai sei qui? Senti la mia mancanza?-
-Sono state giornate splendide, rilassanti e tranquille quelle senza di te Damon. Pensa, addirittura non è morto nessuno!- fu la mia volta di sorridergli sarcastica.
-Allora a cosa devo la tua presenza?-
-Devo parlarti Damon, ho preso una decisione .. –
-Ahi Ahi Ahi!- fece alzando gli occhi al cielo.
-Che c’è?-
-Non so se ci hai fatto caso ma non mi piacciono mai le decisioni che prendi!- mi voltò le spalle e si versò un bicchiere di sangue dirigendosi in salotto.
-Lo so, ma in questo caso faremo comunque come dico io, perché questa è la mia vita, e se permetti ho più voce in capitolo di te!- gli sbraitai contro ma la mia voce era incerta. Infatti la mia mente maledetta aveva ricominciato a fantasticare nel momento stesso in cui i miei occhi si erano posati sulla sua schiena.
-Qualcosa non va?- mi chiese allusivo voltando appena la testa verso di me.
-Tu…tutto bene!- scrollai la testa e ripresi il controllo.
-Elena, se vuoi chiedermi di andare a cercare Stefan .. la risposta è N-O! – mi disse secco mettendosi a sedere sul divano e girandosi verso il camino senza guardarmi.
Sospirai. Probabilmente dopo che avessi parlato avrebbe mille volte preferito che lo avessi supplicato di riprendere la ricerca di Stefan. Il fatto che non gli avessi risposto per le rime lo insospettì. Infatti in silenzio si voltò a guardarmi mentre mi sedevo affianco a lui in cerca del miglior modo per parlargli.
-Non si tratta di questo … - cominciai. Lui non rispose, si limitò a distogliere nuovamente lo sguardo da me e ad attendere le mie parole in silenzio.
-Sono stati anni terribili Damon. Ho perso un sacco di persone. Ho visto troppe persone morire. Ho cercato di entrare in un mondo che non mi appartiene e il risultato è stato sangue, dolore e privazione. Ma adesso basta!- feci una pausa e lo guardai, ancora non si voltava. Mi ascoltava silenzioso mentre sorseggiava dal bicchiere che stringeva saldamente. Le labbra si coloravano leggermente di rosso e spiccavano totalmente sulla sua carnagione nivea. Presi un respiro e continuai.
-Ho deciso di chiudere con il soprannaturale, Damon. Non cercherò Stefan, perché nella mia vita non c’è posto per lui. Ho parlato con Caroline, Bonnie e Tyler. Continuerò a frequentarli ma non voglio più saperne niente di cose non umane.-
Terminai il mio discorso e mi resi conto che non gli avevo detto nulla. Avevo deliberatamente sorvolato qualsiasi riferimento a lui. Si voltò verso di me, finalmente, inchiodandomi con il suo sguardo di ghiaccio.
–Ed io?- abbassai gli occhi. –Vuoi che esca dalla tua vita?-
-NO!- risposi immediatamente rialzando lo sguardo. –Potresti fare come loro. Insomma possiamo sentirci, vederci. Dovresti solo tenermi fuori da cose anomale!- gli proposi non credendo nemmeno io alla praticabilità di quell’opzione.
-Io sono una cosa anomala, Elena! – mi ringhiò in faccia. –Non puoi credere di frequentarmi se non vuoi sapere nulla della mia essenza. Cosa vorresti? Un rapporto a senso unico? Che io ti sia sempre vicino e ti aiuti? E se fossi io ad avere bisogno di te?-
-Che c’entra .. – mi sentii una bambina che voleva negare l’evidenza. Aveva ragione lui, ma le implicazioni sarebbero state atroci e non ero pronta a considerarle, figuriamoci ad accettarle.
- Ah sì, poi c’è quell’altro piccolo particolare!- finse di ricordarsi –Io ti amo Elena. Come la mettiamo?-
-Non possiamo stare insieme Damon. –
-Perché no?- urlò lui arrabbiato.
-Perché non voglio!- ribattei io. Ed era vero. Non volevo. Perché sarebbe stato impossibile vivere una vita normale vicino ad un vampiro. Ed io era quello che volevo, una vita normale. Allora perché mi sembrava di aver detto una bugia? Perché qualcosa dentro di me urlava che invece io lo volevo eccome?
Lo vidi abbassare le spalle sconfitto e distogliere nuovamente lo sguardo da me.
-Damon.. – lo chiamai e lo presi per mano. Continuava a ignorarmi, perciò la strinsi più forte ma lui ancora niente. –Damon ..- lo chiamai di nuovo, e lo costrinsi a voltarsi verso di me prendendogli il viso tra le mani.
Incontrai i suoi occhi e sentii lo stomaco chiudersi e rigirarsi. Fissai il suo viso. Era di una perfezione dolorosa. –Ti prego, proviamo a farlo funzionare .. – gli sussurrai accarezzandogli il volto. –Non ti voglio fuori dalla mia vita .. – continuai. Lui chiuse gli occhi e sospirò.
-Non funzionerà Elena! Faremo come vuoi, ma non funzionerà!-
E infatti non aveva funzionato. La mia vita normale era puntualmente messa in discussione dalle sue apparizioni e dal suo modo di ignorare deliberatamente la mia volontà. Non che facesse niente di eclatante, ma evitava quelle piccole accortezze che lui definiva stupide e che invece per me erano fondamentali.
Non bere sangue davanti a me, non soggiogare persone, non spostarsi a velocità vampiresca e cose di questo tipo. Che gli costava? Ok, forse era stupido da parte mia, ma per il mio equilibrio mentale volevo fingere di non sapere niente di quello che c’era dietro la facciata. Non gli stavo chiedendo di non essere se stesso.
Altro problema tra di noi era la sua costante dedizione nel volermi mettere in imbarazzo. Mi capitava spesso di trovarmelo davanti semi-svestito e questo non faceva affatto bene al nostro rapporto che continuava a non andare avanti. Eravamo bloccati l’uno dall’altra.
Damon a parte la mia vita aveva comunque preso una piega più soddisfacente. Frequentavo il college vicino Mystic Falls e frequentavo un numero esagerato di persone normali, nessuna delle quali era ancora morta prematuramente.
La cosa migliore di questa mia nuova vita era Jeremy.
Frequentava l’ultimo anno di liceo ed era finalmente sereno. Faceva tutto quello che un ragazzo normale della sua età faceva. Usciva con le ragazze e aveva stretto un bellissimo rapporto con Matt e questo mi rendeva immensamente felice. Matt infatti era l’unica persona che mi aveva tenuta ancorata alla normalità durante il mio periodo di tenebre. Ogni volta che ci pensavo mi venivano i brividi, cercavo di tenere il ricordo lontano dalla mia testa, ma di tanto in tanto non c’era modo di evitare che ripercorressi quei momenti. O meglio, un modo ci sarebbe stato, ma io non avevo voluto.
Avrei potuto permettere a Damon di farmi dimenticare tutto, era stato lui a proporlo nel corso di una delle nostre infinite discussioni, ma io non avevo voluto.
-Ti ho detto che non c’è niente di magico nella mia improvvisa apparizione Elena, sei tu che sei incredibilmente distratta!-
-Non ci provare! Sei tu che puntualmente te ne infischi e fai come ti pare!-
-Non riuscirai mai a dimenticare quello che sono Elena!-
-Forse se tu mi dessi una mano!- gli sbottai contro e lo vidi allargare le pupille. Aveva frainteso.
-Se vuoi posso farti dimenticare tutto Elena, basta che tu me lo chieda! Dimenticherai chi sono e vivrai la tua stupida e limitata vita umana!- abbaiò lui.
-No!- gli risposi e immediatamente mi resi conto che erano successe contemporaneamente due cose. Al solo considerare l’ipotesi i miei occhi si erano riempiti di lacrime e gli avevo afferrato il braccio. Rimanemmo in silenzio a guardarci occhi negli occhi, marrone e celeste, e io non riuscivo a lasciarlo andare. Infondo non ero mai stata capace a farlo.
È vero, molti dei ricordi che avevo di quel periodo erano terribili, ma non potevo dimenticare Damon. Non avrei mai voluto dimenticarlo. Sì mi faceva innervosire, anzi mi faceva andare su tutte le furie ogni volta che ci vedevamo o sentivamo ma comunque non avrei mai accettato di perdere il ricordo di lui. Perché se ero quella che ero ora il merito era anche suo.
in questi due anni comunque la mia vita era anche andata avanti. E tra le tante persone che avevo conosciuto c’era Ted, un ragazzo che studiava informatica nel mio stesso college e che domani sarebbe diventato mio marito.
Ci frequentavamo da solo un anno ma io sapevo che quella era la scelta giusta, nonostante fossi circondata da amiche stronze e scettiche che cercavano di farmi cambiare idea.
Non fraintendetemi. Sia Caroline che Bonnie trovavano Ted assolutamente simpatico e non mi avevano mai apertamente detto di non essere d’accordo con questa relazione, le subdole usavano tattiche molto più sottili e ben congeniate.
Per esempio non mancavano mai di farmi notare le strane coincidenze temporali che capitavano ogni volta che io e Ted facevamo un passo in avanti nella nostra relazione.
Ted aveva cominciato a corteggiarmi da subito. Ed era un gran bel ragazzo. Non mi dava tregua e continuava a corteggiarmi anche se io inizialmente ero abbastanza schiva e diffidente nei suoi confronti. Era alto, ricco e biondo con gli occhi verdi. Un tipo deciso ma molto tranquillo e serio. Con Ted sapevo che avrei sempre saputo cosa aspettarmi. Avrei sacrificato la passione alla serena intima felicità. E mi stava bene. L’Elena passionale e spregiudicata aveva già avuto abbastanza spazio nella mia vita quando si dibatteva tra due fratelli sanguinari!
Poi un giorno decisi si uscirci. –Elena, non ti sembra strano che proprio oggi decidi di uscirci?- la vocetta di Caroline s’insinuava maliziosamente e fastidiosamente nella mia testa e faceva coppia con la mia voce interiore che non perse un attimo e le diede ragione all’istante. Decisi fosse il caso di zittirle entrambe.
-Sono mesi che mi chiede un appuntamento! Se la merita una possibilità, ed è un bel ragazzo .. –
-Ah, quindi non c’entra niente il fatto che hai litigato con Damon questo pomeriggio? – scesi dalla macchina e sbattei la portiera senza nemmeno risponderle.
Passammo una splendida serata. Ted era un perfetto gentiluomo. E da quel giorno iniziammo a fare coppia fissa. Lui aveva conosciuto i miei amici ed io i suoi. Avevo conosciuto subito anche i suoi genitori che in realtà erano la parte di Ted che mi piaceva di meno. Erano ricchissimi e ostentavano la loro posizione sociale. E l’antipatia era abbastanza reciproca in quanto loro ritenevano che non fossi all’altezza del loro rampollo.
Altra coincidenza strana fu quando per la prima volta dopo qualche mese che stavamo insieme decisi di farci l’amore. –Elena, perché proprio oggi?- mi chiese Bonnie con l’espressione innocentina dipinta sul volto. –Che cosa stai insinuando?- le risposi talmente acida che lei decise di troncare lì la conversazione. Ma io sapevo cosa intendeva.
Appena prima di prendere quella importante decisione infatti il caso volle che fossi passata a casa Salvatore. Erano tre giorni che non vedevo Damon e l’ultima volta che ci eravamo visti avevamo furiosamente litigato, quindi come al solito per qualche giorno non ci eravamo sentiti e alla fine avevo ceduto ed ero andata a cercarlo. Entrai in casa, la porta era come al solito aperta, ma decisi che per quella volta non l’avrei rimproverato, non avevo voglia di litigare ancora.
-Damon?- lo chiamai entrando in salotto. Mi sedetti sul divano e presi un libro che trovai poggiato sul tavolo. Cominciai a leggere finchè qualche minuto dopo un rumore mi fece sobbalzare.
Mi alzai dal divano e mi voltai verso le scale e quello che mi trovai davanti mi lasciò senza parole.
-Benvenuta Gilbert!- mi sorrise. Damon era davanti a me. Svestito. Ma non svestito come al solito. Completamente nudo. Inghiottii aria e continuai a fissarlo.
“Elena non farlo!” mi ordinavo mentre i miei occhi disobbedienti percorrevano tutta la sua figura. Il volto, gli occhi maliziosi e il sorriso sghembo. Il collo e poi le spalle e le braccia muscolose. Il torace liscio e compatto. L’addome guizzante. “Fermati Elena!!” mi strillavo. Ma niente. I miei occhi scesero ancora mentre le mie guance andavano a fuoco. E puntai lo sguardo dove non avrei dovuto puntarlo. “Alza subito gli occhi Elena, ti prego!” ero arrivata ad autoimplorarmi ma niente. Rimanevo lì. Rossa come un peperone, a fissarlo dove non dovevo. A risvegliarmi fu la sua risata divertita.
-Non guardarlo così Elena .. – mi disse malizioso come a volermi avvisare di qualcosa. E immediatamente dopo cominciai a notare cosa voleva dirmi. Mi scossi e puntai lo sguardo sui suoi occhi obbligandomi categoricamente a non guardare mai più in basso. –Come ti salta in mente di girare nudo?- gli urlai contro.
-Punto primo a casa mia giro come voglio, punto secondo .. – fece una pausa mentre si avvicinava suadente e si mise dietro di me –mi sembravi interessata dato dove guardavi .. – mi soffiò all’orecchio.
Mi irrigidii all’istante e lui prese ad accarezzarmi il collo spostando via i capelli.
-Mi hai presa alla sprovvista .. – sussurrai un po’ in balia delle sue mani. Lui sorrise sul mio collo e prese a baciarlo. –Mi piace realizzare le tue fantasie inespresse, Elena!-
Oddio, ormai erano anni che dovevo sventare i suoi assalti a sorpresa. Possibile che ancora non mi fossi abituata? Quante volte Damon mi aveva toccata? Perché tutte le volte mi sentivo così indifesa…
La mia incapacità di oppormi mi fece infuriare e come mio solito nella rabbia trovai la forza di resistergli ancora.
-Smettila subito Damon! Lo sai che ormai sono una ragazza fidanzata!- gli ordinai staccandomi da lui.
-Non mi facevo problemi quando eri la donna di mio fratello, figurati adesso!- mi rispose dandomi le spalle e andando a riempirsi un bicchiere di liquore.
-Be, invece deve importarti! Così facendo manchi di rispetto anche a me!- non rispose, e si limitò a fare spallucce.
-Damon, sto dicendo sul serio! Tra me e Ted le cose stanno andando avanti. Devi fartene una ragione!-
-Finiscila Elena! Non ci crede nessuno che ti piace questo Tod!-
-TED, Damon! Quante volte devo ripeterlo!-
-Ted, Tod .. fa lo stesso! Ammettilo Elena, non ti piace veramente!-
-Ma che ne sai tu?-
-Dimmi: quando lo vedi nudo hai la stessa reazione che hai avuto con me?-
Aprii la bocca per rispondere, ma un’altra volta, non sapevo che dire.
-Come immaginavo!- rise lui sorseggiando il liquore –Non siete mai stati a letto, vero?-
-Non sono cose che ti riguardano!- gli urlai in faccia.
-Elena, Elena! La verità fa male!-
A passo di carica lasciai il pensionato Salvatore e la sera feci per la prima volta l’amore con Tod, volevo dire Ted! MALEDETTO DAMON! Fu piacevole. Non c’erano scintille né fuochi d’artificio ma lui era stato dolcissimo ed ero sicura che le cose col tempo sarebbero migliorate.
Infine dovetti subire l’attacco incrociato di quelle due pazze di Caroline e Bonnie quando accettai la proposta di matrimonio di Ted. Fu molto romantico e tradizionale. Un bel ristorante, una coppa di champagne, un anello costoso. Ero così confusa quando me lo chiese. Nel panico l’unica cosa che mi veniva da fare era strillare di no e darmela a gambe levate. Ma decisi che era una reazione che Ted decisamente non si meritava.  
Perciò gli dissi che era un po’ presto e che avrei voluto pensarci un po’ su, salvo poi dargli la risposta affermativa che aspettava il giorno dopo.
-Elena! – mi urlavano le pazze mentre cercavano di trattenermi.
-Pensaci bene Elena, non mi pare il caso!-
-Voi non dovreste reagire così!  Siete le mie amiche, dovreste essere contente!- protestai mentre cercavo di divincolarmi dalla loro presa. Eravamo al Grill e stavamo dando spettacolo. Ci guardavano quasi tutti e c’era qualcuno che non proprio non volevo mi notasse. Ovvero quel pipistrello maledetto che se ne stava tutto avviluppato a quella tizia insipida. I miei occhi fiammeggiavano.
-Elena, io sarei contenta per te se tu non fossi accecata dalla gelosia!-
-Non sono gelosa!-
-Non ti permetterò di fare questo sbaglio Elena! Il matrimonio è una cosa importante!-
-Ti lascerò organizzare tutto Care!- le sorrisi e la vidi un attimo tentennare finchè Bonnie non le diede una gomitata. –CARE!?- lei riprese coscienza.
-Hai ragione Bonnie! No, no e no .. –
-Invece ho detto sì, ok! – strillai più forte del normale mentre passavo vicino ai due piccioncini –è il mio ragazzo, lo amo e lo sposo!- guardai con aria di sfida verso la coppia e vidi Damon staccarsi e guardarmi sconvolto.
 

 
ANGOLO DELL’AUTRICE

Avevo pensato ad una one shot ma sta diventando davvero troppo lunga, quindi credo la dividerò in un paio di capitoli!  Spero vi piaccia! Questi due mi ispirano un sacco ed anche se non è un granché mi sono molto divertita a scriverla!
  
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