CHAPTER TWO.
Suono' la campanella,quall'ora sembrava non passare mai.

Non sapevo neanche il suo nome, appena lo guardavo mi perdevo nei suoi occhi.Ma no,non potevo.

Uscirono tutti dalla classe,io fui l'ultima.

Posai i libri e andai fuori.

Alzai lo sguardo,non volevo credere a quello che mi si era presentato davanti.

Vidi Liam,vidi Liam circondato da quei ragazzi che prima avevano gettato i miei libri.L'avevano circondato accanto al suo armadietto.

Non potevo resistere,volevo andare li' e farli a pezzi.Odiavo quando toccavano mio fratello.

Aggiustai la mia maglia e corsi verso di loro.

-Lasciatelo andare!

Urlai stringendo i pugni.

Il riccio si giro' di colpo,poi con un colpo sulla schiena fece girare quello che era seduto al mio stesso banco.

-Ohoho,che credi di fare?

Mi si presento ad un centimetro di distanza.Aveva quell'alito profumato di menta,quegli splendidi occhi erano ad un centrimetro da me.

Stavo per svenire,ma mi trattenni decidendo di risponderlo.

-Lasciatelo andare,perfavore.

Un dolore al petto,mi spinse facendomi cadere a terra.

Il mio braccio striscio' su una parte scheggiata del pavimento,mi graffiai.Liam si allontano' da loro e venne subito da me.

-Oddio Rose,va tutto bene?

Mi alzai di colpo,presi la borsa e andai via con mio fratello.

Loro ridevano,ridevano,non smettevano mai di farlo,e mi dava un fastidio enorme.

-Rose va tutto bene?

-Si Liam!

Il graffio comincio' a bruciarmi,ma non volevo dirlo,per come era fatto lui si poteva sentire in colpa.

-Se ti toccano di nuovo se ne pentiranno.

-Sei gentile a dire questo,ma Liam perfavore,lascia stare quei quattro!Sono pericolosi.

-Mh,capito.Rose io vado con un'amico alla mensa,tu vai da sola?Se vuoi vengo con te.

-No,tranquillo,vai pure.

Sorrisi e lo lasciai andare.

-Mio fartello ha le stesse tue scarpe,ha dieci anni.

Alzai il viso e vidi davanti a me posizionate tre ragazze.Erano le solite troie che si trovavano in tutte le scuole.

La vergogna mi impedii di risponderle,per questo motivo continuai a camminare senza darle retta.

-Ohoho,ma questa è preziosa.

Presero tra le mani una collana,quella collana.L'aveva fatta dare a me mio padre prima che morisse,ci tenevo,era preziosa.

-No,stai ferma.

Non ci riuscii a stare zitta,tutto ma quella no.

-Allora ce l'hai la lingua.

E come tutti anche lei rideva dopo ogni singola parola che diceva.Sospirai e cercai di allontanarmi.

-No no,questa la dai a me.

Una di loro da dietro la slaccio' e la diede a lei.No,non andava affatto bene!

-Ridammela,subito!

-E chi me lo dice?E' per caso una minaccia?

-No,ma ridammela.

Tirai violentemente la collana dalle sue mani tagliandola all'estremita' dell'indice.

-Che cosa hai fatto?

-Scusami,scusa davvero non volevo.

-Te la faro' pagare.

Ando' via stringendosi forte la mano.Mi pentii subito di quello che avevo fatto.Se il primo giorno di scuola succedeva qualcosa a qualcuno ero finita.