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Autore: izayoi007    26/03/2007    11 recensioni
Ed eccomi qui...alla fine sono riuscita a pubblicare anche su questo sito grazie ai preziosi consigli di una della autrici che ringrazio immensamente...Dunque, per quanto riguarda la storia vi dico che è una RyouxIchigo, nuovi nemici, una nuova missione e nuovi dilemmi amorosi, entreranno in scena anche i nostri tre alieni preferiti, in aiuto delle belle Mew Mew!
P.s. Aspetto tanti bei commenti!
P.s.2: Probabilmente dal cap.6 piacerà particolarmente anche alle fan di Kisshu e dei suoi due amici alieni...
baciotti Izayoi007
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP.12

 

 

 

Erano ore che girovagava senza meta per quel posto. Ormai ne conosceva ogni centimetro quadrato ed era davvero stufa di peregrinare come una vagabonda.

Continuò così per un po’ di tempo fino a che non raggiunse le scale che l’avrebbero riportata nella sala principale della torre. Mentre iniziava a percorrerle, l’improvviso accendersi delle luci e la comparsa del giovane biondo americano, la bloccarono.

- Bhè…hai finito di andartene in giro?! - esclamò, incrociando le braccia al petto e assumendo quella sua caratteristica aria di rimprovero, per la quale lei lo avrebbe volentieri preso a sberle.

Scese alcuni gradini, quanto bastava per poterla afferrare per la collottola e sollevarla fino al livello del suo viso. Ichigo soffiò incollerita e tentò di graffiargli il volto, ma Ryou riuscì ad evitare la zampata per un soffio.

- “ Lasciami in pace! Sono stufa di starti ad ascoltare!” - sibilò minacciosa, dimenandosi dalla sua presa. Ma il ragazzo non la mollò.

- “ Mi ascolterai eccome! Sono stanco di doverti stare dietro ogni santo minuto della giornata! “ - la sgridò, a pochi centimetri dal muso peloso.

- “Nessuno ti ha chiesto nulla!” - lo rimbeccò lei, avvicinandosi ancora di più, come era solita fare quando litigavano.

- Piantala di comportarti come una mocciosa! Come pretendi che ti aiuti se scappi di continuo?! - il suo tono non ammetteva repliche, e la Mew rosa ne era consapevole, ma non gli avrebbe mai permesso di averla vinta -…in oltre Hana vuole sua madre vicino! -

- “Ma io non sono sua madre!” - sbraitò lei interrompendolo, ormai al limite della sopportazione umana e lasciando l’americano in un certo qual modo perplesso - “ io non sono realmente sua madre! È solo uno stupidissimo gioco! Una stupida messa in scena che abbiamo attuato per non farla sentire sola! Diavolo, ho già una marea di problemi per conto mio, mi manca solo fare la madre a tempo pieno! - tutta la frustrazione e la rabbia per quello che le stava accadendo vennero fuori in quel momento, anche se in un modo decisamente sbagliato…

Sfuggì alla sua presa e facendosi leva sulla sua spalla, spiccò un balzo, saltando oltre e finendo sulle scale alle spalle del biondo.

Ryou, furioso, si voltò per replicare, ma la scena agghiacciante che gli si presentò davanti gli impedì di compiere il suo proposito.

Hana, in piedi sulla cima delle scale, li fissava entrambi con uno sguardo indecifrabile e in particolar modo il suo sguardo si soffermava su Ichigo, la quale si era pietrificata esattamente come lui, per il terrore che la piccola avesse sentito quanto pronunciato dalla rossa.

Ma evidentemente il destino era loro avverso, perché gli occhi della bambina si riempirono ben presto di grosse lacrime ed allora sembrò davvero che fossero due oceani . Due oceani in cui Ichigo, in quel momento, avrebbe voluto affogare pur di non vedere la delusione e la tristezza in quegli occhi di ghiaccio.

La micia mosse lentamente un passo verso di lei, ma non appena la rossina se ne accorse, si voltò e cominciò a correre nel modo più veloce che le sue piccole gambe da bambina, le permisero.

- “HANA!!!” - il richiamo disperato di Ichigo si perse come un eco lontano in quel lungo corridoi scuro, abitato solo dalle tenebre e dalla pallida luce che la scarsa illuminazione forniva.

Voleva correrle dietro per scusarsi, per poterle dire che ciò che aveva detto non lo pensava davvero.

Avrebbe voluto dirle che lei le voleva bene e che quelle parole erano solo frutto di una collera e di uno sfogo mal espresso, ma la voce gelida e tagliente di Shirogane la bloccò.

- Fermati! Non credi di aver già fatto abbastanza per oggi? - le disse, e mentre sentiva quelle parole tagliarle le orecchie come lame di una katana, lo vide scomparire nella direzione in cui era venuto.

Rimase diverso tempo lì, seduta a terra, a rimuginare su quanto era successo, ma poi, quando decise che la cosa migliore da fare sarebbe stata sicuramente andare a cercare la bambina e chiederle scusa, senza più esitazione, si recò nella sala computer.

Lì vi trovò praticamente tutto il gruppo, escluso l’oggetto dei suoi pensieri e Shirogane.

Sbuffò e decise di aspettarli lì. Era completamente inutile girovagare ancora per quel posto, non sapendo dove fossero.

Attese per diverso tempo, durante il quale osservò amareggiata le proprie compagne farsi i complimenti a vicenda per i rispettivi miglioramenti in combattimento.

Si sentiva esclusa ed il senso di inutilità le opprimeva il petto con il peso di un macigno.

Di tutte loro lei era sicuramente la peggiore…Shirogane aveva ragione a rimproverarla sempre!

Ad interrompere il filo dei suoi pensieri fu proprio l’entrata in scena del biondo.

Scese dalla sedia sulla quale si era accovacciata e gli andò incontro.

- “Shirogane-kun…dov’è Hana?”- domandò mestamente, evitando di guardarlo negli occhi.

- Ed a te che importa? Non sei mica sua madre…- la rimbeccò cinico, passando oltre, senza nemmeno considerarla più di tanto.

Ichigo si sentì ancora più mortificata ed il senso di colpa si fece sentire ancora più prepotente di prima, facendole deglutire un groppone amaro.

- “ Ti prego…so di aver sbagliato…voglio solo chiederle scusa…” - mormorò, sperando di smuoverlo un po’ e convincerlo a parlare.

Lui la guardò, infondo sembrava davvero dispiaciuta e nemmeno lui era più di tanto convinto che quelle parole fossero frutto del suo reale pensiero.

Si era reso comunque conto che non erano altro che un brutto scatto nervoso, sfociato in qualcosa di poco piacevole.

Sospirò.

- È di là nel suo box…ora sta riposando…ma non credo che dorma realmente…- rispose freddo ed impersonale, come se quella cosa non lo toccasse minimamente. Come al solito del resto.

Ancora più depressa di prima, si diresse verso il luogo indicatole dal ragazzo ma quando vi fu dentro, di Hana nemmeno l’ombra.

Pensando che Shirogane l’avesse presa in giro di nuovo, tornò di corsa nell’altra stanza, sbraitando furiosa contro il biondo.

- Cosa?! - scattò su quello, in evidente allarme - Hana non era lì?! - la Mew gatto si ritrovò a pensare che infondo lui non l’avrebbe presa in giro fino a quel punto, cominciò quindi a sentirsi in ansia lei stessa.

Era colpa sua se Hana era fuggita!

Era tutta colpa sua se si era offesa e se si era sentita tradita.

Sentì le lacrime pungerle gli occhi ma le ricacciò bruscamente indietro; non doveva piangere! Non l’avrebbe aiutata a trovare sua figlia!

- Non allarmatevi, non può essere andata molto lontano…è solo una bambina…- Kei espresse quel suo pensiero positivo, nel tentativo di calmare gli animi in apprensione di tutti loro -…su, ora dividiamoci ed andiamo a cercarla! - propose sbrigativo, e mentre tutti annuivano, si sparpagliarono per l’edificio alla ricerca della piccola.

Passarono ore, ma di Hana nemmeno l’ombra. Ichigo e Ryou erano sempre più preoccupati e giravano in vano, perlustrando ogni singolo angolo di quel luogo.

Continuarono così fino a quando Pai non li richiamò nella sala principale.

- La buona notizia è che ho trovato l’umana…- comunicò piatto, facendo scoppiare di gioia il cuore di Ichigo -…la cattiva è che è nel bel mezzo di un campo di addestramento ed il simulatore è accesso…- concluse, con lo stesso tono, rompendo quello stesso cuore, in più frantumi di quanti se ne possano immaginare.

- Dov’è? - domandò schietta, mentre l’attenzione di tutti cadeva su di lei.

- Nel settore KE…lo stesso dove vi siete allenati tu e Kisshu l’altra volta…- le confessò.

Senza pensarci oltre, Ichigo si precipitò fuori dalla stanza, ma le voci dei suoi amici la bloccarono.

- Ichigo-san! Dove pensi di andare in quelle condizioni?! - le domandò Minto, afferrandola per la collottola. Era davvero stufa di quel vizio che si erano presi tutti di prenderla per quel punto.

- Lasciami andare! È a causa mia che ora Hana rischia la vita. È mio dovere andarla a salvare! - comunicò, divincolandosi dalla presa dell’amica e lanciandosi in una corsa sfrenata.

Senza alcun ripensamento, e cercando di ignorare la stanchezza che le appesantiva i muscoli, Ichigo si precipitò fuori e non appena giunse nel campo, vi si aggirò, alla disperata ricerca della sua bambina.

Gridando a squarcia gola il suo nome e correndo come una matta, la cercò ovunque finché, quando ormai aveva perso ogni speranza, la vide.

Hana era là, poco distante da lei, accovacciata dietro una roccia, con uno sguardo a dir poco terrorizzato e confuso, il faccino sporco di terra e piccoli graffietti lungo tutto il corpicino infantilmente paffuto.

Ichigo la chiamò a gran voce, ma non appena la bambina si accorse di lei, gli occhi le si riempirono di tristezza e rancore e bagnate da calde lacrime, le sue guance vennero percorse dalla salata sostanza, da sempre e spesso simbolo di sofferenza.

Per tentare di sfuggirle, la piccola mosse alcuni passi, ma non appena lo fece, un raggio luminoso colpì il la roccia sopra di lei.

- “Hana per carità non muoverti! “- la implorò disperata la gatta.

- Bad mamy! Go away! - le gridò di rimando la bimba, mettendo su il broncio tipico dei bambini.

- “Ti prego Hana, perdonami! Non pensavo davvero a ciò che ho detto! Ero solo arrabbiata con papà e ho mi sono sfuggite cose orribili a cui non credo nemmeno io!” - anche lei era sull’orlo delle lacrime, ma cercò di trattenersi il più possibile -” Ti prego! “- le sussurrò ancora, con la voce rotta dai singhiozzi.

La rossina la guardò ancora per un po’, poi addolcendo lo sguardo, sorrise appena.

- Mamy…I love you…- Ichigo sentì il cuore riempirsi di gioia e scaldarsi di una felicità che non avrebbe mai creduto possibile.

- I love you too…- rispose, sorridendole come solo una madre sapeva fare.

Ma la sua espressione mutò istantaneamente in una smorfia di orrore, quando vide la roccia, che poco prima era stata colpita dal fascio energetico, frantumarsi e minacciare di cadere addosso ad Hana.

Senza pensarci due volte e gridando a gran voce il nome della piccola, si lanciò su di lei per proteggerla mentre una potente esplosione di luce rosa l’avvolse completamente, circondando tutto intorno a loro, con una grossa nube colorata…




Scusatemi ma non ho proprio il tempo di salutarvi e ringraziarvi tutti uno ad uno, giuro che lo farò la prossima volta! Chiedo infinitamente scusa anche per il grosso ritardo e la scarsa lunghezza del cap...
Ora vi saluto: Un grosso bacione e alla prossima Izayoi007
  
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