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Autore: IthilElu    10/09/2012    0 recensioni
Luna č un personaggio di fantasia che vive in una realtā parallela creata dalla mia mente: una Bordeaux assediata da vampiri che vi regnano incontrastati. Lei č una parte di me e spesso io sono lei. Difficile scinderci, a volte anche per noi due č difficile distinguere dove finisce lei e comincio io. Questa č la sua storia, raccontata da lei e accompagnata in seguito dalle numerose pagine di diario che tiene,come dice lei, per non dimenticare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10 gennaio 1853 (quasi 9 anni) 

La casa č vuota senza Tilde: non pensavo che prima o poi lo avrei detto che mi manca.
Ancora non riesco a spiegarmi perchč sia andata via. E' vero sono un po capricciosa e ho la testa dura, ma non mi sembra di essere cosi fastidiosa.
Fatto sta che adesso non abbiamo una cameriera ma un magiordomo: si chiama Jean.
E' un uomo grasso e pelato, non molto alto. Le sue gambe sono cosi cicciotte che unite formano un buffissimo triangolo e la sua testa č tonda tonda come una zucca.
Porta dei buffi occhialini rotondi e , a differenza di Tilde , sorride sempre ed č sempre gentile.
Stamattina mi ha chiesto cosa preferivo per colazione in un modo cosi garbato che quasi mi dispiaceva rifiutare. Cosi ho bevuto un succo e ho mangiato le foccaccine che la signora gentilmente ci porta ogni giorno.
Jean č simpatico, ma mi spiace che Tilde sia andata via.
Papā dice che adesso che sono l'unica donna di casa devo prendermi le mie responsabilitā e badare a me stessa. Devo diventare autosufficiente, ha detto lui. Li per li non ho capito cosa voleva dire e cosi ho aperto il vocabolario e ho trovato quella parola. Autosufficiente č una persona che sa badare a se stesso.
Bene...allora sono autosufficiente perchč so badare a me stessa, non c'č bisogno che me lo dica papā.
Stamattina ho fatto notare al mio maestro che č da un po che il mio cuore ha smesso di battere e gli ho chiesto se č grave. Lui mi ha detto
"in alcuni casi no"
Gli ho sorriso, piano piano la Cornacchia diventa piu simpatica e non mi sgrida piu come prima: anche se continuo ad odiare la grammatica greca e latina mi sforzo nelle traduzioni ottenendo buoni risultati e sono migliorata anche in storia dell'arte e francese. Il mio maestro ha detto che crescendo mi farā studiare tante altre cose e introdurrā tante altre materie come la filosofia e la letteratura.
Sono impaziente : infondo mi piace scoprire cose nuove e conoscere culture diverse.
Credo che me ne andrō a ninna diario...sono un po stanca oggi...buona notte diario, buona notte papā

10 febbraio 1853 (9 anni) 

Tanti auguri a meeeeee
Oggi č il mio compleanno e sono felicissima: compio 9 anni!
Sono grande, beh piu grande di un anno fa ma piu piccola di quanto non potrei essere. Non sono grande quanto papā, ma mi sono allungata un bel po , ma non sono neanche piccola come qualche anno fa. Me ne accorgo perchč arrivo prima alla credenza dove Jean ha nascosto le caramelle, mentre qualche anno fa usavo la sedia per arrivarci.
Stamattina ero davvero felice: mi sono alzata presto come al solito e non appena sono arrivata giu Jean mi ha abbracciata facendomi gli auguri
"buon compleanno signorina..."
mi ha detto con il suo sorrisono
"mille grazie"
ho risposto con educazione.
Poi ho preso la mia tazza da thč e gli ho detto
"mi vedi piu alta?"
Lui ha sorriso e mi ha detto
"si...un pochino signorina"
Tutta contenta sono andata di filato a lezione dove il mio maestro mi aspettava: un grosso pacco era sul tavolo. Gli ho sorriso
"non doveva.."
ho detto con la mia solita educazione. Sono grande e devo comportarmi da vera signorina
Lui mi ha detto
"č stato un piacere"
e ha fatto scivolare il pacco verso di me
L'ho scartato con cura e ho trovato un libro. Si chiama "la cultura Rinascimentale in Italia". E' un libro molto grosso ma sono curiosa di scoprire cos'č finalmente il Rinascimento. Magari la prossima volta farō bella figura con papā e il duca. Sai, non č piu tornato, e neanche Cleopatra č tornata qui.
Mi spiace che non sia venuta, mi sarebbe piaciuto che fosse stata qui per il mio compleanno. Ho ringraziato il mio maestro e abbiamo cominciato a leggere il libro. E' un po difficile a dire il vero quindi ci metterō un po.
Finita la lezione sono andata in cucina dove Jean stava decorando una torta con dei ciuffi di panna
"č mia?"
ho chiesto entusiasta
"certo signorina"
mi ha risposto tutto contento. Gli sono saltata al collo baciandogli le guance
"grazie grazie grazieeee"
ho detto e poi sono salita su da papā.
Ho bussato alla porta e mi ha detto di entrare: si stava mettendo una cravatta nera. Mi ha guardata dallo specchio con un bel sorriso e mi ha chiesto di sedermi. Mi sono seduta e lui mi č venuto incontro con uno scatolone enorme tutto bucherellato.
"apri "
mi ha detto con aria da furbo.
L'ho guardato
"cosa mi nascondi papā?"
gli ho detto , ma prima che potesse rispondermi il coperchio della scatala s'č sollevato. Sono schizzata sulla sedia guardando la scatola mentre papā rideva.
Lentamente un musino tutto nero č sbucato dalla scatola
Ho ricevuto la mia gattina Margot. Adesso se ne sta qui buona buona sulle mie gambe, ed č adorabile.
"č bellissima papā...grazie"
e lui mi ha stretta forte forte.
Abbiamo cenato insieme e abbiamo cantato per ore con Jean e Ben.
Sono davvero felice e ho una nuova amica...
E ora a nanna....buona notte diario...buona notte papā




13 febbraio 1853 ( 9 anni) 

Oggi č tornato Leon.
Non sapevo che sarebbe venuto perchč stamattina ho fatto normalmente lezione. Stiamo ancora leggendo il libro sulla cultura rinascimentale e il tempo sembra passare piu infretta. Comincia a piacermi l'Italia, deve essere un bel paese anche se il mio maestro mi ha detto che č molto soleggiato.
Ho visto delle immagini e ne sono rimasta affascinata: mi piacerebbe andarci un giorno.
Dopo la mia lezione mi sono infilata il mio completo da danza e mi sono allenata per 3 ore: la mia maestra č malata e non puo seguirmi, ma io non mi fermo con gli allenamenti anche perchč mi piace tanto danzare.
Ho finito di allenarmi e mi sono recata nel salone : era gia li.
L'ho riconosciuto dalla sua postura e dal fumo della sigaretta. Sono una signorina ormai diario e quindi mi sono comportata come tale
"bonsoir monsieur"
ho detto educatamente
Lui ha ricambiato il mio saluto con educazione ma con la sua solita freddezza
"perdonami papā ma volevo avvisarti che ho finito gli allenamenti e che sto per andare in camera mia a fare un bagno"
ho detto seria seria.
Lui mi ha detto che potevo andare e io ho salutato salendo su.
Quando sono scesa il duca era ancora li e papā mi ha detto che sarebbe rimasto a cena con noi.
Avrei voluto sbuffare: sono rimasta seria seria tutta la sera, ma credimi ho detto sempre la mia quando ho potuto.
Dopo cena ci siamo spostati in salotto e papā mi ha permesso di rimanere visto che ha quasi terminato il suo libro sul Rinascimento
"č una fortuna che tu abbia visto tutto questo Leon"
ha detto papā al duca
Lui ha detto che era davvero un bel periodo e che lui ne aveva vissuto il cuore , aveva vissuto l'ambiente politico e culturale a pieno.
Ho ascoltato senza dir nulla : non ne so molto, per di piu avevo paura di dire qualcosa di stupido o senza senso.Ho guardato bene Leon: anche lui ha la pelle bianca bianca come la mia e quella di Cleopatra ma č meno simpatico. Credevo che mi fosse sembrato alto solo perchč io ero piccola, invece anche adesso che sono cresciuta in altezza continua a sembrarmi alto.
Prima che Leon andasse via mi sono fatta coraggio
"posso sentire una cosa Monsieur?"
gli ho chiesto con educazione e un po di timore
Lui mi ha guardata perplessa e poi mi ha detto di si.
Ho preso una sedia e ci sono salita su: ho posato l'orecchio sul suo petto. Niente neanche lui ha il tamburo.
Sono scesa e ho ringraziato con un sorriso
Papā gli ha spiegato che sono in cerca del cuore e tutti e due hanno riso.
Quando č andato via ho detto a papā
"anche il cuore del duca č pigro sai?"
Lui mi ha presa tra le braccia e mi ha baciata portandomi a letto. Caro diario questa giornata mi č piacuta tanto e sono felice di aver fatto una cosa intelligente con papā
Ora me ne vado a dormire...buona notte diario...buona notte papā


20 marzo 1853 (9 anni) 

Amo la pioggia
Non mi ero mai accorta che fosse cosi bella e cosi suggestiva. Stamattina mi sono alzata e ho fatto le solite cose,ormai la mia vita č di una monotonia unica.
Fortunatamente nel pomeriggio, quando il sole č calato e Jean ha aperto le tende papā ha deciso di portarmi a fare una passeggiata nel parco poco distante da qui.
Sono stata poche volte al parco , ma di solito non c'č mai nessuno. Ci sono tanti fiori e dei prati bellissimi, alberi grandi dal tronco enorme. Papā mi ha spiegato che sono alberi vecchissimi, che hanno piu di 200 anni.
"sono come Leon papā"
gli ho detto. Lui mi ha sorriso
"si sono come Leon"
mi ha riposto.
Poi ci ho pensato un attimo
"quanti anni hai papā?"
gli ho chiesto. Lui mi ha presa per mano e ci siamo seduti sotto un grosso albero, sull'erba. Ho tolto le scarpe e ho strofinato i piedi sull'erba umida: č proprio bella.
Papā mi ha detto che ha 450 anni e che prima non abitava a Bordeaux ma viveva in polonia, un paese dell'europa dell'est. Mi ha detto che era un soldato e che aveva visto tante guerre
"ma allora sei piu grande degli alberi papā"
gli ho detto. Lui mi ha abbracciata e baciata dicendomi di si.
Anche papā ha 450 anni...ma allora viviamo tutti cosi tanto. Devo aspettare di vedere Cleopatra e devo chiederle quanti anni ha, anche se lei sembra piu giovane, quasi quanto lo era Tilde
Beh...fatto sta che mentre papā continuava a raccontare una luce accecante ha strappato il cielo per pochi secondi. Mi sono immobilizzata
"tranquilla principessa...č un lampo"
Ho sgranato gli occhi e sono rimasta in silenzio. Poco dopo č venuta giu la pioggia, tanta , tantissima: alla luce dei lampioni le gocce d'acqua sembravano tante piccole stelline che venivano giu.
D'istinto sono schizzata in piedi e sono andata sotto la pioggia chiudendo gli occhi: č....bella...scivola sulla pelle e bagna i vestiti. L'erba diventava scivolosa e ancora piu fresca. Mi sono messa a correre
"vieni papā..."
gli ho urlato. Lui si č alzato e mi ha sorriso mentre io gli correvo intorno.
La pioggia mi piace, non capisco perchč Jean prenda l'ombrello per uscire quando piove: č cosi bello camminare sotto la pioggia. Quando sono tornata a casa i miei capelli erano gocciolanti e i miei vestiti zuppi, ma ero tanto tanto felice.
Sai diario...credo che le persone siano strane e non sappiano apprezzare le cose...
Ora perō ti do la buona notte....e buona notte anche a te papā.


1 settembre 1853 (9 anni) 

Credo di essermi innamorata: sono uscita in giardino oggi pomeriggio e ho visto Ben che curava le mie rose.
Mi sono pietrificata quando mi ha guardata e mi ha sorriso. Mi sentivo...intontita...strana...e forse mi sono innamorata di Ben.
Beh..lui č grande ma puo aspettare che cresco cosi puo fidanzarsi con me, ma cosa fanno i fidanzati?
Quando sono tornata dentro l'ho chiesto a Jean.
Lui ha aspettato un po e poi mi ha detto
"i fidanzati si scambiano amore signorina...fanno passeggiate,mangiano un gelato e si sorridono a vicenda"
L'ho ascoltato attentamente perchč devo sapere bene cosa fanno i fidanzati, anche se Tilde e papā si baciavano anche, ma Jean mi ha detto che per i baci devo aspettare di crescere un po.
L'ho ringraziato e sono tornata in giardino.
Ho guardato Ben
"ti va di passeggiare con me?"
gli ho chiesto un po timida
Lui mi ha sorriso e mi ha teso la mano
"certo....puoi aiutarmi con i tulipani li giu?"
Sono stata felice: ho passato tutto il pomeriggio con Ben a piantare tulipani e a curare le mie rose e , anche se non abbiamo mangiato il gelato e non ci siamo baciati credo che io e Ben siamo fidanzati
Avevo promesso di non innamorarmi mai...ma sai diario non posso mantenerla questa promessa perchč č successo e neanche me ne sono accorta.
Fatto sta che prometto di non fare cose stupide e di non lasciare solo papā adesso che sono fidanzata con Ben.
Adesso me ne vado a ninna diario....una dolce notte



12 ottobre 1853 (9 anni) 

Oggi č tornata Cleopatra: sono felice.
Ho passato proprio una bellissima giornata ma, sinceramente non ho capito di cosa parlavano lei e papā. Appena č entrata mi ha dato un bacione sulla guancia e io l'ho abbracciata forte forte tandole al collo.
Poi ho chiesto scusa: non so cosa mi sia preso e non č educato lanciarsi sugli ospiti. Lei mi ha detto che non devo chiedere scusa, che anzi le fa piacere abbracciarmi e darmi i baci.
Sono andati in salone lei e papā a parlare: papā ha nominato la Nalia, quella strana assemblea alla quale spesso mi ha portato e ha detto che piano piano sfiorisce.
Cleopatra ha detto che lei non puo fare nulla per il momento e che era li solo per dare consiglio a papā che sembrava davvero stressato.
Dovrebbe riposarsi sai....ecco perchč non voglio fare il capo ci si stanca troppo...davvero.
Non appena hanno finito di discutere abbiamo preso il thč e io ho detto a Cleopatra
"posso sentire una cosa"
Lei mi ha sorriso
"cosa vuoi sentire Luna"
mi ha detto
"posso sentire il tuo cuore?"
Lei un po perplessa a guardato papā che gli ha sorriso
"Luna č in cerca dei cuori di tutti...perchč il suo s'č fermato"
ha spiegato papā a Cleopatra..
"si il mio cuore s'č fermato da tanto ormai...perō sono speranzosa di risentirlo battere"
le ho spiegato
"č solo un pigrone come quello di papā...e quindi per il momenti siamo morti"
ho concluso. Lei mi ha presa per mano e mi ha detto che anche il suo non batte da tanto e mi ha fatto sentire. Niente anche lei non aveva il tamburo
"allora sei morta anche tu"
le ho detto
Lei ha sorriso
"certo Luna...siamo morte entrambe...anzi anche papā č morto"
ha spiegato quasi seria.
"beh...questo č lo svantaggio di avere un cuore pigro"
le ho detto e lei č scoppiata a ridere baciandomi.
Sai diario, Cleopatra mi piace e ha detto che la prossima volta che tornerā mi porterā un bel regalino dall'Egitto.
Ora perō me ne vado a ninna...dolce notte papā



25 dicembre 1853 (9 anni) 

Stavo studiando la struttura delle citta: si chiamano carte topografiche perchč topos in greco puo significare anche luogo, quindi sono la mappa della citta.
La cittā, secondo il mio maestro , ha sempre un luogo di ritrovo chiamato piazza, una strada principale e tante strade secondarie, luoghi pubblici come parchi, biblioteche teatri e caffč e una parte fuori dalla cittā che si chiama cimitero.
Li vengono seppelliti i morti. Mi sono pietrificata.
"io sono morta"
ho pensato
"ma allora perchč non abitiamo in un cimitero?"
mi sono chiesta ancora. Quando la lezione č finita sono andata da papā e gli ho detto
"perchč abbiamo una casa?"
Lui mi ha guardato perplessa
"dove vuoi arrivare Luna? arriva al punto"
ha detto sorridendo. Lo sa che io parto da lontano per dirgli una cosa e cosi mi sono fatta coraggio
"perchč non abitiamo in un cimitero se siamo morti?"
Lui s'č fermato un attimo, ha tolto gli occhiali e mi ha detto
"perchč noi siamo dei morti ...speciali"
Mi sono andata a sedere di fronte a lui
"speciali quanto papā??"
ho continuato
"speciali come le rose blu piccola mia"
Mi sembra giusto: le rose blu sono rare al mondo e noi siamo dei morti rari al mondo, speciali come le rose blu.
L'ho ringraziato e sono andata in giardino a giocare.
sai diario le mie rose sono cresciute tantissimo, hanno quasi ricoperto tutto il balcone e io sono felice. Prima o poi riprodurrō quella scena in un quadro perchč č una gioia immensa vederle, devo solo migliorare.
E ora a dormire diario, sai mancano poche pagine prima che tu finisca ma credo che con un po di ago e filo riuscirō ad aggiungerne altre cosi non finirai mai.
Buona notte diario...buona notte papā


  
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