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Autore: grantmeerkatgustin    10/09/2012    3 recensioni
SPOILER PER LA QUARTA STAGIONE! Dopo essere stato lasciato da Blaine, Kurt riceve una proposta di lavoro interessante che decide di accettare e che, forse, gli cambierà la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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*I dialoghi in corsivo sono in francese
***
«Hummel? »
Kurt si girò e trattenne un urletto. Davanti a lui, in tutta la sua altezza e spavalderia, si trovava nondimeno che Sebastian Smythe.
***
 
 
«Non è possibile! » Esclamò Kurt, quasi sofferente. Era andato a Parigi per lasciarsi il passato alle spalle, dannazione!
Ma cosa aveva fatto di male per incontrare proprio Sebastian Smythe? Doveva essere stato un assassino nella sua vita precedente, decise.
(In realtà, Kurt era anche un po’ sollevato. Aveva pensato che Sebastian potesse essere uno dei motivi per i quali Blaine lo aveva lasciato –magari aveva finalmente ceduto- e vedere che non era in Ohio, beh, aveva un che di rassicurante.)
«Smettila di sembrare così felice di vedermi, mi farai arrossire… » disse sarcastico Sebastian, facendo sbuffare Kurt.
«Cosa desidera, signore? » Kurt non si era nemmeno accorto che fosse arrivato il suo turno.
«Un espresso grande, per favore. Ooh, e uno di quei muffin, grazie. » di solito Kurt non indulgeva in dolci e simili, ma i viaggi lo stancavano sempre e sentiva il bisogno il bisogno di un po’ di zucchero, ed oltretutto sperava che un dolce avrebbe parzialmente cancellato l’acidità di Smythe…
(Anche se infondo, Kurt sapeva che tutto lo zucchero del mondo non avrebbe mai addolcito neanche due minuti in compagnia di Sebastian.)
«Ci metta anche un cappuccino e quella fetta di torta, grazie. »la cameriera si mise in moto e Kurt si girò verso Sebastian, «Non penserai mica che paghi anche per te, vero? »
«Oh andiamo Kurtsie, è così che si trattano i vecchi amici? » disse Sebastian sbattendo le ciglia.
«Scusa, come mi hai chiamato? E poi, vecchi amici cosa? Diciamo pure nemici correnti.  » Sebastian ghignò e basta.
La cameriera tornò con le loro bevande e i dolci e li posò su due vassoi differenti (che sia benedetta!).
«Sono 6 euro e settanta, grazie. » Kurt gliene porse 7, la ringraziò e si diresse verso uno dei tavoli vicino alla finestra, sedendosi.
Pochi secondi dopo sentì la sedia davanti a lui spostarsi, e alzò lo sguardo su un Sebastian Smythe sorridente.
«Alzati. Ora. » il sorriso di Smythe si ampliò solo di più. E la vena sulla fronte di Kurt iniziò a pulsare pericolosamente.
«Davvero? Davvero? Non solo ho dovuto pagare per te, ma adesso ti devo anche sopportare finché non finiamo? Ugh. » poi sussurrò a se stesso qualcosa sul fatto che non era stato un assassino, ma uno stupratore. O forse un assassino stupratore.
«Quiiiindi… -iniziò Sebastian- Parigi. »
«Sì, Parigi, e quindi? » chiese Kurt irritato.
«Pensavo che il tuo sogno fosse quello di far apparire la tua faccia da checca su qualche manifesto a Broadway. Non stavi mai zitto al riguardo. »
«Che gentile, ti interessi a me. E non capisco perché dovrei parlartene, sinceramente. » sbuffò.
«Che palle, Hummel, era solo per fare un po’ di amichevole conversazione… Però se la metti così passo subito a ciò che mi interessa… Che ne hai fatto di Blaine? Andato a NY hai deciso che c’erano opzioni più scopabili? Vedrai qui, quante ce ne sono. Ne hai una proprio davanti, infatti. », ammiccò Sebastian.
«Sì, in effetti quella ragazza al tavolo vicino sembra moto carina. »
«Cosa? –si girò- Beh, per lei non so, ma il suo ragazzo è davvero- » Kurt non lo lasciò finire.
«Per quanto questa discussione stia prendendo una piega davvero piacevole, le tue fantasie non mi interessano, mangusta. »
«Io non ne sarei così sicuro. » ghignò Smythe. «Quindi, Blaine? » richiese.
«Senti, non lo so perché ti interessa, visto che sei qui, però se proprio lo vuoi sapere è stato Blaine a decidere che c’erano più opzioni in Ohio per lui. Anche se mi sembra strano. Non che non ci siano ragazzi gay là –pensò a Chandler, per esempio-, ma la maggior parte non hanno neanche fatto coming out. » Kurt non sapeva perché continuava a parlare. Doveva stare zitto. Sì, era un’ottima idea.
Sebastian lo squadrò per un po’, lo sguardo calcolatore. Poi si strinse semplicemente nelle spalle, «In effetti… persino io,io, avevo problemi a rimorchiare in Ohio. I ragazzi evidentemente gay nei luoghi pubblici urlavano appena ci provavi, attaccandosi alle loro ragazze di copertura e la maggior parte degli uomini nei locali era sopra ai 30. »
«Tu hai degli standard? » chiese Kurt, parzialmente fingendo la sua sorpresa.
«Oh, ahah, sei uno spasso, Hummel. » disse Sebastian alzando gli occhi al cielo.
«Però sei ancora qui. » gli fece notare Kurt.
«Beh, mi hai pagato il caffè, il minimo che potessi fare per te era lasciarti guardare un po’, non credi? »
«Ti prego allora, dimmi che hai ancora una di quelle granite col sale, così mi risparmi la tortura. » Sebastian sembrò mortalmente offeso e balbettò un attimo sul posto, facendo ridacchiare Kurt.
Smythe chiuse la bocca e si accigliò, mangiando la sua torta col broncio. Kurt sorrise, era solo contento che stesse un po’ zitto, a dirla tutta.
«Se ti comportavi così da stronzo anche con Blaine, non mi sorprende che ti abbia lasciato. » parlò finalmente Sebastian.
Questo smosse davvero Kurt. Perché nella settimana prima di partire, aveva cercato di ricordare tutte le cose che aveva mai detto a Blaine, per vedere se ce ne fosse una di cattivo gusto. Ogni tanto, quando era arrabbiato, Kurt usava il sarcasmo per difendersi e sapeva di poter ferire qualcuno.
Però era stufo. Non voleva più pensarci, a queste cose, e Sebastian non la finiva di parlare di Blaine, anche ora stava andando su come il piccolo frigido Kurt probabilmente desse solo una cosa a Blaine, e quella cosa fosse solo la noia.(E ouch, punto dolente, da quella notte allo Scandal’s, stavo solo cercando di essere divertente e spontaneo! Gli aveva urlato Blaine.)
Così, senza pensare, Kurt lo interruppe –dopo si sarebbe pentito di essere stato così volgare, ma ora non gli importava nulla- «Forse Blaine era stanco di strozzarsi sul mio cazzo enorme e ha deciso di cercarsi qualcuno che ce l’ha piccolo, quindi ti consiglio di tornare a Lima e farci un pensierino. È stato schifoso incontrarti, spero di non rivederti presto. » Kurt si alzò e praticamente corse fuori dal locale. Aveva delle cose da spacchettare, dopotutto.
Se si fosse girato, avrebbe visto la faccia completamente scioccata ma anche vagamente intrigata di Sebastian, che lo guardava andar via.
Tornato a casa ancora rosso per quello che aveva detto, no, quasi urlato al coffee shop, Kurt trovò la scatola con su scritto ‘lavoro’ e tirò fuori degli articoli da portare a Vogue il giorno seguente.
Mise la sveglia al telefono, e dopo essersi girato e rigirato nel letto, si addormentò.
***
***
Note:
Oddio, scusate la vaga volgarità °///° Ecco il nuovo capitolo *-* beh, nuovo per modo di dire, visto che l’ho scritto la settimana scorsa! Quindi scusate se ci sono cose che non vanno, ma ero depressa dopo aver visto Asylum of the Daleks (se qualcuno guarda Doctor Who sa di cosa parlo) ed ho a malapena il tempo per pubblicarlo, figuriamoci rivederlo…
Scusate se i loro soprannomi non sono quelli giusti, ma non ho guardato gli episodi in italiano e sono abituata a ‘Gay Face’ e ‘Meerkat’. Volevo buttarci dentro un ‘you smell like Craigslist’, ma non avevo davvero idea di come lo avessero tradotto.
Il prossimo capitolo sarà qui la prossima settimana, comunque (giri per la scuola permettendo), ci vediamo! Beh, per modo di dire. Diciamo che ci leggiamo xD
   
 
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