Fanfic su artisti musicali > Linkin Park
Segui la storia  |       
Autore: The Chemist    10/09/2012    3 recensioni
Era come un'ossessione, passavo davanti casa sua ogni singolo giorno, prima di andare a scuola, anche se la scuola era dalla parte opposta della strada in cui vive lui.
Ma c'era qualcosa, qualcosa che non andava. Le serrande sempre chiuse, per di più la macchina della madre non c'era mai.
FAN FICTION SOSPESA. NON SARA' PIU' RIPRESA.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-----------------------
ehilà a tutti quanti, di nuovo lol.
in questo capitolo succede qualcosa di diverso, che non vi sto a dire.
non mi piace neanche questo capitolo, non mi dice nulla, noioso come al solito.
o almeno per me. lol.
sembra tutto fatto in un unico momento, ma vabeh, questa ff alla fine è solo una prova per migliorare nel tempo, come ho gia detto. :)
ringrazio comunque Monky_Blue e Fall per seguire la mia storia, e per aiutarmi a migliorare ogni volta.
baci baci.
xx
------------------------

Chester, oddio, Chester davanti a me.
Mi guarda.
Lo guardo.
Ci fissiamo.
...E molte ragazze fissano lui ovviamente, ma che cazzo si guardano? Oddio Mike, sembri il fidanzato geloso!
No no no, non è possibile.
Si avvicina a me, sempre di più, oddio sto arrossendo, perchè? ho il cuore che batte a mille.
"Mike.."
Osa parlare. La sua voce è così... Sto morendo, sto morendo dentro.
"Chester cosa ci fai qui? Da quanto sei tornato?"
Non mi risponde, vedo che allunga le braccia, forse voleva prendermi per mano, ma alla fine mi abbraccia solamente.
Mi dice sussurando nell'orecchio 'ti devo parlare, vieni con me'.
Cosa dovrebbe dirmi?
E perchè il cuore mi batte forte?
Si stacca da me, e mi porta in un posto non so dove, un vicolo cieco, dove nessuno passa mai da non so quanto tempo.
Lui si appoggia al muro, e mi guarda fisso negli occhi, aspetto che mi dica ciò che mi deve dire.
Ho l'ansia.
Ho la tremarella.
Ho i brividi lungo la schiena.
"Mike, sono stato via per un po' di tempo perchè..."
"Perchè tua madre era fuori per lavoro, no?"
"No"
La sua risposta mi spiazza, perchè allora?
Perchè? Chester, perchè?
"...C'è una cosa che non ti ho detto.."

*
No, non posso dirglielo adesso, ma ho una voglia tremenda di baciarlo.
Me ne sono tornato a Los Angeles, perchè non ce la facevo più a stare senza di lui, alla fine stare lontano da qui non mi ha aiutato affatto. Anzi, mi ha fatto rendere ancora di più che di lui sono davvero cotto.
Tanto.
Ma ora, gli sto dicendo un sacco di cose, ora non mi posso tirare indietro, ma non è neanche il luogo adatto, voglio sia una cosa un po' più romantica.
E comunque penso di piacergli, ma non ne sono sicuro.
Si vede che è in ansia, e mi ha cercato per troppo tempo quando io non ci sono stato.
E se lo baciassi subito? Senza dirgli niente?
Ma non sarebbe la stessa cosa, magari domani, lo bacio di fronte a tutta la gente... No meglio di no, ci piglierebbero a botte subito.
Okay, lo bacio adesso, si?
Mando avanti le mie mani, le quali tremano e le aggancio alle sue. Le guardo, scosto gli occhi sulle sue labbra; le sue labbra così sensuali, trasmettono passione, trasmettono dolcezza tramite un sorriso, trasmettono tutto. Fissandole mi mordo il mio stesso labbro con il piercing.
Avvicino il mio viso al suo, affinchè i nostri respiri non si incrocino.
Oh, lui ci sta, non si sta allontanando o altro, perchè?
Semplice, gli paccio.
È mio. E lo sarà per sempre.
Che faccio? ormai sono qui, gli sto fissando le labbra con le mie mani fra le sue e viceversa, non posso mica tirarmi indietro.. O forse sì?
Non ce la faccio, è un passo troppo grande per me, non mi sono mai fatto problemi, ovvio perchè non sono mai stato innamorato.
Mi allontano e sbuffo.
Mike rimane incredulo, poverino non lo biasimo.
E' successo tutto così in fretta..
"Chaz?"
".." Non rispondo.
"Chester, cosa stava a significare tutto questo?"
"Non è evidente?" Gli rispondo senza peli sulla lingua
"Io.. Non capisco" ci credo.
Sbuffa e sbatte le mani sui fianchi, in modo scocciato.
"Scusami Mike"
Me ne vado, lasciandolo lì, da solo, con una lacrima che mi percorre la guancia sinistra..
*

Ma porca miseria.
Mi stava per baciare, un maschio stava per baciarmi. Non ho opposto resistenza, anzi, lo stavo per ricambiare anche io, mi sentivo tremendamente bene, perchè cazzo non l'ha fatto?
Appoggio la schiena e la mia testa sul muro sgretolato, lasciando cadere la mia EastPak per terra.
Sto meglio, rispetto a prima sto una meraviglia.
L'ho visto.
Ho capito.
Ora non mi potrà sfuggire. Non più.
E io ricambio?
Non lo so, forse sì, forse no.

[...]

Cammino per la strada, ormai sono quasi a casa. Tengo la mia EastPak comodamente su una spalla e con le mani in tasca penso al momento precedente con Chester.
Cioè, ancora non riesco a crederci. Gli piaccio?
Non ne sono sicuro, alla fine non me l'ha detto, ma me l'ha fatto capire, altrimenti perchè mai avrebbe voluto baciarmi?
Giro a sinistra, e percorro il sentiero che conduce alla porta, prendo le chiavi dalla tasca dello zaino e le infilo nella porta la quale si apre. Accendo la luce dall'interruttore che vi è direttamente a destra, sul muro vicino all'entrata. Mi tolgo le scarpe, e corro in camera mia a posare lo zaino al solito posto. Jason ancora non è in casa, magari sta facendo il coglione come al solito con gli amici fuori da scuola.
Mi distendo sul letto, con le ginocchia per aria, metto le cuffie al mio iPod e ascolto musica. La musica che mi fà stare meglio, la musica che mi distoglie da tutti i pensieri. Volume al cento per cento, ma sento qualcosa vibrare nella tasca, prendo il cellulare. Chester mi sta chiamando, cosa vorrà?
Mi stacco le cuffie a forza, lasciando la musica ancora in 'play' e rispondo
"Pronto?"
"Mike"
"Chester, dimmi" dico freddamente ma con una linea di ansia
"Ti va se ci vedessimo oggi? A casa mia.. Sono solo"
"Va bene.. per che ora?"
"Va bene anche per le tre se vuoi" Chester ha la voce alquanto normale, strano dopo ciò che stava per fare poco fà. In ogni caso faccio anch'io finta di niente e continuo con la conversazione.
Guardo l'orologio, e noto che sono appena le due e mezza.
"Okay Chester.. Sarò lì tra mezz'ora... Io devo ancora mangiare, se vuoi andiamo in qualche fastfood e ci mangiamo un panino"
"Si per me non ci sono problemi" mi dice con aria disinvolta
"Okay, pago io"
"No"
"Chester dobbiamo litigare anche questa volta?"
"Voglio farti un regalo, dai, sono appena tornato, per favore" mi implora.
"Vedremo. Mi preparo, a dopo" stacco la chiamata con aria fredda, come sempre; o meglio, come sempre in questo periodo. Sono un ragazzo fin troppo dolce, è lui quello freddo e scostante, anche se con me non lo è da quando abbiamo stretto amicizia in modo più approfondito.
Stacco le cuffie dall'iPod, e in contemporanea la canzone, che continuava ad andare avanti si mette in pausa.
Vado nel bagno, e mi lavo la faccia, dopo circa sei ore di scuola una sciacquata ci vuole proprio, anche per svegliarmi un po' siccome sono ancora mezzo addormentato. Le lezioni mi danno noia e quindi prendo sonno. Torno in camera mia, quindi prendo un post-it da incollare sul mobile vicino alla porta così Jason può leggerlo non appena torna e sa che non ci sono.
<< Sono via, a casa di Chester.
Alle sei e mezza circa viene quella rompipalle di professoressa per parlare. Dillo alla mamma.
Mike. >>
Lo stacco dal suo blocchetto, e lo tengo al dito, per poi prendermi la giacca con il portafogli dentro e le sigarette.
Esco dalla mia camera e lo appiccico al mobile, dopo di che prendo le chiavi ed esco, chiudendo la porta a chiave. Le ripongo nella tasca sinistra della giacca.
[...]

Suono il campanello, e sento qualcuno correre per venirmi ad aprire, ovviamente è Chester.
"Ciao" dico. Mi abbraccia calorosamente e mi fa entrare in casa sua.
Vuoi da bere? una coca cola o altro?
"No grazie" dico sinceramente.
"Bene.. Allora, andiamo? Io sono pronto" mi chiede.
"Uh..?
Ah già, mi ero dimenticato, sì andiamo."
Usciamo da casa sua e andiamo in un Burger King che è a pochi metri dalle nostre abitazioni.
Ci sediamo, e iniziamo a parlare del più e del meno.
"Chester, domani verrai a scuola?"
"Si" mi risponde
"Se vuoi dopo ti do i compiti" I soliti discorsi sciocchi fra compagni di scuola.
Arriva la cameriera che prende le ordinazioni
"Cosa volete che vi porti?"
"Per me un panino e una coca cola" dice Chester
"Anche per me" rispondo io.
"Okay, a posto" la cameriera se ne va e rimaniamo di nuovo io e lui, e le persone che ci circondano. Poco m'importa. Sono troppo felice, sto morendo dentro, è di nuovo vicino a me, anche se non lo do a vedere, porca miseria.
Ma io non sono innamorato, non ho mai provato questa sensazione quando stavo con lui.
No.. No, mai.
"Non mi dici niente?" Chester inizia a mordersi il labbro e guardare ovunque, e cerca di non incrociare il mio sguardo.
"No.. Cioè non so cosa dire" Wow Mike, dai molte soddisfazioni.
"Okay" mi risponde freddamente
Di nuovo quella cameriera che ci porta i panini e le coca cole. Inizio a mangiare, e la stessa cosa fa lui. Mangio lentamente, anche perchè la fame non ce l'ho, o almeno non si fa sentire così tanto.
"Mi sei mancato, sai?" Oso dire, con un filo di confidenza che ho sempre avuto con lui
"Anche tu" risponde, quant'è dolce.
Stiamo zitti finchè non finiamo di mangiare entrambi.
"Pago io" e gli faccio il cenno di stare zitto con il dito.
Abbassa lo sguardo e tace. Mi alzo, e mi dirigo alla cassa, e gli do i soldi, alla fine non è costato molto, 15$. Usciamo, e prendo una sigaretta, e ne offro una a Chester.
Guardo in giro, il cielo è nuvoloso, e tiro la sigaretta di tanto in tanto.
"Dopo vieni da me"
"Okay" rispondo ancora una volta.
Una volta finita la sigaretta la butto per terra e la spengo con la scarpa.
Ritorniamo entrambi a casa di Chester.
Poso la giacca al proprio posto, nell'appendiabiti.
"Okay, allora puoi venire un attimo in camera mia?" cosa vuole fare? oddio, non sono ancora pronto per questo genere di cose.
"Va bene, è per la scuola?"
"Vieni" mi dice, senza rispondere. Saliamo le scale insieme, e lui mi accompagna in camera sua, è come l'ha lasciata l'ultima volta che sono venuto a casa sua, ossia il giorno stesso prima che lui sparisse dalla circolazione, possibile? A quanto pare sì.
"Siediti sul letto se vuoi" mi invita, e io quindi mi siedo. Lui fa lo stesso e mi guarda negli occhi. La serranda è aperta e i raggi del sole colpiscono i nostri visi. Gli guardo le labbra e lui guarda le mie, per alternare gli sguardi sulle mie labbra e i miei occhi.
Lui incrocia le gambe, proprio stile gay, e incrocia le sue mani con le mie, di nuovo. Proprio come è successo qualche ora fa.
"Chester..."
Deglutisco a fatica, e lui nel frattempo si avvicina di nuovo con il suo viso sulle mie labbra, mi vuole baciare di nuovo. Ma che sia il momento giusto?
In effetti sì.
Ha sfiorato le mie labbra, per poi toccarmele e spingere le sue contro le mie, lui chiude gli occhi e io faccio lo stesso. Mi perdo in quell'attimo, mi sento dannatamente bene. In tutt'uno ci scambiamo le salive, le nostre lingue si intrecciano fino a che io non gli metta la mano sulla nuca, in modo dolce, oddio non pensavo mi piacesse così tanto. E come bacia bene.
Mike, guarda, stai baciando un uomo. Il primo uomo della tua vita, cazzo il tuo migliore amico. E perchè non mi sto staccando da lui? Perchè lo sto baciando?
È evidente, mi sono cotto.
Mi stacco da lui dopo svariati minuti che abbiamo passato a baciarci.
"Chester?"
"Mike.. Io.. non sapevo come dirtelo"
"Va.. tutto bene.." dico un po' scosso, ancora non ci credo. Insomma, mi ha fatto svegliare una parte di me che non pensavo io avessi. Nè pensavo di provarla con Chester.
Arrossisco e abbasso lo sguardo.
Ciao mondo. 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Linkin Park / Vai alla pagina dell'autore: The Chemist