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Autore: vale563    10/09/2012    4 recensioni
Edward e Bella non si conoscono.
Lui lavora in una libreria. Lei passa la sua vita per strada, con la sua banda, che ormai considera la sua famiglia, in seguito alla morte dei suoi genitori.
Edward vuole aiutala... riuscirà a farle cambiare vita?
E' la mia prima fanfiction, siate buoni con me, perfavore xD
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Pov Bella.

 

Credevo che non mi sarei mai più sentita così … persa, 24 ore fa.

Ma si vede che è destino.

Di sicuro Edward mi aveva mentito. Questo spiega il suo comportamento freddo e distaccato di qualche ora fa, perchè si è preso gioco del mio cuore?

Ormai è un po' che vago senza sapere dove andare.

Di certo non posso tornare da Edward. Mi ha ferito anche lui in un modo o nell’altro. Questo però non significa che non voglio più vederlo, che voglio che Victoria …

Oddio, Victoria! Che stupida, devo proteggere Edward!

Mi volto per tornare indietro e trovo in piedi ad un passo di distanza proprio lei, Victoria.

“Victoria …”, dico ansimante.

“Di nuovo sola, Isabella?”, chiedo e sento una spina nel cuore.

Non rispondo.

“Ricordi qualche anno fa? … Eri proprio qui. E ti ricordi cosa mi dicesti? Che venivi qui perché?”

Non rispondo.

“Non ricordi? Te lo rammento io. Perché ti sentivi sola. Ti sentivi spaventata. Non è così anche ora?”

“Ti sbaglii!” Finalmente trovo il coraggio di parlare.

“Ah, allora parli ancora.”

“Che cosa vuoi, Victoria?”, domando, cercando di sembrare minacciosa.

“Ci hai tradito, Bella. E secondo te come dovrei giustificare il tuo comportamento, ora? Come dovrei reagire dopo essere stata io a renderti quello che sei oggi!”, esclama minacciosa.

“E cosa sono oggi, Victoria? Cosa mi ha reso, Victoria? Un giocattolino che puoi manovrare come vuoi!”

“E’ questo quello che pensi, Bella?''

“Se dico di si che fai? Mi uccidi, Victoria?”

“Lo sai che non potrei mai farti del male, Isabella …”, dice scuotendo la testa.

Il tono di voce con cui ha pronunciato il mio nome mi ha messo i brividi.

“Isabella, sei ancora in tempo per tornare sui tuoi passi. Se continuerai a stare dalla sua parte … ci resterai molto male, ed io non voglio … “ Il suo tono è persuasivo questa volta.

“Di chi stai parlando?”, chiedo.

“Non fare finta di niente, Bella. Lo sai di chi parlo.”, mormora. E mi zittisco.

“Edward. Ti dice niente?”, mi ricorda.

Quando sento il suo nome pronunciato dalle sue labbra mi sento mancare.

Devo essere forte … 

“Ascoltami bene, stronza … prova solo ad avvicinarti a lui e ti giuro che l’ultima persona che vedrai sarò io, mentre ti uccido con le mie mani!”

“Allora vedi che ti ho insegnato qualcosa, Bella?”, domanda ridendo.

“Ti sbagli io non sono come te!”

“Vedremo … Vedremo, Bella. Però ti conviene scegliere. O con me o senza di me … Bella. Ma i problemi non saranno con me ma senza di me. Chi ti proteggerà quando anche il tuo Edward ti volterà le spalle? Pensaci, Bella. Pensaci. Io per te farei di tutto. Ti renderei la persona più felice del mondo. Pensaci questa notte, Isabella.”, mi alita in faccia. Si volta, sale nell’auto e sfreccia via.

Ed io inizio ad urlare, piangere …

Non riesco a trovare una soluzione a tutti i guai che io ho creato.

Decido che devo chiamare Edward, mettendo da parte l'orgoglio.

''Bella...Bella, scusami.'', mi dice Edward appena risponde al telefono.

''Edward, devi venire subito. Sto vicino al negozio di giocattoli.''

''Sì, okay. Vengo subito.'', stacca la telefonata.

Passano i minuti...5 minuti, 6 minuti, 7 minuti.

Vedo Edward con la sua Volvo, scende subito dalla sua macchina.

''Scusami, Bella.'', mi inizia a baciare sulle labbra.

Mi stacco subito.

''Perchè mi hai trattato così?'', le lacrime mi bagnano le guance.

''Io...okay. Stamattina è venuta Heidi in libreria. Io ti stavo pensando, stavo...''

Lo interrompo.

''Vai subito al sodo!'', sbotto.

''Okay...lei mi ha detto di non fidarmi di te, che dobbiamo andare dalla polizia, che ti devo mettere alla prova.''

''E tu per una stronzetta che ti dice una cosa del genere mi tratti così freddamente e perdi fiducia in me?'', dico arrabbiata.

''Lo so...ma non è che è stata lei a farmi cambiare idea...Bella, io per un attimo non ho avuto fiducia in me stesso e del nostro amore. E' come se avessi paura di perderti per via di Victoria. Ti prego, perdonami. Ho capito il tutto.'', mi abbraccia improvvisamente.

''Ti prego, non dubitare più.'', farfuglio.

''Te lo prometto.''

Mi bacia di nuovo.

''Ti devo dire una cosa importante: ho incontrato Victoria, dobbiamo subito andare dalla polizia a denunciare!

''Domani, andremo amore mio...Ti devo dire una cosa...'', mi dice Edward abbassando lo sguardo.

''Cosa?'', mormoro.

''Io prima di incontrarti ho fatto delle ricerche sulla tua banda...io sapevo già chi eri. Quando ti fotografai il tatuaggio che avevi, andai da Ben, il tuatuatore. La ragazza che hai visto, Heidi è la figlia. Comunque è stato lui a parlami della Banda del serpente...'', mi sussurra.

''Sai una cosa...a questo punto non mi interessa più niente. Edward, io voglio pensare al presente ora. Non esiste passato, ora esiste solo il presente. Solo tu!.''

''Bella...io ti amo.'', mormora baciandomi.

''Ti amo, Edward.''

Ci baciamo con la consapevolezza che niente e nessuno ci farà del male.

 

 

La mattina dopo arrivò presto. Domani sarebbe stato il compleanno di Edward, e come l'avrebbe dovuto festeggiare? Con me che lo porta dentro un distretto a fare denuncie a far arrestare una persona. Un dubbio si impossessa all'improvviso dentro di me...ma arresteranno anche me e gli altri? Potrebbe essere una cosa reale. Ma, anche se non ho mai fatto niente, forse me lo merito. Sì, lo merito! Mi dispiace solo di lasciare Edward, ora che ho trovato il mio tutto, mi tocca affrontare tutto questo...

Ieri appena tornata a casa, ho parlato con Angela, le ho detto tutte le mie intenzioni. Lei ha detto che purtroppo non potrà stare con me, ma che  mi appoggia su tutto. Angela è una persona fantastica, mi ricorda quando sorride tantissimo la mia mamma Renèe. Vorrei tanto sapere chi è andato a sbattere contro i miei genitori, la polizia diceva che fu un incidente non causale, ma già scritto e deciso.

Mi dirigo verso la cucina, e decido di prendere la mia solita tazza di latte, e i miei soliti cereali. Di Angela non c'è nemmeno l'ombra, ma mi accorgo che mi ha lasciato un biglietto.

 

''Bella, stasera fatti trovare qui, ti devo dire una cosa importante.

Baci, Angela.''

 

Cosa mi vorrà dire di importante?E' molto strano che non sia qui, almeno a quest'ora.

Dopo aver fatto la mia bella colazione, decido di indossare i primi abiti che trovo. Tra poco Edward mi dovrebbe venire a prendere.

Passano pochi minuti, e sento il mio cellulare squillare, segno che devo scendere.

Vedo la Volvo parcheggiata sul mio viale, e mi butto subito dentro. Edward appena mi vede mi sorride.

''Buongiorno, amore.'', mi dice.

''Giorno...'', mi sporgo vicino a lui e gli do un bacio a fior di labbra.

''Allora...sei pronta?'', mi guarda in modo serio.

''Sì, sono pronta.'', mi voglio autoconvincere anche io!

''Tanto il comando dei carabinieri è qui vicino, giusto cinque minuti ci metteremo.''

Edward accende la macchina e parte. In macchina c'è silenzio.

''Bella, che succede? Perchè sei così silenziosa?'', mi domanda preoccupato.

''No, niente.''

''Bella, è per Victoria? Se vuoi possiamo andare un altro giorno.'', mormora incerto.

''Edward...non è per questo. Sono sicura di questa cosa. Domani è il tuo compleanno...e tu come lo festeggi? Con me che ti porto al comando di polizia di Forks.'', sbotto.

''E per questo stai così?'', sorride mentre fissa la strada.

''Togli quel cavolo di sorriso perchè non c'è niente da ridere.'', okay, mi sto iniziando ad alterare!

''Bella, il solo fatto che tu sei entrata nella mia vita fa di te il regalo più grande. Basta paranoie!''

''Si, ma...'', cerco di contrabbattere, ma lui mi ferma.

''Bella, niente ma...nessun perchè. Basta. A me il solo fatto che ti liberi di Victoria è un grande regalo per me, sul serio.''

Edward parcheggia segno che siamo arrivati al comando di polizia.

''Sei sicuro?'', sussurro.

''Sì, sei il regalo più bello che mi sia capitato.''

Edward mi bacia e sento il coraggio scorrere dentro di me. Sono energia pura!

''Andiamo, Edward.''

 

Stiamo aspettando da circa mezz'ora nella stanza delle denuncie. E che cazzo...ci avevano assicurato che sarebbero stati lì in pochi minuti!

Sto iniziando ad avere i brividi, segno che il nervosismo si sta impossessando di me...

Coraggio Bella, coraggio!

Io e Edward ci teniamo per mano, c'è lui a darmi forza.

Sentiamo una porta aprirsi, e vicino ad essa c'è un poliziotto.

''Scusate, scusatemi per il ritardo.'', dice entrando affrettato.

''Non si preoccupi.'', dice Edward in tono cordiale.

''Ho avuto dei problemi con mia moglie, non si sente bene la mia bambina.''

''Capisco, davvero non si preoccupi.''

''Allora, siete qui per fare una denuncia.''

''Si, ecco...la signorina le deve parlare di una questione importante.'', dice Edward al poliziotto.

''Capisco. Il nome?'', mi chiede il poliziotto guardando nella mia posizione.

''Isabella Swan.'', dico in modo automatico.

''Bene, posso chiamarla Isabella e magari darle del tu?''

''Mi chiami Bella, per favore.''

''Sì, certo...Bella. Dimmi tutto.''

''La mia denuncia è a carico di Victoria Owen.''

''Cosa ti ha fatto?''

Inizio il mio discorso tutto d'un fiato. Le parlo della morte dei miei genitori, del periodo che ho passato in seguito, che credevo che Victoria fosse la mia salvezza, della Banda del serpente, del tatuaggio che abbiamo, che ultimamente mi sta sempre addosso, che Victoria ultimamente sta diventando molto più cattiva e che vorrebbe uccidere Edward.

''Tu saresti Edward?'', chiede il poliziotto ad Edward.

''Sì, sono io...Edward Cullen.''

''Il figlio di Carlisle Cullen, il medico?''

''Sì sono io.''

''Grande uomo che è Carlisle.'', dice il poliziotto ammirato.

''Grazie.'', risponde Edward con un sorriso.

''Comunque a noi non risulta nessuna Victoria Owen con precedenti penali o a carico di denuncie.'', risponde il poliziotto guardando i documenti.

''Infatti lei ha un nome falso sui documenti, sinceramente non so come faccia a procurarseli, ma...ecco.''

''Mi saprebbe fare un identikit?''

''Certamente.''

Inizio a descrivere Victoria nei minimi particolari e con il computer il poliziotto inizia a disegnarla. Appena finisce il disegno, è come se vedessi Victoria lì davanti a me.

Il poliziotto inizia a sgranare gli occhi. 

''Che succede?'', chiedo.

''Ma lei...lei ha una faccia familiare.''

''Cosa?''

''Tu hai detto che i tuoi genitori sono morti vicino a un supermercato?'', mi domanda spaventato. Annuisco solo.

''Bella, credo che l'incidente dei tuoi genitori non sia stato casuale, ma che sia stato provocato da qualcuno.'', mi dice il poliziotto.

''Chi?'', sgrano gli occhi.

''Da Victoria!''

 

Angolo autrice:

Bene, si è scoperta una cosa fondamentale nella storia. Solo una ragazza è riuscita a capire cosa c'entrasse Victoria e del perchè lei fosse così attaccata, anche se c'è un altro motivo che si scoprirà in seguito ;)

Volevo ringraziare le recensioni avute nello scorso capitolo...cioè...4 *-*, magari riuscissi ad arrivare a 5 xD

Vorrei ringraziare tutte le persone che leggono e recensiscono :D

Bacioni Vale :D

  
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