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Autore: RinsWorld    10/09/2012    3 recensioni
La madre di Jack e i genitori di Lara sono amici dalla loro infanzia, i figli si odiano a morte.
Jack ha 18 anni e viene sempre messo dentro perchè coinvolto in qualche rissa o cose simili,
Lara ha 17 anni, uno zio poliziotto e un'amirazione sfrenata per Denise (la madre di Jack), quindi ogni volta che sua madre non può andare a tirarlo fuori di prigione ci va lei e perde interi pomeriggi a convincere suo zio a lasciarlo in libertà.
Lui, il classico "Bad Boy" don Giovanni con tutte le ragazze;
Lei che per fare un favore a Denise gli para sempre il fondoschiena.
Come finirà la loro storia?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                          ***CAPITOLO 2***
-SONO A CASA!- urlo chiudendomi la porta alle spalle.
-Oh buongiorno tesorino, come è andata a scuola?- mi chiede mia madre emergendo dalla cucina, iniziamo bene, preannuncia sempre male quando mi affida nomignoli stupidi come “tesorino”, “amoruccio”, “cucciolotta” e robe varie
-Ehm… mamma, cosa ti serve?- le chiedo impaurita
-Perché mi deve servire qualcosa?- mi chiede lei sempre in modo gentile
-Okay, riformuliamo la domanda: cosa hai combinato?-
-Io non ho combinato niente!- esclama offesa –Una madre non può neanche chiamare in modo affettuoso una figlia?- mi chiede indignata
-Mamma!- la richiamo
-Okay, okay... Dobbiamo andare a Gardaland…- dice lei, ma io la interrompo prima che possa continuare
-Ma è una notizia stupenda!- esclamo io iniziando a saltare
-…però vengono anche Jack e il suo amico…- dice in tono più basso facendomi bloccare in salto, roba che tipo non cadevo e mi incalcavo un polso
-CHEEEE, stai scherzando, vero?! Okay lo scherzo è stato fatto molto bene e tutto il resto, ma io non ci sono cascata mi dispiace tanto… andrà meglio la prossima volta!- dico sperando che quello fosse uno scherzo
-Lara, non è uno scherzo… a Gardaland ci andremmo io, tu, tuo padre, la tua cuginetta Monica, Denise, Jack e Marco (il suo migliore amico)- parla in tono basso, credo si aspetti una sfuriata che non tarderà ad arrivare, infatti il sangue mi sta letteralmente ribollendo nelle vene
-NO, NO E NO! MI DISPIACE PER VOI MA IO NON CI VENGO SE CI VIENE ANCHE QUELL’AMEBA!- le urlo in faccia mentre cerca di mimetizzarsi con la parete. Figuriamoci se ci vado, Jack mi toglierà tutto il divertimento! Ancora, ancora Marco che è un ragazzo dolce e gentile e nei miei confronti è molto disponibile, credo sia QUASI il mio migliore amico maschio. Marco ha la mia età è nella mia classe ed è il secondo ragazzo più carino di tutta la scuola. È alto più o meno quanto Jack, ha la carnagione olivastra i capelli marrone scuro e gli occhi neri come la notte. Qualche volta mi capita di dover dare una mano anche a lui ad uscire di galera, ma questo capita tipo 3 volte l’anno massimo.
Eva ha sempre avuto un debole per lui, peccato che poi si sia stancata dato che lui non la degnava di attenzioni particolari.
-…ma cara, ragiona è solo un giorno…- tenta mia madre
-TE LO SCORDI MADRE INGRATA! SONO TUA FIGLIA E DOVRESTI COMPRENDERMI…- ma non riesco a finire la frase che il mio cellulare squilla –Scusa un secondo…- dico a mia madre mentre rispondo.
-Pronto, chi parla?- chiedo con una vocetta calma
-Ciao Lalla! Lo siai, andiamo sulle giostle, che bello!- dice la vocina dolce, ma allo stesso tempo squillante e vispa della mia cuginetta
-Ciao Amore! Si lo so che andiamo sulle giostre, ma non so se io potrò venire…- dico io assumendo un’aria colpevole, dato che immagino il faccino triste di mia cugina
-P…perché?- ecco, sta per piangere
-Oh no Amore, non fare così! Non è per colpa tua è che ho degli impegni!- bugia! Mi sento un viscido verme a mentirle in questo modo
-M…ma io vo…volevo pa…ssale un po’ di tempo co…con te!- dice in preda ai singhiozzi: merda! Io non resisto a mia cugina, le voglio un gran bene e detesto vederla piangere!
-Credo che posso rimandare facilmente questi impegni!- dico io, ecco ci ero cascata: doppia merda!
-D…davvero?- mi chiede mentre lancio occhiate omicide a mia madre che sta saltellando proprio come avevo fatto io all’inizio
-Certo cara! Ora è meglio che tu vada, lo sai che il cellulare fa male se lo tieni troppo all’altezza della testa!- dico io
-Okay, non vedo l’ola di andale sulle giostle!- dice per poi riattaccare. Appena chiudo la chiamata mi volto verso mia mamma
-Madre, non ti conviene gioire in quel modo! Anche perché ho come il sospetto che questa telefonata proprio in QUESTO momento sia stata abilmente architettata da te e dalla zia, dopotutto voi sapete che non posso resistere alla vocina dolce di mia cugina- dico io linciandola con lo sguardo –Quando è che ci andiamo?- le chiedo, poi, rassegnata
-Venerdì prossimo!- bene, oggi siamo giovedì… il tempo sufficiente per prepararmi psicologicamente a trascorrere una giornata con quell’ameba. E poi saltiamo anche un giorno di scuola!
-Almeno posso portare anche Eva?- le chiedo sempre con lo stesso tono rassegnato
-Certo! Ora a tavola che i mangia!- dice lei gioiosa, cosa ci sarà da gioire non lo capisco proprio!
***
Una settimana è passata in fretta, troppo per i miei gusti! Durante questa settimana io e Jack non abbiamo fatto altro che tirarci frecciatine, o meglio, lui le tirava a me e io mi arrabbiavo. Eva era sempre giù e se gli chiedevo qualcosa lei diceva di stare bene e Marco cercava di evitare che io picchiassi quella sottospecie di microcefalo, insomma: la solita routine!
-LARA SE NON TI ALZI DA QUEL LETTO GIURO CHE VENGO E TI GIRO IL MATERASSO CON TE SOPRA!- tuona mio padre. Ma che senso ha alzarsi alle 6 di mattina per farsi due ore di strada e andare a Gardaland, tanto valeva che me ne andassi a scuola, almeno potevo dormire un’ora in più!
-Arrivo!- biassico con voce impastata dal sonno. Mi alzo di malavoglia, esco dalla mia camera e percorro il corridoio a passo di bradipo, entro in bagno, apro il getto di acqua calda della doccia e comincio a spogliarmi.
Quando entro nel box e sento l’acqua calda entrare in contatto con la mia pelle una sensazione di torpore mi avvolge e non era per niente utile a svegliarmi, così girai la manopola e, in un attimo, mi ritrovai ad urlare sotto l’acqua gelida
-Credo di….es… ere abb…astanza sveglia!- constato tremando. Mi fiondo fuori dalla doccia e inforco un asciugamano abbastanza grande da coprire il mio corpo e me lo avvolgo intorno, esco dal bagno e mi reco in camera.
Una volta che ebbi chiuso la porta della mia camera mi liberai della salvietta e mi misi in intimo, mi immersi nel mio armadio e ne ritornai fuori con un paio di jeans neri a vita bassa, con una maglietta bianca con un miciotto dagli occhioni dolcissimi e con una felpa nera con una scritta grigia ornata da brillantini che recitava “I am Liberty”.
Quando scendo in salotto noto che ci sono anche Jack, Marco e Denise. Saluto Denise con un bacio sulla guancia, Marco con un abbraccio e Jack con un ringhio
-Ciao anche a te!- mi dice Jack con un ghigno che di rassicurante aveva molto poco.
-Jack, smettila di tormentare Lara! Sembrate due bambini cielo!- dice Denise alzando gli occhi al cielo
-Io dico che possiamo anche andare…- dice mio padre mentre mi sto infilando le mie Superga con il pelo all’interno
-Ma babbo, io devo ancora fare colazione!- mi lamento
-Potevi svegliarti prima, signorinella!- mi sgrida. Sbuffo come sono solita fare in questo ultimo periodo.
Saliamo in macchina, o meglio, io e i miei saliamo sulla nostra e Marco, Jack e Denise su quella di quest’ultima, infatti non ci stiamo tutti su una macchina, per di più dobbiamo anche andare a prendere mia cugina e Eva. Siamo rimasti d’accordo che noi andiamo a prendere la mia cuginetta e Denise, Jack e Marco vanno a prendere Eva: povera la mia amica, costretta in macchina con quell’ameba!
Dopo due orette di strada in cui io ho spremuto le meningi per raccontare delle storielle a mia cugina arriviamo al parcheggio dell’enormi parco divertimenti. Non appena metto un piede fuori dall’auto Eva mi salta al collo facendomi prendere una testata.
-Ui, ui, oi!- mi lamento mentre continuo a massaggiarmi la parte dolente, non perdo tempo a lanciare un’occhiataccia torva a Jack che se la stava ridendo di brutto
-Jack, Jack!- sento mia cugina che gli corre incontro
-Ehi piccola!- dice prendendola in braccio
-Ciao Jack! Come tai?- gli chiede mia cugina tutta felice di poterlo rivedere dopo tanto tempo. Ma cavolo, sono l’unica che considera Jack uno scorbutico, pieno di se, stronzo, cazzone e quanto più parolacce possibili e che farebbe molto volentieri a cambio di vita con un’esquimese per non rivederlo più?
-Io sto bene Moni e tu?- dice scompigliandogli i capelli. È strano vederlo così; sembra quasi… dolce…
-Anche Caca ta bene!- dice lei felice, Caca è il soprannome che si è auto-data quand’era ancora una bambina, o meglio, dato che era ancora piccola e non sapeva pronunciare correttamente il suo nome diceva sempre “Caca” e così è rimasto anche adesso che ha quasi 5 anni.
-Io propongo di entrare, voi che dite?- ci chiede Denise e noi annuiamo.

 
Capitolo dedicato a tay98 che ha messo la storia tra le preferite:)

N.D.A.: La giornata si prospetta magnifica e piena di sorprese, spero che la storia vi piaccia e che con l’andare dei capitoli non vi risulti meno interessante di com’è adesso;) Mi dispiace se il capitolo risulta corto, ma se non lo spezzavo diventava proprio troppo lungo^^’’’’
Per quanto riguarda la piccola Monica ho preso libera ispirazione dalla mia cucciolotta, ovvero dalla mia seconda cugina Monica che ha 4 anni.
Ringrazio di cuore Summer_JB che ha recensito il primo capitolo e che ha messo la mia storia tra le seguite.
Ringrazio anche coronabis che ha messo la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite.
E ringrazio anche anits, Eli_17,
Giu_81, StelleSullaTerra per aver messo la mia storia tra le seguite:) 

SPOILER-IAMO:
nel prossimo capitolo…


(POV EVA)
[…] -Dolce Eva, tu credi nei miei poteri di veggente?- mi chiede l’anziana
-Ehm… si, credo- dico incerta
-Allora credi che io possa leggere il tuo destino?- mi chiede in tono gentile. Io annui convinta, perché io sentivo che di lei mi potevo fidare, sentivo che lei sapeva di me qualcosa che io ignoravo.
-Bene, allora guarda attentamente nella mia sfera di cristallo!- mi dice e mentre io punto gli occhi sulla sfera trasparente vedo che appaiono dei colori sfumati e vedo… non ci credo, vedo che sto baciando Marco!
A poco a poco quella scena scompare e me ne ritrovo un’altra davanti […]
 
   
 
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