Baby, please don't go.
 

-Aspetta, non andare- Allunga la mano, afferrando quella del cantante. 
Lui si volta, la guarda con gli occhi socchiusi, cercando di intravedere i lineamenti femminili nel buio della stanza d'albergo. 
Risponde con un sussurro, dopo aver individuato i grandi occhi azzurri, leggermente tendenti al verde. -Che c'è? Hai avuto quello che volevi-. 
A lei sfugge un sorriso. Rafforza la stretta sulla sua mano, molto più grande rispetto la propria, e lo attira al letto, facendolo stendere nuovamente. 
-Rimani qui, ti prego, sei stanco- Lo persadue, accarezzandogli il petto con il dorso della mano, appoggiando la tempia contro la sua spalla. 
Lui rotea gli occhi verso l'alto, poi si abbandona alle carezze della ragazza, che aveva preso a passare le labbra rosee sulla sua pelle. 
-Quanti anni avevi detto di avere?- Chiede il cantante, dopo un lungo silenzio, incrociandosi le braccia dietro la nuca. 
La ragazza socchiude gli occhi, appoggiando la testa contro il suo petto, facendo scorrere la mano fino all'addome, facendo spallucce.
-Non te l'avevo detto, infatti-.  Replica solamente, suscitando una risata dell'altro. -Scommetto sei minorenne!- Esclama, passandole una mano tra i lunghi capelli biondi. 
Replica subito con un 'Non è vero!', seguito da un 'Ne ho diciannove'. Lui la guarda, alzando un sopracciglio. -Okay, ne ho diciassette, diciotto il mese prossimo, giuro-. 
Ridono entrambi, lei vorrebbe rimanere lì per sempre, ad accarezzarlo e percepire le pelli calde premute insieme. 
-Sai, mi piaci- Dice il chitarrista, mentre le accarezza i capelli, attorcigliandosi qualche ciocca tra le dita, abbassando appena il viso per poterla guardare meglio. 
Lei avvampa subito e cerca di coprirsi il più possibile con le coperte, facendolo ridere. -Non guardarmi!- Esclama tra una risata e l'altra, pizzicandogli una guancia. 
-Mi piaci davvero tanto, come hai detto che ti chiami?- Le domanda dopo, sporgendo una mano e facendola scorrere fino alla base della schiena, avvicinandosela maggiormente. 
La ragazza arriccia le labbra in una smorfia divertita, salendogli lentamente sopra, in modo da far combaciare entrambi i petti, circondandogli il collo con le braccia. -Non importa- Gli dice. -Ora dormi-. 
L'altro storce il naso e scuote lentamente la testa, seppure gli occhi gli si stanno chiudendo lentamente. Sembra un bambino, pensa lei, mentre gli accarezza la guancia, rapita dalla sua bellezza. Potrebbe rimanere l'intera notte ad osservarlo. 
-Domani non andartene, voglio che tu sia scortata a casa decentemente- Riesce a sussurrare lui, con la voce impastata dal sonno. 
-Certo- Risponde lei, senza distaccare gli occhi dai suoi, che lentamente si stavano chiudendo.  

Il mattino seguente, John si ritrovò solo nel letto. Si alzò lentamente, ancora stordito dalla notte precedente, maledicendo quella fugace ragazzina che tanto le era piaciuta. 
Quando si guardò allo specchio, però, sorrise, passandosi due dita sulla guancia dove vi era stato stampato un bacio, segnato dal rossetto. Lo prese come buon auspicio. 
Forse, pensò, la rincontrerò. 
Ma così non fu. 
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OMG.
Ho scritto una shot che non centra nulla col McLennon.
E NON E' STATO DIFFICILE. 
Bisogna festeggiare.
Anzi, no, non scriverò più nulla del genere, McLennon 5evah. 
Diciamo che mi ci è voluto un po' per decidermi a scriverla, ce l'avevo in mente da parecchio tempo. 
Per varie circostanze, comunque, ora avrò abbastanza tempo per continuare le mie raccolte e long, ne ho alcune in mente.
NIENTE E NESSUNO MI FERMERA', YAAAY. 
Basta, mi dileguo.
E ah, lo vedete questo spazietto bianco in basso? Non vi mangia mica, quindi qualche recensione non mi farebbe male. 
Bllblblblb. 



Peace, Lemons.