Fanfic su artisti musicali > B2ST/Beast
Segui la storia  |       
Autore: anniieapplehead    10/09/2012    1 recensioni
Conteneva prevalentemente testi di canzoni, alcuni solo abbozzati, schizzi e disegni, prevalentemente manga e qualche ritratto.
Nella copertina interna, in alto a destra, c’era scritto un indirizzo e un nome: Yang Yoseob.
Quel quaderno sembrava molto prezioso, decise che gliel’avrebbe riportato prima possibile.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FANFICHTML

 17. 42 - Aveva setacciato tutti i nomi sui campanelli all'ingresso del palazzo, ma nessuno portava il nome Yang. Solo una targhetta era ambigua e non portava nessun cognome, solo la sigla "B2ST/BEAST" e tra parentesi "Cube Entertainment". 

Non poteva aver sbagliato, l'indirizzo era quello, Olivia era sicura. All'improvviso si ricordò di aver visto la scritta "B2ST" nel quaderno nero, lo tirò fuori per controllare e dopo aver sfogliato un paio di pagine trovò la fantomatica scritta in caratteri occidentali che ricordavano un murales. 

Decise di suonare per togliersi il dubbio, e poi doveva ridare il quaderno a Yoseob, magari gli inquilini di quello strano appartamento potevano dirle dove si trovava.

Premette il bottone una volta, ma nessuno rispose. Provò una seconda volta.

“Chi è?”
Prese un colpo sentendo all’improvviso una voce giovane e squillante; che fosse stato Yoseob a rispondere?

“Sto cercando Yang Yoseob”

La voce dall’altro capo esitò un attimo e poi disse di salire al quinto piano.

In un minuto Olivia fu al quinto piano di quel palazzo malandato, e una frazione di secondo dopo un ragazzo che poteva avere la sua età, sui 18/19 anni, apparve sulla porta.

Indossava dei pantaloni da ginnastica e una canottiera bianca che lasciava intravedere i pettorali appena accennati e metteva in mostra due braccia possenti.

Ma dove sono capitata, in un’agenzia di modelli? Fu l’unico pensiero che riuscì a formulare la mente non troppo lucida di Olivia, che cominciava a pentirsi di essere là in uniforme scolastica!

Senza degnarla di uno sguardo il bel ragazzo si girò verso l’interno dell’appartamento e gridò “Seobie, è per te!”

Seobie? Olivia non potè fare a meno di ridere sotto i baffi. Che razza di nome è?

Il ragazzo finalmente si degnò di accoglierla in casa con un prego, entra pure.

Era appena entrata quando vide il ragazzo della notte prima arrivare brontolando.

“DooJoon, si può sapere che cazzo sta succedendo, perché mi hai chiam..”

Vedendo Olivia si interruppe di scatto, quasi spaventato, e dopo aver focalizzato la sua faccia continuò

“Ciao, tu sei quella che ci ha aiutato ieri notte in metropolitana, giusto?”

“Esatto”  Rispose lei con un filo di voce.

Il cuore le batteva a mille, le girava la testa; sarebbe stata a guardare quel ragazzo che stava a meno di un metro da lei per ore, sperano che l’avrebbe abbracciata forte e le avesse detto “Sorellona sono qui, non piangere.”, ma dall’altra parte voleva correre via, dimenticarsi di quell’ incontro in metropolitana, rimuovere Yoseob dalla sua mente.

Lo odiava, odiava il fatto che le ricordasse Francesco in ogni istante, sbattendole in faccia che non c’era più, che era morto, che era solo un ricordo; solo il fatto che somigliasse così tanto alla persona più importante della sua vita, la tratteneva là, la attirava inevitabilmente verso quello sconosciuto.

“Sono venuta a riportarti questo, l’avevi perso mentre te ne andavi”

Olivia gli porse il quaderno nero e lui quasi glielo strappò dalle mani.

“Ecco dov’era finito! L’ho cercato tutto il giorno, grazie infinite!”

“Grazie davvero” ripetè, “è il mio tesoro” disse Yoseob quasi ridendo.

Quella risata.

 

“Beh, che ci fai ancora là, puoi anche entrare!” urlò l’altro ragazzo dalla stanza affianco.

“Saremo anche sei ragazzi in 50 metri quadri, ma ti assicuro che non ti succederà niente, siamo innoqui!”

La ragazza cominciava a non capirci più nulla. Sei ragazzi tutti in quell’appartamento? E poi cosa voleva dire B2ST, cos’era successo la sera prima a Yoseob e a quel Jun?

La voce calda e gentile di Yoseob interruppe i suoi pensieri.

“Stavo per preparare un thè caldo, se ti va..”

Olivia annuì e lo seguì in cucina, dove oltre a DooJoon c’era un altro ragazzo, probabilmente più piccolo, o forse solo più basso.

“Aspetta, noi non ci siamo ancora presentati!” sbottò Yoseob.

“Io sono Yang Yoseob” disse porgendole la mano.

L’avevo capito, diceva la sua testa, mentre lei si presentava come Kwon Olivia.

“E io sono Kikwang!” esclamò l’altro ragazzo che intanto stava preparando il thè.

“Piacere di conoscerti” sussurrò Olivia con un leggero imbarazzo.
Era decisa a capire le dinamiche di quello strano posto in cui si era cacciata, e quel thè con annessa chiacchierata era l’occasione ideale per “estorcere” a quei tre quello che era curiosa di sapere.

Dopo che i ragazzi la fecero accomodare ed ebbe bevuto il primo sorso di thè verde ancora bollente, si fece coraggio e chiese a Yoseob:
“Allora, come sta il ragazzo che era con te ieri?”

I tre, che intanto stavano bevendo il loro thè in silenzio, lanciandosi occhiatine e occhiatacce (probabilmente dovute al fatto che non vedevano una ragazza nel loro dormitorio da chissà quando) si lanciarono un rapido sguardo d’intesa e Yoseob, in quanto era l’interessato rispose.

“Beh, JunHyung ha scoperto di dover lasciare la band” Il ragazzo si fermò per schiarirsi la voce, che era lievemente spezzata da lacrime incombenti, si soffiò il naso e continuò “come me del resto..” 

Sembrava proprio che fosse sul punto di piangere, infatti si interruppe di nuovo, e DooJoon continuò al posto suo.

Quei sei ragazzi erano lì per una ragione precisa: dopo anni di training, innumerevoli provini, lacrime e sudore, la Cube Entertainment li avrebbe fatti finalmente debuttare come boy band, realizzando i loro sogni; ma non quelli di JunHyung e Yoseob, che dopo essere stati illusi di dover debuttare, erano stati cacciati dalla band.

JunHyung non aveva retto al colpo ed era andato a consolarsi con l’alchol, senza dire a nessuno dove si trovava e se sarebbe tornato. Quando gli altri lo ebbero scoperto, Yoseob, benché avesse ricevuto anche lui la stessa notizia, si precipitò a cercarlo per tutti i bar di Seul: aveva una paura del diavolo, Jun era tremendamente emotivo, anche se sembrava scorbutico scostante, e non sapeva fino a che punto sarebbe potuto arrivare da ubriaco. L’aveva trovato un vicolo alle 3 di mattina con la faccia gonfia di botte. Evidentemente in preda alla rabbia aveva attaccato briga con la gang sbagliata, che l’aveva conciato per le feste.

“Il resto della storia lo conosci”  Disse Yoseob alla fine del racconto di DooJoon.

Non aveva detto una parola per tutto il tempo da dopo che si era interrotto per la seconda volta; aveva solo abbassato lo sguardo per non dare a vedere che il suo cuore stava per scoppiare e stava per inondare tutto il palazzo di lacrime.

“Ho fatto quello che mi hai consigliato, adesso Jun sta meglio”, disse il ragazzo con gli occhi lucidi ma sempre con quel sorriso sulle labbra.

 

18.31“Grazie di tutto ragazzi, adesso andrò a casa” disse Olivia.

“Ti accompagno alla porta” rispose Yoseob alzandosi.

Non c’era molta strada da fare, dalla cucina alla porta, ma questi pochi secondi le sembrarono interminabili.

“Allora.. Grazie ancora per il quad..”

“HYUUUNG!” urlò Kikwang dalla cucina “E’ finito il riso, potresti andare a comprarne nel negozio qua sotto?”

“Ho capito..” sospirò il ragazzo infilandosi un paio di scarpe.

“Vorrà dire che faremo un paio di strada insieme.”

 

Cazzo, non potevate accorgervene prima del riso?! Olivia non ce la faceva più, voleva solo correre e casa chiudersi in bagno, voleva vedere il sangue scorrere nel lavandino per poi convogliare nello scarico con le sue lacrime.

Voleva quel bruciore dei tagli sulla pelle, voleva solo sapere di essere viva, anche se avrebbe preferito essere morta.

Uscirono dal palazzo, la ragazza tremava come una foglia.

I due attraversarono la strada trafficata, e per un pelo un motorino non li investì entrambi. Olivia fece un balzo e per un riflesso incondizionato si aggrappò alla spalla di Yoseob, che intanto si girò verso di lei per chiederle se era ancora viva.

Bastò il contatto con i suoi occhi color carbone a mandarla in corto circuito: infatti, proprio come in un black out, d’un tratto Olivia non vide più niente, non si accorse neanche di Yoseob che l’avava afferrata prima che sbattesse la testa contro l’asfalto; tutto inorno a lei era diventato buio.

 

Francesco era morto in motorino.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > B2ST/Beast / Vai alla pagina dell'autore: anniieapplehead