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Autore: EmmaStarr    11/09/2012    5 recensioni
E se Lily, durante una punizione nella foresta, incappasse in un dolce e misterioso cervo bianco?
E se, affascinata dall'animale e dalla sua intelligenza, cercasse ogni pretesto per rivederlo?
Cosa succederebbe se James capisse che, per piacere a Lily, deve assomigliare al cervo che è in lui?
E, soprattutto, quanto è disposto a fare per la ragazza che ama? Quanto può sacrificare, per lei?
La storia di un incontro magico tra un animale e una ragazza, che potrà sfociare in qualcosa di più che una semplice amicizia...
Se vi ho incuriositi almeno un po', allora leggete!!
Baci
Emma
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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V
Remus si stava avvicinando lentamente a Lily, il volto aperto in una smorfia di puro desiderio.

Sirius, dal canto suo, era un po' stordito, ma affermava di stare bene.

Peter, invece, era svenuto non appena si era accorto del pericolo: un Licantropo vicino ad un umano è quanto di più pericoloso ci possa essere! Infatti diventa dieci volte più assetato di sangue e più aggressivo, anche verso gli altri animali.

Anche verso gli amici.

E James, se voleva che Lily tornasse al Castello sana e salva, doveva lottare con una bestia del genere.

“Oddio! Ma quello è...” Lily non riusciva più nemmeno a parlare, tanto era terrorizzata.

James catturò il suo sguardo, cercando di spingerla a correre via, ma senza il minimo risultato: la ragazza sembrava incollata al tronco dell'albero.

James non capiva il perché del suo strano comportamento, ma una cosa la sapeva: finché sarebbe stato in vita, non avrebbe permesso a Remus di toccare Lily.

“Sto bene, ci sono anch'io.” affermò Sirius, alzandosi traballante.

“Credi che ci sia qualcosa di Remus, là dentro?” domandò James.

“C'è sempre qualcosa di Remus, là dentro!” rispose convinto l'altro.

“Allora spera che quel qualcosa gli impedisca di mangiare Lily, che cavolo! Oddio, attento!” fece poi, perché Lunastorta si era appena lanciato alla carica verso il cane, che però schivò il suo attacco e prese a mordere una zampa dell'animale.

“Grazie.” commentò Sirius, spiccio.

“Perché non scappa, quella?” si lamentò James, mentre tirava una cornata al lupo, schivando un morso.

Infatti Lily era immobile, appoggiata al tronco di un albero, gli occhi pieni di terrore.

“Non scapperà mai, se non glielo gridiamo in faccia.” decise Sirius qualche secondo dopo.

“Senti, lei sa già di me. Io mi trasformo, le grido di scappare e mi ritrasformo subito, ok?”

Il cane annuì in segno di assenso, e James fece come deciso.

Il problema fu che in quel momento c'erano addirittura due umani succulenti lì da sbranare, e le forze del lupo, già superiori alla norma, si triplicarono.

James, accortosi appena in tempo del pericolo, spinse Lily di peso via dall'albero.

“Ma che ti prende, eh? Corri! Io lo tengo impegnato, tu corri!”

A quel punto la ragazza si riscosse (“Alla buon'ora!” pensò risentito James), e lui poté ritrasformarsi.

“Sirius, come stai?” domandò, preoccupato.

“Alla grande, tranquillo. Andiamo, Remus la sta inseguendo!”

James si voltò, e subito intravide la forma di Remus che correva a più non posso, e, poco più avanti, l'esile profilo di una Lily Evans terrorizzata e troppo, troppo lenta...

Improvvisamente la ragazza inciampò e cadde a terra.

Il cervo ebbe uno scatto e colpì Remus alle gambe, per farlo cadere a terra.

Da quel momento la lotta fu sfrenata, senza esclusione di colpi.

James incornava, Sirius graffiava, Remus mordeva. James scalciava, Remus graffiava, Sirius graffiava.

Ma nonostante la disparità numerica, era chiaro che Remus era in netto vantaggio sui due. E, a giudicare dalla caviglia gonfia di Lily, lei non sarebbe potuta scappare.

James si guardò freneticamente intorno, e notò un dettaglio molto interessante...

“Sirius, quanto manca all'alba?” chiese, tesissimo.

“Sarà un quarto d'ora ormai, non di più!” sbuffò l'amico.

“Allora ho un'idea. Ci metterò un attimo, cerca di resistere!”

“Per chi mi hai preso, certo che resisto!” fece Sirius, alzando gli occhi al cielo.

James allora si allontanò, correndo più veloce che poteva.

“Ehi, Potter, dove scappi, codardo!” strillò Lily, isterica. James la ignorò: si era accorto di dove erano finiti.

Lì vicino c'era il fiume più grande della foresta, sconosciuto alla maggior parte degli studenti, con tanto di cascate mozzafiato e rocce appuntite. (“Un classico”, aveva detto Sirius la prima volta che l'avevano visto).

Ma il motivo principale per cui era lì erano gli esseri che vivevano nell'acqua: tuffò il viso nel fiume scuro ed emise il suo bramito: quelle tipette glielo dovevano, avevano un debito con lui... infatti salirono subito verso la superficie.

Nonostante l'emergenza del momento, James non poté non notare la loro folgorante bellezza. Non sapeva cos'erano, se Sirene, Veela, o magari un misto fra tutte e due. Le chiamava ninfe, ma non ne era affatto sicuro. Sapeva solo che avevano la capacità di incantare qualsiasi cosa, animale o persona che fosse.

Bisognava solo saperle prendere...

“Allora hai deciso di farci estinguere il nostro debito?” fece la voce melodiosa della loro leader attraverso un contatto mentale.

“Sì, esattamente. Ho bisogno che distraiate il mio amico, il lupo mannaro.” rispose James, frettolosamente.

“Sapevamo che prima o poi sarebbe venuto il momento... quella bestia è pericolosa.” dichiarò la ragazza.

“No, cos'avete capito, è che c'è una ragazza nel bosco, è in pericolo! Voi dovete solo distrarre il lupo per il prossimo quarto d'ora. Incantatelo, e il vostro debito sarà saldato.”

Quella annuì con fare grave, e cominciò a camminare insieme alle sue amiche.

James le precedette, correndo a più non posso.

Se Sirius fosse stato ferito, o peggio, non se lo sarebbe mai perdonato...

Raggiunse i suoi amici appena in tempo: Sirius era davvero allo stremo, e riportava varie ferite in tutto il corpo.

James si intromise all'ultimo, scostando Sirius di lato e parando il colpo di Remus.

“Alla buon'ora, eh?” sbottò risentito il cane.

“Taci un po', e guarda laggiù!” rispose James, indicando un punto imprecisato dietro agli alberi.

Le ragazze del fiume si stavano avvicinando, muovendosi sinuose, come stessero ballando.

“No, hai chiamato loro? Ma fai sul serio?” ansimò Sirius.

“Da soli non ce l'avremmo mai fatta. Avevano un debito.” fece il cervo, evasivo.

“E tu ti vantavi di usarlo per diventare chissà chi...” mormorò Sirius

“Così va bene.” tagliò corto James.

Intanto le ragazze erano arrivate davanti a Remus, il quale sembrava molto confuso. Girava in tondo, si leccava la zampa... sembrava davvero perso in un altro mondo. Di sicuro, non puntava più Lily.

“Ma che succede?” sibilò Lily. Non ottenne risposta.

“E adesso cosa fanno?” domandò Sirius, ostile. Quelle ragazze non gli piacevano proprio.

“Mah, lo dovevano incantare...” sospirò James.

Però poi le ninfe si misero a girare in tondo cantando una melodiosa canzone, e Remus, come ipnotizzato, entrò in mezzo al cerchio. Non appena fu lì, tutto il gruppo prese a spostarsi, trascinando Remus verso la loro casa.

Sirius fu il primo a capire, e fece una faccia terrorizzata, per quanto può essere terrorizzata la faccia di un cane.

“Oddio, James! È un casino!”

“Cosa? E perché?”

“Razza di cretino, non ti ricordi cosa fanno a quelli che portano al fiume?” sibilò Sirius.

Nonostante le ferite, si alzò, traballante. “Dobbiamo fermarle!”

James, in un lampo di comprensione, capì. Per chi non sapeva come trattarle, le ninfe erano davvero pericolose. Il loro passatempo preferito era ammaliare i centauri e poi trascinarli sul fondo del fiume, nel loro palazzo. Lì essi venivano tramutati in statue. “No, non può essere, hanno promesso di...” cominciò, ma già si sentiva malissimo. Cos'aveva fatto? Perché avrebbero dovuto risparmiare Remus, se era quello che volevano per la loro collezione?

“Andiamo!” affermò deciso, e si lanciò all'inseguimento, con dietro Sirius e anche Lily, che saltellava su un piede gridando di non lasciarla da sola.

James, alzando gli occhi al cielo, la fece salire in groppa tra le risate di Sirius e gli sbuffi di Lily.

“Senti tu, almeno così potremo arrivare in tempo, quindi muto.” sbottò ostile.

Alla fine raggiunsero il fiume.

“Fermatevi, dovevate solo bloccarlo fino all'alba!” fece James, preoccupato, ma venne ignorato. Non sapeva neanche se l'avevano sentito.

Infatti tutte le ragazze erano in cerchio attorno a Remus, cantando qualcosa di molto lugubre.

“Adesso o mi spieghi che sta succedendo, o mi metto a gridare.” minacciò Lily.

James non avrebbe avuto niente in contrario a farsi pregare un po', ma capì che la situazione era critica: se Lily avesse interrotto il rituale, sarebbero stati guai, soprattutto per Remus!

Perciò si ritrasformò. “Adesso ascolta. Non so se hai notato che stavi per essere trasformata in un lupo mannaro, o peggio ammazzata. Non saremmo riusciti a tenertelo lontano, quindi ho chiesto alle ninfe di incantarlo, di distrarlo insomma. Ma lo vogliono uccidere, e non possiamo permetterlo. Perciò tu sta' buona qua e non fiatare, intesi?”

“E perché dovreste salvare un lupo mannaro?” domandò scettica lei.

James non ci vide più. Non era mai stato tanto lontano dall'amare quella ragazza come allora.

“Ora però basta. Secondo te siamo diventati Animagus perché ci andava? Oh, Sirius, perdiamo tre anni tra biblioteca e stanza delle necessità, infrangiamo regole a gogò e spezziamoci le ossa per niente, forza, sarà uno spasso! Ma ti pare? L'abbiamo fatto per stare vicino a lui! Credi sia facile essere un lupo mannaro? Credi che per il resto del tempo non sia una persona normale, magari anche afflitta da periodi di autocommiserazione massima? Credi che non si senta un mostro? Ma cosa puoi capirne, tu! Noi lo salveremo, tu tornatene pure al castello, ce l'hai una bacchetta, no?” concluse, incrociando le braccia.

Sirius annuì con fare molto coinvolto, dopodiché si ritrasformò anche lui in essere umano e, insieme a James, sfoderarono le bacchette.

“Allora? Vai o no?” sibilò James.

Lily, troppo scioccata per parlare, si voltò e si mise a correre.

“L'ho sempre detto e lo ripeterò: tu con le ragazze non ci sai proprio fare.” affermò Sirius, prima di lanciare un incantesimo alla capa delle ninfe, in modo che il cerchio che stava lentamente trascinando Remus in acqua si fermasse.

“E adesso che cosa volete?” sibilò quella, gli occhi di fuoco.

“Lascialo andare, non erano questi gli accordi!” rispose James. “Dovevate distrarlo, non portarlo qui!”

Quelle si misero a ridere. “Quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto, non ha ammazzato la tua amichetta o sbaglio? A proposito di lei... sembrerebbe un bel bocconcino... e poi è pericoloso correre tutta sola nel bosco...”

Ridacchiando, fece arrivare una sua seguace, che stringeva il braccio intorno al collo di Lily!

“Adesso i problemi sono due, vero, ragazzi?” rise quella.

“Ti propongo un patto.” disse inaspettatamente James.

“Ramoso, non fare scemenze” lo avvertì Sirius, ma James lo ignorò.

“Lasci andare loro due, e prendi me.”

Quelle parole rimbombarono per tutta la radura, prima che la donna dicesse, sicura: “Andata.”

 

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Angolo dell'autrice:

Allora allora allora...

Rieccomi qua! Manca poco alla fine, state tranquilli...

Spero di essere stata all'altezza, ci ho messo una vita a scrivere questo capitolo, ditemi cme mi è venuto!!

Grazie mille a tutti quelli che continuano a seguirmi, vi adoro!

E soprattutto grazie a quelli che recensiscono... eheh

Un bacio

Emma

  
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