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Autore: Ariju    11/09/2012    2 recensioni
Dì un po' Sanders, non ce l’hai un nome?- fece lui incrociando le braccia.
Ma che razza di scorbutico e scimmiotico ornitorinco è questo? Pensai.
-Lilith, per gli amici Liz o Lily, ma dato che tu non rientri in questa categoria, mi puoi chiamare Lilith- risposi mettendomi davanti a lui nella stessa sua posizione -a proposito, con chi ho il dispiacere di parlare?-
-Sam Davies, per gli amici Sam, ma dato che tu non rientri in questa categoria, puoi chiamarmi Davies-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Scesi dal taxi e mi avviai verso quello che sarebbe stato il mio nuovo college, un’imponente costruzione di mattoni rossi contornato da un parco enorme.

Avevo frequentato i miei primi tre anni di scuola in un college nel sud dell’Inghilterra, dove abitavo prima, ma mi ero trasferita dopo la morte di mia madre e la litigata con mio padre.

Attraversai il parco ed entrai nell’edificio, chiedendo indicazioni per la segreteria, che raggiunsi in poco tempo. Mi avvicinai alla scrivania dietro cui stava un piccolo ometto, che mi chiese: -Come la posso aiutare, signorina?-.

-Ehm...sono la ragazza nuova, ho mandato la lettera d’iscrizione il mese scorso...-

-Ah, ma certo, lei deve essere la signorina ...Sanders? Lilith Sanders?- chiese frugando in un piccolo fascicolo.

-Si, sono io- risposi.

-Venga, venga, l’accompagno subito al suo appartamento. Purtroppo, non abbiamo più stanze nel dormitorio femminile, perciò starà con due ragazzi....-.

Si, lo sapevo già, dato che me lo avevano comunicato all’iscrizione.

Mi consegnò una copia delle chiavi e mi accompagnò dall’altra parte del parco, dove c’erano due edifici identici al resto. Mi indicò quello che doveva essere il dormitorio maschile e mi scortò lungo un corridoio, fino alla stanza 127.

-Ecco, è questa. Le consegno anche il foglio dei suoi corsi e una mappa della scuola. Il sabato e la domenica siete liberi. Ah, si ricordi che fino alla settimana prossima, quando compirà diciotto anni, dovrà uscire dal College solo se con un maggiorenne....ora la lascio, arrivederci!- finalmente se ne andò ed io potei entrare nella camera.

 

Il locale era spazioso, arredato semplicemente. C’erano un letto matrimoniale, uno singolo, due armadi alti fino al soffitto, una scrivania enorme con la sua sedia, un minuscolo frigorifero ed infine un bagno sull’azzurrino.

Buttai le valigie sul letto e lessi l’ora sul cellulare: le sei meno cinque. Decisi di scrivere un messaggio ad Emily, la mia migliore amica da sempre, dicendole di essere arrivata sana e salva.

Non feci in tempo a posare il cellulare, che la maniglia s’abbassò di colpo, facendomi sobbalzare.

Entrò un ragazzo con una borsa a tracolla, che non appena mi vide, si fermò:- E tu chi saresti?!- esclamò.

-Sanders, la ragazza nuova- dissi gelida, rispondendo al tono scorbutico del tizio.

Lasciò scivolare la borsa sulla scrivania e tornò a studiarmi.

-Ah, già. Dì un po' Sanders, non ce l’hai un nome?- fece lui incrociando le braccia.

Ma che razza di scorbutico e scimmiotico ornitorinco è questo? Pensai.

-Lilith, per gli amici Liz o Lily, ma dato che tu non rientri in questa categoria, mi puoi chiamare Lilith- risposi mettendomi davanti a lui nella stessa sua posizione -a proposito, con chi ho il dispiacere di parlare?-

-Sam Davies, per gli amici Sam, ma dato che tu non rientri in questa categoria, puoi chiamarmi Davies-

Ma che faccia tosta, iniziamo proprio bene!

Poi mi guardai intorno e notai l’assenza del terzo inquilino e chiesi all’ornitorinco: -Il terzo ragazzo?-

-Tornerà tra poco, ma domani lascerà la stanza-

In quel momento, mi decisi di disfare le mie valigie. Mentre mettevo il tutto nell’armadio vuoto, mi sentii lo sguardo del ragazzo addosso, finchè non mi girai e sbottai:- La pianti di guardare il mio culo? Se vuoi ti do una fotografia!- dissi ironica e scocciata.

-Mmm, non sarebbe male. E comunque non è colpa mia se hai un culo stupendo e continui a farmelo svolazzare davanti!- replicò con fare ovvio.

Aprii la bocca, ma poi decisi che sarebbe stato più saggio non dire niente, così sbuffai finendo di mettere a posto le ultime cose.

Appena ebbi finito, mi girai un’altra volta e lo trovai nella stessa identica posizione di prima, e non potei fare a meno di notare che era carino: era appena più alto di me, abbastanza muscoloso, capelli nerissimi e occhi color nocciola, contornati dalla carnagione scura. Aveva uno sguardo penetrante, quasi da...predatore.

-Ora sei tu che vuoi la fotografia, bellezza,o sbaglio?- mi disse lui guardandomi maliziosamente.

Alzai gli occhi al cielo e presi a massaggiarmi la nuca, che mi faceva male dal giorno prima.

Lo scemo se ne accorse e mi chiese: -Vuoi un massaggio? Sono bravo in questa cose....- dicendolo si alzò.

-Mmmm, d’accordo...- dopotutto avevo un bisogno disperato di quel massaggio.

Si mise a sedere dietro di me, appoggiando le ginocchia contro di me e prese a massaggiarmi attraverso la maglietta, poi, dato che le dita gli scivolavano, continuò al di sotto di essa.

Sussultai e dissi, chiudendo gli occhi: -Ehi, ornitorinco, non ti allargare troppo...-. Lui ridacchiò e continuò allo stesso modo.

Mentre continuava a massaggiare ogni centimetro della mia schiena, mi chiese: - Quali corsi hai scelto, oltre a quelli obbligatori?-

-Chimica, elettronica, educazione fisica e inglese. Tu?-

-Chimica, educazione fisica, economia e cultura generale. l’anno scorso sono stato bocciato, perciò ho scelto le materie in cui sono un po' meglio...-

-Mmmm....- dovevo proprio dire che lo scemo ci sapeva fare coi massaggi, anche se non l’avrei mai ammesso.

-Perchè hai mollato il vecchio college?- curiosò infastidendomi.

Spalancai gli occhi e risposi acida: - E a te che ti frega?-

-Scusami, miss-sono-più-acida-della-cacca-di-elefante!-

-D’accordo, mister-ornitorinco-col-cervello-atrofizzato, ho lasciato il College perché mia madre è morta, ho litigato con mio padre e avevo voglia di cambiare aria, ti va bene ora?- qualsiasi comune mortale si sarebbe scusato per aver toccato certi argomenti, ma non lui!

-Si, grazie! E comunque le tue spalle sono a posto ora, cacchetta...-

-Fanculo Davies!- mi alzai e mi voltai verso di lui.

-Al tuo paese non si usa ringraziare?- alzò un sopracciglio e questo mi fece esasperare ancora di più, se possibile.

-GRAZIE- gli urlai -E VAFFANCULO!!-

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NOTE: devo dirvi per prima cosa che questa storia, almeno finora, l'ho scritta perchè avevo tantissime cose in testa e avevo bisogno di espellerle....
la seconda cosa che va detta è che la mia migliore amica arianna, non sa ancora niente.....scusami ari!
Lasciatemi una recensione, se vi va, ANCHE NEGATIVA, oppure dei consigli......Grazie, ju.

  
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