Ama
“Non chiedermi perchè ne
ho abbastanza dei tuoi se, dei valori dei tuoi guai che ti uccidono lo sai
e ora vivi la realtà con la razionalità, non vuoi rischiare l'anima ma così
vivrai a metà.
Ama ti prego ama, sono pronta a viaggiare convinta ancora di poter partire”
Amita e Don si stavano baciando,
ogni volta che si vedevano per loro era come impazzire … trattenere tutte
quelle emozioni risultava difficilissimo per loro.
Erano in università e anche se
sapevano del rischio che stavano correndo lì: nell’ufficio di Charlie con lui o
chiunque altro che potessero entrare da un momento all’altro, ma era più forte
di loro perché l’attrazione che l’uno provava per l’altra era come una scheggia
impazzita.
Amita era seduta sulla cattedra e le
sue gambe scoperte della gonna corta cingevano la vita di lui che di fronte e
lei la baciava e la stringeva a sé.
Improvvisamente la ragazza lo
allontanò leggermente, quasi a dover riprendere fiato da tutta quella passione.
Si voltò verso la porta chiusa per poi tornare occhi negli occhi con il suo
uomo.
“Forse è meglio che vai …”
“Ok stiamo rischiando grosso, ma è
l’ora di pranzo non c’è nessuno in università …”
“Lo so, ma se Charlie ritentasse
all’improvviso, se un suo alunno arrivasse d’improvviso, se …”
Don la fece tacere chiudendogli la
bocca con un bacio.
“Se … se… se, lo sappiamo il rischio
che corriamo …”
Disse lui tenendo il viso di Amita
tra le sue mani e guardandola negli occhi.
“Forse è questo il problema!”
“Cosa vorresti dire?”
Disse lui allontanandosi da lei.
“Don io e te stiamo tradendo i
nostri corrispettivi pater e lo facciamo così … senza neanche …”
“Avere dei rimorsi?”
“Sì, bè in un certo senso … io mi
sento morire, ma tu sembri così naturale …”
“Cosa vorresti dire che per me è più
semplice? Ti assicuro che non lo è e non solo per Robin, ma anche per Charlie …
è mio fratello!”
L’uomo si alterò e allontanandosi le
diede le spalle, osservando fuori dalla finestra. Amita abbassò la testa senza
dire niente.
“Hai ragione, se dobbiamo essere
razionali tutto questo è rischioso, ma non viverlo secondo me sarebbe come
vivere la nostra vita a metà …”
Disse sempre senza voltarsi.
“Fidati, so cosa vuol dire …”
Parlò questa volta con una nota di
amarezza nella voce.
Amita lo guardò con gli occhi lucidi
e scendendo dalla cattedra, raggiungendolo alle spalle lo abbracciò.
“Scusami … è che è difficile …”
Le disse lei mentre lui le prendeva
le mani tra le sue.
“Nessuno avrebbe hai mai detto che
sarebbe stato facile …”
Charlie stava per entrare nel suo
ufficio, ma avendo sentito delle voci si fermò e socchiuse leggermente la porta
credendo che la scena che vide davanti a sé non fosse solo un altro equivoco.
”Riapro gli occhi e guardo su sembra che il cielo cada giù, chiusa dai divieti
tuoi
che mi uccidono e lo sai. Provo a chiedermi perchè resto qui davanti a te vorrei
stringerti di più
senza dubbi senza se.
Ama ti prego ama solamente la mia anima non la vedi ma tu amala”
Il giorno dopo ignara del fatto che
Charlie aveva visto lei e Don si diresse da quest’ultimo in ufficio. Lì lo
aspettò, fino a quando Robin sorprendendola alle spalle le parlò.
“Ciao …”
Le disse suadente.
“Oh ciao Robin, scusa non ti avevo
visto!”
“Sei qui per Don?”
“Gli devo dire una cosa, tutto qua
…”
Disse mentre cercava di rimanere
calma, mentre l’altra non sembrava voler mollare la presa.
“Mi stai evitando?”
“Cosa?”
Robin le si avvicinò abbassando la
voce.
“Non ti prendere gioco di me
ragazzina, lo so bene cosa stai facendo!”
Amita la guardò senza capire.
“Non fare quegli occhini da
cerbiatta, incanterai i fratellini Epps, ma non me! Sei andata a letto con Don
vero?”
“Cosa vuoi Robin?”
Cerò di sostenere Amita con tono per
lo meno vagamente aggressivo, anche se non era nel suo carattere.
Robin le si avvicinò e le annusò il
collo.
“Buon profumo, ma un po’ troppo
forte rimane attaccato alle persone!”
E senza aggiungere altro con sguardo
severo le si allontanò.
“Ehi!”
Don la colse all’improvviso
facendola sobbalzare. Amita lo prese per mano e lo portò in una delle stanze
interrogatorio chiudendo di colpo la porta alle sue spalle.
“Cosa è successo?”
Chiese preoccupato l’uomo.
La ragazza sentiva che tutto era
andato fin troppo bene fino a quel momento e appena aveva osato riaprire gli
occhi sulla realtà, quella le era ricaduta pesantemente addosso.
“Robin lo sa!”
Disse lei preoccupata, ma
improvvisamente vide Don del tutto sorpreso.
“Don? Lo sa ti rendi conto? Don?
Cosa non so?”
L’uomo prese un bel respiro, camminò
avanti e indietro nella stanza e poi si voltò verso Amita.
“Anche mio padre lo sa!”
Disse tutto d’un fiato.
“Cosa? Da quanto?”
“Tre settimane!”
“E tu non me lo hai detto?”
Disse lei esasperata.
Amita non ci poteva credere, le
veniva da piangere, era completamente sconvolta, si sentiva un’impostore e per
lo più lui sembrava non darci peso. Quello che voleva era semplicemente poterlo
abbracciare e baciare senza dubbi e senza se, alla luce del sole senza doversi
nascondere da niente e nessuno. E invece si trovava in quella situazione a
mentire a chiunque la circondava e alle persone che amava rischiando di
perderle tutte una dopo l’altra.
Don tentò di avvicinarsi, ma lei
subito si ritrasse.
“Amita ti prego …”
La ragazza le mise un dito sulla
bocca, piangendo.
“Non dire niente!”
Senza aggiungere altro uscì dalla
stanza sbattendo la porta e andandosene in lacrime.
”Ama ti prego ama ti seguo, sono pronta a viaggiare in ogni luogo per
ricominciare
e aspetto solo di poter partire... ama
(Questo è il modo giusto) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Non ti fidare delle tue paure... e ama
(Questo è il modo giusto) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Per imparare a cambiare il tuo modo d'amare
(Basta solo capire questo) Non ti fidare delle tue paure... e ama
(Questo è il modo giusto)”
Megan vedendo così l’amica lanciò
subito una occhiata a Don, che capì che anche lei sapeva della loro situazione,
e poi la raggiunse.
“Amita … Amita!”
Ormai la ragazza era fuori
dall’edificio quando riuscì a raggiungerla e quando ciò avvenne la ragazza
abbracciò istintivamente l’amica. Appena l’ebbe calmata, si sedettero sulle
scale di fronte all’edificio.
“Cosa è successo?”
“E che non si può andare avanti
così! Robin e Alan sanno tutto!”
“E come l’hanno presa?”
“Secondo te?”
“Hai ragione, domanda stupida!”
Amita si prese la testa tra le mani.
“Amita, ma tu lo ami?”
“Cosa?”
“Tu lo ami?”
Alla ragazza che aveva alzato il
capo rivenne da piangere e subito lo ributtò tra le mani. Megan le mise una
mano sulla schiena in segno d’apprensione.
“Ehi, è una risposta questa?”
Le disse la donna cercando di
capire, quando la ragazza con gli occhi gonfi la guardò afflitta.
“Credo di essere incinta Megan, oggi
ero venuta per dirglielo, ma poi è successo il resto ed io … oddio! Io non so
cosa fare! Ho paura!”
La ragazza pianse piena di ansia e
l’amica sotto shock l’abbracciò forte a sé, completamente sconvolta.
“Io l’amo, l’amo moltissimo Megan.
E’ questo il mio cruccio! Non riesco ad odiarlo, lo voglio solo amare … lo
voglio solamente amare!”
”Lascia che porti il tuo cuore a viaggiare (Basta solo capire questo), c'è una
valigia chiusa nel mio cuore
Ama ti prego ama,solamente la mia anima non la vedi ma tu amala ti prego amala.
Ama come non hai fatto... mai”
Quando arrivò sera e quando Amita
tornò a casa davanti al suo appartamento vi trovò Don ad aspettarla. Lei non lo
guardò, si avvicinò alla porta e l’aprì. La lasciò aperta per fargli capire che
poteva entrare, mentre lei ancora frastornata dalla giornata appena passata
buttò la giacca sul divano per poi sedersi infine sullo schienale di esso
rivolta verso l’uomo.
“Dovevo dirtelo, perdonami!”
“Non avrebbe cambiato le cose …”
“Ma sarei dovuto essere sincero!”
”Non lo siamo stati finora con
nessuno!”
L’uomo le si avvicinò e le mise le
mani sui fianchi.
“Ma io ti amo! Avrei dovuto essere
con te!”
Amita abbassò lo sguardo e appena lo
rialzò e incontrò quello dell’uomo si avvicinò a lui baciandolo.
“E passato un mese!”
“Cosa?”
“E passato un mese da quella notte
di luna piena. E’ da un mese che stiamo vivendo questa bugia!”
L’uomo la guardò e lentamente le
portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Don, se ti dicessi che il mio cuore
è nelle tue mani e che devo dirti una cosa che potrebbe cambiare tutto … tu
cosa penseresti?”
“Che forse è proprio vero che la
vita a volte ti da una secondo ch’anse. Sono sicuro nel dirti che sto amando
come non ho mai fatto in vita mia, qualsiasi cosa accada la supereremo insieme
anche a costo di inimicarci il mondo intero …”
Amita lo guardò commossa prima di
intrecciare le sue mani con le sue.
“Sono incinta Don …”
Lui rimase palesemente turbato, non
poté nasconderlo.
“… ma non lo so. Io … io non so chi
è il padre, non so chi lo sia tra te e Charlie!”
Don si allontanò dalla ragazza
dandole le spalle, mentre il silenzio calò nell’appartamento.