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Autore: LaMusaIspiratrice162    11/09/2012    1 recensioni
Non tutti i fiori fioriscono per essere visti,alcuni sono destinati a disperdere la loro fragranza nel deserto.Finchè qualcuno non li raccoglie e ne apprezza il profumo.
(Northanger Abbey-Jane Austen)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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[POV chocola]
Avevo già quasi completato l’opera e per fortuna nessuno sospettava di me, o meglio così mi illudevo. In verità c’era qualcuno, molto più esperto di me, che aveva capito tutto. Lo sguardo penetrante di Saule mi spaventava e talvolta mi guardava con un’ espressione così furiosa, che confermava i miei sospetti. Cercavo di evitarlo, ma ovunque andassi sentivo il suo sguardo su di me. Questo aumentava ancora di più il mio senso di colpa. Tuttavia anche consolare Pierre e Vanilla era un’ operazione piuttosto difficile. Vederli versare lacrime amare e sapere di essere la causa di quel dolore, era straziante. Ogni volta mi chiedevo per quanto altro tempo sarebbe durata quella recita. Aspettavo e temevo il momento in cui avrei ucciso definitivamente la Regina. Decisi che avrei compiuto l’ultima operazione quella sera stessa: in fin dei conti prima mi sarei tolta quel dente e meglio sarebbe stato. Nel bel mezzo della notte mi alzai dal letto e guardai mio marito caduto in un sonno agitato. La fatica e il sonno lo avevano fatto addormentare, ma la preoccupazione e il timore non gli permettevano di riposare. Lo osservai e sospirai: l’indomani avrei dovuto consolarlo e continuare a fare finta di nulla. Mi sarei sorpresa di quell’improvviso peggioramento di sua madre, avrei versato qualche lacrima e poi mi sarei dileguata. Mi spaventai al pensiero che mio fratello potesse rivelare ciò che sapeva. Scacciai dalla mente quei brutti pensieri e afferrai l’ampolla. La osservai : il liquido al suo interno era quasi finito.
La infilai nella tasca e mi diressi nella stanza della Regina. Spiegai alle guardie che la sorvegliavano che desideravo entrare per verificare se stesse bene e loro mi lasciarono entrare.
Sorrisi soddisfatta: Glace aveva ragione, io avevo facile accesso ovunque e tutti si fidavano di me.
Camminai nell’enorme sala, fino a raggiungere il letto a baldacchino. La tenda di tulle circondava il materasso e lasciava intravedere appena il suo corpo. La spostai e vidi il suo aspetto cadaverico: la carnagione pallida e gli occhi circondati da occhiaie viola. Sospirai nuovamente e afferrai l’ampolla.
-Chocola cosa ci fai qui?-mi chiese con voce flebile.
-Io…io…-
Osservai i suoi occhi innocenti e non riuscii a mentirle. Così mi sedetti accanto a lei e con il viso tra le mani e le spiegai le mie intenzioni. Le lacrime mi impedivano di farmi capire del tutto, ma la donna riuscì a comprendermi.
-Io conosco Glace e so che fa sul serio…-le dissi in tono solenne.
Lei annuì e mi guardò pensierosa ed afflitta.
-Dunque per salvare Pierre, dovresti farmi ingerire questa pozione…-sussurrò osservando l’ampolla, che tenevo tra le mani.
Mentre io annuivo, lei me la portò via e la scrutò da più vicino.
-Beh Chocola voglio facilitarti il compito-esclamò togliendo il tappo al contenitore.
Bevve tutto di un sorso e cadde sul cuscino priva di vita, mentre una lacrima le rigava il volto.
Gridai stravolta da quella visione. Purtroppo questa mia azione fu un tantino azzardata. La mia voce fece accorrere nella stanza tutti: prima le guardie, poi i figli della defunta.
Vanilla si coprì il viso con le mani, Saule scosse il capo e Pierre mi fissò allibito.
Ormai non c’era più nulla che avrebbe potuto discolparmi e così abbassai il capo colpevole. Pierre si avvicinò a me: temevo che mi avrebbe ucciso. Mi diede uno schiaffo ed esclamò: - No. Non avresti potuto deludermi di più-
Detto questo si allontanò dalla stanza. Le guardie osservarono prima Vanilla e poi Saule in cerca di istruzioni. Quest’ ultimo gli disse che se ne sarebbe occupato lui. Mi prese per un braccio e mi trascinò fino al luogo in cui risiedevano i detenuti.
Entrai nella mia cella in lacrime e mi sedetti sul lettino malandato.
-Mi spiace, ma stavolta l’hai combinata grossa. Non potrò tirarti fuori dai guai… C’è qualcosa che desideri?-
-Vorrei… potresti consolare Pierre?-
Lui annuì e se ne andò.
  
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