Cercai di non vestirmi troppo elegante, una via di mezzo. Chic ma comoda.In fondo non sapevo dove mi volesse portare e non potevo chiamarlo nemmeno un vero e proprio appuntamento…O si?
Mi guardai allo specchio.Ero accettabile.
Ero molto critica nei confronti di me stessa, un po' dura. Forse perché lavorare in un ambiente come quello della famosa rivista " Vogue", pieno di bellissime ragazze, a contatto con modelle, mi faceva sentire bella solo un quarto di tutte loro messe insieme.
Però ero particolare, avevo gli occhi a cerbiatto, molto scuri, e un neo piccolo sopra al labbro che,quando ero di buon umore e mi guardavo nel riflesso delle vetrine, mi faceva sentire affascinante.
Mi ero messa un blazer blu elettrico con un top dorato sotto e un paio di jeans strappati e decoltè blu non altissime, abbinate al blazer . Presi la mia pochette dorata di YL e guardai fuori dalla finestra, in attesa di Joe.
Guardai il mio orologio da polso . Erano le 20.35. Era in ritardo di 5 minuti ma niente per cui allarmarsi.
Respirai a fondo e diedi di nuovo un'occhiata allo specchio da muro vicino al mobile con sopra il cordless.
Udì il suono del campanello due volte e mi precipitai ad aprire.Sentii dei passi per le scale e poi riuscì a intravedere la testa di Joe , i capelli scuri lucidi.
Accesi la luce e lui mi raggiunse.
-Ciao.- disse sorridendo, avvicinandosi per darmi un leggero bacio sulla guancia.
-Benvenuto nella mia dimora..-dissi,aprendo le braccia e facendogli strada.
-Molto carina.-commentò.-Hai anche una bella vista sulla città.-disse,indicando il balcone che dava sul mio quartiere e lasciava intravedere il gioco di luci dei grattacieli.
-Si, l'ho comprato proprio per questo.Di sera mi godo il panorama mettendomi a sedere lì fuori. E' magico.-
-E' l'effetto che fa New York- rispose.
Rimanemmo in slenzio un paio di secondi guardando fuori.
-Beh allora che dici, andiamo?-chiese.
-Si, certo!-
_____
Il ristorante era italiano.Sapevo che era la cucina preferita di Joe quindi non mi sorpresi.
-Il tempo passa ma i gusti non cambiano eh?- chiesi.
Joe rise.
-Adoro la cucina italiana.-
Sorrisi e guardai il menù.
-Allora, a cosa devo questa…cena?-chiesi, mentre leggevo i piatti.
Joe sorrise.
-Mi faceva piacere parlare con te, passare una serata insieme dopo quasi..
-…5 anni.-
Joe annuì.
-Cavolo si..5 anni che non ci vedevamo.-
Chiusi il menù e lo guardai. Era molto, molto bello. Portava una giacca nera con sotto una camicia bianca, un paio di Jeans scuri e scarpe abbastanza eleganti ( e costose).Si era anche accorciato la barba e aveva un profumo decisamente inebriante.
Il cameriere si avvicinò e ordinammo un piatto di spaghetti con sugo e polpette e una bottiglia di vino rosso.
-Lily e il vagabondo- mormorò e io ridacchiai.Mi lanciò un occhiata e intanto versò il vino che ci era stato portato nel mio bicchiere.Lo ringraziai e lo sorseggiai.
-Buono.- commentai. Joe concordò annuendo dopo averlo assaggiato anche lui.
-Hai intenzione di farmi ubriacare?-
-Perchè no…-rispose, con un sorriso ammiccante.
Scossi la testa divertita.
-Allora, da quanto lavori a Vogue?
-mmm..due anni.- risposi,pensandoci un po' su.- Prima ho dovuto accontentarmi di lavorare nel reparto fotocopie come tutte.-
-E' la gavetta.
Annuì.
-La tua carriera musicale procede alla grande, come vedo..-
-Si.Mi piace il lavoro che faccio, l'adoro.- rispose.
Il cameriere ci portò la nostra portata (enorme) di spaghetti e iniziammo a mangiare.
-E la vita amorosa?-mi chiese, tra una forchettata e l'altra.
-Cosa vorresti sapere?-chiesi di rimando, guardandolo negli occhi.
-Non c'è nessun ragazzo?
-Mi sono lasciata circa 6 mesi fa.
-Dopo quanto?-chiese, incuriosito.
-Un anno..
-E come mai? Sempre se non sono indiscreto..-
-Mi ha tradita.-
Joe rise.-COSA?-
-Si…-dissi, sorridendo amaramente.
-Mi spiace, non voglio che percepisci la mia risata come un divertimento ma, voglio dire, come si fa a tradirti?
-Ti ringrazio Joe- dissi ridacchiando.- Comunque è acqua passata.- aggiunsi,con un'alzata di spalle e inforchettando altri spaghetti.
Poi alzai lo sguardo e chiesi velocemente.
-Tu? Single ma ogni notte una diversa?-chiesi sarcastica.
Joe piegò la testa da un lato e socchiuse gli occhi.- Per chi mi hai preso?
-Per un playboy- dissi ridacchiando.
Joe scosse la testa.
-Dai, lo sai che sono un romanticone, a me piacciono le storie serie.
Lo guardai dopo quell'affermazione e ricordai come flashback alcuni momenti dolci insime a lui.Scossi la testa velocemente e tornai al mondo reale.
-Quindi sei impegnato?-
-Non ti porterei fuori a cena se lo fossi.
-Ah, sei anche fedele!- esclamai,prendendolo in giro.
Joe aprì bocca divertito e stupito.
-Questa me la paghi.- disse puntandomi il dito.
Avevamo finito entrambi i nostri piatti ed eravamo pieni.Joe fece cenno al cameriere e chiese il conto.
Cercai nella mia borsetta il portafogli e presi i soldi.Li porsi a Joe e lui mi bloccò il polso.
-Che fai?-
-Ti do i soldi!-
-Sei impazzita?!
-Joe..-
-Metti a posto quei soldi, offro io.- disse serio.
Sorrisi.
Quando uscimmo dal ristorante mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia.
-Grazie-
Per un attimo rimasi stupita del mio gesto ma poi lasciai perdere. Era un modo carino ( e un po' goffo/ adolescente) per rigraziarlo. No?
Joe si voltò un po sorpreso poi mi sorrise dolcemente.
-Di nulla.-
Guardò avanti a se' e poi si bloccò.
-Ohh no.
-Cosa?
-Ci sono dei paparazzi.
-Dove??-chiesi, allungando il collo e guardando fra le macchine.
-Vieni.- mi prese per il polso e corremmo fino alla sua macchina inseguiti da continui flash.
Entrammo e grazie al cielo il suo fuoristrada aveva i vetri oscuranti.
-Non vedo niente- dissi, mettendomi le mani sugli occhi.
-Mi dispiace, ogni volta è così.-disse, leggermente innervosito dai continui flash anche se eravamo entrati in macchina.-Ci spostiamo. Dove vuoi andare?-
-Andiamo a casa mia.
Joe si voltò un attimo per guardarmi.
-Ok..-disse, mettendo in moto e allontanandosi da tutti i paparazzi.
___
Arrivammo a casa mia dopo circa 15 minuti, dopo aver seminato i paparazzi ci sentimmo più rilassati.
Joe si sedette sul divano e si levò la giacca, rimanendo con la camicia e si arrotolò le maniche fini a sopra al gomito.
-Hai caldo?Apro le finestre.- dissi, vedendolo un po' accaldato in viso.
-Si grazie.-
Andai in cucina ( che in pratica era tutt'uno con il salotto), presi due bicchieri e versai acqua e ghiaccio con una fetta di limone e glielo porsi.
Mi sedetti accanto a lui.
-Quelle foto saranno sui giornali di gossip domani vero?-
Joe annuì.
-Mi spiace,spero che questo non comprometta la tua carriera a Vogue..-
-Ma no, figurati.-
Rimanemmo in silenzio per un po'.
Appoggiò il bicchiere sul tavolo insieme al mio.
Mi guardò intensamente negli occhi e il mio cuore di nuovo, perse il controllo.