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Autore: _Haru_chan_    11/09/2012    7 recensioni
Hayase Reheart ha tredici anni, ma non va a scuola come tutte le ragazze della sua età, non ci è mai andata.
Hayase Reheart non ha mai avuto un'amica.
Non ne ha mai avuta una, perché l'avrebbero sicuramente considerata strana.
Lei ha i capelli di un rosso così acceso che sembrano colorati con una penna a gel.
Le sue pupille sono bianche, e non si dilatano né restringono a contatto con la luce.
Non lo fanno, perché non possono vederla, quella luce.
Hayase Reheart ha tredici anni, i capelli così rossi che sembrano colorati con una penna a gel, le pupille bianche, ed è cieca.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cronache di un Sogno chiamato Hayase - Capitolo quarto- Thomas e Yui

 

 

Thomas e Hayase si affrettarono a percorrere la strada che li avrebbe riportati a Villa Reheart, facendo ben attenzione a non dare nell'occhio mentre entravano nella casa.

Yui, appostata qualche metro più avanti, li seguì con lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore con impazienza. Dovette aspettare quasi un'ora, prima di vedere Thomas uscire dalla casa. Con passo incerto gli si avvicinò.

<< Sono Yui Reheart >> si presentò, non appena lo ebbe di fronte.

Thomas la guardò per un lungo istante, chiedendosi cosa ci facesse una signora di più di trent'anni, con gli occhi gonfi di lacrime e i capelli scompigliati in un vicoletto secondario di una grande città, prima di rispondere.

<< Thomas Shoone, come posso aiutarla? >> fece, guardingo.

La donna che aveva di fronte doveva avere almeno una ventina di anni più di lui, eppure sembrava una bambina spaesata.

<< Voglio sapere come fai a conoscere Hayase >> rispose Yui, decisa.

Thomas spalancò gli occhi, sorpreso.

<< Potrei farle la stessa domanda >> rispose, sospettoso.

La donna rise, sprezzante.

<< Io sono l'unica persona che dovrebbe sapere che lei esiste, sei tu quello sospetto, qui >> e si avviò verso la villa, pronta a varcare la soglia d'ingresso.

<< Non l'ho invitata a entrare! >> le urlò dietro Thomas, prima di raggiungerla e bloccarle la strada.

<< Non vedo come altri possano impedirmi di entrare nella casa che è mia di diritto >> ribatté lei, prima di aggirarlo ed entrare.

<< Lei dov'è? >> chiese la donna, guardandosi intorno.

<< Hayase? E' andata a letto. Era un po' stanca, oggi è uscita per la prima volta: l'ho portata in spiaggia >> Thomas sorrise lievemente, nel ricordare le ore che avevano passato in riva al mare.

<< Capisco. Ogni tanto deve farle bene uscire. >> rispose, avviandosi per il corridoio, seguita a ruota da Thomas.

<< E ora >> continuò Yui, dopo essere arrivata nella grande cucina << se mentre preparo il tè vuoi accomodarti al tavolo, ti spiego tutto quello che c'è bisogno di spiegare >>

Thomas si sedette al tavolo, mentre lei armeggiava con il bollitore e le tazzine, osservando i suoi gesti secchi e nervosi.

Quando ebbe finito, si sedette anche lei, porgendo una tazza al ragazzo.

<< Bene >> esordì, puntando lo sguardo su Thomas << Immagino che sia tu la persona che si è presa cura di Hayase fin da quando era poco più di una neonata >>

Yui ora sembrava molto più rilassata, mentre beveva il suo tè e si guardava un po' intorno.

<< Certo che me ne sono preso cura, altrimenti non sarebbe mai sopravvissuta >> rispose Thomas, un po' sulla difensiva.

<< E io ti ringrazio per questo, tuttavia... >> Yui si perse ad osservare l'orizzonte fuori da una delle grandi finestre << Hayase non sarebbe mai morta. Non per cause naturali, almeno >>

Thomas sembrò decisamente infastidito da quell'affermazione, e con un gesto stizzito posò la tazzina sul tavolo, assumendo il tono di voce di chi spiega un concetto complicato ad un bambino molto piccolo.

<< Certo che sarebbe morta, signora Yui! Nessun essere umano può sopravvivere senza né cibo né acqua, e Hayase non fa certo differenza >>

<< Questo lo credi tu >> ribatté Yui, più decisa che mai.

<< Questo lo crede la scienza, e lo dimostrano i fatti >> replicò Thomas.

<< I fatti ti fanno credere che Hayase sia una normalissima ragazzina -cieca, ma pura sempre normale -, la scienza può spiegare che Hayase non è affatto una normale ragazzina >> rispose Yui, infervorandosi.

Thomas non riusciva davvero a capire dove lei volesse arrivare.

<< E perché mai non dovrebbe essere una normale ragazza? Certo, è stata abbandonata da piccola >> e qui lanciò un'occhiata eloquente a Yui << ed è cieca, ma non mi sembra che ci sia altro di insolito in lei >>

<< E dire che mi sembravi un ragazzo sveglio... >> commentò lei, leggermente dispiaciuta.

Thomas fece una smorfia infastidita.

<< Ad ogni modo >> continuò Yui << non ti sei mai chiesto come avesse fatto Hayase a sopravvivere tanti giorni senza nessuno? O come mai non abbia mai fame? Come faccia a conoscere i nomi di tutte le sfumature di colore senza però poterli vedere? >>

<< Certo che me lo sono chiesto, ma questo non prova che Hayase non sia una ragazza assolutamente normale >> ribatté.

Yui sospirò, e voltò di nuovo il capo verso la finestra. Sorrise perdendosi in qualche mondo lontano.

<< Quante volte in vita tua hai mai visto capelli così rossi e occhi così verdi? Non sembrano quasi innaturali? Eppure io li trovo bellissimi. >>

<< In effetti non ne ho mai visti, ma questo cosa proverebbe? >> sul viso di Thomas si era dipinta un'espressione di genuina sorpresa.

Yui si rabbuiò improvvisamente, assumendo un'espressione colpevole.

<< Hayase era perfetta. Se non fosse per quegli occhi, lei... lei era il mio sogno! Ho speso due anni della mia vita per lei! Doveva essere tutto perfetto, e invece... invece è cieca! >>

Una lacrima solitaria bagnò la guancia sinistra di Yui. Se la sfregò via con un gesto secco, mentre sembrava rifugiarsi nuovamente nel suo sogno. Quel sogno troppo lontano, che ormai aveva perso.

Thomas non riusciva ancora a capire le parole della donna, ma preferì non fare altre domande. Avrebbe aspettato che fosse Yui a continuare a raccontare la storia di Hayase

 

Note dell'autrice.

Finalmente posto questo capitolo! Annuncio che il piano “Sette ore di convivenza forzata in treno con sorella e madre” è stato un successo. Pur di non star lì a far niente insieme a loro, mi son messa di buona lena a scrivere questo nuovo capitolo xD (Cosa non si fa per sopravvivere...)

Ovviamente, mi dispiace avervi fatto aspettare tanto, ma con l'Estate il mio contatore dei giorni si azzera completamente, e il tempo passa senza che io me ne accorga ^^” (Che scusa del cavolo, lo so).

Chiedo scusa anche se questo capitolo è un po' meno "poetico" (che parolone XD) degli altri, ma avevo troppe cose da spiegare, e le mie solite descirzioni non ci starebbero per niente state bene.
Grazie infinite alle tredici persone che hanno inserito la storia fra le seguite, e alle due che l'hanno messe fra le preferite. Non credevo che questa storia sarebbe arrivata ad essere apprezzata a tal punto! Al prossimo capitolo provvederò a ringraziarvi uno alla volta, ma per ora vi dico un “grazie!” generale ^^

Grazie (e qui mi stupisco da sola O.O) anche a Fairy_Whisper, che con le sue critiche e le sue parole dure mi ha fatto capire quanto amo questa storia, e quanto io non sia disposta a cambiare una sola frase di questa. A meno che non abbia fatto strafalcioni di ortografia o simili, in tal caso segnalate sia tramite recensioni che in privato, che poi correggo xD

Spero vogliate farmi sapere anche con questo capitolo che cosa ne pensate. In ogni caso, grazie per avere letto ^^

Per il prossimo capitolo credo che non dovrete aspettare troppo, dato che appena ricomincia la scuola (cioè domani, per me...) improvvisamente mi torna la voglia di scrivere XD

Un bacione enorme.

Sempre vostra,

_Haru_chan_

  
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