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Autore: MaJo_KiaChan_    12/09/2012    5 recensioni
Salve a tutti!
Questa è la mia prima fanfiction su questo fandom, spero vi piaccia!
Parla di tutto ciò che accade prima della famosa light novel Ojamajo Doremi 16, ovvero quello che è successo alle medie.
Ci sarà ovviamente Doremi e forse anche le altre ragazze!
Buona lettura!
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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≈ Ojamajo Doremi Before Sixteen ≈

 


Capitolo III: Il litigio.

Volete sapere come è andata a finire quella giornata? Beh, è finita come le altre...
Eh sì, proprio così. Sapete, è buffo: quando si desidera con tutto il cuore che un giorno speciale non finisca mai, accade il contrario. Perché il tempo deve scorrere così velocemente? Perché non posso più fare incantesimi? Come vorrei tornare la ragazzina felice delle elementari… già, quella che era un’ apprendista strega e che al signorino Kotake non ci pensava mai!
Comunque, dopo parecchio tempo (non saprei definire bene quanto) abbiamo sciolto quell’abbraccio e ci siamo guardati negli occhi per alcuni istanti. Sentivo le mie guance farsi sempre più calde e capii che stavo arrossendo di brutto. L’ho incitato subito a tornare in classe, e così abbiamo fatto. Mentre camminavamo per il corridoio della scuola attorno a noi non c’era altro che silenzio. Dopo quello che era successo non me la sentivo proprio di parlare e così, credo, nemmeno lui.

***

Ci aspettavano le ultime due ore di storia e grammatica giapponese: io le avevo passate sbuffando o guardando fuori dalla finestra a farmi chissà quali film in testa sull’abbraccio di poco prima. Per mia solita fortuna, poi mi sono beccata anche l’ennesima sgridata dal sensei. Ah, che giornataccia!
Sì, tutto qui. Né più né meno. Cosa vi aspettavate? Anzi, cosa mi aspettavo? Quell’abbraccio è stato solo un gesto d’amicizia…
Sospiro e sento che il mio sguardo diventa sempre più triste.
Ah, meglio non pensarci più (anche se so che non sarà facile)! Mi sta venendo mal di testa a forza di pensare a quel cretino che ancora non capisce i miei sentimenti!
STOP, aspetta! Come, come? Chi ha mai parlato di sentimenti?
“Tu, cara Doremi!” Oh, bene adesso ho anche la coscienza che mi parla…
“O avanti, ammettilo!” Che cosa?! “Che ti piace!” No, non è vero! Finiscila di torturarmi e vattene dalla mia testa!
Uff, ci si mette pure la vocina nel mio cervello…
Bah, come mi sento stanca. Meno male che oggi è domenica e non si va a scuola.
Mi stendo sul letto e guardo fissa il soffitto bianco.
Che cosa mi era preso ieri? Forse avevo la febbre… Sì, deve essere così. Ho fatto proprio una figuraccia: mi sono messa a piangere e non la finivo più di stringere la sua maglia… Aaaah! Non ci capisco più niente! Ma perché capitano tutte a me? Che vergogna! Che vergogna!!!
Già. Però mi sentivo al sicuro vicino a lui. Era così caldo, e poi la sua felpa aveva un profumo unico… Oh, insomma basta! Perché penso sempre a lui, ai suoi occhi che ci sprofonderei dentro ogni volta? Ecco! Mi sto di nuovo scervellando su Tetsuya-kun.
Prendo il cuscino e me lo metto in faccia.
Uff, il silenzio mi opprime… e nel vero senso della parola! Non c’è nessuno in casa: mamma è uscita a fare la spesa, papà è ovviamente al lavoro e quella peste di Pop… beh, è col suo nuovo fidanzatino al parco giochi.
Ma come diavolo fa ad avere già dei ragazzini attorno? Uff, sono la solita sfortunata, goffa e pasticciona che non piace a nessuno. Argh, ma non è proprio giusto! Ho molti pregi oltre che i difetti!
Uff. Uff. Uff. Ufffff!!!

Chissà che ore sono. Oggi non ho proprio voglia di alzarmi.
Che faccio? Sono sfinita, eppure non ho fatto ancora niente e la giornata è appena iniziata! Che pigra che sono…

***

Accendo la televisione: nulla non c’è nemmeno un programma decente.
Uhm, ho deciso. Chiamerò Hazuki-chan!
Prendo il cellulare e digito il numero della mia migliore amica. È da un po’ che volevo sentirla, ma lo studio ha portato molti sacrifici ultimamente.
Ah, la linea è occupata.
Questa non ci voleva. Sono la ragazzina più sfortunata del Mondo!
Ancora questa frase… che ricordi! Credevo che passando alle medie sarei cresciuta e invece.
“Sei sempre la solita”, le parole di quella peste di Poppu continuano a rimbombarmi la testa. Comincio a pensare che forse dovrei cambiare…

***

<< Adesso basta! Te lo dico per un ultima volta! Il mio nome è Dojimi! >>
Ma che ho detto? Mi metto subito le mani sulla bocca.
<< AHAHAH! Alla fine l’hai ammesso è? DO-JI-MI -chan? >>
<< Ma si può sapere perché ce l’hai sempre con me? Che ti ho fatto? >>
Mi guarda perplesso e si fa serio e, come se stesse in un film, con occhi luccicanti e sorriso smagliante (che faccia da schiaffi!), mi fa:
<< Perché ti ho sempre amato…>>
CHE COSAAAAAAAAAAAA???

***

<< Ah… ahh!!! >> sono caduta dal divano! Oi, oi…!
Ah, questo non sarebbe successo se non l’avessi sognato!
“É perché ti piace!” Ancora tu? Scioooh! Via dalla mia testa.
Arrgh, diavolo, Tetsuya-kun! Probabilmente me la starai mandando tu ogni santo giorno, vero?
Ho deciso, da domani cambierò. Non ci sarà più la solita “Dojimi” sbadata, diventerò finalmente una vera e propria ragazza delle medie!

***

DRIIIING!!!
Come? È già lunedì mattina?! Ma io ho ancora sonno!
Ah, ancora cinque minuti! Dopotutto non sarà mica così tardi, no? Mi accuccio con la testa sotto il cucino e mi godo ancora un po’ il dolce tepore del mio letto, finché sento la mamma che dalla cucina mi dice:  << Doremi, tesoro! È tardissimo se non ti affretti non arriverai in tempo neanche oggi! >>
<< Sì… sì! >> i miei occhi cominciano ad aprirsi e guardano tranquilli la sveglia che ha suonato poco prima…

<< Ah, sono ancora le 7:49… CHE COSA?! >>
Salto giù dal letto e mi vesto in fretta. Per la corsa non faccio in tempo a farmi i miei odango e, mentre scendevo le scale per andare in cucina…
<< Fate largo, sono in ritardo!!! Waaaaaaaaaaaaaaaa!!! Oh, oi, oi, oi, oi! Ah, che botta! >> …cado dalle scale. Toh, un’altra delle mie solite cadute. E vai! Ah, che allegria.
<< Ecco, è caduta! >>, fa Poppu mettendosi le scarpe, già pronta per uscire.
<< Doremi, stai bene? >>. Ed ecco il solito padre preoccupato seguito a ruota dalla mamma. Ogni giorno sempre le stesse cose!
<< Sì, sì! >>, dico. Mi rialzo e pulisco la divisa della scuola media… che cosa ho detto? S-scuola?? Oh, cavoli! Devo uscire subito!
<< Non mangi? >>
<< No, non posso mamma. A dopo! >>
Corro ed esco di casa come una ricercata. Ah, possibile che ogni giornata sia sempre uguale? Odio la mia routine quotidiana! Ehi ma, ora che ci penso, da oggi non dovevo cambiare essere una vera ragazza delle medie? Oh beh, iniziamo bene.
Faccio ancora qualche passo, ed eccomi arrivata all’istituto. Meno male che questa scuola è più vicina di quella elementare… non oso pensare a quale ora sarei arrivata lì.
“Sono in ritardo! Sono in ritardo! Pista! Fatemi passareeee!”Penso per tutto il tempo cercando di non urlarlo come sempre.
Ehi ,ma… perché c’è tutta questa gente oggi? Ah, già la riunione con i genitori.
Uffa, fatemi andare in classe, sono in stra-ritardo! Tra la folla cerco di aprire un varco per procedere. << Mi scusi signora, dovrei passare… grazie! >> guarda qua che sono costretta a fare per entrare in aula… << Permesso… Ah, finalmente! E ora di corsa! >> ma proprio lì…
<< Ehi… ehi! Frenaaaa! >> fa una voce familiare.
<< Ehi tu, moretto spo-sta-ti!!! >> alla faccia del cambiamento.
Ma non si toglie. Aspetta… non si toglie? Riapro piano gli occhi. È come se tutto si muovesse a moviola.
E…e…SDENG!
Gli cado sopra.
<< Ah… un’altra botta! Scusami…T-Tetsuya??? >> oh, no! Sono caduta su quell’imbecille? Ma in che razza di situazione mi vado a cacciare ogni volta? Siamo rossi entrambi ma, fortunatamente, scioglie subito il ghiaccio con le sue solite uscite.
<< Ah, come hai detto? Un’altra botta? Ahahaha! Quante volte cadi al giorno impiastro? >>
Approfitto della battuta e mi scanso di razzo riprendendo la cartella.
<< Non sono affari tuoi! E ti ripeto: il mio nome è Doremi Harukaze, nel caso ti fossi scordato! >>, dico indicandomi col pollice della mano destra.
<< Mmm… la solita frignona che non capisce neanche un briciolo di senso dell’umorismo! >>
<< Ah, taci… non hai nemmeno un po’ di sensibilità! Oh, povera me, sono in ritardo! Ed è tutta colpa tua! >>
<< Ehi, colpa mia? Ma sei stata tu quella che mi è venuta addosso! Dovresti almeno chiedermi scusa, ti pare? >>
<< Ah,  e va bene. Mi dispiace… contento adesso? >> uff, vuole sentirsi sempre quello che ha ragione!
<< Molto, cara la mia Dojimi-chan! >>
<< Oh, devi finirla KO-TA-KE! >> Divento così arrabbiata che sento uscire fumo dalle orecchie e dal naso, come un toro impazzito.
<< Sì, sono io… >> che tono da strafottente!
<< I-io ti arrrgh…! Ah, non osare ripetere ancora quel nomignolo ed avere così tanta confidenza con me, chiaro? Vedo che con te i buoni modi non funzionano… VA BENE! Mi hai sentito? È stata tutta colpa tua!!! Se non mi fossi stato d’intralcio ora sarei in aula e… >>
<< Che stiamo facendo qui? >>
La voce del professore? No, non può essere il nostro sensei, vero?
<< Harukaze-san! Kotake-san! Andate subito in classe. Siete in ritardo e continuate a chiacchierare come niente fosse? Vi meritate una lezione! >>
È il nostro professore…
<< Ah, ehm, ci scusi sensei! >> Facciamo un breve inchino di scusa.
<< Resterete fuori dalla classe per l’intera ora di storia con due secchi d’acqua. E che non accada mai più, chiaro?! >>
<< Chiaro, sensei >> fa Kotake mentre io annuisco con un “sì sensei”.
E adesso eccoci qui, nel corridoio della scuola. Ancora una volta in castigo… ma la cosa peggiore è essere ancora una volta da sola con questo scemo.

***

<< Ehi, disastro… >> incomincia lui mentre stiamo ancora fuori dalla classe.
<< Che vuoi?! >>
<< Ora che ci penso… Come mai oggi niente odango? Hai deciso di cambiare look per trovarti un fidanzato? >>
Argh! Certo, come no! L’ho fatto per trovarmi qualcuno, ovvio! Possibile che vuole sempre farmi saltare i nervi e… farmi star male?
Continua poi a parlare nonostante la mia occhiataccia gelida.
<< Ehm… Non che me ne importi qualcosa, ovvio! Certo poi chi vuoi che prenda una pasticciona come te?! Ahahaha Che caso perso! …Ehi, mi hai sentito? >>
Bene, così sarei una pasticciona che non si prenderebbe nessuno, un caso perso.
D’improvviso sento la mia rabbia trasformarsi in dolore, sento il mio cuore cinto in una stretta. Tengo gli occhi chiusi e a stento cerco di non far uscire le lacrime. Decido comunque di non fargli vedere quel che sto provando ed incalzo dicendo:
<< Basta! Per una volta smettila! >>. Si è spaventato, spero però che non mi abbia sentito anche il sensei in aula. Continuo a voce più bassa  << Punto uno: caro il mio simpaticone, non sono in vena di fidanzati! Punto due: non lo verrei certo a dire a te! E per finire, punto tre: fatti gli affari tuoi! >>. Tetsuya rimane lì fermo, a guardarmi, mentre io mi metto seduta, con le gambe strette al petto, rivolta dall’altra parte a ignorare ogni suo richiamo.
Come può essere così stupido…? Aaah! Ma perché esisti, Tetsuya!?

***

Argh…
<< Sono tornata! >>  e ancora ho i nervi alle stelle…
<< Doremi vuoi una fetta di torta al… >> alla fine finisco per interrompere mia madre con un brusco:
<< No! Lasciatemi stare… ho voglia di star sola ora! >>
Salgo le scale e vado nella mia camera. Ripenso per la millesima volta a quella scenata a scuola…
“ Hai deciso di cambiare look per trovarti un fidanzato? Certo poi chi vuoi che prenda una pasticciona come te?! Ahahaha Che caso perso!”
Mi butto sul letto.
<< Tetsuya, io per te… sarei davvero un caso perso? >>. Sento le lacrime rigarmi il viso. Inizio ad avere gli occhi pesanti e lucidi. Finalmente posso piangere.


Nota dell'autrice:

Ciao a tutti!!
Mi dispiace tanto se ho fatto l'ennesimo ritardo col capitolo e spero vi sia piaciuto. :)
Ho abbandonato la fic per un po', sia a causa della scuola (che aimè sta per ri-iniziare T_T) che per la poca ispirazione...
Ma il quarto capitolo è già bello pronto! Ne vedremo delle belle! :D
Spero continuerete a seguirmi così numerosi. A presto <3
Vostra

MaJo_KiaChan_

  
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