Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: FrancyF    12/09/2012    3 recensioni
Dodici mesi sono tanti da far passare.
In dodici mesi può succedere di tutto.
Si crea e si distrugge un amore.
Ci si sposa.
Si cambia vita.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nick impiegò un po’ per trovare suo fratello. Quando si arrabbiava, solitamente, Joe se ne voleva stare in un posto tranquillo, lontano da occhi indiscreti. Senza fans, ne’ fotografi.
In hotel, secondo il giudizio di Nicholas, di posti tranquilli dove rifugiarsi dopo una litigata ne’ esistevano a migliaia: le terme, la terrazza, la spiaggia, per non parlare delle numerose isolette che circondavano la laguna.
Erano orami due ore che lo cercava e stava per essere assalito dal panico. Lui e Joe non avevano mai litigato in vita loro. Ok, forse sì, ma mai così pesantemente e mai per Miley.
Prese il cellulare e compose il numero di suo fratello. Era libero! Passarono circa dieci secondi, poi Nicholas udì la voce metallica della segreteria “Siamo spiacenti, ma l’utente da lei selezionato ha rifiutato la vostra chiamata. Potete riprovare più tardi”.
-Ma vaffanculo Joe!- Nick tirò un pugno al muro, per calmarsi.
Sentì la testa girargli e vomitò.
Era stato un cretino. Si distese sul prato, lentamente.
L’erba era morbida, Nicholas era protetto dalla mole di un ampio baobab che gli faceva pure ombra, mentre un leggero venticello gli sfiorava i capelli, che erano già incredibilmente ricresciuti.
Sospirò pesantemente e chiuse gli occhi. La testa aveva smesso di girare, ma aveva in bocca il sapore amaro del vomito. Probabilmente i valori gli erano schizzati alle stelle. Era dalla litigata della sera prima che non si faceva un’iniezione.
Nick pensò di stare lì per sempre. Di abbandonare il mondo lentamente, lasciando tutti e tutto. Sarebbe finalmente stato in pace. Non avrebbe più avuto il diabete, non avrebbe più dovuto scusarsi con Joseph, non avrebbe più dovuto soffrire per amore, non avrebbe più dovuto lottare tra l’impulso di lasciarla andare o averla e deluderla di nuovo.
Nella sua mente udiva solo tre parole: “Toccherai molte persone”; aveva già sentito quella frase da qualche parte, forse era stato Dio in un sogno che aveva fatto da bambino. Per anni il ragazzo si era affidato a quella voce per trovare le risposte che desiderava.
Si diede mentalmente dell’idiota. Non poteva mica lasciarsi morire a diciannove anni! E’ solo per un piccolo problema di cuore? Ok, forse non era tanto piccolo, era il suo più grande tormento, ma doveva essere superato. O almeno così sperava lui. Senza contare che se si sarebbe lasciato morire, il rimorso di aver lasciato soli suo padre, sua madre e i suoi fratelli l’avrebbe perseguitato.
La nausea lo riassalì. Basta, doveva tornare in camera e prendere dell’insulina o sarebbe svenuto per strada.
Con uno sforzo enorme si alzò e si trascinò fino in camera.
La porta era aperta. Nick si fiondò in bagno a vomitare.
-Ma sei deficiente?-Joe era davanti a lui.
Nick lo guardò sofferente. Non era arrabbiato.
Joseph gli andò vicino e lo aiutò a tirarsi su.
-Mettiti sul letto che vado a prenderti l’insulina-
Nicholas obbedì senza fiatare. Steso sul letto si sentì meglio.
Joe gli passò l’insulina e gli si sedette accanto.
Nick si fece l’iniezione e, non appena sentì l’insulina in corpo, la nausea e le vertigini diminuirono. Si sentiva però, esausto.
-Scemo il mio fratellino- scherzò Joe, dandoli un colpetto sul petto.
No. Decisamente non era più arrabbiato. Sorrideva. Nicholas si sentì immensamente sollevato.
Sentiva la gola secca.
-Joe sentì per ieri…-
-Non importa-lo zittì il mezzano –è tutto a posto. Riposati. Ne’ parleremo dopo-
-Grazie-Nick gli strinse la mano –ah! Joe… non dire quello che mi è successo agli altri. Non voglio far venire un infarto a mamma-
Joe si  alzò e chiuse le tende.
-Non sono mica scemo sai? Dormi ora-.
 
-Papà!-Noah saltò in braccio al signor Cyrus che la strinse a se’.
-La mia piccola! Come va?-
Braison e Miley erano sul divano, intenti a vedere la televisione.
-Ehi voi due?- Billy Ray aveva lasciato la figlia più piccola e ora reclamava l’attenzione dei più grandi.
Miley e Braison lo abbracciarono.
Billy Ray tenne stretta la figlia a lungo, quasi avesse paura di lasciarla andare.
-Papà andiamo! Non mi sono ancora sposata, manca un anno!-
Suo padre la lasciò andare.
-Lo so bocciolo. E che mi sembra ieri che fingevi di cantare davanti allo specchio usando la spazzola come microfono e adesso sei una cantante di successo e ti sposi-
-Fra un anno-sottolineò la ragazza, baciandolo.
-Si però ti sposi-il signor Cyrus alzò lo sguardo, in cerca di Liam –ma dove è il mio futuro genero?-
-E’ fuori con Happy e Ziggy- rispose Noah.
Tish si comportò in modo civile col suo ex- marito. Nonostante le liete ricorrenze di quei giorni, fra i due c’era ancora parecchia ruggine. Miley si comportò come se stesse camminando sulle uova: era contenta della visita di suo padre, ma allo stesso tempo, si sentiva sotto esame. Suo padre conosceva poco Liam. Voleva davvero che facesse parte della sua famiglia?
-Vieni andiamo fuori a parlare-le disse suo padre.
Si sedettero fuori, sui gradini della veranda che dava alla spiaggia. Il loro posto preferito.
-Cosa hai bocciolo?-suo padre la osservava con apprensione.
-Niente-Miley nascose il viso, sicura che il padre avrebbe letto nei suoi occhi un qualcosa. Non sapeva neanche lei come definire quel “qualcosa”. Era un sentimento opprimente che le invadeva parte delle viscere e che pulsava. Non sempre, solo in certi momenti. La ragazza era felice, amava Liam. Ma non era sicura che… insomma non lo vedeva con lei nel loro futuro.
-Non ne sono sicura…-
Suo padre rise, mentre si passava una mano nei capelli folti.
-Nessuno lo è-
-Non riesco a immaginarmi a ottanta anni con lui. Non riesco ad immaginare noi due vecchi che parliamo della nostra storia-
Billy Ray sorrise, comprensivo.
Miley appoggiò la testa contro la spalla del padre.
-E’ naturale sai? E’ capitato anche a me quando ho sposato tua madre-
La ragazza non sottolineò il fatto di come era andato a finire il matrimonio dei suoi.
-E’ un impegno serio sai bocciolo? Insomma non è come giocare alla famigliola felice per un paio d’anni… avete già deciso qualcosa?-
-Abbiamo solo visto qualche modello per gli abiti e abbiamo ingaggiato Christopher Boykin-
-Il grande Big Cat?!-
-Si-Miley si mise le mani sulla testa, appoggiando i gomiti alle ginocchia. Si sentiva già sopraffatta dagli impegni e mancava ancora un anno alle nozze! A volte avrebbe voluto chiudere tutto lì. Avere una vita normale, andare al college, avere un ragazzo comune. Ma Liam Hemsworth non era un tipo comune. Non quando stava con lei, almeno. 


Yeah! Secondo capitolo gente! grazie a tutti per le recensioni, mi fa davvero piacere che la storia vi garbi.
Allora voglio dire un grande in bocca al lupo a tutti quei poveretti che hanno iniziato la scuola. Io inizio il 17 l'ultimo anno di liceo e ho una paura enorme del futuro. Davvero l'album dei Jonas quest'anno è uno dei motivi che mi tirerà su il morale. :D   (le vostre recensioni sono incluse nelle cose positive ovviamente)
Ci vediamo fra una settimana esatta a mercoldì 18.
FrancyF

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: FrancyF