Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Anevrasi    12/09/2012    2 recensioni
..il seguito di "per errore...per amore"
Non è "passato" fino a quando non sei libero di ricordarlo senza soffrire.
Ma se tutti i loro sforzi fossero vani, se nel loro presente un'altra minaccia li stesse per travolgere ancora una volta???? Troveranno il coraggio di mettere la parola fine a quest'agonia e vivere il loro futuro....insieme????
Il finale del mio anime preferito..come avrei voluto io senza togliere niente all'originale ovviamente...se siete curiosi...leggete per scoprirlo e mi raccomando...siate buoni =D =D =D =D
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa volta precedo la lettura….abbiate pazienza perché è lunghetto e carico di…un sacco di cose….
Sono quasi del tutto certa che questo sia il terzultimo capitolo…….
Spero che vi piaccia perché ci ho messo tanto e tanto impegno.
Buona lettura e come sempre…grazie infinite a tutti :D

 
 
 
 
La sensazione di una grossa sbornia.
Ecco come mi sentivo.
Ma avevo davvero bevuto?
No.
Decisamente no!
Neanche tutto il sakè di Kaede avrebbe potuto farmi sentire così.
Come un albero privo di radici, come se la terra sotto ai miei piedi stesse franando lentamente lasciandomi con la consapevolezza che presto o tardi sarei stato risucchiato.
Mi guardai attorno cercando di mettere un po’ d’ordine nel mio cervello stanco.
Non riconoscevo quel luogo.
I miei piedi mi avevano condotto la..senza uno scopo, senza un vero motivo.
Come la mia vita.
Senza uno scopo.
Senza un valido motivo per continuare ad esistere.
Strinsi i pugni e una fitta dolorosa mi percorse il braccio.
Mi guardai la mano ancora pesta per la violenza cruda con cui l’avevo utilizzata.
Miroku.
La nebbia passò.
Il senso di vertigine cessò e tutto in me tremò di rabbia.
Come aveva osato?
Spostai lentamente lo sguardo dalla mano al polso.
Un polso vuoto.
Un polso solo e privo di difese, che non mi avrebbe più recato alcun conforto alla vista.
Tutto ciò che mi restava. era il ricordo di quel calore costante a cui mi aggrappavo con paura e disperazione.
Ed ora….per colpa sua….non esisteva più.
Il mio braccio era rimasto nudo ed esposto al male del tempo.
Come potevo rimanere immobile mentre la sua figura si dissolveva nella mia mente?
Come avrei fatto d’ora in poi a ricordare il suo volto, il suo profumo e il suo sorriso senza quel piccolo e consunto oggetto che mi aveva salvato da me stesso?
< Oh..Kagome… >
Mi inginocchiai, impotente e affranto dal pensiero di essere rimasto esposto e privo di ogni tipo di difesa.
Mi sentivo morire dentro ad ogni secondo che passavo in contemplazione di quel polso nudo.
Il mio amuleto, il mio porta fortuna, il mio ricordo di lei..era svanito all’interno di quel dannato vortice, dove avrei tanto voluto spedire il mio ex migliore amico….dove avrei tanto voluto annegare io.
Perché…perché?
Non bastava l’eroismo di Kagome che mi aveva abbandonato ad una vita che non volevo vivere, ora anche Miroku mi aveva tolto il respiro.
Ma…dopotutto aveva ragione. Questo dovevo concederglielo.
Ero un codardo.
Un grandissimo codardo.
La volevo disperatamente al mio fianco, avrei dato questa miserabile vita pur di rivederla un ultima volta.
Per chiederle scusa per quello che le avevo detto. Per il male che le avevo fatto.
Eppure…anche con questo forte desiderio, non ero capace di sperare davvero, non ero più in grado di fidarmi di lei.
Troppe volte mi ero lasciato convincere ad abbandonare la mia prudenza nei suoi confronti…e troppo volte mi ero ritrovato da solo ad ansimare per la paura di perderla.
Ed ora…ora non ero più in condizione di permettere al mio cuore di correre a briglia sciolta verso la speranza di riaverla al mio fianco.
Bastava quello ad uccidermi.
Bastava quella speranza a darmi il colpo di grazia che attendevo da due anni.

Un lampo di luce quasi dolorosa mi attraversò violentemente.
Potevo?
Potevo forse fare un ultimo tentativo?
Chiesi conferma al mio cuore che come risposta riprese a battere lentamente e con più convinzione.
Se il solo pensare di farcela mi faceva sentire più vivo…..sperare davvero…come mi avrebbe fatto stare?
Dovevo solo provarci.
Dopotutto ero un essere incompleto ed indeciso, a mezzo tra la creatura umana e il demone violento, in lotta con il desiderio di amare e un radicato rancore profondo, lacerato tra la voglia di vivere oppure di lasciarsi morire lentamente.
Ora sapevo cosa dovevo fare…ma non sapevo assolutamente come potessi riuscirci.
Mi alzai in piedi e corsi verso il luogo del nostro primo incontro.
Il luogo dove  il nostro cammino aveva preso forma.
Il luogo del nostro amore.
Solo li avrei potuto abbassare a forza le barriere dietro cui mi ero barricato e provare a denudare il mio cuore ed il mio spirito un’ultima volta.
Potevo farcela…potevo rischiare perché non avevo più nulla da perdere.
E…..se non avesse dovuto funzionare….mi sarei tolto di mezzo.
Una volta per tutte.
 
Guardai quel corpo denutrito e martoriato da una battaglia troppo lunga per una semplice essere umana.
Eppure lei era ancora li.
Ancora in piedi.
Ancora pronta nonostante le sue parole a dar battaglia.
Esternamente rimasi impassibile.
Rigido e apparentemente scioccato dalle sue parole, ma dentro….dentro sorridevo estremamente soddisfatto e fastidiosamente ammirato dalla sua bravura.
Lanciai una fugace occhiata a Midoriko che pallida come un morto e smarrita come il più debole dei cuccioli fissava la sua creazione sapendo benissimo di averne perso il controllo.
Ma io sapevo.
Avevo già visto all’opera la “Kagome attrice” e questa volta…non ci sarei di certo cascato.
 
I miei occhi non volevano lasciare quel viso tanto simile al mio ma che ora pareva scolpito nella cera.
Era perfetta.
Dannatamente perfetta.
Troppo.
Era andato tutto storto.
Ciò che ritenevo utile si era rivelato disastroso.
Ciò che credevo sicuro era risultato incerto ed irraggiungibile.
Come eravamo arrivati a questo?
Secondo i miei piani avrei già dovuto solcare le porte ultraterrene e indossare le ali della libertà…invece…rischiavo di consumarmi lentamente davanti ai suoi occhi. Dinnanzi ai loro sguardi implacabili e soddisfatti.
Anche se Naraku faceva di tutto per nasconderlo…leggevo chiara la soddisfazione sul suo volto ombroso.
Piuttosto di non darmela vinta…si sarebbe fatto uccidere da Kagome…anzi sarebbe rimasto impassibile ai suoi attacchi. Tutto pur di vedermi scomparire lentamente. Tutto pur di sapermi sconfitta!
Dannato.
Ma anche Kagome era soddisfatta…forse di aver finalmente preso una decisione…per quanto macabra e letale fosse. E per quanto si discordasse dalle opzioni che avevo previsto…lei aveva scelto.
Una scelta che non avevo minimamente preso in considerazione.
Mi aveva sbalordito ed ora…le mie possibilità si erano drasticamente ridotte…ma non avrei mai abbandonato il sogno di una vita.
Mai!
 
Guardai l’orizzonte farsi rosso, talmente rosso che sembrava sanguinare.
Anche il mio cuore era ferito.
L’immagine di Inuyasha impotente e furioso mi aveva tolto il respiro. Per un attimo avevo davvero creduto che volesse ucciderlo e la mia mano era corsa lungo la schiena…ad afferrare un arma che non possedevo da tempo.
Respirai a fondo per permettere all’ansia che attanagliava il mio cuore di allentarsi ma nulla nel mio spirito poteva cambiare.
La mia migliore amica si trovava da sola in un posto orrendo, sfinita e smarrita e con una pesante missione; ritornare da noi e salvare un amico da morte certa, e non passava giorno senza che il mio pensiero corresse a lei e alla sua straordinaria forza.
Ogni istante pregavo che ce la facesse e senza che potessi fermare le mie inutili preghiere, mi davo dell’egoista e della stupida.
Grazie a Kagome, lui era qui…al mio fianco ora.
Il suo sacrificio mi aveva concesso questo…e io ancora non ero contenta.
Lui sorrideva ed alleggeriva quella spada assassina che pendeva sopra le nostre teste…ma io sapevo, sapevo che non sprecava un istante…non sottovalutava un mio battito di ciglia per non perdersi nulla.
Rimaneva accanto a Misaki durante la notte solamente per sentirlo respirare nel buio.
Il mio cuore sanguinava, come il suo, come quello di Inuyasha…e indubbiamente al pari di quello di Kagome.
Due braccia forti mi avvolsero facendomi sentire la protezione di un ampio petto e la sicurezza del calore umano.
< smettila di tormentare la tua povera testolina…. >
Sorrisi della sua perspicacia. Come avrei potuto rivivere senza di lui?
< si hai ragione… >
Mi baciò il capo come per mettere ordine tra i miei pensieri e straordinariamente ci riuscì.
Non potevo perderlo. Non ora. Non più.
< guarda il tramonto…sembra che il cielo stia sanguinando.. >
< già..pensavo proprio alla stessa cosa…..e…non ho potuto far altro che pensare a Inuyasha >
Quel corpo solido contro il mio si irrigidì.
< forse ho fatto male ad agire così >
Mi voltai, senza sciogliermi dal suo abbraccio, a fissare quelle iridi azzurre come il mare e per un attimo mi persi.
C’erano preoccupazione ed indecisione, un pizzico di rabbia e tanta tanta impotenza.
Mi alzai sulle punte e gli sfiorai la bocca.
< peggio di così non poteva stare. Odio dirlo ma….sono giunta all’accettazione del suo dolore. Se non riesce a venirne fuori neanche grazie a questa tua violenta scossa….non….non voglio più vederlo così… >
Mi guardò con durezza ma comprese.
Era dannatamente vero dopotutto.
L’Inuyasha battagliero e vivo, prepotente e testardo, pieno di grinta e irruenza non esisteva più.
Non si poteva tenere in vita qualcuno che non ne voleva sapere di affrontare ciò che con coraggio e sacrificio gli era stato donato.
Lui non aveva mai voluto questo…e non lo avrebbe mai accettato.
Quel mezzo demone ribelle nei confronti di una vita difficile e piena di ostacoli…si era arreso, e senza l’appoggio di Kagome non si sarebbe mai più rialzato.
Dovevamo restare pronti.
Sentii la lama di quella spada posta sopra di noi abbassarsi tanto da sfiorarmi la nuca.
Se tutto fosse andato per il verso sbagliato…se tutto si fosse compiuto secondo il volere del nostro infame destino…Inuyasha non avrebbe più retto senza Kagome e Miroku sarebbe svanito all’interno di quel vortice dannato ed io….io sarei rimasta completamente sola.
Anche Miroku doveva essere arrivato alla mia stessa conclusione perché i suoi splendidi occhi divennero lucidi e la sua stretta si fortificò.
Mi abbandonai contro il suo petto lasciando che il mio cuore piangesse quelle lacrime non ero più disposta a versare.
 
< Kagome…come puoi rinunciare ora. Non puoi! >
La soddisfazione che avevo creduto di leggere nel profondo dei suoi occhi svanì lasciando il posto a tanto, troppo dolore.
Mi sentii smarrita per qualche istante poi ripresi il contatto con la realtà.
Erano così forti i suoi sentimenti da gettarmi nella più totale confusione.
Mi stavo indubbiamente indebolendo.
< io…sono tanto stanca madre >
Spalancai gli occhi.
Per la prima volta non vi era ironia o amarezza in quel confidenziale appellativo.
Ma il tono sconfitto e triste non mi aiutò ugualmente a sentirmi parte di lei.
Dopotutto non volevo far parte di quel cumulo di dolore puro.
< come posso fare per riportare indietro il tempo? >
< … non puoi… >
< già…. Che ironia. Voi due avete giocato con me e con i miei sentimenti con una facilità estrema. Sembra che per raggiungere i vostri scopi abbiate fatto di tutto…anche quello che non si poteva fare…ma allora perché io non posso fare ciò che desidero di più al mondo? >
< e che cosa vorresti Kagome? >
< dimenticare. >
Rimasi perplessa davanti a quella sua totale resa.
Non era da lei. O forse…avevamo davvero superato ogni limite immaginabile.
< dimenticare Inuyasha? >
La vidi incassare il colpo e barcollare come in preda alle vertigini.
< si…..dimenticare tutto. Voi……lui…..i miei amici…..Inuyasha e il nostro stupido amore….Kikyo e la sfera. Tutto! >
< il vostro non è stato uno stupido amore! >
Mi diedi mentalmente della stupida.
Che cosa stavo facendo dannazione!!!
Io volevo che quella ragazzina crollasse. Lo volevo dal primo istante in cui mi ero rivolta a lei ed ora…ora che si stava sgretolando davanti ai miei occhi mi ritrovavo disperata nel constatare che non lo desideravo affatto.
< si invece! Ha portato solo male e solitudine. A tutti quanti. Ha costretto una morta a ritornare in vita solamente per essere tormentata e disprezzata, anche dalla persona che la amava e che si sentirà in colpa a vita per averla abbandonata nel momento del bisogno. Questo amore lo ha trasformato in una creatura debole ed insicura che non prova fiducia neanche verso di me. E che ha preferito ripudiare quanto ci legava pur di non soffrire.
Perché questo è un sentimento troppo forte…troppo duro e insano per poterlo vivere. E’ qualcosa di innaturale, che è stato programmato nei minimi dettagli e che altrimenti non sarebbe mai esistito.
La mia presenza ha tormentato tutti. Ho portato solo dolore. Io sono puro dolore. >
< basta! >
Ansimavo per l’oppressione che sentivo nel petto.
Che male dannazione.
Perché ora? Perché proprio adesso quella ragazza si stava spezzando? Perché?
< io non ho programmato i vostri sentimenti. Vi ho piazzati sulla stessa via. Nella stessa direzione ma non ho contaminato nulla. >
< evidentemente….non…dovevamo stare assieme! >
Il fiume di lacrime che aveva straordinariamente trattenuto fino a quel momento fuoriuscì dai suoi occhi stanchi.
Stanchi come il suo corpo che si afflosciò su se stesso piegandosi per proteggersi dal male che anche io avevo contribuito a farle.
Sorrisi amaramente.
Non ero io ad essere troppo debole.
Erano quei sentimenti ad essere qualcosa di mai visto e provato prima.
Eppure nella mia mente vedevo ancora le porte della libertà aperte…solo per me.
 
Se il mio cuore avesse saputo battere e dolere di quello sforzo probabilmente si sarebbe fermato.
Se stava recitando era proprio il caso di farle i complimenti ma la mia lucida mente mi suggeriva che quel dolore e quella devastazione non potevano essere messi in scena senza che pulsassero vivi dentro la propria anima.
Ero più propenso a credere che la situazione le fosse sfuggita di mano. I loro stupidi sentimenti non mi interessavano. Io volevo solamente che si sbrigasse. La commedia era durata sin troppo.
Distolsi gli occhi dalla figura fragile e distrutta accovacciata al suolo.
Era una visione che neanche io potevo sopportare.
 
Rallentai non appena scorsi il grande Goshimboku.
La sua vista placava sempre il mio spirito in tumulto, ma questa volta mi sentivo ancora più in sintonia con quel luogo speciale.
Mi fermai esattamente dove si era immobilizzata lei quando mi aveva trovato.
Allora i miei occhi erano chiusi e il mio spirito era calmo, ma fin dal primo istante in cui si era materializzata in questo mondo l’avevo considerata….particolare.
Si era avvicinata con cautela e curiosità e scalando l’intreccio di rami mi aveva fissato con ammirazione.
Seppur addormentato il mio animo si era scaldato alla sua vicinanza.
Avevo sentito il suo tocco leggero sulle mie orecchie e il suo sguardo attento percorrermi il viso.
Alla marea di sentimenti sconosciuti e decisamente poco demoniaci avevo reagito con il fastidio e l’indifferenza verso i suoi confronti…ma non ero mai stato indifferente a nulla che la riguardasse.
Sorrisi.
Sin da allora il mio cuore…ancora prima di averla scorta realmente…aveva scelto. L’aveva amata.
Mi appoggiai al tronco cercando di assorbire il calore del sole che era riuscito a penetrare.
Provavo invidia per quella semplice sensazione di benessere che persino un albero poteva avere.
Il mio gelo…era costante! Avevo freddo e non sapevo dove.
Abbassai lo sguardo cercando di raffigurami la sua immagine mentre con dolore e coraggio strappava la freccia dal mio petto e mi ridava la libertà.
Tutto era iniziato in quel momento.
E tutto era finito quando un’analoga freccia l’aveva allontanata da me.
Chiusi gli occhi per lasciare che quei cruenti ricordi prendessero vita nella mia mente.
Ero nuovamente li…come allora…
“ < …promettimi che rimarrai ferma qui e non ti azzarderai a muovere un dito. Promettimelo. >
< non posso >
< promettimelo! >
< altrimenti? >
< ..altrimenti considera il nostro rapporto come una specie di gioco. Una farsa. Se da questo scontro non uscirai illesa l’unico sentimento che mi legherà ancora a te sarà il rancore. Il rancore verso l’ennesima persona che mi ha deliberatamente ferito. > “
Portai una mano al cuore convinto che i piccoli pezzi che lo componevano cedessero da un momento all’altro.
Le avevo davvero detto quelle orrendi parole. Quel veleno era davvero uscito dalla mia bocca? Come avevo potuto?
“….allora non serve che ti prometta nulla. Il dispiacere che provo in questo momento è pari solo alla delusione. Evidentemente conto troppo o forse troppo poco ma la situazione non cambia. Non ti prometterò nulla Inuyasha… “
Quella sua risposta mi aveva devastato. Così, accecato dalla rabbia e dalla paura folle di stare male, l’avevo distrutta.
“ se morire è la tua sola aspirazione di vita allora fa pure. Considera la nostra storia….finita. Evidentemente non sono niente per te…quindi da ora, neanche tu conti più qualcosa.  “
Sbarrai gli occhi per scacciare il suo viso stravolto e ferito dal mio cuore.
Ma quell’immagine mi avrebbe accompagnato fino alla fine dei miei miserabili giorni.
Maledizione non potevo morire con la certezza del suo rancore nei miei confronti.
Volevo tutto da lei. Tutto. Ma non la rabbia o l’odio…non sapendo di esserne il solo colpevole.
Neanche le parole di Sango avrebbero mai potuto placare la furia che si stava scatenando dentro di me.
Kagome poteva anche avermi perdonato come sosteneva, ma la ferita che le avevo inferto, che avevo inferto al nostro amore, non si sarebbe mai più risanata.
Doveva tornare.
Doveva tornare perché…..perchè ero niente senza di lei.
Dovevo assolutamente chiederle scusa per ciò che le avevo fatto.
Invece di capire la sua situazione e trovare un’alternativa possibile, le avevo voltato le spalle e abbandonata al destino che ostinatamente aveva scelto solo per proteggere me.
“ il niente….non si protegge “
Avevo sentito quelle parole.
Sebbene sussurrate con delusione e tristezza le avevo percepite come se me le avesse urlate contro.
Le avevo marchiate a fuoco nel mio orgoglio che messo in primo piano aveva accecato ogni cosa.
Mi inginocchiai al suolo sconfitto.
L’orgoglio….,un essere dannato come me non poteva sopportarlo…
< Non lo voglio…non voglio niente! Non so come posso aiutarti..…non so cosa posso fare per riaverti ma ti prego…ti prego Kagome…torna…torna…da me >
 
Cercai di tappare mentalmente le orecchie ma fu impossibile.
Anche obbligare la mia mente a pensare ad altro per non udire quel suono straziante non servì a nulla.
Quella preghiera.
Quella disperazione.
Quell’incondizionato amore e la sua tremenda disperazione mi stavano devastando come mai nessuno era riuscito a fare.
Se i miei occhi avessero potuto piangere avrei versato lacrime amare e copiose per quel sordo dolore.
La figura rannicchiata a terra della mia piccola Kagome era struggente tanto quanto quel richiamo agonizzante e speranzoso. Quella richiesta disperata di ritorno era qualcosa di imprevisto e devastante.
Come poteva un essere vivente arrivare a tanto? Come poteva resistere a tanto?
Quel mezzo demone anche dopo tutto questo tempo era ancora li a pregarla di tornare da lui, mentre lei oramai aveva perso ogni speranza. Non credeva più a nulla. Nemmeno in se stessa.
La tragica ironia era che nessuno dei due poteva sapere.
Nessuno dei due avrebbe sentito il dolore dell’altro.
Abbassai il capo sconfitta.
No.
Non potevo andare oltre.
Era finita.
Respirai a fondo portando la mano, che costantemente tenevo sull’elsa della spada, al cuore che oramai batteva lento ed irregolare.
Mi restava poco.
 
Lasciai che le mie parole cariche di tristezza e sconforto penetrassero nei loro animi.
Il mio era già completamente distrutto ed un ulteriore supplizio non mi avrebbe recato alcun danno.
Lanciai una fugace occhiata a Midoriko che fissava il vuoto con la disperazione nello sguardo.
Le mie parole dovevano averla scossa nel profondo. Non pensavo di essere tanto brava a recitare.
Dopotutto però avevo ingannato anche Naraku.
Quei ricordi lontani portarono la consueta amarezza.
Recitare allora era stato facile a causa della gelosia verso Kikyo…farlo ora…era ancora più semplice.
Il dolore e la solitudine erano reali…come lo sconforto di saperlo lontano da troppo tempo.
La consapevolezza che il nostro amore fosse davvero qualcosa di insano e innaturale poi……non mi lasciava scampo.
Sorrisi debolmente.
Nel profondo sapevo che questa non era una recita.
Quelle cose…le pensavo davvero, vederla in quel modo…mi faceva sentire un pochino meglio…..che razza di stupida.
Raccolsi le ultime forze,  il mio piano non era ancora finito.
Mi rialzai a fatica e guardando verso Naraku mi preparai ad affrontare il seguito di quel qualcosa che mi avrebbe portato chissà dove.
 
 
La vidi puntare l’arco a terra e sostenendosi ad esso alzarsi a fatica.
Mi irrigidii notando il suo sguardo.
< Penso di essere giunta ad una conclusione…. E nonostante la vostra cattiveria non mi va di essere egoista fino a questo punto. >
Midoriko parve risvegliarsi da un incubo, ma continuò a fissare il volto di Kagome con infinita pena.
Che cosa diamine le stava succedendo?
< Perdonami Naraku…
A quelle parole la mia attenzione fu nuovamente su di lei.
< hai riposto troppa fiducia nella mia intelligenza e nel mio sesto senso….non riuscirò mai a comprendere ciò che hai chiesto alla sfera….e adesso come adesso non ho più le forze per sforzarmi oltre. L’unica cosa che posso fare per farti stare meglio e per sbloccare la situazione…è spedirti all’altro mondo sperando che tu raggiunga la pace che in questo mondo non hai trovato….perché è di questo che hai bisogno…ne sono sicura…una pace che non hai mai avuto. Ovviamente non te la meriti….ma è giusto così! Preparati >
Mi bloccai per lo stupore.
Ma allora non stava recitando… credeva..credeva davvero a quello che aveva detto…!!!
Non era una messinscena…e anche se in parte aveva azzeccato il mio desiderio se mi avesse colpito con la volontà di uccidermi…la sfera si sarebbe contaminata maggiormente non lasciandomi alcuna possibilità di liberazione.
Dannazione!
< Ehi ferma un attimo….perchè tanta fretta! Se mi uccidi la sfera non si dissolverà….anzi lei sarà salva e tu rimarrai qui a combattere contro di me per l’eternità! >
Il volto della sacerdotessa millenaria si contorse dalla rabbia.
< Codardo!…non avevi detto che se spifferavi tutto, la sfera non avrebbe operato la sua “magia”? >
< l’ho detto??? Forse…ma io non le sto dicendo proprio tutto!! >
< ma certo…sai..sei un vero bastardo! >
< ed è tutto merito tuo! >
< stai zitto! >
< che..che cosa state dicendo? E’ la verità… >
La voce sottile e incerta di Kagome placò il fiotto di insulti che avrei volentieri vomitato addosso a quella donna orrenda.
< si è la verità! >
< si…piccola mia….è tutto vero! >
Ormai il danno era fatto…e anche se tutto non andava a mio discapito stavo rischiando grosso….ma oramai eravamo andati oltre il limite consentito e anche Midoriko era consapevole di questo.
La vidi ripiegarsi sulle sue piccole spalle. Non si aspettava che sua madre….la usasse fino a questo punto….e nonostante la mia natura lo trovavo io stesso brutale. Efficace si…ma disgustoso.
Alzò la testa e impugnando nuovamente l’arco riprese la mira sul mio corpo martoriato.
< non importa….come ho già detto, la fine che faccio non ha più importanza. Tornare non è più importante. Voi potete andarvene. Sarete libera, come avete sempre desiderato…noi…noi staremo bene! >
Gli occhi scioccati e increduli di Midoriko rispecchiarono i miei.
Trattenni a stento una risata isterica…..
Dannata…mi aveva fregato! Un’altra volta!
Era finita…Sorrisi.
 
Avevo cercato di assorbire quella rivelazione con quanta più indifferenza possibile.
Ma era improbabile che non si fossero accorti del mio precario stato d’animo.
Come reagire ad una simile notizia?
L’essere che mi aveva programmata nei minimi particolari..che aveva scelto il mio mondo, la mia famiglia, i miei amici, il mio amore..nonchè il mio destino…aveva anche stabilito la mia fine.
Una fine lenta ed estenuante.
Una fine eterna rinchiusa dentro questo buio mondo a combattere contro quell’odiato nemico che lei stessa mi aveva costretto a combattere.
Mi aveva creato per salvarsi.
Mi aveva generato per prendere il suo posto…..
A questo servivo!
Quella realtà mi lasciò priva di energie e senza alcuna voglia di controbattere.
Perché lottare quando tutto è stato così sapientemente deciso?
Qualcosa dentro di me si sciolse rapidamente.
Quel peso che si era formato quando l’avevo incontrata si dissolse con facilità lasciandomi più leggera e in pace di quanto potessi sperare.
L’incognita del suo piano e il continuo brancolare nel buio avevano trovato fine.
Ora sapevo cos’ero e sapevo per cosa ero stata creata e soprattutto conoscevo il suo desiderio più grande!
Alla fine avevo vinto la mia parte di battaglia….la guerra….era cosa da eroi…ed io…..avevo combattuto abbastanza per non ottenere altro che questo.
< che cosa vorresti fare…ucciderlo e darmi la libertà? >
Guardai quel viso pallido e più maturo del mio e solo allora notai la sua grande fragilità.
In tutte le creature malvagie avevo sempre cercato di scorgere del buono.
Per ironia della sorte solo ora….dopo anni a combatterlo avevo scorto la grande debolezza di Naraku..la solitudine e l’insofferenza che celava nel proprio animo.
Ed ora guardando la mia genitrice….anche in lei scoprivo tanta insicurezza e paura.
Tanta solitudine e abbandono…tanta stanchezza verso il destino che lei stessa aveva scelto.
Ma nonostante la rabbia per aver deciso anche il mio, non sarei mai riuscita ad odiarla.
< avete stabilito voi le regole…fin dal principio…non è questo che volevate? >
La sua palese indecisione mi fece sorridere.
Dopotutto non era cattiva. Era semplicemente una grande egoista.
Come Naraku…come Inuyasha.
< vi ho già spiegato le mie motivazioni. Non c’è più nulla ad attendermi, nulla per cui valga la pena di scervellarmi per risolvere il mistero di Naraku…voi avete fatto in modo che rimanessi sola….sola per potervi liberare da questa guerra…da questo mondo…assecondate i vostri piani così finirete una buona volta di farmi del male >
< ma…ma io…non intendevo.. >
< cosa…farmi del male?? Scusate se faccio fatica a credervi! Comunque non ha importanza…Che cosa devo fare perché siate libera? Ucciderlo? >
< ucciderlo non basta….si ricomporrebbe all’infinito….per sconfiggerlo devi desiderare ardentemente di farlo >
< come sempre insomma… >
< parlate di me come se non fossi presente >
< taci! >
< Kagome….la sfera deve sentire il tuo forte desiderio >
Annuii.
 
Il cielo era perennemente uguale. Nessun lampo nessuna mutazione di alcun genere.
Il vento tranquillo, la terra ferma e i rumori erano i soliti della foresta.
Non aveva funzionato.
Le mie preghiere non erano arrivate sino a lei.
La consapevolezza di quell’ennesimo fallimento mi costrinse ad appoggiare le mani al suolo.
Non sarebbe tornata. Non l’avrei più vista.
Quella certezza mi costrinse a rantolare aria.
Ci avevo creduto allora…ci avevo sperato davvero.
Non era un’imposizione o una forzatura…ci credevo con tutto il cuore.
Panico.
Puro e liquido panico prese a scorrere nelle mie aride vene.
No. Non potevo permettere che quel piccolo spiraglio di luce si chiudesse facendomi ripiombare nelle tenebre più assolute.
Scossi la testa. Mi sembrava di impazzire.
L’ovvietà della situazione era devastante ma non potevo cedere.
Doveva tornare…dovevo stringerla ancora tra le braccia o sarei stato perduto. Non potevo lasciarla andare.
Con il cuore che rimbombava nel petto il tempo della sconfitta e le lacrime che scorrevano inesorabili urlai il suo nome convinto che questa volta quel dolore insostenibile l’avrebbe raggiunta.
 
Fissai l’arco certa che mi avrebbe ricordato la sfida per il quale ero finita fin qui, certa di trovare la forza che mi serviva per seppellire il mio corpo e il mio spirito in quel nulla infernale.
Ma nulla di tutto ciò accadde.
Le immagini che si affollarono nella mia mente non avevano a che fare con la lotta o Naraku, con la voglia di porre fine a tutto questo o con la fame di vittoria.
Tutti i ricordi riguardavano due occhi ambrati ed espressivi.
I contorni del legno intrecciato divennero irregolari e leggermente sfuocati.
Come potevo piangere ancora?
Accarezzai la venatura più grande che si intrecciava con la mia e lo strinsi al cuore.
Per questo avevo lottato fino allo stremo di me.
Per questo avevo voluto prendere il suo posto; solo per questo nostro legame. Solo per il nostro amore.
Se avessi potuto esprimere un desiderio avrei voluto rivederlo un’ultima volta.
Scorgere nel suo sguardo la volontà di vivere, la serenità di ciò che gli avevo lasciato ed il perdono per averlo abbandonato.
Guardare il suo viso rilassato e disteso nell’ombra sbarazzina di un sorriso.
Esaminare quel corpo solido e sicuro che mi aveva stretta e confortata, amata come non lo sarei mai stata,
Accarezzare quelle morbide orecchie placando le mie ansie e le mie paure.
Stringere le sue mani forti e segante.
Baciare quella bocca calda e sensuale e sentirmi in paradiso.
Mi sarebbe bastato anche il suo dolce profumo. Assaporarlo una volta. Una volta soltanto.
< addio amore mio >
Staccando l’arco dal petto lacerai l’ultimo barlume di speranza che mi teneva legata a lui.
Non c’era più tempo per noi. E forse…non c’era mai stato.
L’unico rimpianto lo portavo nel cuore.
 
< Basta hai vinto! Hai vinto tu. Dannazione basta!! >
Ansimai al limite di me.
Il senso di colpa che avevo provato fino ad un secondo prima mi aveva lasciata più stremata del previsto.
Ero così stanca che non aveva più senso resistere oltre.
Due occhi color nocciola si posarono incerti e sorpresi su di me.
Quell’urlo…quel dolore…quel desiderio disperato e vivo………….mi presi la testa tra le mani.
< non…. >
< Sembra che io sia piuttosto ricettiva verso i vostri sentimenti.  Faccio fatica persino a respirare! >
Il ghigno soddisfatto di Naraku non mi provocò alcun fastidio….sapeva di avermi battuto…ma ero decisamente oltre ogni mio possibile limite per curarmene.
< Tuo nonno aveva ragione…solo il desiderio giusto potrà far scomparire definitivamente la sfera.
Di quale desiderio si tratta però…devi scoprirlo da sola..nel profondo del tuo cuore. >
La faccia sbalordita e confusa di Kagome portò il sereno anche nel mio spirito inaridito dalla solitudine e dalle tenebre.
Forse quella ragazza mi aveva davvero ridato la libertà, ma in una forma diversa da quella che mi aspettavo.
< io..io non capisco….non devo eliminare Naraku…. >
< per cessare di esistere la sfera deve essere purificata dall’unico desiderio che può esaurire il suo potere. Se ucciderai questa..creatura…non farai altro che alimentare l’odio e le tenebre al suo interno e il risultato sarà solo una nuova battaglia in questo luogo schifoso…una battaglia eterna…con lui come unico conoscente >
< ..e non era ciò che avete sempre voluto….? Che io prendessi il vostro posto liberandovi definitivamente? >
Massaggiai le tempie nella speranza che quel senso di oppressione e infinita confusione passasse ma invano.
Ero una stupida!
< ho cambiato idea….posso? >
Quelle due espressioni sbalordite mi fecero ridere di gusto.
Come mai tutto ad un tratto mi sentivo meglio di quanto non fossi mai stata????
< se non sbaglio cara Midoriko…..se la sfera venisse purificata…tu scompariresti con essa essendole fatalmente vincolata >
< da quando ti importa della mia sorte? >
< da mai…e mai accadrà ovviamente….volevo comprendere il motivo di questa tua pazzia!!! >
< perché volete che la sfera scompaia….se anche voi farete la stessa fine…  non capisco… >
< oramai sono stanca Kagome…e a ben pensarci devo dire che lasciare questo mondo facendo una buona azione mi fa sentire decisamente meglio di quello che pensavo.  Era brutto morire con la consapevolezza di non aver fatto nulla nella vita tranne…questo. >
Con la mano mostrai il circondario.
< Ero così giovane quando finii qui dentro che la mia vita passata..ora è solo un lontanissimo e vago ricordo…tanto lontano da sembrare irreale. Ma ti spiegherò tutto.
Quando creai la sfera per intrappolare tutti i demoni che a quel tempo devastavano il mio mondo non sapevo della condanna alla quale mi stavo immolando. Se lo avessi saputo forse….ma non so…a quel tempo ero buona e coraggiosa, piena di sani propositi e grandi energie pronta a sconfiggere il mondo. Probabilmente avrei accettato nonostante tutto. Ma ora…a decenni e decenni di distanza ti posso dire che sono stata un’incosciente. Che anche l’animo più forte e lo spirito più tenace qui dentro trova la morte.
Anno dopo anno, la mia luce si è spenta, il mio coraggio mi ha abbandonato e la forza di volontà che credeva nella causa del bene si è dissolta lasciandomi in balia della paura, del rancore e dell’insofferenza più atroci.
Avevo un piano nella mente. E anche se le cose sono andate esattamente come volevo che andassero…e ho fatto di tutto perché ciò avvenisse…la cattiveria che lui ha usato contro di voi…ogni sua decisione..ogni suo tranello….non mi riguardano….sapevo che era una creatura crudele che anelava ad uno spirito buono e puro…così spinsi la tenace Kikyo a curarlo proprio per dimostrargli che c’erano esseri completamente differenti a lui…e che lo avrebbero salvato da se stesso.
Questo poi serviva allo scopo….. >
< la lotta per la sfera ha fatto si che Inuyasha e Naraku si scontrassero e che Kikyo ne restasse coinvolta….anche la sua morte era prevista? >
La guardai, provando per la prima volta un vago senso di orgoglio.
Era quasi arrabbiata per la sorte toccata alla sua più ardua rivale. Nonostante tutto quello che aveva dovuto affrontare a causa di quella donna…era pronta a difenderla e a prendere le sue parti.
< non esattamente…non volevo vittime…ma lui era incontrollabile e al di la di ogni previsione….ma se voglio essere completamente onesta devo anche ammettere che la morte di Kikyo mi ha fornito tutti gli elementi per creare qualcosa di unico. Avevo bisogno di una creatura più forte, più pura e sicura….una donna capace di amare senza riserve e di rischiare senza paura. Una donna che potesse amare quel mezzo demone che si era intrufolato con prepotenza nel mio piano, e di seguirlo oltre i limiti consentiti…tu l’hai seguito e incoraggiato Kagome, l’hai combattuto e protetto…l’hai amato e salvato anche da se stesso. Perchè la tua vera destinazione era semplicemente questa >
< era tutto programmato vedi? >
< si creatura immonda….avevo programmato tutto ma il tuo operato non è causa mia! Il dolore che hai causato senza alcun senso di colpa a troppe persone non è causa mia! >
< ma siete stata voi a farmi innamorare di Kikyo…siete stata voi a scatenare la mia rabbia e la mia immensa vendetta >
< non potevo sapere quanto in la ti saresti spinto! Kagome…piccola mia…so che non potrai mai perdonarmi….io volevo essere libera…libera da questo posto che mi ha tenuta prigioniera per secoli….mi si è presentata l’occasione…non potevo lasciarmela sfuggire….potrai mai capirmi? >
Scosse la testa esausta.
< mi chiedete di comprendere un comportamento fuori da ogni logica. Condivido la vostra brama di libertà perché grazie a voi….sto provando sulla mia pelle ciò che questo buio comporta…ma fino a pochi istanti fa volevate che fossi io a rimanere imprigionata qui….al vostro posto….come posso capirvi…come posso perdonarvi? >
< hai ragione… >
< inoltre come avete appena affermato io sono nata in funzione di Inuyasha…il nostro sentimento…non è… >
< tu sei la cosa migliore che potesse capitare a quella creatura perduta. Si…tu sei perfetta per Inuyasha ma quello che è accaduto fra voi non era certo…era il mio più grande desiderio ovviamente, perché solo al suo fianco avresti potuto raggiungermi..ma non potevo influenzare oltre il vostro sentimento..….se non ti avesse amata…o se tu non avessi condiviso i suoi sentimenti avrei dovuto trovare un’alternativa per condurti sin qui... >
< ma non c’erano alternative…non capite!! Doveva per forza innamorarsi di me se sono stata fatta apposta per lui…e neanche io avevo scelta dannazione! >
< quando mai voi due avete rispettato le imposizioni altrui? >
L’intromissione di Naraku mi stupì piacevolmente.
La sua aria truce lasciava supporre che non fosse voluta, ma quella frase centrò il bersaglio.
Sorrisi all’espressione speranzosa ma timorosa di Kagome.
< non c’è stata una singola azione dettata dal buon senso..quell’Inuyasha non ne possiede evidentemente. Non era obbligato a stare con te piccola mia….fare l’impossibile per ottenere una cosa non significa di fatto riuscirci..e questo dovresti capirlo meglio di chiunque altra. >
La sua espressione combattuta ma decisamente più serena mi permise di rilassarmi.
Cominciava a credere alla verità del loro sentimento e questo l’avrebbe condotta alla vittoria era l’unico modo per lasciare quel luogo….anche da morta.
Sospirai stancamente.
< Non volevo andarmene portandomi nel cuore solo rancore e stanchezza. Ora ho capito che non ci sarebbe stata comunque pace per me…Ho causato troppo male mettendo in circolazione quell’abominio. Spero solo che il mio ripensamento ti aiuti a tornare nel tuo mondo e a liberarmi dal peso dell’inutilità. >
Mi voltai per non farle vedere il dolore che quell’imminente fine mi stava procurando.
< voi non siete solo questo. >
La sua voce sicura e dolce mi bloccò sul posto.
< Siete ricordata nei libri della mia era. Siete e sarete sempre la grande sacerdotessa Midoriko che ha sacrificato la sua giovane vita per il bene dell’umanità. Sarete venerata e rispettata da tutti e il vostro nome viaggerà nel tempo. E’ vero sarà inesorabilmente legato alla sfera…ma di voi si parlerà sempre bene. >
Corrugò le sopracciglia e annuì convinta
< Io stessa non diffonderò alcuna informazione su di noi…sul nostro rapporto poco…. >
< materno? >
< esattamente…Il male che mi avete fatto…lo porterò nel cuore. E sarà solo mio. >
< potrai mai perdonarmi? >
< mi avete fatto incontrare Inuyasha e per quanto provi rabbia nei vostri confronti…questo è decisamente un punto a vostro favore. >
< mi darai mai del tu? >
< non credo… >
< va bene così. >
Sorrisi, serena e in pace dopo millenni passati a compatirmi.
< mi sono fregata con le mie stesse mani! Un’altra volta. >
Inclinò la testa confusa e non riuscii a far altro che sorriderle benevola.
< non credevo che il vostro amore fosse così forte sai!? Non credevo che in natura potesse esistere un legame simile. E’ sbalorditivo ed immenso. Se non l’avessi provato sulla mia pelle non potrei crederci. >
< non capisco.. >
< e come potresti…sono stata l’unica spettatrice di una commedia tragica e drammatica…uno scambio di promesse e sentimenti devastanti e forti che non avrebbero lasciato indifferente neanche il più letale dei demoni >
Guardai Naraku che sollevò un sopracciglio in segno di disapprovazione.
< …Inuyasha in tutto questo ha detto la sua. L’ha fatto con tanta passione e disperazione, con tanta rabbia e paura che ha scosso il mio cuore indurito dalla solitudine e dalla guerra. >
< cosa..come… >
< nonostante tutto..nonostante le trame malefiche di questo essere ripugnante e nonostante il mio egoismo verso i tuoi confronti, lui….lui è ancora in piedi…barcollante…ma  è ancora pronto a combattere per te. Per voi. Non lo credevo capace di rialzarsi…ma ce l’ha fatta e ti rivuole al suo fianco ad ogni costo. I suoi forti sentimenti sono giunti sino a me e anche il mio sordo spirito non è rimasto immune a tutto questo. La tua voglia di rivederlo poi…..mi secca ammetterlo ma…non avevo scampo….! Non so per quale motivo potessi percepire così chiaramente i tuoi sentimenti ne tanto meno come facesse lui a farsi largo nella mia mente ma dopotutto l’ho sempre ritenuto un gran prepotente  e testardo….che mai rinuncia a ciò che vuole davvero!!! Ha avuto qualche difficoltà ma… >
< mi rivuole ancora? >
Le mani strette al petto, il corpo martoriato e rigido, lo sguardo liquido e speranzoso mi fecero sentire un mostro.
Che cosa avevo fatto a quella creatura solo per raggiungere i miei scopi….
Ma le sue parole mi avevano confortata.
Per il resto del mondo sarei sempre rimasta venerabile e pura….e questo grazie al suo silenzio.
< certo bambina…e per questo devi sbrigarti… >
< ma… >
< non posso aiutarti direttamente ma..pensa Kagome…pensa a come liberare tutti noi dalla prigionia della sfera…solo tu puoi riuscirci. >
  
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