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Autore: Fefy_07    12/09/2012    4 recensioni
Ambientazione post 3 stagione. Damon, per il patto stretto con Stefan, ha lasciato Mystic Falls. Dopo 4 anni ritorna, stanco di dover stare lontano dall'unico posto che riesce a chiamare casa. Capisce subito che qualcosa è andato tremendamente storto quando è andato via, e i suoi sospetti non fanno altro che accrescersi, trovando casa sua perfettamente vuota. Dove sono Elena e Stefan? Cos'è successo dopo la sua partenza? Avrà presto una risposta ai suoi dubbi e sarà costretto ad una nuova, grande battaglia, per salvare suo fratello.
Prima long-fic, spero di avervi incuriositi e che leggerete!
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV Elena

Erano arrivate le nove di sera, quando finalmente anche Tyler e Caroline varcarono la soglia di casa Salvatore. Caroline si precipitò ad abbracciarmi (o per meglio dire a stritolarmi), la strinsi forte anch’io, mi era mancata tremendamente in quegli anni. “Scusate il ritardo,” udii Tyler che si spiegava “ma qualcuno ha dovuto scegliere molto accuratamente cosa infilare nelle valigie!” E, anche se non riuscivo a vederlo avvinghiata così a Caroline, ebbi l’impressione che alzasse gli occhi al cielo. Mi aprii in un sorriso sincero, che si trasformò in una risata quando lei, sciolto il nostro abbraccio, gli rivolse un’occhiataccia ed esclamò “Non torniamo certo qui tutti i giorni! Dovevo portare i vestiti adatti! E il mio asciugacapelli era indispensabile!” Non erano cambiati per niente! Per un istante mi sentii come se non fossero mai partiti e dimenticai il motivo per cui erano dovuti tornare, sostituito solo da una sensazione di serenità che mi invase l’animo.
Ma un leggero colpo di tosse mi riportò coi piedi per terra. Jeremy, che era arrivato solo qualche ora prima, e Damon stavano in piedi, a braccia conserte, l’uno con lo sguardo divertito l’altro leggermente seccato. Eravamo in ritardo sulla tabella di marcia, a quest’ora Damon avrebbe già dovuto essersi procurato ciò che gli serviva, ma io gli avevo impedito di parlare con qualunque essere sovrannaturale tramite Jeremy se prima non arrivava l’ultimo pezzo della combriccola. Katherine non si era fatta vedere tutto il giorno e qualcosa mi disse che stava recuperando qualcosa per Damon. “Allora, se abbiamo finito coi convenevoli,” prese la parola lui, in quel momento “dobbiamo discutere di alcune cose. In particolare, visto che ci avete graziato con il vostro arrivo, avrei bisogno che Jeremy contatti qualcuno per me, col vostro permesso.”
Quanto poteva essere irritante quel vampiro? Lo fulminai con un’occhiata, ma vidi Caroline sorridere e avviarsi verso il salotto, come se la casa fosse sua. “Ciao anche a te, Damon, bello rivederti!” esclamò tutta soddisfatta. Pareva contenta di averlo seccato. Alzai gli occhi al cielo, con un sorriso. Caroline era sempre la solita! Ci accodammo a lei nell’altra stanza, ognuno si sistemò su un divano o una poltrona e tutti osservammo Damon, in attesa. Jeremy era alquanto nervoso, avevamo avuto tempo di spiegargli per bene tutta la situazione e capiva quanto il suo intervento fosse importante. Aveva addirittura tentato di convincermi a farlo restare per combattere, ma si era convinto di essere inutile quando Damon, senza mezzi termini, l’aveva definito d’intralcio per la buona riuscita del nostro piano. Jeremy è sempre stato un fratello protettivo, e infatti ha cercato di convincerlo a farlo restare per proteggere me, ma nulla ha potuto controbattere quando lui gli ha fatto notare che adesso sono un vampiro e non ho bisogno della protezione di nessuno. Da un lato mi dispiacque per lui, sembrava abbattuto di non poter essere più d’aiuto di così, dall’altro mi sentii orgogliosa di quello che aveva detto Damon. Era vero, potevo benissimo proteggermi da sola.
Dopo qualche attimo, Damon prese la parola e si rivolse a Jeremy “Bene, piccolo Gilbert, concentrati bene su Alaric e richiama il suo spirito, o qualunque cosa tu faccia.” Gli occhi mi si spalancarono e la mascella mi cascò. Alaric?! Cosa diavolo poteva avere Alaric che potesse aiutarci in questa situazione? Guardai gli altri, che pure erano rimasti interdetti, ma nessuno osava fiatare. Jeremy sembrò sul punto di contraddirlo, ma poi ci ripensò, richiuse la bocca e chiuse gli occhi un attimo. Quando li riaprì, fissò un punto alla destra di Damon. “E’ qui” disse solo.

POV Jeremy

Feci come Damon mi aveva chiesto e mi concentrai sul ricordo che avevo di Alaric. Riaprii gli occhi, che avevo puntati sul vampiro, e lo vidi. Era in piedi, accanto a lui, che lo guardava con una strana espressione. Possibile che sapesse già che lui voleva parlargli. In fondo, i fantasmi rimangono in questo mondo ad osservarci. Se Alaric stesse osservando anche Damon? “E’ qui” soffiai, tenendogli gli occhi addosso. Voltò la testa nella mia direzione e mi sorrise. “Ciao Jer, è un po’ che non ci si vede. Quando sei partito, io sono rimasto qua.” Aprì le braccia e alzò le spalle, come a dire che non poteva evitarlo. Sorrisi di rimando. “Non preoccuparti” risposi, mentre Damon prorompeva “Rick! Ho bisogno che tu mi dica una cosa!” Con una smorfia, lo spirito tornò a guardare Damon “E la cosa mi preoccupa non poco, amico!”
Sghignazzai, procurandomi un’occhiata di Damon, poi gli dissi “Ti ascolta, domanda pure.” “Bene, allora amico, ricordi quando eri uno solo e non c’erano alter ego psicopatici che volevano impalettarmi? Bei tempi eh?” Con quel preambolo, Rick si fece scuro in volto e sputò un “Coglione!” prima di sorridere. Probabilmente per lui quel lato di Damon non era una novità, anzi. Notai che si definivano ancora entrambi amici, segno che il loro legame era più profondo di quanto pensassi e anche che quella brutta storia non l’aveva affatto scalfito. Il vero Alaric voleva bene a Damon e anche lui doveva sentire qualcosa di simile all’affetto per lui. “Comunque,” continuò il vampiro, allargando le braccia e muovendo qualche passo “c’era una cosa che ti affidai durante quei tempi, un altro famosissimo diario, che avevo sgraffignato a una strega oscura in un’altra epoca, ricordi? E ti ho chiesto di nasconderlo in un posto sicuro, dove nessuno potesse trovarlo, fino a quando non sarebbe potuto esserci utile. Ecco, il momento è arrivato!”
Un diario? Come quello dei Gilbert? Accidenti, quegli affari erano sempre tremendamente utili. A quanto pareva le informazioni che ve ne si ricavavano non smettevano mai di darci un mano. Guardai Alaric, che aveva aggrottato le sopracciglia e stava riflettendo. Il volto gli si illuminò per un attimo, prima di rivolgersi a me. Annuii, poi dissi a Damon “Saliamo di sopra, solo noi tre. Alaric dice che dobbiamo andare in camera di Stefan.” Damon sembrò rimanere basito da quella risposta, e stava per protestare, quando Elena disse sottovoce “Vai e basta”, guardandolo implorante. Quello bastò a fermare la critica di Damon, che si limitò a sbuffare scocciato, camminando verso le scale.
“Ok, siamo qui Rick!” esclamò pochi minuti dopo, chiudendosi dietro la porta della camera del fratello. “Adesso puoi smetterla di giocare e dirmi chiaramente dov’è quel diario!?” Alaric lo guardò, sorridendo quasi nostalgico, forse divertendosi della sua irascibilità. “Mi manca anche quest’aspetto di lui, per quanto sia irritante” mi confermò poco dopo, io mi limitai ad annuire. “Prova in mezzo ai vecchi diari di Stefan” aggiunse poi, con l’ombra di un ghigno sulle labbra. Comunicai il suggerimento a Damon, che strabuzzò gli occhi. “Sul serio Rick?! Tra i vecchi diari di Stefan?!” quasi urlò esasperato, poi cominciò ad esaminare una specie di piccolo armadio, ingombro di libricini rilegati in pelle che, immaginai, altro non erano che i diari di Stefan di tutti quegli anni. Deglutii, immaginando quante cose quei diari dovevano contenere. 146 anni non erano pochi da raccontare!
“Davvero simpatico, peccato solo che Stefan avrebbe potuto tranquillamente prendere e bruciare tutto questo malloppo di roba, lasciandoci in grossi guai adesso!” continuò a sbraitare il vampiro, mentre Alaric ridacchiava. “Però non è successo” dissi io, aggiungendo, quando Damon mi guardò con sguardo truce “Parole sue!” Roteò gli occhi, poi si rituffò nell’armadio, senza risparmiarsi un “Sei un coglione, Rick!” prima. Ma potrei quasi giurare di averlo visto sorridere. Dopo qualche tempo sbuffò, insoddisfatto, e si guardò intorno più volte, a pugni serrati, quasi volesse trovare Alaric per picchiarlo. “Un nascondiglio un po’ più originale, dove sarebbe stato l’unico diario no?!” Ridacchiai della risposta ironica di Rick, poi riferii “Devo ricordarti i tuoi nascondigli geniali? Un portasapone per la pietra di luna e il contenitore della legna da ardere per il paletto di quercia bianca? Ho preso esempio!” Damon parve voler ribattere, poi scosse la testa, stanco e si limitò a un “Touchè!” tornando nel suo armadio.
Ci vollero altri dieci minuti, prima che Damon riemergesse, apparentemente stanco ma con stretto in mano un libretto forse poco più piccolo degli altri, rilegato in pelle nera. “Trovato!” esclamò trionfante, poi si rivolse al vuoto “Grazie Rick. Ti offrirei da bere, ma qualcosa mi dice che non sei nelle condizioni di accettare.” Alaric, a quella provocazione, non poté che rispondere usando termini che preferii evitare di riferire. Il concetto base era “Di nulla, bastardo”. Mi chiesi vagamente se il loro insultarsi a vicenda non fosse un modo per dimostrarsi affetto, ma decisi di non indagarci troppo su.
A un tratto l’espressione di Damon perse vivacità, solo per qualche attimo, il necessario per comunicarmi “Bene, Jer, hai fatto il tuo dovere, qui si ferma la tua parte nel piano. Ciao, Rick.” E scese le scale. Guardai Alaric per un attimo, aveva gli occhi addolorati, anche se cercava di nasconderlo con un sorriso nostalgico. Ero incerto su cosa dire, ma lui mi anticipò “Ciao Damon. Mi manchi anche tu, amico.” Si voltò verso di me e il suo sorriso si allargò “Sei cresciuto Jeremy. Stai diventando più responsabile e più uomo. Continua a prenderti cura di tua sorella e a vivere la tua vita. Te la sei meritata.”
“Rick..” Non so bene come avessi intenzione di continuare, sentivo come un groppo in gola. Non era tanto forte da cominciare a piangere, quello mai, ma mi bloccava le parole. “Mi mancate anche voi, Jer,” mi anticipò di nuovo, dando voce ai miei pensieri “ogni giorno. Continuerò ad esserci, ogni volta che vorrai. Ora però devo andare.” Così dicendo si dissolse, com’era arrivato, in un battito di ciglia. Sospirai. “Grazie di tutto, Rick” Le mie parole risuonarono nella stanza ormai vuota. Mi avviai verso le scale da cui era sceso Damon poco prima, chiudendomi la porta alle spalle.

POV Elena

Quando Damon scese finalmente le scale, seguito dopo pochi minuti da Jeremy, mi sembrava passata un’eternità. Avevo cercato di affinare l’udito per cogliere la conversazione al piano di sopra, e mi era parso di capire che il diario era proprio dentro la stanza di Stefan. Anche se ancora non sapevo nulla di questo né di come avrebbe potuto aiutarci. Fu Damon a chiarire i dubbi che aleggiavano quasi concreti nella stanza. “Bene, missione compiuta!” affermò soddisfatto, buttandosi su una poltrona e versandosi del bourbon, tenendo stretto in mano un libricino nero dall’aria antica e consunta. “Questo,” cominciò a spiegare, con gli occhi di tutti puntati addosso “a dire il vero, non è proprio un diario. Chiamiamolo più un giornale di bordo. Vi spiego meglio: è magico. O più propriamente sotto incantesimo. Un incantesimo oscuro. Vedete,” si concesse un altro sorso, prima di continuare “le streghe oscure hanno regole diverse rispetto a quelle buone. Possono avere accesso a una varietà più ampia di incantesimi e non devono sottostare alle leggi della natura. Non hanno il compito di mantenere alcun equilibrio, anzi, loro gli equilibri li sconvolgono. Questo diario apparteneva a una di loro. Il suo nome è Eveline. È una delle streghe più malvagie e crudeli che io abbia mai incontrato, anche se è dannatamente sexy…” Non potei fare a meno di lanciargli un’occhiata omicida, notando la vena maliziosa e compiaciuta nel suo tono di voce.
“Ad ogni modo, ha lanciato un incantesimo su questo diario, in modo che registrasse i suoi spostamenti man mano che li compie. Doveva originariamente essere per il suo ragazzo, ma il giovane lo smarrì per una serie di coincidenze e non riuscì più a ritrovarlo da nessuna parte. Questo accadde il giorno in cui i fratelli Salvatore lasciavano Firenze, luogo in cui questa giovane coppia innamorata soggiornava. Il resto è storia.” Poi si fece serio “Penso avrete capito che intendo rintracciare Eveline e convincerla ad aiutarci. Non sarà semplice, ovviamente, ma deve un favore a Stefan e penso che sia ora di andarlo a riscuotere. L’oscurità, per quanto possa essere paradossale, può sconfiggere l’oscurità. Deve solo essere oscurità più pura e meglio controllata. Se Eveline combatte contro Bonnie può capire come ha fatto Klaus a liberare il suo lato oscuro e forse può confinarlo di nuovo nei meandri della sua personalità. In altre parole, Eveline potrebbe riportare Bonnie dalla parte del bene. A quel punto, Klaus sarebbe da solo e noi potremo sopraffarlo. Fine dei giochi” concluse, con un ghigno soddisfatto. Ma c’erano ancora troppe cose che dovevamo sapere.
“Come facciamo con la storia della linea di sangue?” Caroline diede voce ad uno dei miei dubbi, ma Damon non pareva preoccupato da quella questione. “Come vi ho detto, Eveline è molto potente. Proprio adesso, Katherine..” “Chi?!” lo interruppe Caroline, quasi isterica, e dovemmo darle il tempo di assimilare e accettare la notizia che Katherine faceva parte del nostro gruppo. Avevo completamente dimenticato anche solo di accennare a questo fatto. Quando finalmente si calmò un po’, Damon poté continuare “Come dicevo, Katherine sta recuperando un grimorio oscuro. È un po’ diverso da un normale grimorio, perché gli incantesimi oscuri sono un po’ diversi. La maggior parte di essi, non sottostando a regole, sono detti Inscindibili. Nel senso che non possono essere spezzati. Ci sono delle eccezioni, non molte, ma ci sono. Un grimorio oscuro riporta praticamente solo il modo di effettuare l’incantesimo ma niente su come rescinderlo. Perciò solitamente si cerca di evitare gli incantesimi oscuri, possono essere molto pericolosi. Ma sono anche veramente potenti e possono permetterti di fare quasi tutto. Uno di questi grimori, quello che appunto Katherine mi porterà, contiene un incantesimo per slegare la nostra discendenza da Klaus e legarla a un altro Originale. L’unica falla in questo piano è che non so a quale Originale sia meglio legarci, se Elijah, Rebekah o Kol. Ma immagino che potremo preoccuparcene più avanti. Intanto devo convincere Eveline ad effettuarlo. C’è bisogno di potere oscuro molto concentrato ed è abbastanza pericoloso per chi lo esegue, se non è molto esperto. Ma lei lo è, e poi è l’unico modo che abbiamo, ora come ora, per avere una chance di uccidere Klaus senza rimetterci tutti le penne.” Durante tutto lo sproloquio di Damon eravamo rimasti in religioso silenzio, quasi timorosi di esprimere dubbi o sconcerti. Perfino Caroline non aveva più avuto niente da ridire. E in quel silenzio momentaneo, qualcosa di molto simile alla speranza mi scaldò il petto. Forse potevamo davvero riuscire a eliminare Klaus una volta per tutte. Potevamo sconfiggerlo e riprenderci Stefan. Non volendo, Damon mi aveva anche chiarito un altro dubbio. Ora sapevo come poteva essere sicuro che l’incantesimo sul diario non fosse stato spezzato. Lo guardai, probabilmente la speranza doveva essere palese nei miei occhi, perché mi sorrise incoraggiante.
Caroline fu la prima a riprendersi e chiese, nervosa “E quell’..uhm..incantesimo per..slegarci da Klaus...può valere anche per..slegare da Klaus una sua…creatura?” Tutta quell’esitazione non era certo da lei, ma capii subito cosa intendeva. Era preoccupata per Tyler. Ma Damon sembrò aver pensato incredibilmente anche a quello “Se partecipa all’incantesimo anche il tuo cagnolino, sì, può slegarsi anche lui da Klaus e quindi rimanere vivo anche quando il suo padrone dirà ciao ciao a questo mondo!” e le fece un occhiolino, spavaldo e arrogante. Perfettamente alla Damon. Caroline sorrise, quasi estasiata, e senza badare alla provocazione di Damon o a noi, si tuffò su Tyler, baciandolo appassionatamente. Mi sentii subito in imbarazzo, mentre Jeremy si voltava ed esclamava “Trovatevi una stanza!” Damon aveva una smorfia infastidita, ma teneva lo sguardo fisso su di me. Gli sorrisi, per la prima volta davvero serena da quando era tornato. Era solo questione di tempo e poi avremo agito. Stavolta eravamo un passo avanti al nemico.

Angolino dell'autrice :)

Salve ragazze, come state?? Oggi ho ricominciato quella gran rottura della scuola T.T E ovviamente, a risentirne, sarà la mia vena di scrittrice!! Ma non preoccupatevi, non abbandonerò la storia, anzi, mi ci dedicherò ogni qualvolta mi sarà possibile. Però volevo avvisarvi che, a causa di questo fatto, non potrò più aggiornare molto spesso durante la settimana, tenterò di aggiornare due volte o al minimo una ogni settimana, non meno ma neanche più. Avrei voluto davvero essere più avanti a quest'ora >.< Beh, comunque, veniamo al capitolo. Non c'è molto da spiegare, come promesso qui conosciamo finalmente il vero piano di Damon, che coinvolge una strega oscura che lui ha già conosciuto in passato insieme al fratello, che a quanto pare le ha fatto un bel favore. Presto scopriremo anche quale!! ^^ Tutte le informazioni sulle regole dell'oscurità e sui grimori oscuri sono frutto della mia mente bacata, ho pensato di giocarci un po' visto che non abbiamo ancora informazioni riguardo la magia nera da queste stagioni :P Spero che l'idea sia di vostro gradimento!! Bene, ora vi lascio, invitandovi come al solito a lasciarmi qualche opinione, sul capitolo e sulla storia in generale. Mi spronano più di quanto possiate immaginare *_* Il solito super ringraziamento a chi ha già recensito, a chi continua a farlo ogni volta e a chi ha inserito la storia tra preferiti/ricordati/seguiti <3 A prestissimo col prossimo capitolo!! :)
  
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