L'ombra del passato
<< Mamma, raccontami
ancora di come tu e papà vi siete conosciuti! >> esclamò Tamara, la mia
bella figlia.
<< Tamara…me l’hai già
chiesto un miliardo di volte! >> risposi finendo di pettinarle i suoi
lunghi capelli biondi.
Erano passati sei anni da
quando Tamara era stata messa al mondo. Erano passati sei anni da quando
l’Oscuro Signore era stato finalmente sconfitto. Per tutta la vita, non scorderò
mai quegli occhi folli, sbarrati, pieni di malvagità. Non dimenticherò la paura
che provai in quegli istanti. In quegli istanti avrei potuto perdere due delle
persone a me più care. Mio marito e il mio migliore amico…
Mentre ripercorrevo tutto
questo con la mente, Tamara mi chiamò nuovamente.
<< E dai mammina! Come
fiaba per la buonanotte! >> insistette ficcandosi sotto le
coperte.
La guardai con un finto
cipiglio da rimprovero.
<< Ma che bimba curiosetta che mi è stata mandata!... >> risposi tirandole affettuosamente il nasino.
Lei mi guardò speranzosa,
con i suoi due occhi grandi che le luccicavano per l’emozione. Come poter
resistere a quello sguardo?
<< E va bene… >>
risposi con un sospiro << E’ accaduto tutto dodici anni fa…io avevo
ricevuto la mia lettera da Hogwarts e salii sul binario nove e tre quarti piena
di sogni ma, soprattutto, piena di domande e di perché…sai io ero babbana di
nascita e quindi fui davvero sorpresa quando vidi quel grosso allocco atterrare
in camera mia! Che spavento!>> dissi poggiandomi una mano sul cuore.
Lo sentii battere forte
mentre ricordavo quei momenti irripetibili. Hogwarts era rimasta lì, al centro
dei miei pensieri e del mio cuore. Per me, la sorte, era caduta su luoghi
deliziosi! Le mie riflessioni furono
interrotte dalla vocina assonnata di Tamara che mi chiedeva di andare avanti nel
mio racconto.
<< Quindi…quando salii
sul treno, feci prima amicizia con Neville. Era un ragazzo molto impacciato
allora e aveva sempre bisogno di qualcuno che lo aiutasse! Quando lo incontrai
aveva perso il suo rospo, Oscar! >> dissi sorridendo.
Oscar, il povero Oscar!
Aveva finalmente trovato la sua pace qualche mese prima, morendo dopo alcuni
ennesimi tentativi di fuga…Non che ne Neville non gli avesse voluto bene…Ma
quanto aveva bramato per la libertà, il povero Oscar!
<< Mamma! >> mi
richiamò mia figlia sbadigliando vistosamente.
<< Oh, scusa tesoro!
Allora…lo cercai per tutto il treno fino a quando non arrivai in una cabina
nella quale due ragazzi cercavano di far diventare giallo un topo! >> dissi
alzando gli occhi al cielo.
<< Papà e lo
zio! >> esclamò Tamara.
<< Esattamente… >>
annuii io << appena vidi tuo padre, fu amore a prima vista... >> risposi
con aria sognante.
<< Ah, beh…ma
scusa >> disse mia figlia grattandosi il mento con un dito, ad un tratto
sveglissima << se è vero che è stato amore a prima a vista…perché tu e papà
ci avete messo tanto per mettervi insieme e per farmi nascere? Sarei arrivata
prima e sarei già ad Hogwarts >> esclamò lei come se fosse la cosa più
ovvia del mondo.
Scossi la testa, incredula
che una bambina di soli cinque anni potesse saperne così tante sulla
vita.
<< Io e papà non ci
dichiarammo mai apertamente…forse per orgoglio o per paura…e comunque ci
avvicinammo ad altre persone! Anche se quello che provavamo era ben celato in
una piccolissima parte del nostro cuore, ci volevamo un gran bene che andava ben
oltre l’amicizia!…ma dopo la sconfitta di Lord Voldemort, capimmo che era
davvero giunto il momento…e…ci sposammo dopo un anno…e poi, decidemmo che la
vita senza un peste come te non sarebbe stata completa! >> le dissi
prendendola sulle ginocchia.
<< Che storia
romantica, mammina…ma dimmi, papà è sempre stato bello? >> chiese lei
fingendosi maliziosa.
<< Beh, si…per me lo
era…anche se… >> dissi io lanciandole uno sguardo eloquente e alzando il
tono di voce. Mio marito era nel corridoio. Facevamo sempre così, per far
divertire Tamara e farla sentire al centro
dell’attenzione.
<< Anche se? >>
chiese lei afferrando subito.
<< Beh, qualcosa l’ha
sempre sciupato… >> dissi io con finto rimpianto.
<< Cioè cos… >>
cercò di chiedermi Tamara, ma ammutolì subito e dopo mi rivolse un sorriso
smagliante.
<< Buonanotte
mammina! >> mi disse dandomi un bacio sulla guancia. Si ficcò sotto le
coperte e incominciò a far finta di russare. Le detti un bacio sulla fronte, le
rimboccai le coperte e uscii dalla stanza ritrovandomi di fronte a mio
marito.
<< Di cosa confabulavate tu e
Tamara? >> chiese lui fingendosi offeso.
<< Oh, niente… >>
risposi mentre lui mi metteva un braccio intorno alle spalle e incominciavamo a
scendere le scale avviandoci in salotto << Le stavo dicendo che quando eri
ad Hogwarts eri più affascinante…avevi meno ciccia! >> dissi io sorridendo
e sedendomi sul divano del salotto, sempre abbracciata a mio marito. Lui mi
guardò alzando le sopracciglia.
<< Ehi, sono uno
stecchino! Vedi che per essere così alto peso anche poco!...E poi la ciccia ha
sempre avuto il suo fascino…non ti sarai mica scordata di McLaggen? >> mi
chiese lui divertito.
<< Ah, ah, ah… >>
risposi io.
<< Hai dato la bella
notizia a Tamara? >> mi chiese lui dopo qualche attimo di
silenzio.
<< Che presto avrà un
fratellino?...no… >> dissi io stringendomi nelle
spalle.
<< Quando hai
intenzione di dirglielo? >> mi chiese di nuovo
lui.
<< Non lo so…! E’ così
piccola…come credi che la prenderà? >> chiesi un po’
preoccupata.
<< Ti chiederà di
darglielo subito! Conoscendola… >> disse ridendo.
<< Comunque ho già
un’idea precisa del nome… >> dissi io sorridendo
<< Cioè? Qualche nome
di qualche personaggio dei tuoi amati libri? >> chiese lui curioso alzando
il sopracciglio in modo divertito.
<< No, stupido…Che ne
dici di Sirius? >> dissi io sorridendo di nuovo.
Harry mi guardò, mi baciò sulla bocca e mi sussurrò:
<< Ti amo, Hermione >>
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