Serie TV > RIS Delitti imperfetti
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Autore: Roscia27    13/09/2012    3 recensioni
Salve,questa è la prima volta che mi cimento in una cosa come questa! Parla generalmente dei nostri amati Ris, ma si concentrerà su alcune storie d'amore passate..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo umilmente perdono per l'attesa ma sono gli ultimi capitoli! Ce ne saranno al massimo altri tre ed uno lo dedicherò interamente a Orlando e Lucia, ovviamente! Spero vi piaccia, un bacio! :)
 
 
 
 
 
Dopo aver sfogliato tutti i fascicoli , aver riscritto tutte le informazioni su un file word del mio computer, mi stavo quasi per dimenticare dell'appuntamento
. Erano le 17.50. Dovevo assolutamente arrivare in tempo. Corsi via senza dire niente a nessuno. Arrivai in pizzeria e Timosto era li davanti molto infastidito dal mio ritardo. "Sei tu che mi hai contattato su BackToHidtuono?" chiesi mettendomi davanti a lui. "Si. Tu sei?" "piacere, Marco Marino. Volevo entrare a far parte del gruppo." improvvisamente divenne gentile. "Certo l'appuntamento è domani alle 16:50 aOstia. Via Olanda. È un villino color giallo ocra. Ti aspettiamo li, arriva in orario." mi disse poi se ne andò. Andai a trovare un amico che lavorava nel campo dell'edilizia e gli  chiesi se mi faceva  avere entro l'indomani la planimetria della casa. Poi tornai a casa, si erano fatte le 20, e vidi che Costanza mi aveva preparato una sorpresa. Per terra c'erano tutti petali di rose e delle candele profumate che portavano in veranda.  Lei era seduta al tavolo con le mani conserte. "Amore a cosa devo questa sorpresa?" chiesi vedendola "Dovrei essere io a fartele e mi dispiace non potertele fare." dissi. "Eh infatti, dovresti. Ma sei troppo impegnato con il lavoro. Io sono incinta Daniele, lo so benissimo che lavori anzi che lavoriamo però ti vorrei sentire più vicino a me. Sono due giorni che non parli. Ti vedo assente. Mi spieghi che succede? perché io non capisco." mi disse. Rimasi spiazzato davanti a quelle parole. Non mi aspettavo che mi attaccasse in quel modo. "Te l'ho detto il caso. Ho delle.." mi bloccò "Si certo lo so, ora la colpa è del caso che occupa troppo la tua mente. Daniele prima non eri così attaccato a questo caso. Dimmi cosa stai scoprendo!" mi disse seria. "Costanza.. Io.. Mi spiace non posso. So che fai il mio stesso lavoro e che potresti aiutarmi ma non posso. In questo caso è coinvolto uno stupratore che ben presto diventerà un seriale e la mafia. È pericoloso e tu hai due bambini in grembo." "Ghiro ma che dici?! Ho scelto di fare questo lavoro. So a cosa vado incontro!" "No Costanza il caso è chiuso non parlerò con te di questo." "Sei un bastardo Ghirelli. Io me ne vado!" mi disse mentre si alzava dalla sedia per andare a prendere la giacca. Avevo litigato con lei, ma lo stavo facendo per salvarla. Sapere troppo avrebbe messo la sua vita a rischio. Mandai a quel paese tutti i pensieri negativi e la seguii. Si era fermata davanti alla macchina. Non voleva andar via, ma dopotutto la colpa era la mia. L'avevo nuovamente trattata male. Mi avvicinai a lei con passo felpato e la abbracciai da dietro. Poi mi avvicinai al suo orecchio e dissi:"Scusami.. Non volevo!" allora lei si girò e mi guardò negli occhi. "Ghiro parlami.. Ghiro dimmi cosa ti sta logorando dall'interno.. Se ho scelto di stare con te, c'è un motivo! Anche se non siamo sposati sarò con te sia nella buona che nella cattiva sorte." mi disse accarezzandomi la guancia. Io la abbracciai ancora di più a me e appoggiai la fronte sulla sua spalla. Avrei tanto voluto parlarle, ma non potevo. 'Lo sto facendo per te' mi ripetevo in testa. "Veramente Costanza, non posso.. Ti spiegherò tutto ma non stasera!" dissi mentre attorcigliavo un braccio sulle sue spalle. Poi la ricondussi in casa. "..Oggi dormo sul divano amore.. Ti do modo di pensare.." dissi mentre la portavo in camera da letto per metterla sotto le coperte. Dopo averlo fatto mi diressi verso il soggiorno e mi sdraiai sul divano. Restai fino a tardi a guardare il soffitto tanto da immagazzinarne tutte le imperfezioni. Finchè non mi addormentai.  Dopo aver passato una scomodissima notte sul divano, la sveglia suonò. 'Finalmente, non ce la facevo più' pensai quando sentii il Driin Driiiin della sveglia. Poi risi pensando che quella era la prima volta che pensavo una cosa simile. Automaticamente andai in camera di Costanza. Le diedi un bacio sulla fronte e dissi "Buongiorno dormigliona!" poi tornai in cucina e le preparai la colazione. Cornetto rigorosamente imbustato, caffè e spremuta d'arancio. Poi la misi su un vassoio e gliela portai. "Non pensare di cavartela con così poco Capitano!" mi disse Costanza dandomi un bacio. 
La coccolai un altro po' riempiendole la faccia di baci e carezze e poi corsi al Ris. Avevo avuto un'idea geniale per l'incontro durante la notte. Mi sarei presentato come Marino Marco un uomo di 35 anni che si occupa di ristorazione. Il mio problema era che degli amici mi avevano fatto notare dei miei atteggiamenti un po' troppo effeminati . Mi preparai tutto il giorno per l'incontro. Verso le 14:00 incontrai Lucia che stava uscendo. "Ghiro ma cosa stai combinando? Costanza mi ha raccontato un po' di cose.." mi disse lei. "Lucia non preoccuparti. So badare a me stesso!" dissi tagliando corto. "No ghiro non hai capito. Voglio sapere tutto, te lo dico da superiore." mi disse. "Senti io devo fare una cosa. Dai un'occhiata a quegli appunti che trovi nel computer. Sono rinominati con 'Stupro'. Poi chiamami e dimmi cosa ne pensi!" le disse. Poi le diedi un bacio sulla tempia e corsi via. Dovevo andare a parlare con Riccadonna di nuovo. Presi la moto per arrivare prima. Quando arrivai in prigione mi diressi subito nella sala incontri. "Riccadonna ora ho bisogno del tuo aiuto più che mai. Sto andando a incontrare Timosto in uno dei vostri appuntamenti. Devi dirmi tutto." gli dissi minacciandolo. "No sbirro. Devi stare lontano da lui. Stai lontano da quegli appuntamenti." mi rispose seriamente. "Perché? Cosa c'è che non so? Carlo devi parlare, porca miseria!" gli dissi. "Daniele Ghirelli.." mi disse. "E tu come fai a sapere come mi chiamo io?!" gli chiesi. Ero confuso. 'Ed ora questo cosa sa su di me?' pensai. "Daniele Ghirelli. Fidanzato con un tenente di nome Costanza Moro. Lei è incinta di due gemelli, un maschio e una femmina.. Vero?! Ho i miei informatori sbirro." mi disse. "Tu, brutto bastardo! Con chi hai parlato di me? Cosa sanno su di me?" gli urlai. Lo presi per la maglietta e lo sbattei contro il muro. "È stato un ragazzo a dirmi di te. Ha detto che ti seguiva da giorni.A quanto pare lavora qui perché aveva la divisa di poliziotto. Sapeva molte cose su dite te..." mi disse. "Chi è?" gli urlai. "Non posso.. Mi ammazza! L'unica sia che posso dirti è che è una spia. Avete una spia nella polizia! Ma non posso dirti altro, sennò faccio una brutta fine, Ghirelli!"  mi disse. "Tu sei in prigione. Puoi stare tranquillo." gli risposi. "Tranquillo ha fatto una brutta fine sbirro. Stare in prigione ed essere soprannominato come spia vuole automaticamente dire morte. Questa è gente importante.." mi rispose. "Ti prego Carlo, aiutami! Sto andando nella tana del lupo. Devo sapere come affrontarlo se le cose dovessero precipitare!" gli risposi supplicandolo. "Sbirro devi stare fuori da questa storia. Troppi omicidi sono stati commessi da quelle mani. E troppe brutte cose non sai. Questa è gente con un vizietto. L'unico problema è che fanno del male ad altri per soddisfare le loro voglie." mi disse. "Loro? Quanti sono? Sono tre, vero?" "No.. Tre sono coloro che agiscono. Ma non coloro che pensano! Sbirro se vuoi farti ammazzare vai pure. Ma sappi che io ti avevo avvertito." 
Decisi di andare comunque all'appuntamento anche se sapevano già chi ero e cosa facevo...
Appena entrai in casa di Timosto mi diedero una scarica elettrica con un aggeggio e cadetti a terra. Quando mi svegliai ero in una piazza, con una bomba al collo e troppo poche notizie per lasciar condurre l'indagine ai miei colleghi. 
 
Orlando.
"Carlo.. Carlo Riccadonna e  Giovanni Timosto. Il primo mi ha aiutato e mi aveva avvertito di non andare a casa di Timosto ad Ostia, mentre invece il secondo è quello che mi ha ridotto così. Tecnicamente Timosto è pulito. Uscito di galera da non troppo tempo svolge lavoro tranquilli ma in realtà lavora per un non so chi molto importante che lo comanda a bacchetta. Ora andate in macchina, ascoltate tutto quello che ho registrato nel registratore e tornate in ufficio. Rileggete gli appunti e tutto sarà più chiaro." disse Ghiro. Io e Lucia ci guardammo un po' perplessi. "Dai.. Su.. Andate!" disse frettolosamente Ghiro. A quel punto Lucia gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia. "Tra poco viene Costanza.. Noi intanto Investighiamo!" disse lei. "No! Non fatela venire qui, vi serve tutta la squadra per questo caso, quindi portatela al RIS. Ditele che sta sera ci vediamo a casa.." rispose lui. A momenti ai metteva a piangere.  "Ghiro noi ci siamo.." infine dissi io mettendogli una mano sulla spalla. Mi sorrise e poi ce ne andammo. Andammo velocemente in macchina di Ghiro e prendemmo il registratore. Ascoltammo tutto ed effettivamente tutto era più chiaro. Poi portammo il registratore al RIS e riunendo tutta la squadra per far luce sulla situazione. Spiegammo ciò che era successo agli altri e rimasero allibiti. Non sapevano cosa dire, così Lucia li incitò a mettere sia il cuore che la testa in quest'indagine per riportare Ghiro a casa. 
Dopo una ventina di minuti a Lucia suonò il telefono. 
 
Lucia.
"Capitano.." disse una voce sconosciuta dall'altro capo del telefono. "Capitano Brancato,mi dica." risposi io. "Io ho una cosa che potrebbe interessarle. Io in mano ho un telecomando, ma non uno qualsiasi. Quello di un esplosivo che attualmente è legato al collo di un suo amico.. Che dice? Vuole fare un accordo con me?!" chiese lo sconosciuto. A gesti andai a chiamare Emiliano e gli chiesi di rintracciare la chiamata. "Inutile che ci prova Capitano. Non sono così scemo.. Mi troverà a Buckingham Palace a Londra. Pensa veramente di stare a parlare con un incapace come i suoi colleghi?" mi disse lui. Poi si fece una lunga e assordante risata. "Chi sei?" gli chiesi. "Non ti interessa Capitano!" mi rispose. "Cosa vuoi allora, Timosto? Ti ho sorpreso eh?! Io ho delle informazioni su di te proprio come tu le hai di me. Cosa vuoi da me, da noi?" dissi io. Lui rimase sorpreso dalla mia reazione. "Sorpreso eh Tomosto?!" dissi infine io. "Oh capitano, la ammiro profondamente. È riuscita a sapere il mio nome senza presentazioni, complimenti. Ora veniamo alle cose serie.. Portatemi 10 milioni e un lascia passare per l'America. Ci vediamo alle 17 a parco degli Acquedotti. Venga da sola altrimenti il suo amico salta in aria." disse lui, prima che attaccasse la telefonata chiesi: "Parco degli Acquedotti è grande. Come ti trovo?" "..Mi troverà!" rispose lui.
  
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